Cerca gli argomenti su questo blog

martedì 27 novembre 2012

ILVA, 26/11: Da questa sera 5000 lavoratori "in libertà" per la chiusura di tutta l'aria a freddo.

La costernazione degli operai dopo l'annuincio dell'ILVA di fermare tutta l'aria a freddo
(foto "la Repubblica")


L'ILVA VERSO LA CHIUSURA TOTALE

Dopo le decisione odierna (26/11) della procura di Taranto che ha di fatto "decapitato" tutta la "dirigenza" dell'ILVA, emettendo 7 mandati di detenzione, e "sequestrato tutti la produzione "a caldo" degli ultimi mesi, perché "frutto di comportamenti illeciti". ....   Ecco che nel pomeriggio l'ILVA in una sua nota, annucia già da questa sera la disattivazione dei tesserini di ingresso di tutti gli operai dell'aria a freddo,  mettendo di fatto "in libertà" circa 5000 lavoratori, (a cui si aggiungeranno verosimilmente la progressiva "messa in libertà" dei lavoratori dell'aria a caldo, man mano che lo "spegnimento" degli stessi sarà tecnicamente possibile),  noché la progressiva "messa imn libertà" di tutti gli impianti italiani del gruppo che "dipendono" appunto dall'aria a caldo della stessa ILVA.

Perché chiusura dell'aria a freddo?
Come si è detto, ciò è dovuto al "sequestro di tutta la produzione a caldo" degli ultimi 4 mesi da parte della procura, con divieto di commercializzazione dei prodotti relativi.

Da notare che in quest'ultimo periodo la stessa "produzione a caldo" era notevolmente ridotta a causa della riduzione degli "sbarchi di materie prime, decisa dalla stessa procura.

Con questo sequestro è stata tolta la possibilità di utilizzare questi prodotti per le successive lavorazioni "a freddo" sia di Taranto che delle altre sedi del gruppo; ciò ha comportato la chiusura immediata dell'aria a freddo di Taranto e, visto che le "riserve" degli altri impianti in Italia sono limitate, tra pochi giorni la "chiusura" dovrebbe estendersi agli altri impianti italiani. E' del tutto evidente che tutto questo non è che il preludio ad una prossima chiusura totale di tutti gli impianti compreso l'aria a caldo.

C'è solo da rilevare che il sequestro è stato operato dalla procura, quindi questa decisione potrebbe (ma solo in astratto) essere annullata dal gip.



La conferenza stampa del procuratore Sebastio (foto "la Repubblica")


Le decisioni della procura di questa mattina 26 Novembre 2012:

La procura di Taranto cha disposto questa mattina una nuova raffica di arresti  (7) e ha sequestrato l'acciaio prodotto nonostante i sigilli della magistratura all'impianto, perché "frutto di azioni illecite"..
Cinque le misure di detenzione disposte dal gip Patrizia Todisco e due dal gip Vilma Gilli.
Il  Gip Patrizia Todisco, ha disposto gli arresti:
1) Per Emilio Riva, 86 anni, già agli arresti domiciliari dal 26 luglio scorso a causa della sua età).
2) Per il figlio vicepresidente di Riva Group Fabio Riva (che ad ora, risulta irreperibile)
3) Per l'ex direttore dell'Ilva di Taranto Luigi Capogrosso
4) Per l'ex dirigente Ilva Girolamo Archinà. 
5) Per l'ex rettore del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti (ai domiciliari) .
Il GIP Vilma Gilli ha disposto gli arresti ai domiciliari:
6) Per l'ex assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto Michele Conserva, dimessosi circa due mesi fa dall'incarico quando si seppe che poteva figurare tra gli indagati della inchiesta sull'Ilva collaterale a quella per disastro ambientale; (domiciliari).
7) Per l'ing.Carmelo Delli Santi,rappresentante della Promed Engineering.
Conserva e Delli Santi sono entrambi accusati di concussione

 
Ferrante presidente dell'ILVA
 

L'azienda ferma "tutta l'aria a freddo" e blocca i tesserini di ingresso (budge) di 5000 lavoratori.
L'Ilva chiude Taranto e tutti gli stabilimenti che Taranto rifornisce d'acciaio. Lo ha annunciato l'azienda dopo aver comunicato ai sindacati lo stop immediato di mezzo stabilimento pugliese, nel giorno in cui sono scattati altri sette arresti per la vicenda dell'Ilva e il sequestro dei prodotti della fabbrica tarantina. Un provvedimento che per il gruppo rende "ineluttabile" la chiusura dell'Ilva a Taranto, ma anche quella di tutti gli stabilimenti del gruppo in Italia: Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica". L'azienda ha disposto a partire dal turno serale la sospensione di tutte le attività lavorative negli impianti "a freddo" dello stabilimento siderurgico tarantino.
Il ministro dell'ambiente CLINI
 
Il governo
Una "catastrofe" che ha costretto il governo, sollecitato da sindacati e mondo della politica, a convocare per giovedì alle 15 a Palazzo Chigi le parti sociali e le istituzioni locali. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha parlato apertamente di "conflitto" tra il risanamento disposto con l'autorizzazione Aia rilasciata dal ministero e la decisione della magistratura e chiede verifiche.
"Dobbiamo coniugare lavoro e salute". Ha  dichiarato lo stesso Clini.  In questa vicenda, ha spiegato, "c'è una sovrapposizione di circostanze negative" a cominciare dal "modo molto superficiale" con il quale è stata governata la città di Taranto. "Si è consentito, ad esempio - evidenzia Clini - al quartiere di Tamburi, attaccato all'Ilva, di crescere da 6000 a 23mila abitanti senza nessuna misura precauzionale. "Quello che stiamo facendo - ha spiegato Clini - con un intervento sull'Ilva e con un piano di risanamento del terrritorio con lo stanziamento di 330 milioni è chiaramente la svolta che abbiamo voluto imprimere.

Che dire? Clini,è incapace di "governare gli eventi" e si rifugia in un "coraggioso scaricabarile" che di questi tempi va molto di moda.



 
 
I sindacati
Se il presidente del Consiglio, Mario Monti non convocherà nelle prossime ore un incontro sulla situazione dell’Ilva giovedì i lavoratori del Gruppo manifesteranno sotto palazzo Chigi. Lo annunciano i sindacati in una nota. I lavoratori «messi in libertà» dall’azienda nello stabilimento di Taranto sono circa 5.000.
Fim, Fiom, Uilm nazionali – si legge nella nota dei sindacati – «ritengono che la situazione che si sta venendo a creare per tutto il Gruppo Riva sia gravissima e necessiti di risposte chiare e immediate da parte del Governo. L'annuncio da parte dell’azienda che intende mettere in libertà tutti i lavoratori dell’area a freddo dello stabilimento di Taranto (circa 5.000 persone); che per lo stabilimento di Genova c'è materiale ancora solo per una settimana (1.600 i lavoratori dello stabilimento, ndr) e per quello di Novi Ligure per due settimane (800 gli occupati nel sito, ndr), e a cascata Racconigi (80 lavoratori, ndr), Marghera (120 dipendenti) e Patrica, rende necessario che il Governo, dopo l’approvazione dell’Aia, dica a chiare lettere se vuole salvaguardare un patrimonio industriale e occupazionale essenziale per il Paese». «Fim, Fiom, Uilm nazionali – conclude la nota – ritengono che se non arriverà una convocazione presso la Presidenza del Consiglio nelle prossime ore, decideranno di proclamare uno sciopero nazionale di tutto il Gruppo per giovedì 29 novembre con manifestazione sotto Palazzo Chigi, a Roma».


________________________

Le proteste degli operai oggi 27 Novembre: Malgrado la disattivazione dei badge, 3000 dimostranti occupano i reparti e la "direzione".

Si sono radunati stamattina (27 novembre), 3000 operai dell'aria a freddo  per dare il via a una giornata di dura protesta. Nonostante la disattivazione dei badge già da ieri sera, i lavoratori dell'Ilva, dopo l'annuncio dello stop totale, sono voluti entrare in fabbrica. Tensioni e sit-in, poi la decisione dell'azienda di aprire.
Gli operai occupano la direzione dello stabilimento ma non è nelle loro intenzioni (per ora) di bloccare tutta la città.



Come si vede, gli "eventi" hanno preso una "piega imprevedibile" per tutti "gli attori in campo"; ora non si possono prevederne le conseguenze !!

Per andare alla pagina principale del blog con i più recenti post cliccare HOME 
(Chi frequenta abitualmente questo blog, e desidera accedere con facilità, è proprio questa pagina da inserire tra i "preferiti)
Per andare ai post di "ambiente lavoro e sanità" clicca QUI


 
 

lunedì 26 novembre 2012

Primarie, primo turno: risultati di Statte

 
 
Come è noto, i risultati "nazionali" del primo turno delle primarie del centro sinistro, hanno sancito la vittoria (sia pure al primo turno) del segretario del parttito Luigi Bersani, che andrà in ballottaggio del 2 Dicembre p.v. con Matteo Renzi risultato secondo.
Questi le percentuali ottenuti a livello nazionale:
 
Luigi Bersani  44,3%

Matteo Renzi  36,3%
Nichi Vendola 15,1%
 
Tabacci e Pupato complessivamente 4,3%

 
 
 

TARANTO - In provincia di Taranto, alla fine, hanno votato in meno di 20mila (19mila 755). Questi i risultati definitivi: Luigi Bersani ha ottenuto 8.151 voti pari al 41.2 per cento; Laura Puppato 153 preferenze (0.8 per cento); Bruno Tabacci 422 voti (2.2 per cento); Nichi Vendola 6.735 voti (34.3 per cento) e Matteo Renzi 4.247 preferenze pari al 21.5 per cento. Sono questi i risultati relativi ai 41 seggi. Alla fine, a sorpresa, Vendola vince a Martina Franca, Castellaneta, Mottola ed in altri comuni ed incassa a Pulsano uno straordinario 73.6 per cento (il dato, forse, più alto d'Italia). Il sindaco di Firenze, invece, si afferma solo a: Crispiano; Uggiano; Ginosa marina; Avetrana; Palagiano mentre il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, vince nel capoluogo (Taranto) e poi a Grottaglie, Massafra, Manduria, Statte.
 
 
 
Statte
Votanti                     441



Pier Luigi Bersani  196 voti              (46,6%)

Matteo     Renzi         93 voti              (22,1%)

Nichi        Vendola   111 voti              (26,4%)

Bruno      Tabacci      14 voti              (3,3% )

Laura       Pupato          7 voti              (1,7%) 

Voti Validi                               421
Voti nulli o schede bianche   20
 
Bruno Tabacci
 
 
Il secondo turno si svolgerà domenica 2 Dicembre 2012, sempre presso la sede del centro sociale. Correggendo una mia inesatta segnalazione, si ricorda che, può partecipare al ballottaggio (primo turno), soltanto chi risultava iscritto al primo turno.
 
Laura Pupato
 Per andare alla pagina iniziale del blog con i post più recenti, clicca HOME
Chi è lettore abituale di questo blog e vuole accedere facilmente ai post più aggiornati,  se lo desidera, può mettere proprio questa pagina tra i preferiti.

Per andare alla pagina della politica stattese cliccare QUI
 
 

sabato 24 novembre 2012

PRIMARIE: GIOVANI, SE CI SIETE “BATTETE UN COLPO”


 
PRIMARIE: GIOVANI, SE CI SIETE  “BATTETE UN COLPO”
Perché ci rivolgiamo a voi giovani ? Perché, in occasione della “presentazione delle primarie”  (per ora parliamo di quelle della sinistra), c’era tanta gente; ma a parte quelli del “palco”  tutti (o quasi) giovani,  nella platea c’era un “bel vedere” di capelli bianchi. Voi giovani, eravate i grandi assenti, proprio quelli, che a giusta ragione reclamano cambiamenti radicali nella politica e nella società ed allora ... non fate i nostri errori del passato e siate i protagonisti del cambiamento. Teniamo tutti presente,  che Domenica 25 Novembre si voterà  appunto per le primarie del centro sininistra (quelli del centro destra si terranno a dicembre). A Statte si può votare dalle ore 8 di mattina alle ore 20 di sera, presso il centro sociale anziani in via del Castello; per votare, occorre la carta d’identità e la tessera elettorale.

 

Chi non vuol essere ulteriormente “tediato” si può fermare qui, per gli altri c’è una sorta di “ libero resoconto della  “preparazione delle primarie”  di mercoledì 21 nov scorso, nel locale della pizzeria imperiale. E’ stata, lo dico con tutta sincerità, un bell’incontro  di idee; e se avete un po’ di pazienza ..   sentite:
 


Il nostro Paese vive uno dei suoi periodi più drammatici, soprattutto a causa delle  generazioni come le nostre,  (con i capelli bianchi) che hanno permesso alla politica che tutto ciò accadesse, perché noi, non  siamo stati capaci di esprimere quelle idee di cambiamento (scegliendo partiti e uomini giusti), e quando abbiamo cercato di farlo, era troppo tardi, perché la politica si autoreferenziava.


Ora, con le primarie noi e voi (ma soprattutto voi giovani), possiamo contribuire ad un “inizio di cambiamento” della politica, perché se dalla politica è venuto lo “sfascio” solo dalla politica può venire il riscatto. Si badi bene che questo vale per qualunque cittadino di qualunque tendenza politica: occorre scegliere le persone più capaci, gli onesti e chi è più vicino alla gente disagiata cioè: ONESTA’,  SENSIBILITA’ SOCIALE  e CAPACITA’.


A voi giovani, stiamo consegnando un’Italia , che governi  irresponsabili hanno portato alla rovina finanziaria; paese in cui vi sono centinaia di persone con triple pensioni e vitalizi, e dove i è consentito a “persone pubbliche”  decuplicarsi gli emolumenti a loro piacimento;  paese  in cui i “servitori” dello stato (come il capo della polizia) percepiscono emolumenti 40 volte superiori  ad un  metalmeccanico, in cui dirigenti di aziende pubbliche che hanno portato a fallimento le loro aziende, godono di pensioni e buonuscite stellari; dove la volontà popolare viene beffeggiata (guardate il finanziamento dei partiti, che dopo il referendum, è rinato com “rimborso spese”); dove il numero dei parlamentari è il doppio di quello degli USA (che hanno una popolazione cinque volte la nostra). Dopo  parecchie promesse la legge sulla riduzione degli stessi  parlamentari, è caduto nell’oblio !!



Per  contro, si dice ai malati di SLA che non vi sono fondi per la loro assistenza, che non vi sono fondi per gli esodati  rimasti senza stipendi e senza pensione (non per colpa loro), un paese dove una necessaria tac, anche per una malattia grave può essere fatta un anno dopo, dove  contemporaneamente  si chiudono e si progettano ospedali  nuovi .

Viviamo in un paese, dove non vi sono fondi per terremotati, alluvionati; un paese che cade a pezzi ogni inverno: con le prime piogge intere colline e paesi vengono giù, ma i fondi per dare un minimo di sicurezza, mancano.
Nel contempo possiamo permetterci decine e decine di cacciabombardieri del costo di  15 milioni ciascuno; dove ora si possono tassare tutti i più indigenti ma "NON SI PUO’  METTERE LA PATRIMONIALE AI RICCHI, ALTRIMENTI I “CAPITALI” VOLANO VIA" (mentre in Francia  lo si è fatto tranquillamente), dove abbiamo “tassato” i capitali esportati illegalmente in Svizzera al 5% mentri gli altri lo hanno fatto al 30%.)

Viviamo in un paese, dove è consentito candidarsi al parlamento anche agli indagati e ai condannati, dove i cittadini non possono scegliersi i propri rappresentanti (parlo delle politiche),  dove  una montagna di denaro pubblico NOSTRO viene “dilapidato” senza controllo dai partiti, perché LORO SI SONO FATTE QUELLE  REGOLE.


Un paese, dove tanta gente  vive peggio che del dopoguerra, quando eravamo poveri MA CON DIGNITA’ mentre ora parecchia gente vive  da “MISERABILE” (questa  stupenda espressione è di una giovanissima attivista del PD di Statte). Per tutto questo .. e per recuperare proprio quella dignità dobbiamo scegliere gente degna e mandare casa gli altri: Non siamo utopisti, non ci saranno miracoli, ma può essere un “piccolo segnale” e voi giovani, fate la vostra parte.

Infine, il governo MONTI:  va bene, loro dicono che hanno spento l’incendio causato dal dissennato comportamento dei governi precedenti;  ma questi, non conoscono la povera gente e non possono capirne gli intimi problemi: NON HANNO UN’ANIMA POPOLARE , e soprattutto a causa di “quest’incendio” non c’è opposizione, e passano provvedimenti assurdi !! Anche per loro: basta così !!! E che ritorni la “buona politica”.

Tutto questo ed altro ancora è stato detto quella sera: un dibattito “nobile” a cui rispondere con grande partecipazione e voi giovani “se ci siete battete un colpo” !!
Per andare alla pagina iniziale del blog cliccare HOME
Per andare ai post di "politica stattese cliccate QUI
 

mercoledì 21 novembre 2012

Nuovo Ospedale di Taranto: Dal Cipe 220 Milioni




Ubicazione futuro ospedale San Cataldo a Taranto
Nei pressi dell'Auchan
(Foto da GoogleMaps)
 
 
Sualla gazzetta ufficiale è stata pubblicata la delibera del Cipe che ha stanziato 150 milioni di euro per il nuovo ospedale tarantino- si chiamerà “San Cataldo”- che vanno ad aggiungersi ai poco meno di 60 milioni di fondi Fas già stanziati dalla Regione..
Ad annunciare la "novità" è stato l'assessore regionale al Bilancio della regione Puglia Michele Pelillo in una conferenza stampa svoltasi nel Palazzo della Provincia di Taranto con la partecipazione del sindaco Stefano, del presidente della provincia Florido, del parlamentare del Pd Ludovico Vico, del direttore generale della Asl di Taranto Fabrizio
Scattaglia.




Sarebbe una buona notizia, se non fosse che iln ogni tornata elettorale si creano "nuovi ospedali", salvo scontrarsi con la relatà (feroci riduzioni di posti letto ed allungamenti biennali di liste di attese per analisi ed altro).
L'ubicazione dell'0spedale è (per ora) previsto nella zona Auchan, ma già associazioni di Taranto (che vedono più interesse alla ubicazione "più a centro" come avvenne per il mai realizzato San Raffaele) lo preferirebbero presso Taranto 2.

 Per andare alla pagina iniziale del Blog clicca HOME
Per andare nei post Ambiente lavoro sanità premere QUI
 

 
 

lunedì 19 novembre 2012

Statte Bblioteca: 23 Nov 2012, incontro con 3 poeti.

La bellissima foto è di Wladimito Pappone
 
 

La presentazione di Aldo Zappulla
E’ un viaggio virtuale ma emozionante quello proposto dalla Biblioteca civica di Statte... ‘Sentimento e tempo \ un viaggio nei versi di tre poeti tarantini, Alessia Amato, Lucia Pulpo e Rolando Vernaglione.

Presentati da Gabriela De Pace, Roberta Criscio, Giulia Fonzone e Dino Spadaro leggeranno versi scelti dei tre poeti ospiti della serata:

Alessia Amato, classe 1986, è laureanda in Lettere Moderne presso l’Università di Bari. L' amore per i libri e per la poesia, in particolare, l'ha portata ad occuparsene attivamente collaborando con riviste e blog letterari. Ha partecipato con successo a vari concorsi pubblicando in diverse antologie. Ispirata dalla definizione data dal grande Federico Garcia Lorca “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”, ha pubblicato nel maggio scorso "Più a sud del tempo”, suo esordio letterario.

Lucia Pulpo, ama poco parlare di sé preferendo citare le sue eroine di riferimento: l’astronoma e filosofa Ipazia d’Alessandria (IV secolo d.C.) ed Eleonora Pimentel Fonseca, la giacobina della Repubblica partenopea di fine Settecento. Laureata in filosofia, ha vinto numerosi premi in concorsi locali e nazionali dedicati alla poesia. E una giornalista dei giornali online CosmoPolis ed Affarìitaliani, ha collaborato con TarantOggi, La Voce del Popolo, Polis ed altre testate locali.

Rolando Vernaglione, più della laurea in filosofia subì da giovane il fascino della poesia al cui studio si appresta quotidianamente con dedizione. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia ottenendo riconoscimenti di critica e di pubblico. Delle sue opere si sono occupati, fra gli altri, Michele Pierri, Franco Cuomo e Alda Merini alla quale fu legato da amicizia e dall'amore profondo per i lirici greci. Diversi suoi componimenti sono stati pubblicati negli anni in numerose antologie poetiche.

Per gli “Amici della biblioteca di Statte” Aldo Zappulla




I PROTAGONISTI

ALESSIA AMATO
La copertina del suo primo libro


  Alessia Amato.
Un aneddoto raccontato dall'editore di Alessia Amato, Domenico Sellitto:
"Alessia Amato, tarantina, classe 1986,  ha pubblicato pochi mesi fa, la sua prima opera "più a sud del tempo". Il suo editore, racconta un "aneddoto" di Amato bambina.e risalente a un trasloco famigliare di tanti anni fa: Aveva appena 6 anni e, nel corso dello stesso trasloco, la sua famiglia aveva deciso di "buttare al macero" vecchi libri di casa. Racconta Alessia Amato: Salvai "l’Innocente", "Casa Russia", "l’Antologia di Spoon River", "I Malavoglia".  Ancora oggi non saprei spiegare il perché. Sentivo solo che quei libri erano importanti”.
Come si vede ... Era una predestinata !!!
Come la descrive Roberta Criscio (abstract).  Alessia Amato, ha da poco pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Più a sud del tempo”.
.... Credo che uno dei più impellenti bisogni dell’uomo sia quello di capire se stesso, di cercare delle verità dentro di sé, di darsi un’identità e delle caratteristiche ben definite.
Un lavoro di ricerca, questo, che spesso dura per tutta la vita e che utilizza mille espedienti per raggiungere la piena consapevolezza. Alcuni studiano i maggiori trattati filosofici, .... altri si armano di penna e lasciano che da essa fluisca tutto ciò che si ha dentro, nel cuore e nell’anima.  Proprio, come Alessia Amato, giovane e promettente poetessa tarantina, che pochi mesi fa, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Più a sud del tempo”, svelando una maturità personale e artistica decisamente fuori dal comune. I versi
come lei stessa racconta"nascono dalla necessità di esternare i propri sentimenti, gli stati d’animo e le emozioni, e da quella voglia, quel bisogno di comprendere gli eventi che accadono apparentemente senza una ragione"- (Roberta Criscio)



Alessia Amato


E se con la luna divido il letto
il cielo detta le sue leggi discordi
e se dalle labbra uno stinto dettaglio cade lento
fisso il sacro volto di un anno vecchio.

Cosa non abbiamo visto in questo lungo giorno
sciogliendo un nodo di luce di lava rovente
sottraendo alla parola
più nera della bocca dei vulcani
il suo dorato ieri assonnato.
Non con questa collera
se dalle mani scorreranno lacrime
dominerai falsi giorni il superbo passo delle azioni.

E se dopo un sospiro
lasciando sulle pareti chiare
un segno del nostro vagare
contro il morire di una stella
leggeremo ancora nelle dense contrade dell' amore.
(Alessia Amato)



LUCIA PULPO
 
1° Premio di Poesia  a Lucia Pulpo per
"Anima presa da amore fuggitivo"
 
 

Lucia Pulpo è nata a Taranto il 1974, è laureata in filosofia presso l'ateneo di Lecce.
Lasciamo parlare lei:

(Nei miei scritti), troverete i sospiri della mia anima in versi, le mie osservazioni sulla realtà sottoforma di articoli (magari quelli pubblicati sui giornali con cui ho collaborato e collaboro tuttora), le mie riflessioni ironiche nei post dal Pianeta Follia, ed alcune citazioni dei libri che mi intrigano allargando l’orizzonte alla mia vista.

Le mie eroine di riferimento sono Ippazia d’Alessandria ed Eleonora Pimentel; sono laureata in filosofia, ho scritto diverse poesie premiate in concorsi locali e nazionali ed altre raccolte nelle monografie "Parole raccolte e Anima presa da amore fuggitivo";oltre agli articoli per CosmoPolis, TarantOggi, La Voce del Popolo, Polis, Triglio, Eco delle Gravine, Tag e Lo Specchio di Ebe.
Io sono Lucia, e la mia voce è flebile, per questo scrivo, per essere partecipe di questo mondo che vuole costringere le mie idee a restare sole e zitte.  (Bhè !! Senza parole) !!


La copertina del "pluripremiato" volume di Poesie
"Anima presa da amore fuggitivo"


Lucia Pulpo
Chiusa in questa stanza
ho isolato il mio cuore
e non so se c'è una buona stella per me.
Dalla finestra scorgo soltanto la Luna,
capricciosa nel voltarmi la schiena buia.

Forse non sono le stelle che danzano
forse sono tutte allucinazioni di occhi malati
e il canto non è
che il passare del vento fra pensieri pesanti
che schiacciano il mio sorriso.

.....


ho paura di spegnermi prima della stella
che non ho ancora trovato.
(Lucia Pulpo)
 
(Lucia Pulpo
CADUTA
 I miei limiti
spesso penso
siano un capriccio momentaneo
come un manto di nuvole
che soffoca il cielo
Quando piove
esultano le erbette assetate
le zolle aride
lasciano andare i loro problemi nel fango
le strade abbandonate si lavano
Sarebbe bello
trovare un vantaggio
fiorire dal mio cadere
se non fosse inutile
anche piangere.
(Lucia Pulpo)
 
Rolando Vernaglione
 

Rolando Vernaglione è nato e e vive a Taranto. Ha fatto gli studi classici e laurea in filosofia. Dalla lettura dei classici greci, tradotti da S. Quasimodo, subisce il fascino della poesia e l’amore per la scrittura. Si accosta successivamente alla poesia ermetica, alla quale dedica uno studio approfondito.

Alessia Mocci intervista Rolando Vernaglione

A.M.: Che cosa significa oggi “scrivere poesia”?

Rolando Vernaglione: Scrivere poesia è per me il tentativo di risolvere la contraddizione apparente della storia con l’arte. Quando il lavoro dell’artista, come quello dell’operaio, saprà essere fecondo veramente, solo allora il nichilismo sarà morto, e la rinascita significherà qualcosa. Voglio dire che scrivere poesia, per me fa tutt’uno con la volontà di riscoprire funzioni e responsabilità di fare arte.

A.M. Se potessi scegliere una città nella quale vivere per aver maggiore ispirazione, dove andresti?

Rolando Vernaglione: Credo che l’ispirazione sia indipendente dal luogo in cui avviene. Spesso nasce da una emozione che scaturisce da uno sguardo, da una parola detta o celata, od anche da un fatto naturale come un’alba, un tramonto …insomma per me la poesia si cela in ogni aspetto della vita quotidiana, basta sapere cogliere l’attimo… Il luogo più bello è quello dentro l’essere umano. Ma non nego che ci siano città straordinariamente belle, come Budapest o Praga dove mi sarebbe piaciuto vivere!


Rolando Vernaglione


Siamo insieme
Siamo insieme
sulle ceneri
di un tormentato
discorso di sguardi
senza espressione
in un oceano instabile.


La tua femminilità
La tua femminilità
è così rara che, quando voglio
appropriarmi della sua essenza,
mi sfugge. E’ ovunque, nel
sorriso di un solo capello, nel
dito del tuo piede,nella mano
sottile che mi sfiora.
A volte traspare dal viso
e dai tuoi occhi celesti di
quando scruti il cielo.


La luce della nave riflessa

La luce della nave riflessa
sull’acqua calma del porto,
dentro la notte nera che
mi sovrasta, parla di te.
Del tuo corpo senza spine,
delle tue profonde anse,
e dolcissime strade cupe.
(Rolando Vernaglione)


Per andare alla pagina principale del blog clicca HOME

Per altri post riguardante la biblioteca cliccare QUI

 
 

domenica 18 novembre 2012

Gino Del Giudice: Tutti i "soprannomi" stattesi.




Statte: Antica masseria "Statte"
(ora proprietà Michelagnoli - Sebastio)
 


Tutti i "soprannomi" degli stattesi !! (Non vi spaventate, nella poesia sono tutti evidenziati in neretto)

 In questa poesia di Gino Del Giudice, contenitore dei "soprannomi stattesi", si immagina una fantomatica guerra, raccontata con parole "normali" e "soprannomi". Non vi spaventate !! I soprannomi sono evidenziati in grassetto e chi non ha voglia di leggere la "poesia" non deve far altro che scorrerla, per individuarli !!

Bruno e Antonio Mastromarino (detto Petròlije) Foto Pappone


N'u sùonne de lùglije
 
Lùglije no me l'àgghija scurdè
e 'u càlle ca sté fésce,
pròprije nìjende sté da fè,
sùde squàgghije e no ijé pèsce.
 
L'òta sére me curchìjeve,
me gerève e me vutève,
finalménde addurmescìjeve,
me parì ca sté sunnève.
 
E sunnìjeve a sùonne chìjene
tànda cóse e assè crestijène
tutte 'a nòtte, fìne 'a matìne,
fantasìje e  fàtte strène.
 
Chìste fàtte mó ve cònde
ce vulìte avì pacijénze,
sìje ca vére o méne sònde,
me t'à dè n'u pìcche adénzije.

Conservata sulla "sacrestia" della chiesa Maria SS. del Rosario di Statte
 
 
Ijève 'u chèpe, ijève 'u “Ré”
de n'èsèrcete de “Peddère”
ca cummàtte era che mé
còndre 'a bànne d'u “Purchère”.
 
Bbàssa fòrze e “Capurèle”
affrundème pùre 'a “Mòrte”
che “Mamòzzie” e “Carnevèle”,
“Sisì” n'u fascìme  'a scòrte
 
“Capasóne” e 'u “Melòrde.”
ùne “Sùrde” e l'òte “Mùte”,
pìcche ijàvene d'accòrde:
“Pàcce” pròprije avìte assùte?
 
“Grancùcche” ére gènèrèle
e “Sérgénde” ére “Vavùse”
“Mìgne màgne” d'a stradèle
ijève “Prìse” e paurùse.
 
Cé armète sénza drétte,
de cuccàgne e “Ceddarùle”
de “Cijafàgne” e “Cicolétte”,
de “Furmìcle” e “Magghijùole”.
 
“Tatrattà” sparì 'u cannóne
de “Tabbùmm” e “Peprecciòmme”,
e 'a metràglije de “Scardóne”
a proijéttele de gòmme.
 
‘Na bbattàglije tèrra tèrre,
ma ne dàmme assé mazzète
“Sénza sòlde” scijàmme  'a uèrre
mò tenìme 'u “Culeasc’cuète”.
 
A vulàmme st'à vettòrije
pùre 'u “Ddìnghe” battaglijève
e “Ciacijùnne” ìjnde 'a st'à stòrije,
che “Moccacarròzze” scève.
 
N'u macèlle, quèse 'u 'nfìjerne,
priggijonìjere “Chèpescijùdde”,
dècorète fu “Salìjerne”,
mutelète fu “Ceccijùdde”.

 
 
Devendàmme “Màngia chène”
c'a divìse “Mànda vécchije”
“Fùscia fùsce”  Amerechène”,
“Tèrra tèrre“ ìjnde a le récchije.
 
Po' scettàmme 'u “Scuppettóne”
ch'ére ormèije “Spésa pèrse”,
“Geretìjedde” 'a situazzijóne,
no putì aggijustè devèrse.
 
N'u “Ijaddùzze” do suldète,
“Nìnghe nànghe” arrubbàrene,
àrene à ijésse fucelète,
ma 'ngalére invésce scijàrene.
 
'A tortùre de “Crefóne”,
po' avàrene le “Uappetìjedde”,
succedì ìjnde a 'u “Cammaróne”
scijòrene pròprije “Freschetìjedde”.
 
Tùtte avévene “Quàtte Pijàtte”
“Pésce frìtte” scongèlète,
da 'u “Crapère” avàmme 'u làtte,
“Nènna nènna” po' 'a nuttète.
 
'U “Petròglije” ne servéve
sìje p'a lùsce ca le pedùcchije,
“Cazzatédde” 'nghèpe 'u vuléve
e nu tùtte stùmme a cùcchije.
 
Sèrve l'àcque descì “U' mùzze”,
e c'u sìcchije d'u  “Staggnìne”;
scì annaffijàmme  'a “Cucùzze”
po' sunàmme 'u “Mandullìne”

“Pijedemùscete”  e tùtte 'a Còrte,
pùre che le “Calzefìne”
‘na pùzze de “Beccamòrte”
sìje 'a grànne ca 'a “Bommìne”
 
“Muselìne” ìjnde 'a casérme
che n'u spèghe o “Zuchelìjedde”
l'attacchève bèlle  fèrme“
a “Scijarlòtte” e “Zechetìjedde”.
 
“Tupparìjedde” a 'u “Cappellère”
“Chèpe de vòlpe” “Tùtte pìle”
e “Sevìglije” père père
le sfumève “Trènda pìle”
 
Quàlche vòte n'u “Spurcóne”
“Sànde larcijóne” se fascéve,
ce n'u “Fìjezze” o ”Pepetóne”
da ìjnde 'o réte le scennéve.
 
Famiglia di Statte negli anni '30 (Luiiggije Clemente, 'u caffettìjere, e famiglia)

“Sétte chène” c'a uàrdije pòste,
“Caffettìjere” café ìjnde 'a nòcche,
mangijàmme ‘na “Fìca tòste”
sémbe che dó “Cìcere mmòcche”
 
“Sacchétte” de “Pappatène”
“Cepòdde”   ìjnde 'a despènze,
“Mìjenze quìnde” zùccre e pène,
acchì dòppe “Màle pénze”.
 
Vérse 'a sére o “Chijù nnòtte”
sté ce avéve n'u “Spurtìjedde”,
frùtte, càrne e “Caserecòtte”,
e 'u bróde de “Paparìjedde”
 
'U furmàgge d'u “Pastóre”
“Scijardenìjere”, ‘na spunzèle
“Marìa Sànde” c'u pummedóre
fascì pùre l'àcqua sèle.
 

Statte: Casa in via delle grotte (Foto LeoDelG)

 
A dàlla dàlla “Settemìse”
fra “Scarrùbbele” e “Fracàsse”
a “Cìcche cìcche” vénne 'a rìse,
“Mène 'mbósce” e assé tàsse.
 
Sturlechì assé “Pescijàcchije”
che “Cazzìzzere” e l'amìche,
“Spenzarìjedde” fésce 'u 'nguàcchije,
ijé “Chijantédde” mò v'ù dìche.
 
“Chèpe de cijuccije” e “Gnófe gnófe”
che putì ijésse secùre
appezzecàrene 'u fanófe
che “Sétte làbbese” e “Pepegnùre”
 
S'ascunnéve sòtte 'u lìjette
‘na buttìgglije “D'òlije fìne”,
e screvéve le begglìjette,
“Màrca bbùste” ògne matìne.
 
Sénza pésce 'u “Marenarìjedde”
scì 'rrevì da “Spàcca tùtte”,
addò s'àcchì che “Ceciarìjedde”,
ca no ijève tànda bbrùtte.
 
Vénne po'   ‘nu  “Lambascióne”
‘nu “Ze mòneche” sénza véste,
“Crìste Mùorte”  ‘mprucessijòne,
ma non ijève pròprije féste.
 
 Nò se capescéve nìjende,
‘nu “Surgìcchije” se vedì,      
a paùre tutte 'o “ Vìjende”,
ògne ccóse po' mannì.
 
E se ne scì pùre 'u “Seggère”
quànne sté venéve 'u “Nnàcce”,
e descì ca 'u “Carvunère
se n'ére scijùte che “Pécra Pàcce”.
 
“Bóije”'a uérre mò fenìsce
à custète pròprije chère,
s'à struppijète 'a ijàmme “Aìsce”,
sénza péte ijé 'u “Carrettère”.
 
Pe  désce ànne 'u “Lattatóre”
“Cìp cijàppe” à 'ncalgenète,
che 'mbijanchì 'u ìjnde e 'u fóre,
d'ògne chèse arruvenète.
 
Alla fìne 'a “Cuccuèsce”
“tùp tùppe” mà svegijète,
angóre “Scurìcchije” c'a camèsce,
“Nzeppatìjedde” m'àgghije azète.

Masseria Todisco
 
 
Cùste ijé 'u sùonne c'àgghije fàtte
e c'a vù v'àgghije cundète,
sùonne c'appartìjene a Stàtte,
e ca à ijésse arrecurdète.

So tùtte le soprannóme
de le vìjecchije stattarùle,
ca ‘na vóte v'è vite cóme
ne scève 'ngùle pe 'ngùle.
 
Ce vù òte ne sapìte,
e ce pùre créije l'acchijète,
ce ve pièsce e ce vulìte,
ne fascìme n'òta nuttète.
 
Vògghije bbéne a stù Paìjse
e alla stòrije de tutte nù,
l'a m'à scrìve se no ijé ‘na rìse,
no ne l'arrecurdème cchijù.
 
(Gino Del Giudice)
 
Per andare alla pagina iniziale del blog premi HOME
Per andare al "dialetto e scrittori stattesi" cliccare QUI