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lunedì 28 luglio 2014

Statte: Nuova sede SPI: Sindacato e "Servizi per i cittadini"



Eva Santoro, madrina della cerimonia di inaugurazione della nuova sede SPI/CGIL di Statte (Foto Piero Rotelli)

Statte: Nuova sede SPI: Una “suit” di SERVIZI PER I CITTADINI.
 La notizia

Martedì 22 Luglio, si è inaugurata a Statte, in via Piave - Piazzetta Rossano, la nuova sede dello SPI (Sindacato Pensionati Italiani) e relativo  Patronato (INCA) e CAF (servizi fiscali)

Nella foto, Giuseppe Iosco neo segretario SPI/CGIL di Statte, Eva Santoro della segreteria provinciale e Piero Rotelli. (Foto Piero Rotelli)

 L’utilità per il cittadino di queste strutture
Oltre ai compiti propri  di ogni sindacato, queste organizzazioni offrono nelle loro sedi un ausilio indispensabile per far fronte ad una “burocrazia assoluta”  (sì, proprio un’analogia con la monarchia assoluta), che nessuno è stato in grado mai di atternuare e che, con ogni provvedimento autoaccresce questo “assolutismo” anche grazie ai propri poteri di inamovibilità. Questi ausilii sono essenzialmente i Patronati e i Caf, che ospitati in queste sedi, sono in grado di mitigare notevolmente l’impatto dei cittadini con l’assolutismo burocratico.
La nuova sede SPI/CGIL, con annesso centro servizi Patronato e Caf

La nuova sede
Ed allora, perché la necessità di questa “nuova ed accogliente” sede?
Il rischio era, che le carenze e le file, degli uffici pubblici, si trasferissero all’interno dei Patronati-Caf con cittadini  in piedi e spazi angusti. Questa sede è invece dotata di ampi spazi a disposizione dei cittadini ed una confortevole sala di attesa (sempre indispensabile per i periodi di punta).


Trova spazio, una zona CAF (Centro Assistenza Fiscale), con degli efficientissimi addetti, il giovane Giulio Rotelli in primis, e Franco Miccoli, il veterano. I "due" in simbiosi, hanno raggiunto una intesa perfetta, il primo avvalendosi delle sue capacità tecnico - informatiche ed il secondo con tanta esperienza "alle spalle".
Vi è inoltre l'efficiente collaborazione di Michele Semeraro, che rappresenta un po' il "corrispondente da Crispiano". Le "pratiche" provenienti dalla vicina cittadina, vengono convogliate appunto al centro stattese a cura del suddetto collaboratore.

Nello stesso "centro servizi" trova spazio anche la zona Patronato Inca, con tanti servizi (elencati in appresso).
Vi è, come 
si è detto, una accogliente saletta di attesa, con numerose sedie ed una grande sala per le riunioni ed assemblee.
Tutti gli ambienti sono ben curati e dignitosi, come appunto dovrebbero essere quelli a disposizione dei cittadini specie se anziani.




L’inaugurazione
Erano presenti:
Giuseppe Iosco segretario SPI Statte.
Giuseppe Spataro. della Segreteria Generale Regionale SPI Puglia
Eva Santoro
Segretario Generale SPI Provinciale che ha “tagliato il nastro”. (Il
giorno dopo la stessa Santoro è stata nominata  componente della segreteria provinciale della CGIL).
Giuseppe Massafra  segretario generale della CGIL Provinciale
Angelo Miccoli sindaco di Statte.

Il saluto dei responsanbili, provinciali, regionali e nazionali.




Gli "interventi" e i saluti,   a nome delle segrteterie provinciali, regionali e nazionali.
La briosa cerimonia, si è svolta in un clima molto amichevole; gli interventi, a cominciare dalla madrina Eva Santoro, della segreteria provinciale, ma anche quelli di Giuseppe Spataro della segreteria regionale,di Attilio Arseni della segreteria Nazionale, e di Giuseppe Massafra della CGIL provinciale,  hanno messo in risalto l’utilità di rendere dignitosi gli spazi riservati ai cittadini, i quali dovrebbero essere sempre al centro  di tutte le strutture che offrono servizi di pubblica utilità.
Eva Santoro, in particolare, ha anche sottolineato la giusta scelta della segreteria provinciale nell’aver aderito alla proposta della segreteria locale, (Piero Rotelli, Giuseppe Iosca  e dei loro collaboratori), di procedere all’acquisto di questa sede; ciò, allo scopo di  venire incontro alle esigenze sempre crescenti dei cittadini e per premiare l’entusiasmo degli stessi responsabili sindacali di sezione e degli addetti al centro servizi.

Aggiungiamo noi, che la segreteria provinciale ha formalmente acquistato la sede, ma è stato compito di tanti iscritti, sia dello SPI, che del PD, che dell’ARCI, (con il sempre vulcanico gruppo di Franco Caputo e compagni) aver partecipato attivamente ai lavori per rendere la sede, precedentemente adibita ad esposizione di attività artigianale – commerciale, idonea e funzionale ai nuovi "compiti".

La notizia essenziale termina qui. Chi avesse "pazienza" e, volesse approfondire l’argomento con l’elenco dei servizi offerti dal Caf e Patronato, ospitati nella stessa sede dello SPI/CGIL può continuare nellla lettura di questa pagina.

Omaggio alla "madrina Eva Santoro", di un'opera di Mimino Miccoli


APPROFONDIMENTO

I servizi offerti ai cittadini dai servizi all’interno della sede SPI dai servizi Patronato/CAf
I.S.E.E.  “Indice Situazione Economica Equivalente”, (Che volete, se non ci simette una “sigla laboriosa” non sono contenti). E’ un certificato che viene chiesto sempre più spesso, dalla burocrazia; non si ferma al solo reddito, ma lo rapporta al nucleo famigliare a ad altri parametri. Viene chiesto per le borse di studio ed altro, dalle Asl etc.
Pratiche per le pensioni dei dipendenti privati, Pubblica Amministrazione e autonomi.
Infortuni,Malattie Professionali e Causa di Servizio
Previdenza Complementare

Maternità, Paternità, Sanità e Malattia
Prestazioni Assistenziali, Handicap e disabilità; Ammortizzatori Sociali.
Trattamenti di famiglia, Rinnovo Permessi di Soggiorno.

Settore di competenza fiscale, quali, 730, IMU, e via dicendo.
A Statte, come si è detto, si approntano anche le pratiche, per i suddetti Bonus (per abitazione, bollette Enel, gas e acqua) e che quindi sono di competenza esclusiva del Caf). Naturalmente,
b
urocrazia permettendo, spesso CAF e Patronato, finiscono spesso con l’incrociarsi.









Ancora, varie fasi della cerimonia


Tutte le pratiche sopra elencate, per un privato, rappresenterebbero una vera e propria “Via Crucis”,  mentre svolte dai Patronati/Caf,  quasi sempre gratuitamente e attenzione, senza l’obbligo di essere iscritti al relativo sindacato, rappresentano una semplificazione notevole.

È doveroso inoltre  osservare che, a Statte e ovunque, in tutte le sedi sindacali, sono offerti le suddette prestazioni di Patronato e Caf. Aggiungiamo inoltre, che vi sono dei “centri di servizio” che offrono le stesse prestazioni, pur non rivestendo la figura di veri e propri sindacati di categoria. Ci si ripromette di reperire al più presto un elenco di tutte le strutture di questo tipo sul nostro territorio (annessi o meno al sindacato), in modo da offrire ai lettori stattesi di queste pagine una corretta ed esauriente informazione al riguardo.

 

  Conclusioni
I sindacati pensionati (di ogni colore), negli ultimi tempi, hanno visto una involuzione del loro compito istituzionale e non per loro colpa.

Infatti TUTTI i governi e le classi politiche che si sono succedute, hanno sempre guardato ai bisogni dei pensionati, alle loro manifestazioni e ai  rispettivi cortei, con una sorta di finta benevolenza ma a cui non hanno dato mai, il peso che meritavano.
Questo perché, i pensionati non hanno l’arma dello sciopero, non possono fermare i servizi essenziali, e non hanno la spregiudicatezza di farsi ascoltare con “la violenza”, come tante categorie “in servizio”. (Ad esempio, guardate il decreto sulle 80€ di bonus mensile per i possessori di reddito inferiori alle 1500 € mensili. Quale è stata la “trovata”? Escludere proprio i pensionati, compresi quelli sotto il livello di spravvivenza, come i pensionati al minimo).


Eppure, sono le categorie, che hanno dato tanto, per il progresso del Paese, che sono stati e sono, i primi a scendere in lotta per l'ambiente, per la difesa dei più deboli e che hanno una coscienza sociale derivata dalle loro antiche e odierne lotte. Ma ora possono farlo, soltanto con i mezzi a loro rimasti.

Ed allora, in attesa che lassù, qualcuno si accorga degli anziani, i centri servizi per i cittadini, finiscono per assumere un ruolo aggregante e trainante, per lo stesso sindacato e, la presenza preminente dello SPI, rispetto ad altre strutture simili, dipende anche dall’efficienza di questi servizi e, questa nuova sede, è “attrezzata al meglio per erogarli”.

Foto Piero Rotelli
 
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domenica 20 luglio 2014

Gino Del Giudice, premiato a Crispiano per la satira (un prestigioso premio “fuori casa”)


 
 
Gino Del Giudice, premiato a Crispiano per la satira:
un prestigioso premio “fuori casa”.

La notizia

Il nostro concittadino Gino Del Giudice ha ricevuto a Crispiano, dall’Associazione Agorà, il premio alla satira , nell’ambito della cerimonia per l’assegnazione dei premi annuali che la stessa associazione riserva ai propri concittadini residenti in altre città e che si sono distiniti nel campo della cultura, delle scienze, dell’imprenditoria.

In questo modo, Crispiano intende gratificare pubblicamente i conterranei che hanno contribuito al prestigio di Crispiano e dei crispianesi.

Insomma, una sorta di quello che era in tempi passati Il premio Statte (sospeso da qualche anno).

 


 
 
Perché il premio alla satira  ad uno stattese.

La sera del 13 luglio, una data che se non fosse stata organizzata in modo esemplare, poteva trasformarsi in un “Flop”, vista la concomitante “Finale mondiale”. Ci si è invece ritrovati, nella “Piazza Madonna della Neve” animata e gremitissima, a dimostrazione della stima che questa associazione, gode tra i cittadini crispianesi.

Il premio ad uno stattese per la satira, è stato una sorpresa per lo stesso
Gino, ma è stato giustificato “Per il contributo alla promozione del dialetto e della satira locali” , quindi in un ambito extraterritoriale, ed è stato consegnato dal presidente dell’associazione Agorà e dal maestro Michel Vinci un cittadino crispianese impegnato come Gino nella valorizzazione delle tradizioni locali della satira e del dialetto.

La chiesa della Madonna della Neve. La cerimonia si è svolta nel piazzale antistante (foto Web)


La notizia termina qui, ma chi ha la “pazienza di continuare”, conoscerà qualcosa di più di questa cerimonia, dei premi “Nella Valigia dei Talenti”, compreso un cenno all’intevento di Gino (con un aneddoto quasi vero) e a quello di Michele Vinci (il suo omologo crispianese).


Approfondimento

L’associazione Agorà

Questo premio annuale,  denominato ‘Nella valigia dei talenti", organizzato dalla suddetta Associazione Agorà di Crispiano, coadiuvata dall’Assessorato alla Cultura, intende valorizzare i talenti che hanno “fatto fortuna" altrove, ricordando le radici della propria terra.

 Aggiungiamo, quale eccelente referenza nei riguardi di Statte di questa Associazione,  l’aver organizzato col Lions Club di Crispiano dopo il nostro doloroso “evento tornado”, una serata a Crispiano, con l’intento di venire incontro concretamente ad un progetto che mirasse a ridare a Statte “L’orologio della Piazza volato via in quella drammatica circostanza”.

In quella serata, si riuscì a raccogliere la somma di circa 600 €, quindi ancora ben lontana da quella necessaria.

Ma i membri di questa Associazione, sempre insieme ai Lions dimostrando di avere a cuore le vicende del paese amico, continuarono nel loro impegno e, dopo qualche tempo raggiunsero il traguardo  prefissato, presenziando anche all’inaugurazione del nuovo Orologio.

Un altro momento della premiazione (foto VoltaLaCarta)
 

I premiati di “Nella Valigia dei talenti”.

I premi della valigia dei talenti, sono stati assegnati a Giovanni Mappa, ingegnere ricercatore indipendente, ed il musicista Alessandro Sgobbio, vincitore del Primo Premio all’Umbria Jazz Festival 2013. Da rilevare che a consegnare questi premi è stato un omonimo ingegnere  Michele Vinci, premiato in altra edizione e che ha avuto un clamoroso successo imprenditoriale nella costruzione di apparecchiature biomediche (compreso TAC, RMN ed altro) e nella costruzione di macchine robotiche a totale automazione per rinomate ditte automobilistiche come la Mercedes. Un accenno a questi ultimi premi era doveroso verso questa Associazione, ma dimostra anche in quale ambito, era collocato la consegna del premio alla satira ricevuto dal nostro concittadino. 
 


Michele Vinci di Agorà durante l'inaugurazione dell'Orologio della Piazza a Statte, dono degli amici di Crispiano

Il maestro Michele Vinci dell’Associazione Agorà
Il maestro Michele Vinci,  in questa manifestazione, ha dato la dimostrazione di essere anche lui,  un “grande della satira”, raccontando aneddoti (quasi veri, ma spesso verissimi), che hanno fatto sbellicare dalle risa tutta la platea ed  aventi come tema “i parenti che di estate si insediano a casa tua, diventando di fatto padroni”.

Molto interessante il documentario curato dallo stesso  Vinci, con le interviste ad anziane cittadine crispianesi che avevano praticato (ed alcune praticano ancora) antichi riti, tesi a levare “l’affascino e i vermi”. Vinci, ovviamente, stigmatizzava il fatto  che in passato tanta gente avesse creduto, nell’efficacia di questi riti e soprattutto nel fatto che ne fosse stata vittima.

Devo deludere il simpatico Vinci: Io e mia moglie a fine spettacolo, abbiamo parlato tanto con diverse  guaritrici sia, con tante beneficiate di mezza età, ebbene, specie tra queste ultime,  non ne abbiamo trovata nessuna che non credesse ancora fermamente in questi riti. I nostri legittimi dubbi, permangono anche nella prova dell’olio della simpatica e coinvolgente guaritrice Ninetta.




L’intervento di Gino

Gino, nel salutare i cittadini crispianesi  ed aveli ringraziati per il premio inatteso, ha ricordato le lontane origini crispianesi della sua famiglia, e le numerose amicizie che lo legano a tanti crispianesi: “Quando vengo a Crispiano, non riesco a fare 10 metri, senza incontrare un amico”.
Poi,come era prevedibile e per rimanere nel tema del premio a lui assegnato ha letto un gustoso riassunto di un aneddoto (quasi vero), contenuto nel “Vocabolario stattese” dello stesso Gino Del Giudice, con due personaggi stattesi  (Peppino Mastromarino e Luigi il falegname) e personaggi di San Simone (chi volesse crederci  è padrone di farlo).

Proprio per gli stoici che volessero leggerlo, abbiamo proposto tanto il riassunto dell’originale e tanto il riassunto della traduzione. Vi avverto, se vi avventurate a leggerlo, lo fate sotto la vostra piena responsabilità: non mi accusate poi di essere stato troppo lungo. Quindi lo propongo come Appendice

Appendice

PEPPINO MASTROMARINO (alias il direttore): riassunto tradotto in lingua

Peppino Mastromarino, (non l’ex sindaco ma l’ex direttore della scuola elementare di Crispiano), un giorno andò alla scuola di San Simone, una frazione di Crispiano (l’ispezione era prevista una volta al mese), entrò in “un’aula”, di quinta, dove i ragazzi stavano facendo un sacco di baccano; appena lo videro, ognuno andò al suo posto, tutti in silenzio. “Buon giorno bambini” disse Peppino, “buon giorno signor direttore”,  risposero i bambini.

Il maestro non c’era (si seppe dopo che era andato a comprarsi le sigarette da Luigi il falegname, stattese sposato con una del luogo).  Peppino pensò: “certo che un bel rimprovero se lo merita questo maestro per aver lasciato i ragazzi soli. Questo è inconcepibile !!

Intanto, nell’attesa del maestro, Peppino voleva sincerarsi come procedeva il loro apprendimento della Storia: Chiamò un ragazzo, che dai registri risultava il più bravo e volle fargli una domanda sulla rivoluzione francese e gli chiese: “Mi sai dire, chi ha preso la Bastiglia?”. Il bambino tutto impaurito rispose: “Signor direttore, io non sono stato, non ne so proprio niente”.

Peppino, molto contrariato, stava per perdere il controllo, ma, in quel momento entrò il maestro e gli riferì della risposta del bambino al che il maestro: ““Signor direttore, le posso assicurare che questo ragazzo non è abituato a dire bugie, e meno che mai a rubare, se ha detto che non l'ha presa lui la Bastiglia deve essere così”.   

Peppino non si arrabbiava mai ma in quel momento era furibondo, uscendo, incontrò un altro maestro che fungeva da vice direttore ed era, amico e  paesano del primo e gli raccontò l’accaduto e si sentì rispondere: Direttore, Peppino, dimmi un poco, quando c..zo costa questa Bastiglia, che è sparita, così la vado a comprare nuova e ..amici come prima ...

 A Peppino gli venne da piangere per la rabbia.
 Il giorno dopo, telefonò a  maestro Luigi il falegname, che aveva il solo telefono della frazione e gli disse in stattese: Mest Luì, avvìse le dò maijestre cà Bastiglije s’acchijète e a fenìme què !!



PEPPINO MASTROMARINO (ALIAS 'u deréttore) riassunto in vernacolo stattese

N'u gijùorne Peppine Mastromarìne (‘u direttore) cà fascéve diriggende alla scòle de Crespiène, scì a Sànde  Sìmene pe fè l’ispezziòne;  trasì ìjnde 'a ‘na  spésce de 'mbràcchije ca fungéve da scóle, nònge stève  'u  maéstre  (s'ére scì cattète le segarétte da méste Luiggije 'u falegnème ca a Sande Simene. Peppìne  discì  tra ìjdde e ìjdde:  “‘nu bbèlle rembròvere l'àgghija à fé  a st'ù  càgne de crestijène cà làsse le peccìnne sùle.

Intànde pe vète  cóme scijàvene le peccìnne  a la stòrije, ne  chiamì ijùne  e le cerchì: “chi ha preso la Bastiglia? 'U uagnunìjedde  tùtte 'mbaurìte respunnì: “derettò  nònge àgghije stéte ìje no ne sàcce nìjende”;  pròprije tànne  st'é traséve 'u maéstre ca  sendì sìje 'a domànde de Peppìne  c'a respòste d'u uagnóne, e quèse pegghijànne le pàrte d'u creijatùre, discì: “Signor direttore, le posso assicurare che questo ragazzo non è abituato a dire bugie, e meno che mai a rubare, se ha detto che non l'ha presa lui la Bastiglia deve essere così”.  Peppine Mastromarìne n'ògne  cuntrarijète pe no dìsce arrabbijète, nò discì nìjende.

Assì d'a scóle  e  scì a n'òta vànne addò stève   'u  maéstre  ca fascéve  'u vìsce deréttóre,  le discì   cóme ére scijùte 'u fàtte. St'ù vìsce derèttóre  tremendénne Péppine fìsse  discì: “derettò, Peppì, dìmme 'nu pìcche  quànde  càgne còste st'a Bastiglìje ca à sparìte, accussì   à vóche  accàtte nóve e  non se ne pàrle cchijù, va bbé.”
 A Peppìne le venì da chijànge. 'U gijùorne dòppe, telefunì a méste Luìggije (‘u teléfene pùbbleche de di Sante Simene) descénne:
“Mést Luì, dì a le maìjestre c'a Bastiglìje s'àcchijète e fenìmale qué”.
 

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venerdì 18 luglio 2014

Fotodocumento: La corrida a Statte.1°edizione 16 Luglio 2014




 
La corrida a Statte. 1° edizione 16 Luglio 2014
Come al solito, dividiamo questa “pagina” in due parti, la prima è quella che vi proponiamo immediatamente, con il nome dei concorrenti e dei vincitori, mentre nella seconda parte (approfondimenti), proporremo qualche curiosità in più e molte altre foto.
Ci scusiamo per la qualità delle foto (mi riferisco a quelle scattate dal sottoscritto) scattate  da "lontano" e con una piccola "tascabile". Gli autori delle altre foto sono stati citati nelle didascalie.
Può esserci qualche imprecisione nel nome dei concorrenti o altro. Nel caso fatelo notare tramite la mail segnalata in fondo pagina e provvederemo immediatamente.

 
I CONCORRENTI
Ovviamente, come in tutti gli spettacoli di questo tipo, vi sono stati concorrenti veri, scelti per la loro bravura, concorrenti scelti apposta per far scattare fischi e trombette e concorrenti, invitati ad hoc per divertire, oltre  ad ospiti fuori concorso. Insomma una bella amalgama che ha raggiunto appieno il suo scopo.
 
Uccio De Santis ed Emanuel Cristofaro (foto Emanuele Cristofaro)
Le folla prima dello spettacolo
 
 
 
 

Emanuele Cristofaro, dopo aver introdotto lo spettacolo, oltre ad intervenire, successivamente, nelle fasi topiche (scusate la "parolaccia"), ha presentato Uccio De Santis, e tutti i concorrenti, (in gara e fuori concorso). Eccoli:




Fabrizio Picciolo lo stattese (farmacista), che si è esibito con bravura, nella canzone: Stai lontana da me.
1) Fabrizio Picciolo: stattese laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, che ha cantato molto bene e col consenso unanime del pubblico “Stai lontana da me”.

Il secondo concorrente, lo stattese Paolo Giuliani, pensionato (scherzosamente si definisce dipendente Inps). Bella esibizione, anche la sua. 
2) Paolo Giuliani (anche lui “Uccio”),nato a Taranto a residente a Statte, asserisce, scherzando, che lavora con l’Inps, cioè pensionato. Non ha grandi esperienze di canto se non quelle casalinghe: “normalmente canto sotto la doccia”. Ha cantato bene: La Fisarmonica di Gianni Morandi

La "shampista" in una divertente esibizione
3) Shampista (quella che fa lo shampo):  Una divertente esibizione di varietà di un divertente lui-lei, ovviamente, non sono mancate trombette, fischietti e sirene, sebbene l’esibizione sia sta spiritosa.


Il 4° concorrente Domenico Chioppa (risultato poi, vincitore); applauditissima la sua esibizione
4) Domenico Chioppa di Taranto. Non disoccupato ma "in attesa di occupazione" ed ex gruista al porto. “Come occupi il tempo?” risponde “Con i miei bambini di 12, 6 e 4 anni”. Anche lui si è esibito con una bella canzone, molto applaudita dal pubblico..

Fuori concorso l'ersibizione di Rodigruez, sedicente figlia di un "aborto della sorella di Belen"

(Fuori concorso) Rodriguez , un “fuori concorso” anche lei-lui (maschietto vestito da donna),è di Massafra e dice di sé: “sono nato da un aborto di una sorella di Belen”. Ha mostrato anche lei-lui, la sua “farfalla”. Una esibizione veramente spassosa.

Il 5° concorrente Marcello Caricasole, che si è esibito in una canzone di Renato Zero: I migliori anni ed ha ricevuto una vera e propria ovazione da parte del pubblico. E' stato "accompagnato" da un bella coreografia di una coppia di ballerini in erba. (La femminuccia era la figlia)

5) Marcello Caricasole. E’ venuto truccato da Renato Zero; ha cantato la canzone “I migliori anni” in modo esemplare, ricevendo alla fine una vera ovazione. Ha tenuto a ringraziare la truccatrice Margherita, per il lungo e paziente lavoro di maquillage che l’ha reso (quasi) identico al suo beniamino. E’ venuto accompagnato da due giovanissimi ballerini: Noemi (sua figlia) e Giuseppe.

La 6° concorrente Anna Martino di Crispiano. La sua esibizione (una assordante sirena bellica e una barzelletta) è stata premiata per la sua originalità
6) Anna Martino di Crispiano. Una simpatica ed allegra signora crispianese. La sua esibizione, è consistita nell’imitare  in modo inpressionamte uan sirena di allarme di tipo bellico. Tutto qui!!  Ha raccontato poi,  una barzelletta che in altri tempi doveva considerarsi un po’ spinta. Probabilmente, le distorsioni degli altoparlanti non ne hanno fatto apprezzare appieno il finalino. Per questo se lè cavata a buon mercato (con poche trombe e fischietti.


Un trio di cittadini stattesi che, scelti in platea da Uccio De Santis,  ha dato vita ad un "fuori programma" (o quasi), che per il carattere degli ospiti è stato molto divertente ed a tratti anche esilarante. 
(Fuori concorso) Michael Schino. Un giovanissimo ballerino che imita Michael Jackson. Ha vinto il primo premio a livello regionale nel 2013 riservato ai ballerini che imitavano lo stile del grande cantante–ballerino scomparso. Applauditissima la sua esibizione che, come si è detto, era fuori concorso).

Osvaldo Picone, il 7° concorrente. Il suo ritornello "I giochi sono fatti e si sa benissimo chi vincerà", ha molto divertito il pubblico, dando la opportunità all'incontenibile Uccio di "ricamarci sopra"  ed al pubblico, di scatenarsi in trombette e fischietti, anche perché la difficile canzone Gloria, non era assolutamente, alla portata dei suoi mezzi vocali nè alla sua intonazione.
7) Osvaldo Picone. Il  concorrente di San Giorgio, ha presentato Gloria, il successo mondiale di Umberto Tozzi. Siamo sinceri, le sue attrezzature vocali, era ben lontane dal poter affrontare questo pezzo dalla estensione musicale notevole. Di per sé, qualche divertita fischiatina l’avrebbe meritata già per questo, ma ne ha ricevute molto di più perché il leitmotiv della sua serata è stato un continuo qui i giochi sono già fatti e si sa benissimo chi vincerà”, dando così spago all’incontenibile Uccio, il quale ricamandoci sopra, con ironia e divertissement,  ha mostrato le sue qualità di umorista. Da parte sua, il concorrente Picone, suo malgrado, ha  contribuito a vivacizzare in positivo la serata.


Lady Icsa (o giù di lì)
8) Lady Icsa Un’altra (altro), concorrente di Massafra, cittadina dalle tradizioni carnevalesche notevoli, culla di questi simpatici amici, che con ironia e divertimento, propongono pezzi di bravura dell’antico cabaret  che, in contesti come questi, vengono accolti con applausi misti a sonore fischiettate. Ovviamente, sono i concorrenti che hanno animato il divertimento della serata.

Il nostro concittadino amico di tutti: Antonio Mastromarino (alias Petròlije)
9) Antonio Mastromarino alias Petròlije, Il nostro simpaticissimo concittadino amico di tutti, ha fatto l’esibizione fotocopia di quello che fa sempre: al tentativo di Uccio, di ricavarne qualcosa con qualche domanda, ha attaccato  subito con: ‘U suldate ‘nnamurate, ‘u sole mie, esibizioni con organetto a bocca, con chitarra muta, ovviamente e, come al solito, senza che ne sia uscita  una sola nota azzeccata,  ma le simpatie di cui gode tra tutti gli stattesi e, ovviamente anche tra gli organizzatori e la giuria,  ne hanno fatto un concorrente “sul podio”.


Il 10° concorrente, imitatore di Adriano Celentano: molto riuscita la sua esibizione.
10) Il sosia di Adriano Celentano (mi è sfuggito il nome per la verità). Viene da Paolo VI. La sua esibizione, come tono di voce, come impostazione musicale, come ironia, ne hanno fatto un concorrente superiore a tanti altri, che a livello nazionale affrontano lo stesso personaggio. Molto applaudito il suo intervento.
 
Foto "Chioschetto Colibrì"

I vincitori:


 
1) Domenico Chioppa (concorrente N° 4).
2) Marcello Caricasole, l’imitatore di Renato Zero, (concorrente N° 5)
3) Antonio Mastromarino (alias Petròlije), concorrente N° 9.
 
Un premio speciale per la “simpatia” è andato a Anna Martino di Crispiano (quella della sirena e della barzelletta un po’ spinta).
Come al solito la sintesi della serata finisce qui. I più pazienti, che volessero “continuare”, troveranno altre notizie, curiosità e foto di questa serata.

Folla straripante: Foto Gianni Pulito
 
Approfondimenti
Il Prima ....
Quando, dagli organizzatori della manifestazione, (“Chiosco Colibrì” della stazione ed Emanuele Cristofaro), cominciarono ad essere diffuse le prime anticipazioni su questa manifestazione, la prima impressione, fu quella che si sarebbe assistito ad una simpatica “festa di piazza”, con tanti cittadini desiderosi di esibirsi e farsi conoscere ma soprattutto di divertirsi, come avviene da sempre in questo tipo di spettacolo.
Però all’approssimarsi della manifestazione venivano resi noti dettagli interessanti: tra cui, la presenza del noto “Uccio De Santis” di Mudu un presentatore e comico della TV meridionale, forse non tanto conosciuto a livello nazionale ma che ha un feeling con noi meridionali senza uguali.
La serata
Foto Emanuele Cristofaro


Ebbene, sarà stata la fama di “Uccio”, saranno state le “referenze” del presentatore della manifestazione Emanuele Cristofaro, reduce da un clamoroso successo della 2° edizione di ModaStatte, sarà stato il tipo di spettacolo di per sé, noto come “leggero”, fatto sta,  che mercoledì sera, nel piazzale della stazione vi era “tutta Statte”: Quasi un migliaio di sedie, tutte occupate ed altrettanti spettatori pazientemente in piedi per circa  tre ore e, certamente altrettante, saranno andate via, perché la piazza della stazione non aveva la possibilità di accogliere nemmeno uno spillo.
 Uccio De Santis


Uccio De Santis tra il pubblico
 
Eravamo abituati a vederlo recitare in Mudù, in tanti spassosi sketch, ma devo confessare che da singolo, non avevo l’idea, di quanto potesse coinvolgere.
Ebbene, è stata una vera sorpresa: un vero professionista, che ha impovvisato in tanti momenti dello spettacolo, ha saputo sempre coinvolgere gli spettatori, scendendo spesso in platea, ha spremuto dai concorrenti, tutto quello che poteva alleggerire la serata. E’ riuscito a farci divertire, anche con i suoi invitati sul palco, facendoli diventare complici e protagonisti, e trasformando seriosità di qualcuno in motivo di spettacolo.
Per la verità è stato anche fortunato, perché uno di questi ospiti era tanto intraprendente, da prendergli letteralmente mano, spalle e braccia. (Chi ha visto lo spettacolo, capirà a chi mi riferisco).

"L'amico di tutti gli stattesi": Antonio Mastromarino (alias Petròlije). Foto Emanuele Cristofaro.
 
Un  altro simpatico concorrente, appena salito sul palco ha cominciato a pontificare: “i giochi sono fatti e si sa chi vincerà”.  Ebbene, l’incorreggibile Uccio, ha saputo trarre da questi mugugni, motivi di ilarità collettiva. Trarre invece divertimento dal nostro bravo Antonio Mastromarino Petròlije,  è stato fin troppo facile, data la naturale simpatia che questo nostro simpatico concittadino suscita in tutta la cittadinanza.

La locandina della manifestazione. Come si nota, la data era stata fissata per il 10 Luglio, poi rimandata, d'accordo col leale Uccio De Santis al 16 Luglio.
 
Conclusioni
Non potevamo concludere questa pagina, se non congratularci con gli organizzatori per il loro coraggio nell’aver  realizzato questo evento in un contesto metereologicio pericoloso e per aver risolto brillantemente il  relativo rinvio dovuto a questo fattore. Impeccabile l’organizzaziome,  percepibile anche dalla efficienza e professionalità delle belle Hostess.
Insomma: bella e partecipata serata di svago e divertimento.
Speriamo che finalmente,  i soliti mugugnatori, non continuino ad asserire che “a Statte nò se fèsce mèije nìjende”,  “le stattarule non ijèssene mèije dà chése” e altre amenità del genere.
Nel caso, ai mugugnatori manderemmo a verbalizzarli i severi ed inflessibili vigili stattesi, addetti alle “soste orarie”, ma questa è tutta un’altra storia.
Ehi ehi!! Qui a Statte qualcuno prende le cose troppo sul serio ed è evidente che stavamo scherzando (ma non troppo: parlo dei vigili).

Evviva Statte e gli stattesi.
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