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martedì 2 luglio 2019

I Martiri Massoni di Via Ardeatina; martiri "dimenticati" perché Massoni?. Statte 26 giugno 2019


Giovedì 26 giugno 2019 è stato presentato a Statte  il  libro di Francesco Guida, I MARTIRI MASSONI DELLE FOSSE ARDEATINE.
Da sinistra: L'Avvocato Barletta (ANPI); Mario Pennuzzi relatore della serata; l'Autore Francesco Guida e l'Assessore alla cultura Debora Artuso
Serata interessante perché, ha dato modo sia alla nostra Debora Artuso che ha presentato l’evento, sia all'autore Francesco Guida, all'avvocato Marcerllo Barletta dell’ANPI ed in particolar modo al dottor Mario Pennuzzi di sviscerare le condizioni storiche di quel periodo buio che rimarrà come tra i più tragici e crudeli dello scorso secolo.

(Il massimo rispetto per questi martiri “ massoni antifascisti” ma ... nella sua relazione, l’autore oltre ad esaltare, come è giusto, il ruolo di opposizione massonica al fascismo durante il “ventennio”, ha sembrato sopravvalutare, alterando in senso positivo il ruolo della massoneria durante il Risorgimento).


Ma ... andiamo con ordine:
Mario Pennuzzi ha giustamente asserito che l’attentato di Via Rasella in cui perirono 33 soldati nazisti era un sostanziale “atto di guerra” che le formazioni Partigiane, inquadrate con gerarchie e ordinamenti militari avevano messo in atto contro un’altra formazione “militare” (quella dei nazisti) e quindi, come “atto di guerra, non poteva essere oggetto di rappresaglia contro civili inermi).
Una serata quindi, di “Storia Moderna” che ha sviscerato un assurdo a malvagio atto che coinvolse 335 cittadini inermi, la maggioranza ebrei, ma anche ufficiali delle nostre forze armate, iscritti a partiti in clandestinità (Comunista, socialista etc) e molti cittadini comuni, rei di aver dato “copertura” ai partigiani ed infine, anche numerosi antifascisti iscriitti a logge massoniche.


Proprio per dare “visibilità” a questa “categoria di martiri” caduti nel dimenticatoio specialmente dopo la caduta di popolarità delle Logge massoniche in seguito alle note vicende della P2, l’autore Francesco Guida ha reso un’opera meritoria scrivendo un libro sulle vicende anche personali di questi cittadini.
Per concludere, l’opera dell’autore Guida è condivisibile ed è frutto di meticolose ricerche ma sarebbe ipocrisia non riportare alcune perplessità, non certo sul libro ma riguardo ad un intervento dell’autore riguardante il ruolo “storico” della massoneria durante il risorgimento italiano.
Francesco Guida nell'illustrare il ruolo delle logge massoniche nel Risorgimento italiano e nella successiva storia Unitaria ha sostenuto che in questi periodi la stessa massoneria avrebbe avuto un ruolo da “trait d’union” tra la Casa Sabauda ed il popolo, sopperendo alla mancanza dei partiti.


La perplessità scaturisce dal fatto che questo “ruolo” è stato presentato come “positivo”, quando è storicamente documentato che durante il periodo di Garibaldi “capo loggia” ci furono eccidi efferati, col beneplacito dello stesso, per chi non si “sottometteva”.

La massoneria fu anche testimone benevola e consenziente nel periodo precedente e seguente alla proclamazione dell’Unità d’Italia durante il quale, veniva giudicato “brigantaggio” qualunque opposizione ai Savoia.

Rimane il lato positivo dell’opposizione al fascismo e dall'averne sopportate le conseguenze, ma non basta per assolvere il “comportamento storico” del movimento nel periodo risorgimentale.
Da rimarcare, l’intervento dell’Assessore alla Cultura Debora Artuso che ha inquadrato storicamente,  il doloroso e tragico evento, rimarcando che, questi “incontri” debbano contribuire a formare il senso democratico dei nostri giovani. mentre l’intervento dell’Avvocato Barletta vice presidente provinciale ANPI (Associazione Partigiani) ha sottolineato il ruolo tragico del nazismo e fascismo ed il riscatto degli italiani avvenuto principalmente con la resistenza giudicando però troppo blande le leggi antifasciste del dopoguerra.

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