Cerca gli argomenti su questo blog

giovedì 24 maggio 2018

DOCUMENTO: La storia della conquista dell'Autonomia attraverso la mostra fotografica e documentale dell'ARCI, aperta fino a domenica prossima 27 maggio.

MOSTRA FOTOGRAFICA  ARCITENDA da 12 al  27 maggio – dalle 17,30 alle 20,00 
.... IL CAMMINO VERSO L’AUTONOMIA
Racconto fotografico del “risorgimento stattese”



La mostra dell'ARCI aperta fino a domenica prossima 27 maggio con documenti e foto è una appassionante "Storia per immagini" che,  racconta l'appassionante cammino della conquista della nostra Autonomia Comunale.
Gli amici dell'ARCI,  organizzatori della mostra l'hanno giustamente definita "Racconto fotografico del risorgimento stattese" noi, in questa pagina abbiamo aggiunto delle note "storiche" per completare e rendere più agevole la percezione temporale degli avvenimenti descritti dalle foto e dai documenti. 


La "carrizza" 

Negli anni '50-60  tutti i comuni a noi vicini erano dotati di rete idrica e fognaria ma NOI NO!! Da noi era "in servizio la cosiddetta "carrizza. "Gli  indispensabili servizi di fogna e acqua erano richiesti da tempo al Comune capoluogo ma inutilmente e, a parte le consuete promesse elettorali : nessun risultato.





1970, “La Lega degli Stattesi” 



Nacque così, nel  1970, il primo tentativo di fondare un Movimento” che aveva come obiettivo la conquista dell’Autonomia Comunale: “La Lega degli Stattesi”, ne fu  promotore, il  professor  Francesco De Sabato docente di lettere che,   pur vivendo gran parte della sua vita fuori di Statte, aveva conservato un forte legame con la sua cittadina natale. (La foto riporta appunto questo manifesto datato marzo 1970)



UNA INIZIATIVA FINITA SUL "NASCERE", AMCHE A CAUSA DELLA PREMATURA SCOMPARSA DEL PROFESSOR DE SABATO.

Forse i tempi non erano maturi per quell'evento, forse il carattere un po’ brusco del professore, forse la sua collocazione politica e forse,  tutti questi elementi insieme, non   consentirono un generale consenso nella cittadinanza ma, l’elemento che fece bloccare sul questo primo embrionale progetto fu la prematura scomparsa dello stesso professor De Sabato.



Poco dopo la morte di De Sabato, un primo gruppo di cittadini costituitosi come COMITATO CITTADINO cominciò a riunirsi nei locali parrocchiali per rivendicare, se non ancora l'Autonomia, almeno il diritto ad avere L'ACQUA E FOGNA ma ancora: a parte le "belle promesse"  periodi elettorali: "nulla di fatto". 




Ad aggravare questo stato di cose, da parte dello stesso Comune Capoluogo furono adottati  dei provvedimenti  che incisero  negativamente anche sulla  dignità degli stattesi e sul decoro e integrità del loro territorio.




Nel tempo, abbiamo quindi assistito alla millenaria  e splendida gravina di Santa Teresa, servire da comoda discarica dei rifiuti solidi del capoluogo ma anche dei liquami, fino a colmarla completamente. (Questa foto di Vito Colacicco  si riferisce però alla Gravina di Leucaspide ugualmente deturpata). 


Una delle torri di aerazione dell'Acquedotto del Triglio, sevenduto dal Comune di  Taranto alla Belleli. Qui, una "esplorazione" fatta a cura dell'Associazione Speleo Statte, sempre distintasi  per l'attenzione nei confronti del nostro territorio e per l'opera di educazione ambientale nei confronti dei giovani. Foto Angelo Michele Carulo

Tra le "imprese" del Comune Capoluogo vi fu anche la vendita  delle acque dello storico acquedotto del Triglio  ad un'azienda metalmeccanica dell'epoca "La Belleli" senza interpellare i cittadini stattesi che ne erano i naturali proprietari. 


Abbiamo assistito impotenti alla vendita per pochi soldi dell’acqua del nostro millenario acquedotto del Triglio alla Belleli, come abbiamo assistito da diretti testimoni  a tanti disservizi che intaccavano la nostra intima dignità.

STATTE “OBBLIGATA”  ALL’ABUSIVISMO

Nel frattempo, i bisogni dell'edilizia residenziale crescevano  a causa dell’impatto della grande industria sui bisogni abitativi che non trovavano sfogo e spazio nel piano regolatore suddetto che aveva praticamente ignorato questo aspetto; si innescò così una deprecabile, ma inevitabile, corsa all'abusivismo.


Uno dei tanti quartieri "abusivi" di Statte sorti negli anni '60-'70.  Abusivismo "obbligato" dall'incuria dei politici del Comune Capoluogo

UNA STORIA TERRIBILE!!




Col dolore nel cuore vedemmo demolire  una casa abitata da diverso tempo costruita “abusivamente” (come tutte le case si Statte costruite dal 1960 in poi) e questo,  malgrado la decisa e ferma opposizione di tanti cittadini stattesi alla testa dei quali si distinse con fermezza ma inutilmente, un  nostro concittadino Agostino Spada. 
I proprietari di quella casa,  morirono di crepacuore poco mesi dopo  questo evento. 

(La casa "interferiva" col progetto dello stadio, ovvero dello spazio esterno alla  pista di atletica. Sarebbe bastata una "variante" a quel progetto dal momento che vi era terreno sufficiente per spostarlo)



Il prof Giuseppe Mastromarino primo presidente del "Comitato Promotore per L'Autonomia Comunale"

 IL COMITATO PROMOTORE  PER L’AUTONOMIA COMUNALE

 In questo quadro, prese concretezza nel 1987 l'azione di pochi encomiabili cittadini  che costituirono quello che all'inizio fu chiamato: IL COMITATO PROMOTORE PER L’AUTONOMIA che ebbe come presidente il professor Giuseppe Mastromarino che era stato uno dei soci della famosa “Lega degli stattesi” del 1970.

Il  27 Novembre 1986 si tenne la prima Assemblea Pubblica nel Cinema Ressa stracolmo come non mai. Il tema fu  "STATTE COMUNE AUTONOMO: E' POSSIBILE":

Prese la parola lo stesso professor Giuseppe Mastromarino  che, disse,tra l’altro:








Il primo numero di "Giallo e Verde" che dà conto della prima assemblea pubblica  nel Cinema Ressa nel novembre 1987


La maggior parte dei politici locali, (PCI, PSI, MSI, PRI, e parte della DC) si dichiarò pronta a sostenere il comitato nella difficile azione per arrivare a fare di Statte un Comune Autonomo. IL PRIMO PASSO ERA STATO FATTO.

Il PCI si schierò subito per l'Autonomia (durante la "lotta per l'Autonomia" il PCI , si è evoluto in PDS  e "dopo" in DS e PD) .


Altrettanto fece il Partito Socialista Italiano

La Democrazia Cristiana in larga parte diede il suo consenso mentre una corrente non ritenne di  appoggiare questa posizione  ma fu ugualmente utile alla causa dell'Autonomia, perché elencò i motivi della propria contrarietà, consentendo a tutti gli stattesi di valutare anche i "contro" di questa scelta (allora si parlò di pullman urbani non più disponibili e di altro).

Anche il Movimento Sociale fu uno dei partiti che diede il proprio consenso già "dalla prima ora"

Anche il Partito Repubblicano Italiano offrì la sua disponibilità


TARANTO  SPENDACCIONE PER VIA D’AQUINO MA INSENSIBILE PER STATTE

A fronte di questa generale mobilitazione stattese, gli amministratori di Taranto che, per la mancata soluzione dei problemi più impellenti della nostra comunità, avevano presentato sempre l'alibi della mancanza di fondi, denotando veramente scarsa sensibilità, in occasione dello stesso Natale di pochi giorni dopo, arredarono il centro della "loro città" con moquette colorate, locomotive, pedane fioriere ecc. per una spesa di centinaia di milioni delle vecchie lire, somma sufficiente a realizzare i lavori  di almeno una parte della rete fognante di Statte.

LA CONQUISTA DELL'AUTONOMIA ERA DIVENTATA  UNA STRADA OBBLIGATA SENZA RITORNO.

Qui un articolo del primo numero di "Giallo e Verde" (di Orazio Marinò) che descrive i lavori "lussuosi per Via D'Aquino" descritti precedentemente. Nella parte bassa della pagina è riportata la notizia che la nostra gravina di Santa Teresa diventata la discarica di Taranto (tanto di rifiuti  solidi che di liquami)



Intanto, il  consenso politico e popolare cresceva. Sopra, un depliant, pubblicato circa un anno dopo la storica assemblea del Cinema Ressa del novembre 1987. Siamo al dicembre 1988. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.



ORAZIO MARINÒ, NUOVO PRESIDENTE PER IL COMITATO PER L’AUTONOMIA

Orazio Marinò, prese il posto del  professor Giuseppe  Mastromarino nel frattempo impegnato come dirigente scolastico e che rimane sempre "una bandiera" di questa battaglia.



Marinò, come presidente del Comitato,  si dimostrò, al pari del suo predecessore, avveduto e diplomatico nei rapporti con i politici del Comune Capoluogo e con la Regione. 
Le attività dello stesso Comitato furono dettate sempre da passi discreti ed avveduti” che potremmo definire di ottima diplomazia cercando alleati in tutti i partiti ed evitando pericolose contrapposizioni











Un segnale forte: i componenti del Consiglio Circoscrizionale di Statte si dimettono per dare un segnale forte all'Amministrazione del capoluogo, "sorda" (ma ancora per poco) alla volontà di Autonomia degli stattesi




VERSO IL  REFERENDUM


Per merito del discreto e costante “lavoro diplomatico, del Comitato per l'Autonomia, per merito dei partiti politici stattesi sostenuti da un grande e crescente consenso popolare,  le forze politiche del comune di Taranto e quelle regionali, dimostrando sensibilità nei confronti della  volontà popolare stattese compirono quegli atti determinanti indispensabili per la realizzazione dell'Autonomia stessa.

Primo atto  determinante- Nel  febbraio del 1990 il Consiglio Comunale di Taranto si espresse con parere non vincolante, a favore dell'Autonomia di Statte.


La "ciclopasseggiata del Referendum", del 1° maggio 1992. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.


Secondo atto determinante -  Il 29 Novembre 1990 durante un’altra manifestazione pubblica tenutasi nel Cinema Ressa, i consiglieri regionali dell'area Ionica: Gianni Mastrangelo (MSI)Antonuccio Silvestri (DC), Gaetano Carrozzo (PCI), sottoscrissero la proposta di Legge Regionale per autorizzare il Referendum per l'Autonomia.



Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Verso ul Referendum; a centro,il compianto Angelo Gigante. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018



Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Una poesia di Gino Del Giudice che stigmatizza la posizione di chi parteggiava per il "NO" al referendum sull'Autonomia. Come si è detto, anche i "contrari" hanno contribuito a rendere più chiaro ai cittadini il confronto democratico, mettendolo in condizioni, di valutare le due opzioni. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018. 





Un volantino "contrario" al "SI" al referendum

Come si vede, anche i fautori del "NO" al referendum espressero democraticamente il proprio dissenso elencando quelli che, dal loro punto di vista rappresentavano i punti negativi di questo "distacco" dal Taranto. 

Manifestazioni prima del Referendum. Sono riconoscibili da sinistra, i compianti Eugenio Palantone e Angelo Gigante (che poi sarà il secondo sindaco):  poi, il terzo da sinistra Pino Mastromarino del PSI (poi, terzo sindaco). In primo piano il dottor Piero Minardi, Antonella Tagliente ... il primo grande figura anche politica della conquista dell'Autonomia (e la seconda grande attivista di quella lotta); all'estrema destra Orazio Marinò che sarà il primo sindaco di Statte Autonoma. Foto dell'Archivio Arci, esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Un concerto, prima del Referendum (con un gioco di parole; "Note di Autonomia") organizzato da Gino Del Giudice e dall'Arci, appunto nella sede dell'Arci. A destra Gino Del Giudice 26 anni fa. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Sempre "prima del Referendum" da sinistra Dino Ruggieri, Marzii, dr. Piero Minardi e Orazio Marinò. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.

Un altro concerto (un anno prima del Referendum) Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.



La prima Ciclo-Passeggiata pro referendum organizzata il 1: maggio 1992. Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.
Chi vi scrive ebbe "il pettorale" 910, un numero che dimostra la straordinaria partecipazione alla "ciclo-passeggiata del Referendum". 
La maglietta della "Ciclipasseggiata del '92 a cavallo del referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018


FOTO: I GIORNI DEL REFERENDUM

Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.



Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.

Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.

FOTO FESTEGGIAMENTI PER LA VITTORIA AL REFERENDUM




Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.

Foto Leonardo Dino Del Giudice



I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018


I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

I festeggiamenti della "vittoria" al Referendum. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018


I CONFINI SCIPPATI
A Statte furono anche assegnati, sempre per legge regionale, confini territoriali, desunti da quelli  storici politici e legali ricavati da centinaia di documenti e mappe, catastali e notarili con un meticoloso e certosino studio dei tecnici del  Comitato per l'Autonomia, tra cui il  nostro concittadino Pasquale Costantino

Purtroppo quest'ultimo atto cozzò contro gli interessi di Taranto e dei suoi politici.
Fu quindi presentato alla regione un disegno di legge che ridisegnava i confini di Statte, non nei termini della precedente Legge Regionale, bensì corrispondente, incongruamente, alla circoscrizione di Statte, cioè ad un confine ben più ristretto disegnato solo qualche anno prima dai politici di Taranto e senza il consenso degli stattesi tanto che questa Legge fu definita: A Taranto i soldi e a Statte l’inquinamento.



Pasquale Costantino (a destra). Costantino, elaborò uno studio che consentì di individuare il territorio storico di Statte; studio, poi vanificato da una "legge regionale" che recepì non il "diritto" ma il "volere" dei politici tarantini risultando in pratica un vero e proprio scippo ai danni di Statte. 




 LA PROCLAMAZIONE DI STATTE COMUNE AUTONOMO

Ci fu quindi, la ratifica del risultato referendario da parte dell'Assemblea regionale e, quasi un anno dopo lo stesso referendum, con apposita Legge Regionale, la proclamazione di Statte Comune Autonomo convenzionalmente avvenuta il 1° Maggio 1993 e che di conseguenza è diventata anche la festa per l'anniversario della nostra Autonomia.



"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018


Finalmente, il 21 Novembre 1993 si svolsero le prime elezioni amministrative del nostro comune e, al ballottaggio del 5 Dicembre si trovarono di fronte due candidati che avevano ben meritato nella lotta per la conquista dell'Autonomia.

-Il Professor Giuseppe Mastromarino che, come si è detto,  era stato presidente del Comitato per l'Autonomia di Statte nel primo periodo della sua costituzione e che capeggiava lo schieramento "Statte 93": persona schietta e onesta.

-Orazio Marinò,  che era subentrato a Mastromarino come presidente del Comitato Autonomia e che capeggiava la lista "Comitato Autonomia Statte".
La spuntò Orazio Marinò e così Statte ebbe il 1° sindaco della sua storia.


I cinque sindaci della nostra storia: Il secondo da sinistra Orazio Marinò, primo sindaco di Statte; nel quadratino in alto a destra, Angelo Gigante, secondo sindaco che fu riconfermato anche al secondo mandato ma che venne prematuramente a mancare poco dopo la sua seconda rielezione; il primo da destra Pino Mastromarino terzo sindaco, succeduto ad Angelo Gigante; il terzo da sinistra Angelo Miccoli  quarto sindaco sindaco per due mandati ed infine Francesco Andrioli attuale sindaco.
A questi nomi c'è da aggiungere Anna Maria Romano che continuò a guidare l'Amministrazione dopo la scomparsa di Gigante e prima delle successive elezioni.  
Terminiamo questa pagina con una appendice di foto riguardante proprio la mostra dell'Arci (integrata dal preview della biblioteca). Riservandoci di dedicare una pagina successiva ai  25 anni di Statte Autonoma (dal 1° maggio 1992 ai nostri giorni)




"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018
"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

In quel periodo ci fu un rifiorire di pubblicazioni sulla nostra cittadina specialmente ad opera di Gino Del Giudice. "Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Franco Caputo presidente dell'ARCI. Questa Associazione è un punto di riferimento assoluto per tutte le manifestazioni stattesi: sempre a disposizione di tutti e qualunque siano le "simpatie politiche" 

"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

"Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice

 FOTO: OMAGGIO AGLI ORGANIZZATORI E AI LORO AMICI

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice






Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Leonardo Dino Del Giudice



Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli

Foto Leonardo Dino Del Giudice

Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli

Foto Mimino Miccoli



Un paio di foto del Preview della Mostra dell'ARCI nella Biblioteca "Matteo Mastromarino": "Verso il 25° dell'Autonomia". Foto Giovanna Soldatini




4 maggio 2017. Mostra dell'ARCI nella Biblioteca "Matteo Mastromarino": "Verso il 25° dell'Autonomia". Foto Giovanna Soldatini




4 maggio 2017. Mostra dell'ARCI nella Biblioteca "Matteo Mastromarino": "Verso il 25° dell'Autonomia". Foto Giovanna Soldatini



Le tappe principali del "Cammino autonomistico". Foto dalla "Mostra Arci" del Ventennale dell'Autonomia nella "bio Piazza".



Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.





Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.



Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.


Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.


Foto Giovanna Soldatini


Quando fu comunicata la notizia della'approvazione della delibera Regionale con cui si istituiva il COMUNE AUTONOMO  di Statte dei cittadini attivisti del movimento autonomistico tra cui Adeo Ostilio,  approntarono un improvvisato cartellone e lo sistemarono sulla "Casa Comunale" (Torre dell'Orologio); quel cartellone  (sgualcito com'era) è ancora gelosamente conservato proprio dallo stesso dottor Adeo Ostilio.  (Foto Giovanna Soldatini)

Attivisti dell'Arci si accingono a piantare degli alberi nei pressi dell'attuale "mercato coperto" in ricordo dell'evento Autonomia. Ora, quegli alberi sono grandi e rigogliosi ...... Foto dell'Archivio Arci,  esposta nella mostra di "foto e documenti" visitabile fino al 22 maggio 2018.

Foto Giovanna Soldatini.


CONCLUSIONI
Che dire? Una mostra documentale e fotografica, ben allestita, piacevole,  interessante e dallo stile agile ed immediato come tutte le iniziative dell'ARCI,  rivolta ai giovani che ancora "non c'erano" ma anche agli adulti "negazionisti" che sembrano aver "dimenticato".  

Senza cedere ai trionfalismi  possiamo affermare con tranquillità che Statte ha percorso molta, ma molta strada in questi 25 anni per merito di TUTTE le  amministrazioni  che I CITTADINI SI SONO DATE. 

Una cosa è innegabile: con la conquista dell'Autonomia abbiamo (ri)acquistao la nostra dignità e, a nessuno dei nostri figli e nipoti,  capiterà più di sentirsi dire  
(da un impiegato dell'Ufficio Tecnico di Taranto): "Non possiamo occuparci del progetto della sua "casetta" dal momento che vi sono nostri palazzi ben più importanti di cui ci stiamo occupando" . Quel cittadino era chi vi scrive e, la presentazione del suo progetto, portava una data molto anteriore a quella del "palazzo importante".




APPENDICE 2
Cosa è cambiato in questi  25 anni? Non intendiamo fare "la nota della spesa" ma l'amico Michele Pastore credo abbia condensato questi 25 anni in una serie di ""NOI CHE", snelli ed immediati.
Certamente  non tutto è perfetto; il cammino è ancora lungo, ma è utile ricordare che vi è ancora un "Noi che": Abbiamo ORA la nostra dignità!!! 


Noi...che mezza Statte non era servita da rete idrica e doveva recarsi alle fontanine pubbliche per approvvigionarsi di acqua potabile...
Noi...che più di mezza Statte era sprovvista di pubblica illuminazione...
Noi...che la immensa periferia aveva strade sterrate...
Noi...che oltre mezza Statte era sprovvista di rete fognante...
Noi...che avevamo edifici scolastici obsoleti e privi di palestre accoglienti e funzionali...
Noi...soggiogati da un Piano Regolatore che relegava alla allora Borgata pochissime aree edificabili...
Noi...che avevamo un Centro Storico praticamente abbandonato a se stesso...
Noi...che avevamo una viabilità critica con zone "tagliate" dalla ferrovia con inevitabile disagio alla circolazione...
Noi...che non avevamo il benché minimo spazio pubblico accogliente e attrezzato...
Noi...che non avevamo la certezza di poter seppellire i nostri defunti...
Noi...che ereditavamo un territorio "depredato" dalla città capoluogo...
Noi...che da quando "liberi" di decidere e sedere ai tavoli di confronto dove poter far valere i nostri bisogni...
Noi  ... che, abbiamo recuperato gran parte della distanza nei confronti dei paesi limitrofi 
Noi...fieri di aver deciso la nostra AUTONOMIA


Per una pagina del blog con una breve storia dell'Autonomia cliccare QUI
Per contattare il blogger dinodelgiudice@tin.it
Per la pagina principale del blog cliccare QUI 
Per andare alle pagine di "Autonomia Comunale" cliccare QUI 
Per le pagine dedicate alla "Politica stattese" cliccare QUI
Per andare alle pagine di "Storia di Statte"cliccare QUI 
Per le pagine dedicate alla "Cultura" cliccare QUI
Per le pagine dedicate alla Biblioteca cliccare QUI