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sabato 29 dicembre 2012

Il “Tifone” e “un albero per la vita”



Statte: Il "portale" di ingresso della manifestazione, "un albero per la vita"
 
 
Il “Tifone” e “un albero per la vita”.

 Tanti e tanti altri sono stati gli episodi, che in questo Natale, hanno fatto sentire gli stattesi danneggiati dal “tornado”,  meno soli. L’ultima iniziativa è stata quella di “Un albero per la vita” di domenica 23 Dicembre.

 Diciamo subito, che è stato una giornata “da ricordare”; per “l’aria” di amicizia che si respirava e che accomunava giovani “dentro e fuori”,  e giovani “solo dentro” J).
 
Un "diversamente giovane" all'opera (foto Davide Cardea)
 
C'erano gli scouts che preparavano piatti di pasta ben conditi con 1 €, signore che friggevano odorose e stuzzicanti pettolemister Marzella che invogliava al contributo pro danneggiati -  tornado, offrendo gadget della gloriosa Real Statte, giovani che “accoglievano” i cittadini in arrivo, dando informazioni ed  indirizzando i cittadini verso il gazebo adibito alla distribuzione delle piante da piantumare. Sorridenti e simpatici ragazzi (e adulti) che ti chiedevano se avevi avuto difficoltà e se tutto era andato bene.
Veramente un’aria di vera solidarietà verso Statte, proprio nel senso più autentico: amicizia, fratellanza e sostegno e poi ... tanta e tanta allegria e vitalità ... Tanto che, anche  un “diversamente giovane”  si illudeva di essere tale, ma senza il “diversamente”.
J

Alcuni dei "protagonisti" della giornata
 

L’iniziativa della manifestazione “un albero per la vita”, è stata una “risposta positiva”, dei cittadini e delle associazioni ambientaliste della provincia di Taranto compreso, naturalmente Statte. Prima dell’evento “tornado”, l’iniziativa era nata esclusivamente per contribuire al miglioramento del proprio ambiente, non solo “manifestando e protestando”, (come più volte è stato necessario), bensì misurandosi con l’impegno “costruttivo”.
 
Il banchetto delle bevande con Giovanna Soldatini


Foto Giovanna Soldatini



Il "banchetto" dell'ANT (foto Giovanna Soldatini)


Infatti, all’inizio di Novembre, Patrizia Bizzarro, ebbe l’idea: “di piantare tanti alberi, come segno di protesta contro l’in­quinamento, dando ad ognuno il nome di chi non c’è più a cau­sa dell’aria che respiriamo o il proprio nome, per far sapere a tutti che una Taranto (e una Statte) migliore ci può essere. Come dire: Rispondi alla morte con la vita”.
 


Dopo “l’evento” che ha sconvolto Statte, la manifestazione, si è arricchita di una ulteriore nobile finalità, che è stata, quella di raccogliere fondi per i cittadini di Statte più sfortunati, che hanno visto le loro case distrutte dal “tornado”.
 

 
L’idea, si è subito concretizzata, attraverso l’adesione di numerose associazioni di Statte e Taranto elencate in fondo pagina. L’iniziativa,  ha avuto il consenso e l’incoraggiamento del comune di Statte, che condivide con i Tamburi e PaoloVI,  il poco invidiabile primato di essere tra i primi posti nell’incremento di alcune gravi malattie.

 A rappresentare il comune di Statte, e a fare da “public relation” (se non infilo qualche brutto vocabolo inglese, non dimostro di essere “in”) e a collaborare nell’organizzazione degli interventi c’era il  vice sindaco Francesco Tagliente che, tramite i “media”, ha da tempo “propagandato” la manifestazione, illustrandone gli scopi e le finalità.
Finalità, ancora più nobili, perché, si ribadisce, è stata una occasione per raccogliere fondi, per i cittadini di Statte più danneggiati.
Gazebo del "Real Statte"
 

L’iniziativa ha avuto un successo che va, al di là di ogni rosea previsione; centinaia e centinaia sono stati i partecipanti che hanno aderito alla manifestazione, piantumando altrettanti alberi “personalizzati”. La zona delle “operazioni” è stata un tratto di terreno, confinante con la gravina di Leocaspide, ubicato in fondo alla via San Francesco. Ogni partecipante è stato invitato a munirsi della sua zappetta e di un piccolo tutor; quando raggiungeva il “gazebo” adibito alla distribuzione degli alberelli, dichiarava, il suo nome e quello con cui voleva “battezzare” l’alberello da piantumare, (che poteva essere, quello di un suo conoscente che non c’era più o un qualsiasi altro nome); quindi gli veniva consegnata la pianta, un laccio per legarla al “tutor”, ed un listello di legno col nome scelto; quindi,  giovane o meno giovane che fosse, scavava la sua piccola buca per completare “l’operazione”.


Il gazebo di "legambiente" dove si prelevavano le piante da mettere "a dimora"


Alcune delle associazioni o sponsor, presenti alla manifestazione:

Wwf, Legambiente, Peacelink, Lipu, Agorà, Ant Statte, “Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti”, scout Statte,  gli amici di “ammazza che piazza”, gli anziani del centro sociale, i ragazzi del real Statte con Tony Marzella e Tony Ettorre a “presiedere” il “Gazebo”; Avis; sponsor come, Michela Puleo, Gianni Pulito, Michele Romanazzi, gli amici di Nederland con Aldo Roberti, Cantine Lame di Risa, Patrizia Bizzarro con i suoi amici, gli amici del circolo fotografico Controluce di Giancarlo e Mimmo Pappone.

 

Insomma una bella giornata che meriterebbe di essere ripetuta.
 
 
 
Per non dimenticare: "lo sconforto" (foto Tonio Del Giudice)
 
 
 
Per non dimenticare chi ci è stato vicino: Volontari e amici al lavoro. (foto Giovanna Soldatini)


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martedì 18 dicembre 2012

Gino Del Giudice: Poesia "Natale col "tornado" (inaugurazione presepe)


Gino Del Giudice  (Foto Giovanna Soldatini)





Prima di declamare la bella poesia Gino, in una breve presentazione, ha riassunto i nostri recenti drammatici eventi, che hanno visto decine di nostri concittadini con la casa distrutta, molti altri con in ingenti danni patrimoniali ed altri ancora, feriti o "salvati per puro miracolo".
Gino
ha parlato del carattere forte e dignitoso dimostrato dall'intero popolo stattese che, senza "piagnistei" si è rimboccato le maniche, dimostrando la volontà di "andare avanti". 

Anche l'arcitenda, storica sede dei grandi presepi di Mimino Marzii e dei suoi collaboratori, è stata praticamente distrutta ed il presepe gravemente danneggiato. 
Gino,  ha continuato dicendo che, anche qui, (e forse, per prima qui), si è vista questa volontà di andare avanti, ed anche se ci si trovava senza tetto (letteralmente), Mimino, i suoi collaboratorie e i soci dell'Arci hanno deciso che la tradizionale "inaugurazione" DOVEVA ESSERE FATTA.


Bellissima foto di Giovanna Sodatini: Il presepe DIVENTATO "all'aperto", a causa del crollo del tetto dell'Arcitenda 

Natèle c'ù tornède

N'à scusé chère Bommine;
ce à succijesse tu ù sé,
Statte ijé tutte n'a ruvine,
no sapime come e purcé,
Tu n'é fatte st'u reijèle,
pe le féste de Natèle.

'U tornède à scuffelète,
'u tendone,casere e ville;
'a Chijese l'à ruvenète,
aruole asc'cuète: ccchijù de mille;
Ma c'é cose T'à me fatte
ca è pegghijète di mire Statte?
La poesia di Gino, ci ha regalato un momento di distensione
(Foto LeoDelG)

 Ma lo stésse, a traizzijòne,
n'u Presépije bbérefatte,
da l'Arce a devuzzijòne
A vija Pijève à stète fatte;
ijé devérse da l'òte anne,
ma lo stésse sté 'a capanne.


Ijé 'u Presépije de Memine;
sté 'u ciucce sté 'u vòve
'a Madonne te téne nzine;
mò sperijème ca no cchijòve,
purcè 'u Cijele, ijè cudde vére,
fésce fridde come 'a nevére.
Arci: Benedizione del "presepe all'aperto"
Foto di Giovanna Soldatini
A parte 'a laméndéle,
Gesù 'a grazzije n'à fè Tu,
mijette mbégne e cautéle,
no vulime nijende cchijù,
ca fatije, salute e béne
p'u Natèle ca sté vvéne.


Fé ca nù n'arrecugghjime,
stattarule tutte quande,
m'à turnè accome a prime,
purcé Statte à va sci' 'nnande;
st'u meracule Tu ne l'à fé,
d'u Paijse no T'à scurdè!

15 Dicembre Arci (Foto Giovanna Soldatini)

Te rengrazzijème 'u stésse,
purcè nonge à stète 'u muorte,
percijò à ma fè disce 'a Mésse,
maTu nonne à fè cchijù tuorte;
Don Pombilije n'zijeme a nù
d'accorde ijé Bommine Gesù.

Stattarule mò scijamene a nù,
l'augurije ne le m'à fé,
la m'à ddé n'ogna de cchijù,
a ce appéne po' cambé,
a le vijecchije e a le malète
e a ce sté desoccupète.
Giovanna Soldatini instancabile "documentarista"
degli eventi della nostra comunità e
collaboratrice fotografa di queste pagine
(qui, la sera dell'inaugurazione del presepe Arci)

Augurije a le depéndénde
sije de l'Ilva ca a l'opèrèije
ca fatijene a 'u stabbeleménde,
stònne a passene tanda uèije;
sperijème ca pe Natèle
se ijacchije 'a drette per reijèle.

A Ménnélle e a Vettorije,
a Nigre, Greche e Capute,
ca de Statte ormèije sò storije,
grazzije p'a pacijénze avute.
Grazzije a MARZII MIMINE
GRAZZIJE' A TE GESU' BOMMINE


Gino Del Giudice

Natale 2012



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martedì 4 dicembre 2012

Primarie: I risultati di Statte del ballottaggio

Bersani vincitore delle primarie

Primarie: I risultati del 2° Turno (2 Dicembre 2012)

Puglia. Secondo turno delle primarie, Bersani: 71,4%
Renzi:     28,6%
Il calo dell'affluenza, rispetto al primo turno, si attesta intorno al 22%
Taranto città.
Bersani: voti 3144   70%
Renzi:
     voti 1346   30%

Taranto e provincia.
Bersani:   voti 10919  69.8 %
Renzi:       voti  4707  30.2  %
In totale, alle urne si sono presentati in 15mila 700  votanti (rispetto ai 19mila 800 del primo turno).

Tra i comuni, Renzi ha vinto solo a: Ginosa marina; Avetrana e Crispiano.
Bersani ha vinto in tutti gli altri centri.
Il leader Pd si conferma anche al seggio del rione Tamburi.

Statte: Ecco i risultati dettagliati relativi a Statte
Votanti:                               311
Voti validi                            308
Bersani                               236   76,6%
Renzi                                    72    23,4%

Schede bianche o nulle          3                 


Primarie a Statte. Sono riconoscibili: Una militante,  Debora Artusi e Michele Pastore
 (Foto Giovanna Soldatini)



Come si vede, l'affermazione di Bersani a Statte, è stata, percentualmente più vistosa di quella degli altri centri anche se l'affluenza, ha risentito molto del clima drammatico seguito al terribile evento che ha messo a dura prova l'intera comunità; evento che ci ha scosso, ma non messo "in ginocchio":  in questo frangente i nostri concittadini, hanno mostrato una dignità e fierezza che avevamo notato poche volte in Italia.

Tornando alle primarie (viste dal cittadino della strada, non militante) penso che Bersani si sia affermato così nettamente, perché negli ultimi tempi, si è scrollato di dosso alcuni pregiudizi nei suoi confronti che, a dire il vero, non sembravano privi di fondamento.

Il primo era il pregiudizio in base al quale, lo si riteneva "una creatura di baffino"  e di conseguenza succube di "sorpassate idee di falsa sinistra".

Bersani, ha "demolito questo pregiudizio" non facendo sconti a nessuno quando, con una "rivoluzionaria dichiarazione", dichiarò "baffino" uguale agli altri e che nel partito non poteva avere alcun privilegio nelle future "liste". (Che poi Bersani, possa essere capace di realizzare questo, mettendosi contro una frange del partito, è tutto da dimostrare).

L'altro pregiudizio (strettamente legato al precedente), era quello di "resistere" alle idee "innovative" di Renzi, trincerandosi dietro vecchi statuti che lo vedevano già candidato a premier "senza bisogno di primarie".

La sua carta vincente, è stata quella di accettare democraticamente il confronto, facendo le indispensabili (ma non di più) modifiche allo statuto, dimostrando una capacità di "rinnovamento" che ha spiazzato il pur forte Renzi sul suo stesso terreno.

Bersani, ha anche dichiarato, giustamente, che Renzi è una grande risorsa per il paese e per il partito, al contrario di qualcuno del "vecchio apparato", che si è lasciato dire: "Renzi aveva promesso di ritornare a fare il sindaco e che lì rimanga", ignorando che quasi il 40% lo ha votato e che quella "massa" non può essere ignorata. Quello sì, che è un dirigente che, al contrario di Bersani, non ha capito niente e, meriterebbe di essere rottamato.


Il seggio delle "primarie" a Statte: Una militante, Debora Artusi e Michele Pastore
(foto Giovanna Soldatini)
 
 
Spero che queste "due chiacchiere" vengano lette, per quelle che sono: le riflessioni di un cittadino della strada, senza la presunzione di essere prese "troppo sul serio".

Riconoscimenti:
Giovanna Soldatini per le sue, sempre interessanti, foto.

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martedì 27 novembre 2012

ILVA, 26/11: Da questa sera 5000 lavoratori "in libertà" per la chiusura di tutta l'aria a freddo.

La costernazione degli operai dopo l'annuincio dell'ILVA di fermare tutta l'aria a freddo
(foto "la Repubblica")


L'ILVA VERSO LA CHIUSURA TOTALE

Dopo le decisione odierna (26/11) della procura di Taranto che ha di fatto "decapitato" tutta la "dirigenza" dell'ILVA, emettendo 7 mandati di detenzione, e "sequestrato tutti la produzione "a caldo" degli ultimi mesi, perché "frutto di comportamenti illeciti". ....   Ecco che nel pomeriggio l'ILVA in una sua nota, annucia già da questa sera la disattivazione dei tesserini di ingresso di tutti gli operai dell'aria a freddo,  mettendo di fatto "in libertà" circa 5000 lavoratori, (a cui si aggiungeranno verosimilmente la progressiva "messa in libertà" dei lavoratori dell'aria a caldo, man mano che lo "spegnimento" degli stessi sarà tecnicamente possibile),  noché la progressiva "messa imn libertà" di tutti gli impianti italiani del gruppo che "dipendono" appunto dall'aria a caldo della stessa ILVA.

Perché chiusura dell'aria a freddo?
Come si è detto, ciò è dovuto al "sequestro di tutta la produzione a caldo" degli ultimi 4 mesi da parte della procura, con divieto di commercializzazione dei prodotti relativi.

Da notare che in quest'ultimo periodo la stessa "produzione a caldo" era notevolmente ridotta a causa della riduzione degli "sbarchi di materie prime, decisa dalla stessa procura.

Con questo sequestro è stata tolta la possibilità di utilizzare questi prodotti per le successive lavorazioni "a freddo" sia di Taranto che delle altre sedi del gruppo; ciò ha comportato la chiusura immediata dell'aria a freddo di Taranto e, visto che le "riserve" degli altri impianti in Italia sono limitate, tra pochi giorni la "chiusura" dovrebbe estendersi agli altri impianti italiani. E' del tutto evidente che tutto questo non è che il preludio ad una prossima chiusura totale di tutti gli impianti compreso l'aria a caldo.

C'è solo da rilevare che il sequestro è stato operato dalla procura, quindi questa decisione potrebbe (ma solo in astratto) essere annullata dal gip.



La conferenza stampa del procuratore Sebastio (foto "la Repubblica")


Le decisioni della procura di questa mattina 26 Novembre 2012:

La procura di Taranto cha disposto questa mattina una nuova raffica di arresti  (7) e ha sequestrato l'acciaio prodotto nonostante i sigilli della magistratura all'impianto, perché "frutto di azioni illecite"..
Cinque le misure di detenzione disposte dal gip Patrizia Todisco e due dal gip Vilma Gilli.
Il  Gip Patrizia Todisco, ha disposto gli arresti:
1) Per Emilio Riva, 86 anni, già agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso a causa della sua età).
2) Per il figlio vicepresidente di Riva Group Fabio Riva (che ad ora, risulta irreperibile)
3) Per l'ex direttore dell'Ilva di Taranto Luigi Capogrosso
4) Per l'ex dirigente Ilva Girolamo Archinà. 
5) Per l'ex rettore del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti (ai domiciliari) .
Il GIP Vilma Gilli ha disposto gli arresti ai domiciliari:
6) Per l'ex assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto Michele Conserva, dimessosi circa due mesi fa dall'incarico quando si seppe che poteva figurare tra gli indagati della inchiesta sull'Ilva collaterale a quella per disastro ambientale; (domiciliari).
7) Per l'ing.Carmelo Delli Santi,rappresentante della Promed Engineering.
Conserva e Delli Santi sono entrambi accusati di concussione

 
Ferrante presidente dell'ILVA
 

L'azienda ferma "tutta l'aria a freddo" e blocca i tesserini di ingresso (budge) di 5000 lavoratori.
L'Ilva chiude Taranto e tutti gli stabilimenti che Taranto rifornisce d'acciaio. Lo ha annunciato l'azienda dopo aver comunicato ai sindacati lo stop immediato di mezzo stabilimento pugliese, nel giorno in cui sono scattati altri sette arresti per la vicenda dell'Ilva e il sequestro dei prodotti della fabbrica tarantina. Un provvedimento che per il gruppo rende "ineluttabile" la chiusura dell'Ilva a Taranto, ma anche quella di tutti gli stabilimenti del gruppo in Italia: Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica". L'azienda ha disposto a partire dal turno serale la sospensione di tutte le attività lavorative negli impianti "a freddo" dello stabilimento siderurgico tarantino.
Il ministro dell'ambiente CLINI
 
Il governo
Una "catastrofe" che ha costretto il governo, sollecitato da sindacati e mondo della politica, a convocare per giovedì alle 15 a Palazzo Chigi le parti sociali e le istituzioni locali. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha parlato apertamente di "conflitto" tra il risanamento disposto con l'autorizzazione Aia rilasciata dal ministero e la decisione della magistratura e chiede verifiche.
"Dobbiamo coniugare lavoro e salute". Ha  dichiarato lo stesso Clini.  In questa vicenda, ha spiegato, "c'è una sovrapposizione di circostanze negative" a cominciare dal "modo molto superficiale" con il quale è stata governata la città di Taranto. "Si è consentito, ad esempio - evidenzia Clini - al quartiere di Tamburi, attaccato all'Ilva, di crescere da 6000 a 23mila abitanti senza nessuna misura precauzionale. "Quello che stiamo facendo - ha spiegato Clini - con un intervento sull'Ilva e con un piano di risanamento del terrritorio con lo stanziamento di 330 milioni è chiaramente la svolta che abbiamo voluto imprimere.

Che dire? Clini,è incapace di "governare gli eventi" e si rifugia in un "coraggioso scaricabarile" che di questi tempi va molto di moda.



 
 
I sindacati
Se il presidente del Consiglio, Mario Monti non convocherà nelle prossime ore un incontro sulla situazione dell’Ilva giovedì i lavoratori del Gruppo manifesteranno sotto palazzo Chigi. Lo annunciano i sindacati in una nota. I lavoratori «messi in libertà» dall’azienda nello stabilimento di Taranto sono circa 5.000.
Fim, Fiom, Uilm nazionali – si legge nella nota dei sindacati – «ritengono che la situazione che si sta venendo a creare per tutto il Gruppo Riva sia gravissima e necessiti di risposte chiare e immediate da parte del Governo. L'annuncio da parte dell’azienda che intende mettere in libertà tutti i lavoratori dell’area a freddo dello stabilimento di Taranto (circa 5.000 persone); che per lo stabilimento di Genova c'è materiale ancora solo per una settimana (1.600 i lavoratori dello stabilimento, ndr) e per quello di Novi Ligure per due settimane (800 gli occupati nel sito, ndr), e a cascata Racconigi (80 lavoratori, ndr), Marghera (120 dipendenti) e Patrica, rende necessario che il Governo, dopo l’approvazione dell’Aia, dica a chiare lettere se vuole salvaguardare un patrimonio industriale e occupazionale essenziale per il Paese». «Fim, Fiom, Uilm nazionali – conclude la nota – ritengono che se non arriverà una convocazione presso la Presidenza del Consiglio nelle prossime ore, decideranno di proclamare uno sciopero nazionale di tutto il Gruppo per giovedì 29 novembre con manifestazione sotto Palazzo Chigi, a Roma».


________________________

Le proteste degli operai oggi 27 Novembre: Malgrado la disattivazione dei badge, 3000 dimostranti occupano i reparti e la "direzione".

Si sono radunati stamattina (27 novembre), 3000 operai dell'aria a freddo  per dare il via a una giornata di dura protesta. Nonostante la disattivazione dei badge già da ieri sera, i lavoratori dell'Ilva, dopo l'annuncio dello stop totale, sono voluti entrare in fabbrica. Tensioni e sit-in, poi la decisione dell'azienda di aprire.
Gli operai occupano la direzione dello stabilimento ma non è nelle loro intenzioni (per ora) di bloccare tutta la città.



Come si vede, gli "eventi" hanno preso una "piega imprevedibile" per tutti "gli attori in campo"; ora non si possono prevederne le conseguenze !!

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lunedì 26 novembre 2012

Primarie, primo turno: risultati di Statte

 
 
Come è noto, i risultati "nazionali" del primo turno delle primarie del centro sinistro, hanno sancito la vittoria (sia pure al primo turno) del segretario del parttito Luigi Bersani, che andrà in ballottaggio del 2 Dicembre p.v. con Matteo Renzi risultato secondo.
Questi le percentuali ottenuti a livello nazionale:
 
Luigi Bersani  44,3%

Matteo Renzi  36,3%
Nichi Vendola 15,1%
 
Tabacci e Pupato complessivamente 4,3%

 
 
 

TARANTO - In provincia di Taranto, alla fine, hanno votato in meno di 20mila (19mila 755). Questi i risultati definitivi: Luigi Bersani ha ottenuto 8.151 voti pari al 41.2 per cento; Laura Puppato 153 preferenze (0.8 per cento); Bruno Tabacci 422 voti (2.2 per cento); Nichi Vendola 6.735 voti (34.3 per cento) e Matteo Renzi 4.247 preferenze pari al 21.5 per cento. Sono questi i risultati relativi ai 41 seggi. Alla fine, a sorpresa, Vendola vince a Martina Franca, Castellaneta, Mottola ed in altri comuni ed incassa a Pulsano uno straordinario 73.6 per cento (il dato, forse, più alto d'Italia). Il sindaco di Firenze, invece, si afferma solo a: Crispiano; Uggiano; Ginosa marina; Avetrana; Palagiano mentre il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, vince nel capoluogo (Taranto) e poi a Grottaglie, Massafra, Manduria, Statte.
 
 
 
Statte
Votanti                     441



Pier Luigi Bersani  196 voti              (46,6%)

Matteo     Renzi         93 voti              (22,1%)

Nichi        Vendola   111 voti              (26,4%)

Bruno      Tabacci      14 voti              (3,3% )

Laura       Pupato          7 voti              (1,7%) 

Voti Validi                               421
Voti nulli o schede bianche   20
 
Bruno Tabacci
 
 
Il secondo turno si svolgerà domenica 2 Dicembre 2012, sempre presso la sede del centro sociale. Correggendo una mia inesatta segnalazione, si ricorda che, può partecipare al ballottaggio (primo turno), soltanto chi risultava iscritto al primo turno.
 
Laura Pupato
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sabato 24 novembre 2012

PRIMARIE: GIOVANI, SE CI SIETE “BATTETE UN COLPO”


 
PRIMARIE: GIOVANI, SE CI SIETE  “BATTETE UN COLPO”
Perché ci rivolgiamo a voi giovani ? Perché, in occasione della “presentazione delle primarie”  (per ora parliamo di quelle della sinistra), c’era tanta gente; ma a parte quelli del “palco”  tutti (o quasi) giovani,  nella platea c’era un “bel vedere” di capelli bianchi. Voi giovani, eravate i grandi assenti, proprio quelli, che a giusta ragione reclamano cambiamenti radicali nella politica e nella società ed allora ... non fate i nostri errori del passato e siate i protagonisti del cambiamento. Teniamo tutti presente,  che Domenica 25 Novembre si voterà  appunto per le primarie del centro sininistra (quelli del centro destra si terranno a dicembre). A Statte si può votare dalle ore 8 di mattina alle ore 20 di sera, presso il centro sociale anziani in via del Castello; per votare, occorre la carta d’identità e la tessera elettorale.

 

Chi non vuol essere ulteriormente “tediato” si può fermare qui, per gli altri c’è una sorta di “ libero resoconto della  “preparazione delle primarie”  di mercoledì 21 nov scorso, nel locale della pizzeria imperiale. E’ stata, lo dico con tutta sincerità, un bell’incontro  di idee; e se avete un po’ di pazienza ..   sentite:
 


Il nostro Paese vive uno dei suoi periodi più drammatici, soprattutto a causa delle  generazioni come le nostre,  (con i capelli bianchi) che hanno permesso alla politica che tutto ciò accadesse, perché noi, non  siamo stati capaci di esprimere quelle idee di cambiamento (scegliendo partiti e uomini giusti), e quando abbiamo cercato di farlo, era troppo tardi, perché la politica si autoreferenziava.


Ora, con le primarie noi e voi (ma soprattutto voi giovani), possiamo contribuire ad un “inizio di cambiamento” della politica, perché se dalla politica è venuto lo “sfascio” solo dalla politica può venire il riscatto. Si badi bene che questo vale per qualunque cittadino di qualunque tendenza politica: occorre scegliere le persone più capaci, gli onesti e chi è più vicino alla gente disagiata cioè: ONESTA’,  SENSIBILITA’ SOCIALE  e CAPACITA’.


A voi giovani, stiamo consegnando un’Italia , che governi  irresponsabili hanno portato alla rovina finanziaria; paese in cui vi sono centinaia di persone con triple pensioni e vitalizi, e dove i è consentito a “persone pubbliche”  decuplicarsi gli emolumenti a loro piacimento;  paese  in cui i “servitori” dello stato (come il capo della polizia) percepiscono emolumenti 40 volte superiori  ad un  metalmeccanico, in cui dirigenti di aziende pubbliche che hanno portato a fallimento le loro aziende, godono di pensioni e buonuscite stellari; dove la volontà popolare viene beffeggiata (guardate il finanziamento dei partiti, che dopo il referendum, è rinato com “rimborso spese”); dove il numero dei parlamentari è il doppio di quello degli USA (che hanno una popolazione cinque volte la nostra). Dopo  parecchie promesse la legge sulla riduzione degli stessi  parlamentari, è caduto nell’oblio !!



Per  contro, si dice ai malati di SLA che non vi sono fondi per la loro assistenza, che non vi sono fondi per gli esodati  rimasti senza stipendi e senza pensione (non per colpa loro), un paese dove una necessaria tac, anche per una malattia grave può essere fatta un anno dopo, dove  contemporaneamente  si chiudono e si progettano ospedali  nuovi .

Viviamo in un paese, dove non vi sono fondi per terremotati, alluvionati; un paese che cade a pezzi ogni inverno: con le prime piogge intere colline e paesi vengono giù, ma i fondi per dare un minimo di sicurezza, mancano.
Nel contempo possiamo permetterci decine e decine di cacciabombardieri del costo di  15 milioni ciascuno; dove ora si possono tassare tutti i più indigenti ma "NON SI PUO’  METTERE LA PATRIMONIALE AI RICCHI, ALTRIMENTI I “CAPITALI” VOLANO VIA" (mentre in Francia  lo si è fatto tranquillamente), dove abbiamo “tassato” i capitali esportati illegalmente in Svizzera al 5% mentri gli altri lo hanno fatto al 30%.)

Viviamo in un paese, dove è consentito candidarsi al parlamento anche agli indagati e ai condannati, dove i cittadini non possono scegliersi i propri rappresentanti (parlo delle politiche),  dove  una montagna di denaro pubblico NOSTRO viene “dilapidato” senza controllo dai partiti, perché LORO SI SONO FATTE QUELLE  REGOLE.


Un paese, dove tanta gente  vive peggio che del dopoguerra, quando eravamo poveri MA CON DIGNITA’ mentre ora parecchia gente vive  da “MISERABILE” (questa  stupenda espressione è di una giovanissima attivista del PD di Statte). Per tutto questo .. e per recuperare proprio quella dignità dobbiamo scegliere gente degna e mandare casa gli altri: Non siamo utopisti, non ci saranno miracoli, ma può essere un “piccolo segnale” e voi giovani, fate la vostra parte.

Infine, il governo MONTI:  va bene, loro dicono che hanno spento l’incendio causato dal dissennato comportamento dei governi precedenti;  ma questi, non conoscono la povera gente e non possono capirne gli intimi problemi: NON HANNO UN’ANIMA POPOLARE , e soprattutto a causa di “quest’incendio” non c’è opposizione, e passano provvedimenti assurdi !! Anche per loro: basta così !!! E che ritorni la “buona politica”.

Tutto questo ed altro ancora è stato detto quella sera: un dibattito “nobile” a cui rispondere con grande partecipazione e voi giovani “se ci siete battete un colpo” !!
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