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martedì 25 giugno 2013

MATER GRATIAE: IL DISBOSCAMENTO (Da aprile a giugno 2013)



L'Abbazia di Mater Gratiae: Una selva (irragiungibile PRIMA dell'intervento di "disboscamento"
(Foto Associazione i Leucaspidi)

MATER GRATIAE: IL DISBOSCAMENTO (APRILE - GIUGNO 2013)

L'Abbazia di Mater Gratiae: La radura risulta accessibile (dopo l'intervento di "disboscamento")






(Foto Associazione i Leucaspidi)
La notizia

Quest’anno, il 2 Luglio, riprenderà l'antico “tradizionale pellegrinaggio” ad uno dei più antichi luoghi di culto della devozione stattese: "la Madonna di Mater Gratiae" dove, alle ore 9, sarà celebrata una Messa da don Giovanni Agrusta, parroco del Sacro Cuore di Statte.
La partenza (con auto proprie) è fissata,  per le ore 8,30 presso la Chiesa del Sacro Cuore. 
E, come giustamente fanno notare i "volontari del Gruppo" ..
Rendiamo Grazie alla Madonna che il 28 novembre scorso ha evitato una strage tra le vie del paese....


L'ultima messa, era stata celebrata il 2 Luglio 1988, esattamente 25 anni fa.


Il sito,  per centinaia di anni, era stato méta di venerazione dei nostri concittadini (non si poteva parlare di stattesi, ma di lavoratori delle masserie del nostro territorio) ma, negli ultimi decenni era stato completamente abbandonato a sé stesso. Era impossibile arrivarci,  perché ricoperto interamente  da una selva, di piante invasive.
Un "componente" del gruppo, di disboscamento: Michele Genga.
(Foto Associazione i Leucaspidi)

Fin ora era impossibile arrivarci
Per di più,  dal 1999 (avvento del padrone del mostro,  Riva), non vi erano più sentieri o strade idonee, per raggiungerlo, perché erano stati chiusi sentieri e strade con robuste reti metalliche. Questo, aveva peggiorato lo stato di inselvaticamente del luogo ed arrivarci era divenuto oltremodo pericoloso, mentre la chiesa stessa era (e purtroppo, ancora è) in stato di incipiente dissesto statico.
Una intricata "boscaglia", prima dell'intervento di disboscamento.
(Foto Associazione i Leucaspidi)

Cosa ha fatto cambiare lo stato delle cose

Tutto questo fino a circa 2 mesi fa, quando un gruppo di giovani concittadini, Michele Genga, Marica Tamburrano, Lello Bello, Cosimo Tamburrano, Andrea Piepoli, Angelo Carulo, sfidando lo scetticismo dei più,  si sono armati della volontà del fare e, armati di motoseghe, zappe, cesoie e rastrelli e dedicando diversi week end questo lavoro,  hanno liberato il sito dalle pericolose piante invasive. (Questi giovani, si sono avvalsi della preziosa consulenza storica di due "giovani" un tantino più "cresciuti": Pietro Vestita e Salvatore Vitti).

Piero Vestita, uno dei "consulenti storici" del gruppo "I Leucaspidi" e grande conoscitore del nostro territorio. (Foto Piero Vestita)
Salvatore Vitti, altro bravo "consulente storico" del "gruppo" (foto Salvatore Vitti)

I giovani volontari del gruppo I leucaspidi, hanno ricercato, trovato e liberato le vecchie vie di accesso, (compreso una vecchia scala), hanno saputo trovare nuove vie, contattando i proprietari della masseria Leucaspide e studiando anche la  situazione della titolarità della proprietà della cappella.

Organizzare e portare a termine, questa operazione di disboscamento di selva oscura, ha richiesto una determinazione notevole, un spirito di gruppo non comune ed una tenacia, al limite dell’incoscienza.
Questi giovani, hanno dovuto rinunciare ai divertimenti del week end, affrontando un duro e faticoso lavoro e  ...  non aggiungo altro, altrimenti offenderei la loro schiettezza.

Andrea Piepoli, un componente del gruppo
(Foto Associazione i Leucaspidi)


 Blocco illegale delle vie di accesso
Hanno indagato sui blocchi  delle vie di accesso risultati poi illegali, perché violavano una servitù pubblica e, finalmente sono riusciti a liberare l’antico Santuario  dalla morsa mortale delle piante; ovviamente si parla delle piante che circondavano il sito, mentre quelle che si sono incorporate nella struttura richiedono interventi di recupero statici e messa in sicurezza preceduti da idonee progettazioni.

Il prossimo 2 Luglio riprende la tradizione del pellegrinaggio
Come si è detto, il prossimo 2 Luglio, grazie ai questi giovani, sarà  possibile riprendere la vecchia tradizione; questa volta, venendo anche incontro a tanti cittadini non perfettamente in forma, e mettendoli in condizioni di arrivare, non lontano dal Santuario comodamente in auto.
Come si è detto, si partirà “insieme” alle ore 8,30 dalla Chiesa del Sacro Cuore (la messa sarà celebrata alle ore 9 da don Giovanni Agrusta). Comunque, ( per i ritardatari) l’itinerario è il seguente (ed è indicato nella cartina):
Indicativamente, si seguirà la strada della nuova portineria Ilva immettendosi poi, sulla statale per Bari, si prenderà la prima stradetta a destra (verso l’inceneritore) e poco dopo questo, si sarà giunti in prossimità del Santuario.

Il "nuovo" percorso
L'itinerario indicativo, partendo da Statte
Stesso itinerario con piantina zoomata
Il vecchio percorso

Il "vecchio percorso" dei pellegrinaggi "pedonali", partendo da Statte.
Si andava a piedi, partendo da abbascije a cròce, la stradetta a destra dopo la benzina, si percorreva via Leucaspide, oltre la zona batteria, si costeggiava la zona orientale della gravina (lato Statte per intenderci), e si arrivava alla spalla occidentale della gravina di Ciampicotto. A quel punto c’era ed ora c’è (riscoperta dai giovani), una scalinata di sedici gradini fino al letto del greto nei pressi della cappella.


La vecchia "scala" prima del disboscamento.
La vecchia scala nei pressi della cappella PRIMA del disboscamento (foto I Leucaspidi)

La "vecchia scala" DOPO il disboscamento
La vecchia scala nei pressi della cappella DOPO il disboscamento (foto I Leucaspidi)


Sperando ora, che si possa riprendere senza più interruzioni, questa bella tradizione.
Semmai, dal prossimo anno,  per venire incontro alle esigenze di tanti concittadini impegnati per lavoro nei giorni feriali, si può pensare di spostare festa e pellegrinaggio, la prima domenica di Luglio. Che ne dite ??
Il contenuto essenziale della pagina, può ritenersi concluso qui. La seconda parte che segue, potrà tuttavia interessare, gli amanti del nostro territorio e può essere utile per i piccoli stattesi incaricati di effettuare ricerche sulla nostra storia. (Gli altri troveranno alcune cose interessanti ed atre, anche divertenti).

Per saperne di più
Si premette che, la maggioranza delle nostizie che seguono, non sono farina del sacco di chi scrive queste  pagine, ma liberamente (ed a volte, arbitrariamente), tratte da un prezioso volumetto del nostro concittadino Cosimo Scaligina (L’Abbazia di Mater Gratiae nel territorio di Statte);

Il libro di Scaligina

 Scaligina, pur non essendo un nativo della nostra cittadina ha dedicato anni a studiare le nostre tradizioni ed il nostro territorio come pochi nativi. Grazie Mimmo.

La scoperta dell’antica cripta.
Nella tradizione popolare che si perde nella notte dei tempi, (ma anche in diversi manoscritti) si accennava che in quella zona, (Murimaggio Trappeto, Leocaspide), doveva trovarsi la grotta dell’eremita, ma fino al ‘600, questa fantomatica grotta o cripta, rimase nell’oblio. Venne concretamente scoperta, quando era proprietario di Leucaspide un certo Raffaele Paleologo, presumibilmente nei primi decenni del ‘600.

(Foto Associazione i Leucaspidi)


Una delle tante leggende riguardanti la “scoperta” della cripta.
Queste scoperte religiose sono spesso fantasiose; e questa, non poteva che essere tale. (Accenno ad una delle “dieci versioni”, raccontate da Scaligina; questa che riportiamo, è tratta da un libro di Janet Ross): “Un toro particolarmente dotato si era allontanato dalla masseria,  i “massari”, non trovandolo si misero a cercarlo e, dopo un po' di tempo, lo scorsero, in ginocchio,  presso una zona ricoperta da fitta vegetazione, nei pressi della quale, si intravedeva una entrata: era una grotta, all’interno della quale vi era una effige della Madonna. Da allora quella cripta fu méta di innumerevoli fedeli. Mah ... ognuno può pensare quello che vuole (non della Madonna,ma del "toro").



Disboscamento nei pressi della cappella, appena  iniziato
(Foto Associazione i Leucaspidi)


Documentazione storica della scoperta.
Storicamente l’esistenza della cripta e relativa effige è anche documentata da una visita nel 1653 dall’Arcivescovo di Taranto Caracciolo, durante la quale i suoi  collaboratori descrivevano minutamente l’immagine sacra ed anche l’arredo della stessa cripta. In quel periodo  la cripta era già custodita da un sacrestano (o eremita).


Disboscamento verso la cappella
(Foto Associazione i Leucaspidi)



Quando è stata costruita, la chiesa
In una successiva visita nel 1714,  di un altro vescovo di Taranto, mons. Stella, viene descritta una cappella completamente rifatta e non solo scavata nella roccia; quindi è da dedurre che la costruzione di questa vecchia cappella in tufo, può essere fatta risalire tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700; di quella vecchia cappella, non rimane quasi nulla, invece quella attuale, che ha inglobato parte della vecchia cripta intagliata nella roccia, è di epoca successiva, (probabilmente, inizio ‘800, ma poi ristrutturata verso la fine dello stesso secolo).
(Foto Associazione i Leucaspidi)



Abbazia o semplice “cappella” ?

Non ci dilunghiamo sul gioco di parole e di espressioni, che hanno identificato da sempre questa cappella come l’Abbazia di Mater Gratiae; Scaligina, propone diverse ipotesi che qui non è il caso di esporre; in realtà si tratta di una piccola cappella, non più lunga di una decina di  metri e che, come si è detto, ingloba parte della vecchia cripta. Questa precisazione è d’obbligo, altrimenti ci si aspetterebbe una grande ed imponente struttura, ma così non è.
La "cappella":
(Foto Associazione i Leucaspidi)

La devozione dei dipendenti delle masserie vicine e degli abitanti di Statte e Taranto

Il Santuario è stato méta di pellegrinaggio di innumerevoli fedeli. La devozione, particolarmente degli stattesi, ma anche dei tarantini e dei dipendenti delle masserie, è stata negli anni, (quasi) sempre assidua e costante, almeno fino al momento della partenza da Statte del vecchio parroco Don Paolo Zigrino negli anni ’50.
Questi pellegrinaggi , successivamente, si ridussero  drasticamente, perché non vi era l’incitamento del vecchio parroco, ed anche perché,  la zona, come si è detto, si era ricoperta da piante invasive, che ne rendevano problematico l’accesso,  già, di per sé, difficile.

Con l’avvento dell’allora Italsider, la chiesa si era venuta a trovare circondata da proprietà private; comunque, sia pure con difficoltà, l’accesso era ancora possibile,  anche se la stessa chiesa era ormai ricoperta, da vegetazione selvaggia;  ma, come si è detto, l’avvento dei Riva, finì col degenerare lo stato del sito, rendendo anche impossibile raggiungerlo!!
Foto I Leucaspidi


La testimonianza di “vecchi stattesi”

La scomparsa dell’ultimo “eremita”

Giuseppe Giuliano nato e cresciuto nello jazzo di Murimaggio, racconta che il nonno di suo padre, raccontava ai nipoti che l’ultimo eremita di Mater Gratiae, morì nei locali soprani il casale; questo bisnonno sentì ragliare l’asino ad intervalli regolari, andò presso l’abbazia e trovò l’uomo morto nel suo pagliericcio. Lo stesso Giuliano racconta che, a sua nemoria, si era sempre celebrata la messa il 2 luglio, per espresso impegno del fattore di Murimaggio e con le offerte che arrivavano dalle masserie vicine e dai fedeli di Statte e Taranto.

L’ultima “imbianchitura” della cappella (e purtroppo, anche dell’immagine.)
Peppino Calianno ricorda che l’ultima volta che la cappella è stata fatta imbianchire a spese del fattore di Murimaggio è stato negli anni 50  da me, - racconta Peppino, - da  mio fratello Francesco, mio zio Angelo Misciagna ed Egidio Massafra. Mio zio ed Egidio Massafra avevano fatto risistemare la croce sulla facciata e, ricorda ancora Calianno, abbiamo pensato di rinfrescare la nicchia e le figure.. (purtroppo)!!

 Una testimonianza di una “ingenua fedele”, raccolta da Scaligina:
Rosaria Carrieri:  “si partiva dalla chiesa del SS Rosario alle 7 e si tornava alle 13”. Frequentavo spesso quel luogo;  una volta ho trovato sull’altare una collanina d’oro,  ma don Cosimo Russi (parroco della chiesa San Francesco di Geronimo ai Tamburi) mi consigliò di lasciarla lì: la volta successiva non la vidi più !! (Beata ingenuità).

 L’ultima messa .. 25 anni fa ..
A parte frequentazioni individuali che arrivano in loco, con grandi difficoltà, cone si è detto, l’ultima volta che è stata celebrata una messa in quella cappella, è stato il 2 luglio 1988 per interessamento di Anna Laterza, Piero Castellano, Nicola Marinò, Donato Carelli, Giocchino Leone, e Agostino  Magazzino, celebrante padre Franco dei Somaschi ora in Brasile.


Una vecchia immagine nella cappella di Mater Gratiae
(raffigurante la Madonna delle Grazie?) foto Piero Vestita


L’ultimo pellegrinaggio in massa degli stattesi, il 1993.
L’ultimo pellegrinaggio in massa degli stattesi (prima del “blocco dei Riva”), è stato il 2 Luglio 1993, poco dopo la proclamazione di Statte Comune Autonomo. Fu guidato da Pasquale Costantino, anche lui grande appassionato del nostro territorio ed autore del prezioso volume "Il territorio del comune di Statte".  Fu lui a determinare i confini storici, riconosciuti al nuovo comune stattese. (Quei confini ci furono, subito dopo, deliberatamente scippati con una legge truffa regionale).

Ancora Leocaspide (foto Armando Grassi)
Se ci siamo un po' troppo dilungati con questi particolari, lo abbiamo fatto, a beneficio dei tanti giovani (ne conosciamo diversi) , che sono appassionati di “storia patria”. Questi “particolari” possono anche, ritornare utili nelle ricerche dei più piccoli riguardanti la storia del territorio di Statte.

Per la "fotocronaca" della messa celebrata il 2 Luglio 2013 cliccare QUI

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venerdì 21 giugno 2013

I Rimbamband a San Michele e “gli stattesi del fare”



I Rimbamband a San Michele e “gli stattesi del fare”
Domenica 16 Giugno, nella spianata, nei pressi di San Michele in Triglie, questi cinque straordinari ragazzi, hanno allietato la serata domenicale, di una miriade di cittadini di tre confinanti comuni (Statte, Crispiano e Massafra, anche se, per la verità, almeno l’80% erano stattesi).

Spianata di San Michele ancora vuota

 
Gli "ideatori" dello spettacolo
Gli  “ideatori” di questo spettacolo” sono stati Francesco Tagliente e altri due giovani stattesi, Michele Romanazzi e Gianni Pulito.
Una impresa, così impegnativa, costosa e dall’esito non scontato (si pensi anche all’eventuale incertezza del tempo), ai “più”, sarebbe sembrata un tantino irrazionale ma, evidentemente, questi nostri concittadini, hanno saputo “vedere più lontano dei più) ed il loro coraggio è stato ampiamente premiato.

Spianata di San Michele con le sedie "preparate" (foto Framcesco Tagliente)

Le "presentazioni" PRIMA dello spettacolo

I “propositi” dei tre sindaci presenti.
Bella anche l’iniziativa,di invitare i tre sindaci “che si affacciano” nella valle del Triglio: Il sindaco di Massafra: Martino Tamburrano; il neo sindaco di  Crispiano: Egidio Ippolito ed il sindaco di Statte Angelo Miccoli, i quali, quasi all’unisono, hanno, , elogiato questo spirito unitario di iniziative, che vedono insieme i tre comuni già collaboranti in tante altre tematiche di interesse comune, quali
l’ambiente, la sanità, il parco delle gravine.
È toccato allo stesso vice sindaco di Statte Francesco Tagliente,  tracciare il non facile percorso per arrivare a questa realizzazione, elogiare i due giovani, Michele e Gianni e ringraziare i "grandi sponsor" della serata, ma anche tutti gli altri imprenditori che hanno contribuito a questo successo !!
"Lo spettacolo" sta per iniziare.



 
Gli altri ospiti: Tony Marzella
È stata l’occasione, per festeggiare Tony Marzella,  rappresentante di una delle più grandi glorie sportive, di cui può vantarsi Statte: La squadra di calcio a 5 femminile Real Statte. Come ha giustamente ricordato Tony, il Real Statte, è la più blasonata squadra di calcio a 5 di tutta Italia. Tony, con il suo garbo e la sua modestia, ha dimenticato di ricordare, che questi successi, sono sì, dovuti alla bravura e merito delle sue giocatrici ma, lo ricordiamo noi, sono dovuti, alla sua abilità di tecnico, alla sua qualità di psicologo delle sue ragazze, al suo equilibrio ed alla sua onestà intellettuale. Ha elogiato sempre le sue ragazze, sia in caso di vittoria che nelle (rare) sconfitte; ha sempre avuto parole di rispetto per tutte le squadre incontrate. Possiamo dirlo, ora che siamo tra noi? Un vero signore, nello sport come nella vita civile e professionale !!



 
Il clamoroso successo della sfilata in "Piazza Grande"  (foto alessandra Turi)
Un caloroso applauso è stato rivolto agli organizzatori della recente sfilata in piazza grande: Gina Luciani, Emanuele Cristofaro ed altri numerosi giovani; la sfilata, ha richiesto un impegno non comune, ma gli organizzatori, sono riusciti a coinvolgere, il mondo della moda stattese e quello dei maestri dell’acconciatura. L’affluenza dei cittadini ed il loro gradimento è risultato al di là, di ogni rosea aspettativa, così i cittadini presenti in questo spettacolo hanno attribuito a questi  bravi giovani, un meritato e calorosissimo appaluso.





Altri, applausi scroscianti e stand ovation, , sono stati attribuiti alla memoria di Alessandro Vitti, il povero ragazzo stattese scomparso a causa di un tragico incidente.



 Lo spettacolo
 
Il “modo di far divertire, ridere e sorridere”, dei Rimbambad  è veramente originale: È, una delle poche volte, che si assiste ad uno spettacolo gioioso e divertente senza sorbirsi una lunga e scontata serie di sconcerìe, che hanno realmente stancato. E che diamene: i grandi comici, non hanno mai avuto bisogno di esagerare in questo senso; spesso è sufficiente un’allusione, un modo di dire etc. Ebbene, i Rimbamband, ieri sera “sono stati tutto questo e molto di più!! .


La loro “vis comica” è irrefrenabile, ed è basata su situazioni originali e semplici; si giovano di una notevole professionalità musicale derivante da una rara  padronanza degli striumenti, che utilizzano come “linguaggio”. La loro comicità, è di gruppo, ed è basata sull’interagire reciproco, con un meccanismo di interscambio del protagonista principale, che richiede grande bravura, grande affiatamento e, spesso, notevole improvvisazion insomma: Grandi comici, clown e virtuosi musicisti !!


Chi sono
 
Vittorio Bruno (contrabasso dalla bravura incredibile: col suo strumento, è stato anche il “rumosrista” di scena);





Nicolò Pantaleo: (sax, tromba e .. chi più ne ha più ne metta: i suoi strumenti hanno fatto di tutto, compreso “i versi di numerosi animali” nelle loro innumerevoli sfumature);

 
Raffaele Tullo: Lo speaker, mattatore, presentatore, cantante e spesso anche musicista, si è esibito in godibili duetti con gli altri e specialmente con l’incontenibile Ciardo
 
Francesco Pagliarulo: Mago delle tastiere, detto “il rosso”: una bravura incredibile. E' “l’esempio ingombrante”che Trullo oppone alla presunta inconsistenza di Renato Ciardo.
 
 
 
Renato Ciardo: (figlio di Gianni Ciardo): Batterista e parecchie altre cose, compreso, come si è detto, l’alter ego di Trullo; i due si sono esibili in irrefrenabili gag, duetti e “belati di pecora”).

 
Insomma un “complesso” di grandi musicisti, e intelligenti comici, che hanno dato vita ad un brillante e godibile spettacolo.

 
 

Come “loro” si definiscono
Si auto definiscono così:  Rimbambini cresciuti a pane, swing e fantasia!Rimbamband  è quanto di più eccentrico si possa inventare. Quando le arti si fondono in una esplosione di fantasia, lo spettacolo diventa “Il sol ci ha dato alla testa”.
Cinque straordinari musicisti un po’ suonati che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano… giocano. Il reale si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile.”



 






Migliaia di entusiasti spettatori
Gli stattesi, non avrebbero avuto bisogno che si descrivesse alcunché delo spettacolo: perché  erano tutti lì.  C’erano anche molti “cugini crispianesi” e, per la verità, non moltissimi, massafresi; ma, come si è detto gli stattesi rappresentavano almeno l’80% dei 2500, spettatori presenti !! (1600 sedie ed innumerevoli spettatori in piedi).

Un elogio agli “stattesi del fare”
Questa manifestazione ideata dai giovani, dà lo spunto, per ricordare,  i tanti altri giovani che,  con le loro iniziative ed il loro entusiasmo, stanno dimostrando “a noi stessi” che siamo un popolo di entusiasti. Questi ragazzi, col loro fare, hanno reso possibile, la realizzazione di manifestazioni di successo e stanno “cambiando il modo di essere della nostra cittadina".



pensiamo al bel fare del “Carnevale Stattese 2013,  preparato e realizzato con pochi mezzi e con pochissimo tempo e,  i cui giovani ideatori, (Giancarlo Pappone, Aldo Roberti e tanti altri amici) hanno formato un gruppo stabile per dare continuità  agli stessi eventi, compreso belle manifestazioni per i piccoli;


Mini Maratona Stattese (Foto Maria Chetry)

Mini Maratona Stattese (Foto Maria Chetry)
pensiamo al fare di chi ha reso viva  la nuova piazza con mini maratone e mini olimpiadi coinvolgendo decine e decine di nostri piccoli concittadini;
 
 


Foto Tonio Del Giudice
pensiamo al  fare di un cittadino (Francesco Tagliente) che ha  cercato  di ridurre le ferite del tornado, procurando, migliaia di alberi di ulivo e mettendoli a  disposizione dei cittadini, che hanno avuto danni alle loro piante.







pensiamo al fare  degli straordinari giovani (e meno giovani: Franco Caputo e compagni) dell’Arci che stanno ricostruendo da zero l’arcitenda distrutta, cimentandosi in mostre e presepi monumentali, che fanno crescere il senso di apparteneza della comunità (qui il presepe di Marzii nell'Arci semidistrutta)

 






I giovani del fare di Statte: Il sito Mater Gratiae PRIMA degli interventi dei giovani volontari (foto Lello Bello)

 


I giovani del fare di Statte: Il sito Mater Gratiae DOPO gli interventi dei giovani volontari (foto Lello Bello)
pensiamo al fare  della coraggiosa iniziativa di altri giovani cittadini (Lello Bello ed amici) che armandosi di tanta buona volontà e sfidando lo scetticismo dei più, hanno iniziato a bonificare un sito storico, caro agli stattesi come “la Madonna delle Grazie”, tanto che sarà probabilmente possibile, l’antico e tradizionale pellegrinaggio degli stattesi per l’inizio di Luglio;  

pensiamo a fare di concittadini che con il loro spirito imprenditoriale hanno vivacizzato anche la piazzetta di Ponte Cherubini con balli settimanali, che richiamano cittadini anche dai comuni limitrofi (emigrazione di ritorno);




La documentarista del fare: Giovanna Soldatini

Foto Mimmo Pappone; i giovami del fare del circolo controluce.
 
pensiamo ai giovani del fare del circolo fotografico controluce che, all’indomani del tornado, hanno fatto conoscere, tramite uno stupendo servizio fotografico, i danni del tornado, stimolando una gara di solidarietà nei nostri confronti; una di loro, sebbene non giovanissima con le sue foto e col suo fare, incessantemente, documenta la quasi totalità degli avvenimenti che ci riguardano.



I giovani del fare delle parrocchie stattesi: La corrida 19 Maggio 2013 (Asilo delle suore)

 I giovani del fare delle parrocchie stattesi: Musical "E' risorto" 1° Giugno 2013 (Chiesa San Girolamo; foto Giovanna Soldatini)         
 
 I giovani del fare delle parrocchie stattesi: Musical Peter Pan 8 Giugno 2013 (Chiesa Sacro Cuore Statte)         
pensiamo al  fare degli entusiastici giovani delle nostre tre  parrocchie, che hanno reso possibile tre grandi e partecipate manifestazioni: “La corrida” (SS Rosario); il Musical “E’ risorto” (parrocchia San Girolamo); il Musical “Peter Pan” (Sacro Cuore). Questi eventi hanno avuto una straordinaria partecipazione di pubblico ed un "Alto gradimento".


 
La Biblioteca  del  fare, si sta dimostrando la grande risorsa culturale di Statte, oltre che un vero riferimento per TUTTE le altre biblioteche della provincia.
 
pensiamo al fare  di chi sta rendendo concreta, la crescita culturale dei nostri concittadini, con varie iniziative, come la presentazione di libri, corsi di lingua, informatica, fotografia, fumetti, dibattiti culturali, che promuovono la cultura del territorio e dell’ambiente, ed altri che aiutano ad educare i nostri giovanissimi cittadini, d’intesa con gli organi scolastici;
 
 
 



abbiamo già accennato, ai giovani del  fare che, con un coraggio al limite dell’incoscienza, hanno ideato, organizzato e realizzato in pochissimo tempo, una manifestazione di moda nella nuova piazza, supportati da tanti artisti, (parrucchieri e stilisti e centri di moda), ma anche da tanti sponsor, al di fuori del ramo. Alla fine: TUTTI, entusiasti dei risultati (sponsor e commercianti compresi).

Tanti altri giovani, riuniti in "gruppi" stanno movimentando il "presente stattese" con altri progetti "in cantiere: Statte insieme Fitp; Movimento stattese; Rinascita stattese, Amici della biblioteca di Statte; Statte Web; Statte in Movimento; Aiutiamo il comune di Statte: L'ottimismo è d'obbligo !!

Tutti questi giovani con le loro azioni realizzate spesso a loro rischio,  stanno cambiando il volto della nostra comunità. Sono un esempio per tutti noi adulti, che spesso, amiamo realizzare "le cose a tavolino".



Ed allora, la prossima volta che leggiamo da qualche parte, che gli stattesi dicono di loro stessi: che “non escono”, che sono “un popolo che non ama le manifestazioni pubbliche”, che “sono un popolo pigro”, “che non hanno spirito di iniziativa” etc,  giuro che qualcuno si buscherà una querela (attenti: si scherza !!); stessa querela ai cittadini residenti a Statte, ma proveniente da un  grande comune limitrofo. Ho dovuto riprendere pochi giorni fa, "uno di loro", perché "di punto in bianco, se n'è uscito"  con la prevedibile, espressione: Statte é n'ù paìse de m....  (Attenti, scherziamo!! Perché, spesso, abbiamo dimenticato anche di saper sorridere. Volevo ancora precisare, che, scherzavo per la "querela" ma NON per le "espressioni" ascoltate !!).



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