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sabato 27 ottobre 2018

FOTO DOCUMENTO: Antologia delle OPERE DI MIMINO MICCOLI ordinate per soggetto


FOTO DOCUMENTO: Antologia delle OPERE DI MIMINO MICCOLI ordinate per soggetto



IL PERCHÉ DI QUESTA PAGINA
Non tutti  conoscono nel loro insieme la produzione artistica di Mimino Miccoli perché molte opere, sono state generosamente donate ai protagonisti di tanti eventi culturali nella nostra cittadina mentre altre, sono in possesso di tanti suoi amici e conoscenti. 

Le numerose mostre nelle quali sono state esposte le suddette opere, hanno avuto ottimo  successo di visitatori ed hanno offerto una visione "globale" delle sue opere ma, per forza di cose non hanno potuto dare ai visitatori l'opportunità di soffermarsi sulle singole opere per  ovvi motivi.


Questa pagina ha appunto lo scopo di offrire una antologia delle opere di Mimino,  presentate per soggetto. 

L'auspicio è che i nostri concittadini possano ammirarne la freschezza creativa, iniziando con le foto, stimolando così l'aspirazione ad una conoscenza diretta delle stesse opere in un auspicabile "mostra permanente" delle stesse.


Di Mimino Miccoli e della recensione delle sue opere rimandiamo all'APPENDICE.
Premettiamo che inizieremo con le foto a soggetto religioso dell'artista visto l'approssimarsi del periodo natalizio. 





LE OPERE DI MIMINO MICCOLI
Antologia, ordinata per soggetti.


Le foto sono di vari autori che per varie ragioni non mi è stato possibile individuare
. Molte, sono state postate da Mimino Miccoli, altre da suoi amici, altre ancora sono state scattate da Giovanna Soldatini ed altre ancora da chi scrive.




Mimino Miccoli ed una sua graziosa nipotina.


Juan Martin Gueva, fratello del mitico eroe Ernesto EL CHE , riceve da Miccoli  una sua opera. (Statte 2 dicembre 2017).  a Da sinistra: Mario Pennuzzi, Mimino Miccoli,, Juan Martim Guevara, Gabriella De Pace, Debora Artuso. (Foto Giovanna Soldatini)



LE OPERE DI MIMINO MICCOLI: 


LE OPERE A CARATTERE  RELIGIOSO.





La "pietà" 2


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4 (La fuga in Egitto)


5 (Pastore del presepe)

6 (Uno stupendo presepe: notare la "plasticità" delle figure costruite con obsolete "calze di rame")

7- Nella sua "schematicità" questo Gesù Crocifisso, con la testa leggermente reclinata ed il corpo "abbandonato" è una figura  altamente suggestiva 

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9 - La figura di Gesù (Vivo, con la testa NON reclinata ed il corpo e membra ancora "vitali") parla con la  Madonna ai suoi piedi) 

10 (Ancora, il Presepe)

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12 bis La deposizione di Gesù dalla Croce (?)


13 (Presepe)



14 Presepe donato alla sua amica Debora Artuso

15 (Particolare del presepe precedente.) Notare la rilassata plasticità dei due animali. Le "calze do metallo" ad avviso di chi scrive hanno dato l'opportunità a Miccoli di "plasmare" con delicatezza forme e soggetti e rimangono tra le sue opere opere più riuscite.


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17 (Il crocifisso e la pietà)
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18 bis. La prima recensione delle opere di Mimino Miccoli  del suo amico (LC), in occasione della sua Prima Mostra (fuori dalle mura stattesi), in occasione della Festa dell?Unità a Taranto. Il testo IN CHIARO, lo propongo in Appendice 2. Non ho tagliato quasi niente perché illustra la personalità di Mimino, raccontata dai suoi colleghi di lavoro e Compagni di partito

AMORE, MATERNITÀ, DAME E CAVALIERI.



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20 - Maternità

21 . Giulietta

22 - La flessuosità delle due figure ed il soggetto "esplicito"  la rendono una delle opere più riuscite sul tema dell'amore.

23 - Una ragazza fascinosa (forse in compagnia del suo  "amico" arabo o africano.)  A pensare che il gruppo è stato plasmato col solo filo di ferro.

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26 - Beh, ora sappiamo che vi sono baci ... tra tergicristalli.

27 - A mio avviso questa opera è uno delle opere più  coinvolgenti dei soggetti  dedicati a "Amore e maternità" di Mimino. (Qui, donna con bambino). Le "Calze di rame" sono state modellate con abilità e creatività; ciò dimostra come Mimino possa cimentarsi,  qualora lo desiderasse, con altri materiali tipo "la creta" sempre con ottimi risultati.

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DON CHISCIOTTE.



Le opere "Don Chisciotte" di Mimino, rappresentano da sole la maggioranza di tutte quelle della  la sua "produzione.
Il "Don Chisciotte" rappresenta per Mimino  quella "dicotomia" (termine molto usato da lui) tra utopia ideale e pragmatismo godereccio  che Mimino lascia intendere (non a torto) inevitabile in tutti gli esseri umani.
Questa "dicotomia" non solo la riscontra nella coppia  "Don Chisciotte - Sancho Panza" ma, spesso,  la trasferisce in modo esclusivo all'hidalgo come lascia intendere in qualche suo commento, (anche questa volta: non a torto).
Insomma, A MIO MODESTI PARERE, Mimino, si immedesima così in lui,  da farne un SUO "alter ego".

Come dargli torto? In ognuno di noi sono certamente presenti  "Don Chiosciotte e Sancho", sia pure "in parti variabili.
Per quanto detto, il migliore critico e recensore di Mimino, riguarda i suoi "Don Chisciotte", credo che non possa essere che  LUI MEDESIMO.

ALCUNE DELLE FOTO DEL "SUO",  DON CHISCIOTTE



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35 - Uno "straordinario e ben riuscito" Sancho Panza"; vale quanto detto per le opere con preminente uso di calze metalliche. Una ulteriore nota questa opera la suggerisce: mentre il cavallo di don Don Chisciotte è agile e con i quattro arti che sembrano emulare "il movimento",  la "testa" inclinata come per scattare in avanti, qui, le quattro zampe sono rigidamente sulla verticale, la testa dell'asinello è  in posizione statica, come "statica e sonnolenta" appare la figura di Sancho Panza. Anche questa opera di Miccoli  è degna di particolare attenzione.

36 - Ci tengo tanto a questa opera.!!


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38 - Una seconda versione di Sancho Panza. L'asino e il padrone accennano a qualche movimento.

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LA "MIA AFRICA"

Le opere di Mimino, ispirate all'Africa e ai suoi popoli, sono numerose e non hanno bisogno di presentazione per la loro freschezza e vivacità. Rappresentano una buona parte delle sue opere.
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47 Intitolata da Miccoli "Un esercito di Masai".

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FANTASIA IN LIBERTA'

Vi sono poi tante opere, non facilemente catalogabili (come il "beone qui sotto) che danno l'idea della varietà di temi con cui si cimenta Mimino. 


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54 - I critici affermano "la più bella sei tu" ma ... CE NE SONO TANTE ALTRE.

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57 - Miccoli l'ha denominata: "l'impennata e spettatori attoniti".

58 Mimino Miccoli l'ha classificata come una delle sue prime opere.

TRAINI e CARRI ANTICHI, MOTO  e  MEZZI MODERNI


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68 - Non mancano le locomotive a vapore

69 - Beh, il povero contadino ricurvo, con l'ancora più povero asinello, sotto un "carico più grande di  lui", sono la rappresentazione degli "ultimi".



LA MOSTRA DI VIA CARSO, MICCOLI-MARZII nella sede della SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO - 
Come si evince dal titolo, questa mostra è stata organizzata e realizzata dai due artisti e, le foto riguardano entrambi. 
La mostra è rimasta aperta per circa 15 giorni.
All'inaugurazione erano presenti tra gli altri, il Parroco del Santo Rosario Don Ciro Savino, il Sindaco di Statte Franco Andrioli, l'Assessore alla Cultura Debora Artuso e l'assessore allAmbiente Angelo Miccoli .  

Le foto di questa sezione sono state scattate in massima parte da Giovanna Soldatini. 

La presentazione dell'artista del legno Pino Marzii:

L’ARTE DI PEPPINO MARZII


MARZII è di una modestia disarmante e lo dimostra il semplice "cartello precedente",
“E' nato a Statte nel 1936  ora pensionato,  è appassionato da sempre di hobbistica del legno;  ha realizzato miriadi di oggetti artistici,  ad intarsio con uso del tornio ed  è stato sempre  appassionato dell'ARTE del legno e dell'INTARSIO” (fin qui Marzii).

Appunto “Arte del legno” perché, appunto  “OGGETTI ARTISTICI” possono definirsi le seducenti opere realizzate da questo nostro concittadino.
C’è di tutto: coppe, porta-ceneri, bicchieri, bottiglie, saliere, pestelli, giocattoli e tantissimi altri oggetti anche non di legno, tutti intarsiati con diverse sfumature e con colori che danno ad ogni oggetto una attrattiva particolare.
L'accuratezza meticolosa delle rifiniture, ne fanno delle opere particolarmente seducenti  tenendo anche conto che ogni oggetto è un “pezzo unico”,  non essendovi  manufatti ripetuti.

Questo nostro concittadino ha riscosso ampi consensi nelle mostre  in tutta la Puglia e, come si è detto, anche nella nostra stessa cittadina quando, in concomitanza con altri eventi, ha esposto nei locali dell’ARCI riscuotendo sempre ampi consensi.




I due artisti protagonisti della mostra: Mimino Miccoli e, per gli oggetti artistici artigianali in legno, Peppimo Marzii.



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91 - Foto Soldatini




95 - Foto Soldatini

96 - Foto Soldatini

97 - Foto Soldatini
98 - Foto Soldatini


99 - Foto Soldatini

100 - Foto Soldatini



101 bis- Foto Soldatini

102 - Foto Soldatini

103 - Foto Soldatini

104 - Foto Soldatini

105 - Foto Soldatini

106 - Foto Soldatini

107 - Foto Soldatini


108 - "Il nostro concittadino amico di tutti Antonio Mastromarino (alias Petròliije"). Foto Soldatini

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IN CASA MICCOLI


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La prossima Appendice si occupa di alcune  recensioni delle sue opere, fatte da amici di Mimino Miccoli.
Chi non ne fosse interessato, può concludere la lettura della pagina qui (e fareste male).

APPENDICE: MIMINO MICCOLI: LE RECENSIONI.


Ho evitato di allungare la pagina con altre recensioni fatte da critici di professione perché sono convinto che le più gradite per lo stesso Miccoli siano quelle che descrivono insieme "Mimino e le sue opere."

1) SU DI UN "LEGGIO" POSTO ALL'INGRESSO DELLA MOSTRA (Miccoli-Marzii) dell'aprile 2017 in via Carso.





Eccone uno stralcio: Chi desidera leggere la pagina completa, allarghi sulla foto
"Mimino Miccoli, è
 nato a Statte nel  1943 e,  ha dedicato buona parte della sua vita all'impegno politico, o meglio al servizio della comunità."
"La formazione culturale operaia, la dignità del lavoro quale mezzo essenziale per la realizzazione della potenzialità dell'uomo caratterizzano lo sua vita e le sue opere".

"Mimino Miccoli trascorre 38 anni nell'Arsenale Militare di Taranto dove scopre l'elettromeccanica e se ne innamora. I suoi deliziosi e inimitabili "Mammocci" vengono fuori da una straordinaria interiorizzazione della mente.
Un meccanismo inusuale che per lui è naturale, il connubio armonico del cuore e dell'intelligenza, dell'ideale della materia." 

"E così come per magia, attraverso un occhio profondo e curioso delle cose e degli uomini,  un oggetto qualsiasi, nelle sue mani acquista sembianze di vita."
[omissis]






2) La recensione della sua prima mostra (al difuori delle "mura stattesi") all festa dell'Unità di Taranto del 1995 (il suo amico LC)



2) Qui una sintesi: chi desidera leggere l'articolo completo "allarghi sulla foto"

Transistor, bobine e Don Chisciotte
L.C. "Quando ho saputo che esponeva delle sue “cose” in uno stand della Festa de l’Unità di Taranto, sono andato a trovarlo, soprattutto per salutarlo. [omissis].

"Mimino Miccoli ha attraversato tutte le fasi che a un "militante di sinistra" facevano "acquisire esperienze":  Consigliere comunale di Taranto del PCI, impegnato nella Cgil della Difesa e poi passato nell’Associazionismo dell’Arci e altre ancora." [Omissis]

(continua così il suo amico LC) "L'ho rivisto in quello stand, sempre lo stesso, con gli stessi occhi attenti agli avvenimenti del mondo,  dietro gli stessi occhiali da miope, aggirarsi tra le sue creazioni." Transistor, bobine, schede elettroniche ed altre diavolerie, a me sconosciute, trasformati in sculture." Tutto ciò che un elettronico getta o scarta perché non serve più, Miccoli lo recupera ..e gli dà nuova forma.

Ancora il suo suo amico L.C ": "Pezzi di risulta, vecchie bobine e vecchi transistor, freddi fili elettrici, si combinano tra di loro, dando vita a una nuova creazione. 
Ecco come nasce tra fili elettrici e  pezzi intrecciati tra loro un Don Chisciotte o un Gesù Cristo. Oppure pezzi di un vecchio telefono diventare un guerriero o un cavallo per poi vederli più in là in una antica locomotiva." [omissis]
(così conclude il suo amico) "Man mano che unisce questi pezzi di risulta, e dalle sue mani esce una nuova forma, Miccoli dà un senso, all'esistenza di un uomo che lavora.
DICEMBRE 1995



3) LA RECENSIONE DI COSIMO SCALIGINA  pubblicata sul Corriere del Giorno del 10 aprile 1996

Cosimo Scaligina un nostro colto concittadino, originario di Massafra,  cultore di  ambiente e tradizioni  sia del suo paese di origine, Massafra che della nostra cittadina. Tante le sue pubblicazioni. Cito per tutte, uno studio accurato  sull'Abbazia di Mater Gratiae di Statte e "Statte alle tijembe de Tataranne" ricca raccolta di detti, fatti e tradizioni scritto "a quattro mani" col professor Angelo Marinò. Poeta dialettale e cultore di arte, ha dedicato alle opere di Miccoli questo scritto.


3) Qui una "sintesi" della recensione di Scaligina (per quella integrale, "allargare sulla foto")
Spinotti e tergicristalli per l'arte di Mimino Miccoli
STATTE – "MIMINO, cimentandosi col variegato universo dell’arte, ha utilizzato, di tutto, per rappresentare un’idea, offrire un’emozione, cogliere la sensazione “dell’attimo fuggente”. [omissis]
"La materia, che nelle sue mani rinasce, (continua Scaligina). è scarto, residuo, rifiuto di tecnologia superata e non.

Continua Scaligina- "Basta affacciarsi nella sua grotta-laboratorio di Statte per scoprire, in un ordinato disordine, vecchi telefoni, tergicristalli, congegni meccanici superati, spinotti, fusibili, spine elettriche, contatti, interruttori, trasformatori, fili elettrici, garze di rame tubolari, rondelle, perni, viti, ingranaggi e quant'altro possa piegarsi alla sua fantasia". [omissis]

"Quando dai cartoni affastellati, tira fuori una creatura già preparata,  è pronto a presentartela con un fiume di parole.
In quei momenti ti accorgi quanta fantasia, quanto cuore ci ha messo in quel pezzo: c’è tutta la sua anima. 
[omissis]
In questo modo si scopre,  che da ogni pezzo tira fuori l'anima, quell'anima che ciascuno di essi ha rappresentato quando, nel mondo della produzione o dei servizi, hanno avuto un ruolo.
Cosimo Scaligina


4) UNA RECENSIONE DEL SINDACO DI CRISPIANO in occasione della mostra di MiminoMiccoli in quel  Comune nel 1996 





Qui una sintesi di quella recensione del sindaco di Crispiano Francesco Paolo Liuzzi del 1996 (quella completa è riportata sulla foto soprastante).

Così esordisce il sindaco di Crispiano - "Non avrei mai pensato che da un tergicristallo potesse venir fuori un MASAI, UN UOMO IN FRAC, UNA COPPIA DI INNAMORATI e, dall'assemblaggio di materiale da buttare, si potessero creare immagini e Fantasie - dal Don Chisciotte e Sancio Pancia, alla proiezione nello spazio" [omissis]
 Così continua il sindaco Liuzzi"Successivamente, ho visto personalmente i "MAMMUOCCI" di Mimino Miccoli e sono stato favorevolmente impressionato, perché - al di là del significato culturale proprio di queste "creature" - essi offrono la possibilità di stimolare la fantasia ed esplorano, tra le tante opportunità, un modo per riflettere sul mondo che ci circonda." [omissis].
Conclude così Liuzzi - Miccoli ... va premiato proprio per il coraggio, la passione, lo sforzo sostenuto nel creare un proprio strumento di comunicazione con l'intero suo mondo esterno.
Complimenti a Miccoli e tanti auguri ai suoi "MAMMUOCCI".

FRANCESCO PAOLO LIUZZI SINDACO DI CRISPIANO



CONCLUSIONI 
Come curatore di questo blog, di questa pagina e, SOPRATTUTTO COME AMICO DI MIMINO, mi sia consentito aggiungere poche righe. 

"Particolare del suo laboratorio

Non intendo sostituirmi ai critici d'arte, sia perché mi ritengo SOLTANTO un semplice ammiratore di "cose belle" e sia perché, un qualsiasi giudizio da parte mia, sarebbe "di parte" perché Mimino e i suoi fratelli, sono miei amici di sempre.
Tuttavia, amo ricordargli che, fin dall'inizio di questa sua passione iniziata come hobby,  non eravamo in moltissimi ad intravedere nei suoi lavori, originalità, estro e creatività tutti elementi che fanno di un hobby UN'ARTE, quasi in contrapposizione con la sua (forse) iniziale inconsapevolezza di questo.

Infatti, forse per modestia, forse per "incoscienza" delle sue attitudini, e forse per un intento auto-provocatorio, almeno all'inizio e fino alle prime mostre fuori Statte (Castello Aragonese 1995 e Crispiano 1996), continuò a definire, le sue opere "Mammocci",  aventi lo scopo di "realizzare un riciclaggio nobile di vecchie apparecchiature tecnologicamente obsolete e quindi fuori uso".  
Poi, col tempo  i giudizi sono stati via via più lusinghieri ed ora, le sue opere  sono ambite da tutti, ed  hanno varcato confini che ora potremmo definire nazionali. 
In bocca al lupo Maestro Mimino.






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