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martedì 30 ottobre 2012

Claudio Marsella morto sul lavoro: Poesia Gino Del Giudice


Ancora una "morte bianca" in ILVA: Claudio Marsella di 29 anni
 
TARANTO - Un giovane operaio dell'Ilva, Claudio Marsella di 29 anni, locomotorista, è morto schiacciato dal locomotore mentre era al lavoro nello stabilimento ILVA di Taranto. Il corpo di Marsella, nativo di Oria (Brindisi), è stato trovato ai piedi di un locomotore nel reparto Mof (Movimento ferroviario):  A soccorrere Marsella sono stati alcuni colleghi. Le sue condizioni erano già molto gravi all'arrivo dell'ambulanza del 118, che ha trasportato l'operaio in ospedale. Marsella è deceduto poco dopo il ricovero.

Il pm Giovanna Cannarile, titolare dell’inchiesta che dovrà fare luce sulla morte dell’operaio Claudio Marsella, ha inviato gli avvisi di garanzia al direttore generale dello stabilimento siderurgico, Adolfo Buffo, 56 anni, originario di Tricase e ad altri due dipendenti dello stabilimento, Antonio Colucci, 53 anni, di Martina Franca, responsabile del reparto movimento ferroviario e Cosimo Giovinazzi, 38 anni, capo area, originario di Martina e residente a Massafra. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.
Claudio Marsella,è caduto da un’altezza di circa due metri, dalla parte posteriore del locomotore mentre manovrava il mezzo con un radiocomando a cintura. Due le ipotesi al vaglio: il giovane potrebbe essere precipitato in seguito ad un malore o per la perdita dell’equilibrio provocata da uno scossone. Cadendo, ha urtato violentemente contro i respingenti e questo spiegherebbe l’ampio ematoma all’addome e le fratture del bacino. Il corpo è stato rinvenuto fra la motrice ed un carro.

 


Riportiamo un commento postato da un suo collega ( Giuseppe U Delfino) che chiarisce alcuni dettagli e circostanze dell'incidente stesso (tra l'altro si chiarisce che era un lavoro che prima veniva effettuato da due dipendenti e, successivamente "per una manciata di soldi" era effettuato solo da uno). Riportiamo il commento:
Quello che non dicono i giornalisti ed i media è che si sono accorti dell'incidente dopo circa 40 minuti dall'accaduto. Inoltre,solidarietà un corno: l'azienda riferisce di aver fermato gli impianti; in realtà, ha solo anticipato la fermata.
Inoltre, ai colleghi, diverse ore dopo l'incidente (verso mezzogiormno), è stato detto che Claudio era in osservazione, quando in realtà era deceduto alle 9:45.
L'incidente, è stato favorito, grazie anche ad un accordo sindacale, preso senza consultare nessuno, ma obbligando i lavoratori a sottoscriverlo, in cui si riduce la mansione di "Conduttore" Locomotore da 2 ad una sola persona!", svendendo la sicurezza per un compenso ridicolo, concordato tra azienda e sindacati, un altro morto sulla coscienza, sia dell'ilva, sia dei signori sulle poltrone dei sindacati. VERGOGNA, SOLO IN ITALIA. Adesso BASTA.
 
Gino Del Giudice il sensibile poeta stattese, qui dedica questo componimento dialettale al doloroso problema delle morti sul lavoro !!

 

Claudio Marsella deceduto per un infortunio sul lavoro in ILVA a Taranto
 

LE MORTI BIANCHE (CLAUDIO MARSELLA 29 ANNI DI ORIA (BR)

'U Segnòre à creijète st'u munne,
ordinète, assé bbélle e tunne,
ijnde à 'mmise Adème e po' Eve
ca n'a bbélla famiglije vuléve.

Accussì mo sime seije meglijarde,
e cambème quèse quèse d'azzarde;
mére a nù mò no sìme cchijù fréte,
come 'nvésce Ddije n'à creijète.

A la stésse manére à me nète,
Nére o Bbijanghe d'a 'Ngijele mannète,
mò cambème come 'a sc'curescijute,
none come 'u Segnòre n'à vulute.

Come cijucce ne dème da fè,
ca ogne cose rieijuscime a uastè,
po nescijune respétte le légge,
e 'a storije ogne gijuorne vé pégge.

Ce fatijanne angòre se mòre,
no à ma ddé 'a colpe a 'u Segnòre,
ma a nù stésse ca à me ruvenète,
tutte 'u mégghije ca Ijdde n'à dète.

L'òte gijuorne a fatijé n'u uagnòne,
à 'ngappète sotte a n'u vagòne,
e Marzèlle ca ijé Oritène,
ù chijangime, c'a mamme e l'attène.

No ijé l'ultime né 'a prima vòte,
ca accussì gire stòrte st'a ròte;
chésta morte quèse nijende vèle,
p'u patrùne ijé cosa normèle.

L'indénnizze o forse 'a penzijòne,
ijé 'u prémije de consolazzijòne;
l'Ende aggijuste accussì ogne cose,
'nvèce Claudije  a 'u Cemetére repose.


Ce à succijesse ijé n'u vére délitte,
e 'ngalére éra à scì dritte dritte,
'u Caine ca pe resparmijè
no se ne fréghe de ce téne a fatijè.

N'u creijature se 'mbère 'u mestijere,
a screvène o fèsce l'artijere,
vé 'a scòle, studijésce e se mbégne,
che fè mégghije gerè po 'a 'ngégne.

E Clàudije cundénde éra a ijésse
de scì a bbrazzétte a 'u progrésse,
e penzève a n'a vita secure,
e a fatijé scéve sénza paure.

L'opèrèije v'è 'nvésce trebbulanne,
e 'a fatije ijé come n'a cundanne,
cchijù pesande ogne gijuorne devénde
e 'a morte 'nguodde s'à sénde.

Claudije chijàngene mò l’Oretène,
ma decchijù 'a mamme e l'attène,
'a ferite rumène ijnde a 'u còre

c'òne pèrse n'u figghije: 'u tesòre.

A le putijende patrune d'a térre,
ca se ne fréchene de fé chèsta uérre,
nù descime ca sìme assè stanghe,
e ne rebellème pe st'i MORTE BBIJANGHE.
 
 

 

 

 

 

 

venerdì 26 ottobre 2012

ILVA: Bruno Ferrante non è più "custode giudiziario"


Bruno Ferrante

Bruno Ferrante, è per la seconda volta "fuori" dai custodi giudiziari ILVA. Lo ha deciso il Tribunale di Taranto, contestando allo stesso l'inconmatibilità del "doppio ruolo" di Presidente dell'ILVA e di custode giudiziario e, sopratutto, la "scarsa disponibilità" a collaborare con l'Autorità Giudiziaria manifestando l'interesse a continuare a "produrre". Al suo posto, ritorna Mario Tagarelli, presidente dell'ordine dei commercialisti di Taranto che sarà di fatto "l'amministratore" del'ILVA per conto del tribunale.

Lunedì intanto la nuova Aia sarà notificata all'Ilva. Lo annuncia Giampiero Mancarelli, assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto e tra i firmatari insieme a Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte, dell'autorizzazione.
«Da allora – dice Mancarelli – scatteranno dieci giorni affinché l'Ilva adempia ai primi obblighi. Se non lo farà, il ministero dell'Ambiente invierà una diffida ad adempiere entro i successivi dieci giorni».


Riportiamo maggiori dettagli

(Abstract da "il Sole24ore del 26 Ottobre 2012)
TARANTO
Bruno Ferrante, presidente dell'Ilva, è per la seconda volta fuori dai custodi giudiziali responsabili delle aree del siderurgico sequestrate. Almeno sin quando non deciderà la Corte di Cassazione.
A sospenderlo, da dove il 28 agosto scorso l'aveva ricollocato il Tribunale del Riesame, è stato ieri il Tribunale di Taranto in qualità di giudice dell'esecuzione.

Pur non contestando la legittimità dei ricorsi presentati, il Tribunale muove due osservazioni a Ferrante: l'incompatibilità del doppio ruolo, ovvero presidente dell'azienda e custode giudiziale, e la sua «discutibile e scarsa disponibilità a collaborare con l'autorità giudiziaria, palesata soprattutto in maniera chiara, con la volontà, o quantomeno l'interesse a proseguire l'attività produttiva, che darebbe luogo a protrazione o aggravamento di conseguenze dannose di reato, giunte, invero, già a livelli allarmanti».


Il doppio ruolo di Ferrante, osserva ancora il Tribunale, «poteva dare luogo a problemi di mera opportunità nel rispondere a pretese in contrasto fra loro o difficilmente conciliabili».

Esce quindi di scena Ferrante e torna Mario Tagarelli, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Taranto, mentre restano regolarmente in carica gli altri tre custodi: Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento.
[omissis]
Il braccio di ferro tra gli altri "tre custodi" e Ferrante va avanti per mesi. E quando l'azienda presenta le sue proposte scatta il disco rosso dei custodi, i quali ritengono gli interventi indicati non validi e non concordati con loro.
Le "sagome" sono un simulacro dei morti per inquinamento


 «Pensiamo – sostiene il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio – che prorogare la permanenza di Ferrante tra i custodi avrebbe costituito un pericolo».

Lunedì intanto la nuova Aia sarà notificata all'Ilva. Lo annuncia Giampiero Mancarelli, assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto e tra i firmatari insieme a Regione Puglia, Comuni di Taranto e Statte, dell'autorizzazione. «Da allora – dice Mancarelli – scatteranno dieci giorni affinché l'Ilva adempia ai primi obblighi. Se non lo farà, il ministero dell'Ambiente invierà una diffida ad adempiere entro i successivi dieci giorni».

mercoledì 24 ottobre 2012

La nuova provincia Taranto - Brindisi.



Taranto
 
 
Come sarà la nuova provincia Taranto Brindisi:
 
A Taranto rimarranno 28 dei 29 comuni (eccetto Avetrana che ha optato per Lecce). Più precisamente 25 hanno espresso esplicitamente la volontà di rimanere con Taranto. In "silenzio assenso" Manduria, Leporano e Maruggio. A questi comuni si aggiungono Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni, Ceglie Messapica, Oria, San Pietro Vernotico, Cisternino, Villa Castelli per un totale di 37 comuni e  una superficie totale di 3.439,58 chilometri e 803.820 abitanti. Degli altri comuni di Brindisi, Fasano ha optato per Bari e gli altri per Lecce.

Brindisi

Da Tasera del 23 Ott 2012
TARANTO - Saranno 37 i Comuni che faranno parte della nuova provincia Taranto-Brindisi.

Ieri il consiglio regionale ha approvato ha maggioranza la relazione presentata dall’assessore al Federalismo, Marida Dentamaro sul nuovo assetto delle Province della Puglia.
 
Un documento redatto sulla scorta delle volontà espresse dai rispettivi Comuni pugliesi alla luce della legge 7 agosto 2012, n. 135 recante le disposizioni urgenti per
la revisione della spesa pubblica.
Francavilla F.


La Provincia di Taranto quindi accorperà la vicina Brindisi, da cui, però prendono le distanze i Comuni di Fasano che ha scelto di entrare a far parte della città metropolitana barese, mentre Carovigno, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Vito dei Normanni, Torre Santa Susanna, San Donaci, Erchie e Torchiarolo hanno detto sì a Lecce.

Da 29, Taranto passa quindi a 28 Comuni a cui si aggiungono Brindisi, Francavilla Fontana, Ostuni, Ceglie Messapica, Oria, San Pietro Vernotico, Cisternino, Villa Castelli per una superficie totale di 3.439,58 chilometri e 803.820 abitanti.
 
Un estensione ed una popolazione che con l’ingresso a Lecce di dodici Comuni (passa da 97 a 109) è molto simile. Lecce avrà 3.467,30 chilometri e 954.969 abitanti.
 
Ostuni


Ora la relazione finirà sui banchi del Governo nazionale a cui spetta la decisione finale.

martedì 23 ottobre 2012

Gino Del Giudice: "A MIA MADRE"

 


A MIA MADRE
 

Le poesie di Gino Del Giudice sono conosciute, “in tutto il mondo e .. in altri siti”, come lui ama ripetere, chiacchierando di altri argomenti; sono, “creazioni” scritte per i più vari eventi e accadimenti; non vi è inaugurazione di locale, associazione, istituzione che non abbia avuto il suo bel “sonetto”; non vi è stato convivio, simposio, matrimonio da lui presenziato, che non sia stato valorizzato dai suoi  arguti e spiritosi versi, portando sempre, euforia e brio. Nelle sue composizioni usa indifferentemente la nostra madre lingua e il nostro vernacolo. Ugualmente numerosi, sono i suoi componimenti che “distribuiscono”  giudizi e analisi ma anche “appunti” e biasimi, verso istituzioni pubbliche,  non proprio solerti ed intraprendenti.
Finito ??   Ma nemmeno per idea !!
Dobbiamo essere sinceri: un “filone” delle sue composizioni che ammiriamo molto nel “germano” sono i “ritratti”. Ebbene sì, alcune sue poesie, su personaggi, amici o conoscenti da lui descritti, hanno l’efficacia di una pennellata; in una frase, in un verso,  riesce a cogliere il carattere e l’essenza della persona descritta: un vero e proprio, “ritratto in versi”.

E adesso, veniamo al lato meno conosciuto della poesia di Gino: sono numerose le composizioni, spesso delicate e commoventi che rivelano  una sensibilità,  che non è  solo frutto del suo estro bensì del suo “animo” e del suo “vissuto”. Sarebbe, per ovvi motivi, inopportuno,  dilungarci su questo tema, perché sarebbe fuori luogo e perché non farebbe piacere a Gino stesso. Di questo gruppo, fa parte, la poesia che presentiamo: “A MIA MADRE” .





MADRE!

Un fiume di tempo
Neppure ha scalfito
Il tacito olezzo
Dell'alito tuo.

Intenso, amorevole,
Il magico abbraccio
Soave, costante,
Del tuo grembo avverto.

Qual luce radiosa,
La tua schiusa mano,
Alla mia protesa,
Fu pronta per me.
MADRE!
 
Negli anni trascorsi,
Smarrito nel mondo,
Men duro, men greve
Rendesti il mio passo.

Ravviso , ed amo,
Gli occhi tuoi umidi
Intrisi di pena
Dell'ultimo dì.

Dell'allor virgulto,
L'usato cammino,
Discreta, pur vigile,
Dal Cielo ancor guidi.
MADRE! 
 
Procedo da umano,
Lottando, non lieto,
Ché l'orma tua lieve,
Ambisco e bramo!
 
Agogno ricevere,
Il bacio, l'effluvio,
Il caldo sussurro
Dell'Essere tuo.
 
M'è dolce carezza,
Afflato sereno,
Nel dì mio che scorre,
L'animo tuo!

MADRE!
 

Gino Del Giudice

 

 

lunedì 22 ottobre 2012

Balducci a Taranto: Statte e Taranto dati allarmanti sui tumori

Il Ministro della sanità Balducci

In occasione della visita a Taranto il giorno 22 Ottobre 2012, del ministro della sanità; riportiamo i dati, assolutamente allarmanti, riferiti all'aumento dell'incidenza dei tumori a STATTE e TARANTO, in rapporto al resto della provincia. Si tenga presente, che i dati forniti dai periti, alla magistratura a Marzo 2012, sono ovviamente divisi tra Statte e Taranto e Taranto è anche diviso per rioni. Per ulteriore chiarezza, chiariamo che nelle analisi complete dei periti, le zone più colpite erano nell'ordine: 1) Tamburi (i più esposti in assoluto), Lido Azzurro Porta Napoli, 2) Paolo VI, 3) Statte (con zone intuitivamente molto più esposte come quelle citate di Feliciolla etc), 4) Massafra. 
Riportiamo solo una piccola tabella, per dare l'idea della estrema gravità della situazione sanitaria dei nostri luoghi. . e  ricavata dai dati forniti dal ministro e che non offrono i dettagli di quelle dei periti, tra l'altro molto complesse da esaminare. Qui riportiamo per semplicità quelli complessivi di Taranto e Statte, rapportati all'intera provincia. In ogni modo in coda alla tabella c'è il documento, da cui sono ricavati i dati esposti.
La considerazione che si ricava è ovvia: lottare per la bonifica dei siti e, Come passo immediato, ci aspettiamo che i nostri amministratori riescano ad ottenere per Statte un presidio di screening per tutta la popolazione per abbattere l'incidenza di queste terribili malattie, questo dovrebbe avvenire SUBITO, perchè LO DOBBIAMO AI NOSTRI FIGLI.
Il Ministro Clini che non HA VOLUTO includere nell'AIA
i dati sulla nostra situazione sanitaria


Tipo di tumore
Aumento per Taranto e Statte UOMINI +
Aumento per Taranto e Statte- DONNE +
TUTTI I TIPI
Più  30%
Più 20%
Tumore maligno del polmone  (indistinto uomini e donne)
Più 50%
  Più 50%
Tumore maligno della vescica, della testa e del collo (indistinto uomo donna)
Più 30%
Più 30%
Mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (escluso la vescica)
Più 100%
Più 100%
Stomaco
Più 100%
Più 100%
Tumore maligno del fegato (indistinto uomo donna)
Più 40%
Più 40%
Linfoma non Hodgkin (indisinto uomo donna)
Più 60%
Più 60%
Colon retto e prostata
Più 20%
Più 20% (ovviamente non per la prostata)
Melanoma cutaneo (indistinto uomo donna)
Più 90%
Più 90%
Della Mammella
 
Più 24%
Corpo dell'utero
 
Più 80%

 Per completezza e chiarezza, riportiamo il documento da cui sono estrapolati i dati in tabella
Una manifestante contesta a Balducci i "ritardi".
Le "sagome" rappresentano "quelli che non ci sono più" a causa dell'inquinamento

I NUOVI DATI DEGLI STUDI EPIDEMIOLOGICI DELL’AREA DI TARANTO
Sono oggi disponibili, e saranno a breve pubblicati dalla rivista Epidemiologia e Prevenzione, alcuni nuovi contributi alla caratterizzazione epidemiologica dell’area di Taranto
1. ANALISI DELL’INCIDENZA DEI TUMORI A TARANTO – POPOLAZIONE ADULTA
I dati relativi all’incidenza dei tumori nel SIN di Taranto mostrano per gli uomini un eccesso, rispetto al resto della provincia, del 30% per tutti i tumori e, in dettaglio: del 50% per il tumore maligno del polmone, più del 100% per il mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (escluso la vescica), superiore al 30% per il tumore della vescica e per i tumori della testa e del collo, del 40% per il tumore maligno del fegato, del 60% per il linfoma non Hodgkin, superiore al 20% per il tumore maligno del colon-retto e per il tumore della prostata e al 90% per il melanoma cutaneo.
Per le donne residenti nei comuni di Taranto e Statte, sempre a confronto con il resto della provincia, si rileva un eccesso di incidenza per tutti i tumori di circa il 20%. Sono presenti eccessi per una serie di tumori maligni: della mammella pari al 24%, del corpo dell’utero superiore all’80%, del polmone 48%, del colon-retto 21%, del fegato 75%, del linfoma non Hodgkin 43% e dello stomaco superiore al 100%. Sia negli uomini che nelle donne gli eccessi sono presenti, per la maggior parte delle sedi, anche rispetto all’insieme dei Registri Tumori dell’Italia meridionale.
Questi dati sono stati ottenuti grazie alla collaborazione con il Registro Tumori Puglia - ASL di Taranto (di recente istituzione), è stato possibile acquisire i primi risultati prodotti dal Registro stesso e relativi al biennio 2006-2007. Va ricordato che Io studio dell’incidenza dei tumori, rispetto all’analisi della mortalità, ha tre principali motivi di interesse: si basa su dati di qualità molto elevata (solo diagnosi con conferma istologica), consente di valutare anche le patologie non letali e permette di effettuare confronti più validi fra aree geografiche diverse, perché la sopravvivenza dei pazienti oncologici non dipende solo dalla presenza della malattia ma anche dall’appropriatezza delle cure e quindi dalla presenza nel territorio di centri d’eccellenza.
2. STUDI RELATIVI ALL’ETÀ PEDIATRICA
In questo quadro, per quanto riguarda Taranto e Statte, i due comuni che costituiscono il Sito di Interesse Nazionale (SIN) per le bonifiche , i dati del Progetto SENTIERI mostrano incrementi significativi per tutte le cause nel primo anno di vita e per alcune condizioni morbose di origine perinatale. L'eccesso di mortalità per tutti i tumori osservato nel periodo 1995-2002 non è confermato nel periodo 2003-2009, ma occorre rilevare che a causa della relativa rarità dei tumori infantili e del loro alto tasso di sopravvivenza, l’analisi dell’incidenza neoplastica è un indicatore più appropriato della mortalità nella valutazione del rischio cancerogeno nell’infanzia. I dati relativi all’incidenza dei tumori infantili nel SIN di Taranto, rilevati dal Registro Tumori Puglia-ASL di Taranto, in età pediatrica, sono tuttora in fase di validazione di qualità e la loro elaborazione avrà luogo non appena conclusi i controlli. I risultati saranno forniti appena disponibili i dati validati.
Indicazioni ulteriori per l’area di Taranto, basate su eventi diversi dalla mortalità, sono fornite dall’analisi dei dati relativi ai ricoveri ospedalieri, che rappresentano una stima dell’incidenza, per il periodo 1998-2010 effettuata dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio – ASL RME nel quadro del Progetto CCM 2010 “Sorveglianza epidemiologica di residenti in siti contaminati”. I risultati di quest’analisi mostrano un significativo incremento dei ricoveri per tumori maligni, malattie dell’apparato respiratorio, e fra queste le infezioni dell’apparato respiratorio, in relazione all’aumento di 10 mg/m3 di polveri provenienti dalla zona industriale.

I bambini, come è noto, mostrano una maggiore vulnerabilità agli agenti ambientali perché, rispetto agli adulti, hanno tassi respiratori più elevati e maggior consumo di cibo per kg di peso, che possono determinare esposizioni più elevate, per inalazione ed ingestione, a contaminanti presenti nell’aria e negli alimenti; inoltre il comportamento mano-bocca rende i bambini più esposti ai terreni contaminati. In aggiunta, lo sviluppo dei sistemi respiratorio, riproduttivo, endocrino, gastrointestinale e nervoso raggiunge la maturità nel periodo postnatale, e le finestre di suscettibilità nei bambini sono ampie, estendendosi dal periodo pre-concepimento alla fine dell'adolescenza; durante la pubertà, ad esempio, l'esposizione a interferenti endocrini ambientali può causare danni tiroidei e riproduttivi. La lunga durata dello sviluppo del cervello e il gran numero di processi neuronali disponibili in questa fase contribuiscono alla suscettibilità del sistema nervoso alle sostanze tossiche.
3. PROGETTO SENTIERI
E’ stato aggiornato il Progetto SENTIERI, promosso dal Ministero della Salute nell’ambito del Programma Strategico Nazionale “Ambiente e Salute” e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (e dal quale al punto 2 sono stati forniti i dati relativi all’età pediatrica). Questo progetto riguarda l’analisi della mortalità per 63 cause di morte nei siti di interesse nazionale (SIN) per le bonifiche, fra i quali vi è l’area costituita dai comuni di Taranto e Statte; l’analisi confronta la mortalità osservata nei siti in esame con quella media della regione di appartenenza, tenendo anche conto delle condizioni socio-economiche della popolazione residente nel sito. I precedenti risultati dello studio SENTIERI riguardavano il periodo 1995-2002. Sono ora disponibili i dati 2003-2009. Lo studio della mortalità secondo la metodologia del progetto SENTIERI mostra che, per le cause di morte per le quali un ruolo causale delle esposizioni ambientali presenti nel sito è accertato o sospettato, si conferma anche per il 2003/2009 negli uomini un eccesso di mortalità per tutte le cause (+14%), tutti i tumori (+14%), malattie circolatorie (+14%), tutti i tumori (+14%) malattie respiratorie (+17%), tumori polmonari (+33%), mesoteliomi pleurici (+419%)
Nelle donne, si conferma, nello stesso periodo un eccesso di mortalità per tutte le cause (+8%), di tutti i tumori (+13%), per le malattie circolatorie (+4%), per i tumori polmonari (+30%) e per il mesotelioma pleurico (+211%)
4. ANALISI DEI TREND TEMPORALI
Sono stati analizzati i “trend”, cioè gli andamenti temporali della mortalità a Taranto e Statte dal 1980 al 2008, confrontati con la mortalità media regionale e nazionale. L'andamento dei tassi standardizzati di mortalità nel SIN di Taranto nel periodo 1980-2008 mostra una diminuzione della mortalità generale e per importanti cause, in accordo con il trend storico nel nostro paese, ma i tassi di mortalità sono significativamente superiori alla media regionale per la quasi totalità del periodo e in particolare per alcune delle cause esaminate. Inoltre, tra gli uomini, i tassi sono sempre significativamente superiori non solo a quelli pugliesi, ma anche a quelli italiani, per importanti patologie quali il tumore del polmone e le malattie del sistema respiratorio nel loro complesso e le malattie respiratorie croniche in particolare. Anche tra le donne si osservano segnali di criticità, quali un marcato aumento, nel trentennio considerato, della mortalità per tumore polmonare.
 
5. IN SINTESI
Dai risultati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto e Statte. Questo quadro è coerente con quanto emerso dai precedenti studi descrittivi ed analitici di mortalità e morbosità, in particolare la coorte dei residenti a Taranto nella quale, anche dopo avere considerato i determinanti socio-economici, i residenti nei quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e morbosità più elevata rispetto alla popolazione di riferimento, in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti nel sito possono costituire specifici fattori di rischio

sabato 20 ottobre 2012

Serata in biblioteca di Statte: 13 sotto il lenzuolo

Giuliano Pavone autore di "13 sotto il lenzuolo"

11 Ottobre 2012
Serate culturali nella biblioteca di Statte.
Incontro con l'autore: Giuliano Pavone.



Giorno 11 Ottobre, è stato presentato nella "Biblioteca Civica" di Statte, il libro "13 sotto il lenzuolo" di Giuliano Pavone,  uno scrittore che è nato a Taranto e vive a Milano. Giornalista, ha pubblicato una decina di libri fra narrativa, saggi e varia. Il suo primo romanzo, L’eroe dei due mari, ha vinto il Premio Selezione Bancarella Sport e il premio USSI Puglia per il racconto sportivo, e ha ricevuto una segnalazione particolare al Concorso Letterario CONI.
Mario Pennuzzi, Armando Grassi, Giuliano Pavone, Giulia Galli
(foto Giovanna Soldatini)

Ha presentato la serata e gli ospiti, il direttore della biblioteca, Mario Pennuzzi , è stata quindi, la volta di Armando Grassi (assessore alla cultura) che ha delineato la "figura" dell'autore e il contenuto del libro. 
Foto Giovanna Soldatini

A questo punto, ha preso la parola Giulia Galli (del "presidio del libro "il granaio")  che ha iniziato a tratteggiare la trama del libro stesso e dell'autore ma con una "svolta" non troppo consueta in questo tipo di presentazioni; se è, infatti, abbastanza comune, intercalarne un "passaggio" con la lettura di un frammento del libro stesso, (presentazione a due), qui si è scelta la "via a tre": Giulia Galli, a tratti, invitava una delle due mirabili "lettrici", Giulia Fronzone o Roberta Criscio, a leggere un determinato "passo", per poi interloquire con l'autore Giuliano Pavone in un continuo "scambio a tre".
Giulia Fonzone (foto Giovanna Soldatini)


Che dire ? Il risultato è stato "particolare". In genere in queste occasioni, gli astanti, all'inizio prestano molta attenzione, ma poi ... col passare del tempo e .. degli interventi .. l'attenzione cala e .. qualcuno comincia a "guardare l'orologio". Qui le cose sono state completamente diverse, non tanto per la felice scelta della "presentazione a tre", bensì per la "qualità" dei soggetti.
 Giulia Galli,  ha dato prova di una attenta e precisa conoscenza tanto del libro che dell'autore, ha mostrato capacità di ironia, di sintesi e di esposizione non comuni; abili e tempestive le sue "domande" a  Giuliano Pavone che a sua volta è stato piacevole spassoso e ricreativo, così che è stato logico dedurre che se scrive come parla ... il libro deve essere acquistato subito !!
Le due ragazze del "terzo soggetto", Giulia Fronzone e Roberta Criscio, sono state le "ciliegie che mancavano sulla torta" la loro non è stata una semplice "lettura" , bensì una vera e propria "recitazione": bravissime !!
Roberta Criscio, sullo sfondo: Mario Pennuzzi, Armando Grassi
Giuliano Pavone (foto Giovanna Soldatini)


Che dire dell'origine del libro? Sentiamo l'autore:
«Da un lato, dalla mia morbosa passione per le commedie sexy degli anni Settanta su cui scrissi un saggio pop molto prima delle rivalutazioni di Quentin Tarantino; dall’altro, mi sono ispirato alla vera storia del “13” miliardario realizzato a Martina Franca da Martino Scialpi nell’82: non venne mai pagato perché per un disguido non arrivò al Coni ed è ancora oggetto di battaglie legali.

Da questi spunti ho costruito un romanzo con la cifra a me congeniale di mischiare alto e basso, scrivere cose comiche che però magari fanno riflettere».
(Credo non ci sia giudizio più efficace e conciso di questo !!)

INFINE:
Non sta certamente al "semplice cittadino" permettersi di censire il contenuto del libro: tanti, letterati e critici l'avranno fatto. Credo sia però utile all'autore "percepire il sentire dell'uomo comune".
Ebbene, non ci soffermiamo sulla trama. (Vi assicuro che è "spassosa"), ma sulla divertente arguzia dell'autore, che passa facilmente dall'umorismo, alla filosofia amena; quindi più che "noi" facciamo parlare LUI:

L'importanza della bellezza
Dice che la bellezza è soggettiva... fin’a ’nu cert’ pund’, però. (Don Vituccio Armento)
 
La fine "improvvisa dell'estate":


"In più, come ogni anno, finito agosto un’invisibile mano aveva schiacciato un interruttore, gettando su tutto una luce da diapositiva: nitida, brillante, tesa di tramontana, finanche profumata. La patina inerte dell’estate era stata strappata come la visiera a perdere di un moderno casco da Formula 1.  Le strade improvvisamente vuote e le giornate sempre più brevi a qualcuno mettevano tristezza. Non a me, che invece da quel cupio dissolvi traevo una strana energia".
 
Come descrive quei "giorni"
"Giorni intensi, movimentati, divertenti. Felici non lo so: a ventidue anni non si perde tempo a chiedersi se si è felici, a ventidue anni si vive e basta. E non mi va neanche di attribuirmela a posteriori, la felicità, perché correrei il rischio di confonderla con la nostalgia. Ma le emozioni, i casini di quei giorni, quelli sono sicuro che non torneranno più. E, in fondo, neanche lo vorrei. "
 
 
Vedete come, dopo una epica vittoria calcistica sulla germania, "punisce" a suo modo anche numerose e belle valkirie tedesche:
Io, per esempio, durante due settimane devastanti in un campeggio di Rimini, mi dedicai a perpetrare l’appena dimostrata sudditanza del popolo germanico punendo a modo mio un congruo numero di consenzienti cittadine tedesche.
 
Vedete, come descrive il "fannullone, spendaccione e artista padre"  nel libro: è un autoritratto dell'autore?
Mio padre era nato per dipingere, per frequentare salotti, per qualsiasi cosa non fosse utile o redditizia. E aveva la erre moscia. E se qualche volta veniva scosso da soprassalti di pragmatismo, erano velleitari anche quelli ...
 
 
Come concludere? Uno stile leggero, ameno e godibile. Una "filosofia" di vita e di pensiero che "necessariamente" deve far parte del "bagaglio" di questo simpatico giovane scrittore. Un consiglio: leggete questo libro, perché dopo averlo letto, vi sentirete più sorridenti e ottimisti !! (Leodelg)