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lunedì 15 ottobre 2012

ILVA: Gli “imbrogli” della “NUOVA AIA"

Il ministro Clini e l'AIA a l'Ilva

ILVA: Gli “imbrogli” della “NUOVA?” AIA

Come largamente previsto, questa cossiddetta “nuova AIA”, nell’intento di bloccare surrettiziamente,  l’operato della magistratura nella sua azione di “spegnimento” dei siti inquinanti dell’aria a caldo, cerca di sembrare più “realista del re” proponendo delle roboanti  azioni che sembrano più incisive e risolutive di quelle imposte dalla magistratura. Ma vediamo cosa sta sotto questo gioco delle “tre carte”:

Riduzione del  50% della produzione annua di acciaio. Perbacco !! Sarebbe già un bel passo avanti nella riduzione anche di tutte le sostanze inquinanti.
Il ministro Clini ha dichiarato che la produzione passerà da 15 milioni a 8 milioni annue di acciaio, il fatto è che è tutto un bluff. L'attuale crisi internazionale dell'acciaio non consente di produrre oltre le 8 tonnellate di acciaio all'anno in quello stabilimento. Inoltre, l'Ilva non riesce a produrre tecnicamente più di 10 t/anno e quindi non sarebbe  in grado in nessun caso di produrre 15 t/anno e non e' mai arrivata pertanto a tali risultati produttivi.
Inoltre il ministro fornisce un annuncio che non garantisce riduzioni di inquinamento in quanto anche con 7 tonnellate/anno nel quartiere Tamburi di Taranto e' stato sforato il limite di 1 ng/m3 di benzo(a)pirene, che e' un pericoloso cancerogeno emesso in massima parte dalla cokeria Ilva.

Parchi Minerali; entro due mesi dal provvedimento di Aia la società … deve presentare il progetto di copertura dei parchi. I primi interventi per la copertura dovranno invece cominciare entro il 31 dicembre 2012. La copertura dell'area rottami ferrosi dovrà avvenire entro il 2013.
Anche qui, siamo in presenza di parole e parole. “Entro 2 mesi la presentazione del progetto e SUBITO DOPO l’inizio dei lavori" ??. Tecnici qualificati internazionali riferiscono che per portare a termine in modo ineccepibile questi progetti occorrerebbero ANNI, se pure sia possibile la “fattibilità” con gli impianti in “funzione”.

Misure da attuare subito: Adeguamento alle migliori tecnologie europee in campo siderurgico: Queste “tecnologie” non si possono realizzare “subito”. Anzi, visto che lo stabilimento è obsoleto è difficile che si possano MAI REALIZZARE, specie con impianti di aria calda in funzione.


Attuazione dei sistemi di controllo e monitoraggio per tutti i principali punti di emissione. Questo in teoria è possibile effettuarli in un tempo ragionevole, ma se in un momento si rilevano dati fuori range che si fa? Si spegne tutto?




 Adeguamento dell'area ghisa acciaieria. Fermata e rifacimento Afo1:
questo era già programmato dall’azienda come ciclo di manutenzione periodica.  

Afo3 non autorizzato all'esercizio e dismesso: questo AFO3 è obsoleto ed il suo rifacimento sarebbe antieconomico per l’azienda stessa.


Adeguamento Afo2 e Afo4, stop a uso di pet-cocke e catrame di cockeria: questo in teoria è possibile, costi permettendo !! 




Stop e rifacimento batterie 3-4-5-6 e adeguamento per 9-10. Realizzazione di nuove torri di spegnimento coke 1,3,5. Stop all'uso di pet-coke e catrame di cokeria.

Riduzione del limite per le diossine del camino E312: E’ una “parola”, chi potrebbe garantire la riduzione delle diossine, senza una reale riduzione della produzione? Da solo lo STOP al pet-coke non potrebbe garantire tutto questo!!E veniamo al problema dei problemi:
ALTO FORNO 5: la fermata e il rifacimento dell'altoforno Afo5, il più grande d'Europa, è invece fissata entro il 30 giugno 2014. Per questa data sono previsti anche rifacimento batterie 7 e 8 e nuova torre di spegnimento coke 4. Questo significa prendere tempo su tempo !! Occorre che dei tecnici “esterni” valutino questi tempi che lascerebbero la produzione sostanzialmente inalterata per ancora 2 anni .. dal momento che questo altoforno, DA SOLO, produce il 40% della produzione massima dell’Ilva ... e quando si arriverà a tanto (ed è questa la cosa più importante) l’ILVA potrebbe decidere di “lasciare” anche perché se per ipotesi tutte queste misure potessero essere possibili, i costi relativi supererebbero i 5 miliardi di euro. Convinciamoci, Riva non metterebbe mai a disposizione queste somme e nel frattempo,  avrebbe prodotto e inquinato per altri anni .. quindi ...




 

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