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martedì 2 agosto 2016

RENZI & C. CONTESTATI A TARANTO: PERCHÉ?

I passeggini vuoti per le tante "vittime innocenti" dell'inquinamento.

RENZI  & C. CONTESTATI A TARANTO: PERCHÉ? 


LA NOTIZIA

Il 29 luglio scorso, Renzi, in visita a Taranto, è stato duramente contestato da un folto gruppo di cittadini. 
Gli si rimproverano i tanti decreti "Salva Ilva" sempre più permissivi, specialmente l'ultimo (il decimo) e la poca attenzione nei riguardi delle tante tragedie che l'inquinamento continua a provocare.
Renzi era venuto a Taranto sia per inaugurare la nuova ala del 
MarTA (Museo Archeologico Taranto) e sia  per firmare il “Contratto istituzionale di sviluppo della città”. 
A farne le spese anche l'onorevole Pelillo al quale i cittadini rimproverano di non essersi opposto con la dovuta fermezza  a questo decreto e di averne votato la fiducia.

Non siamo populisti a prescindere  e non crediamo che l’operato complessivo del governo  Renzi sia da giudicarsi negativo;  osserviamo soltanto che venendo in una zona martire in cui il dolore e la disperazione  alberga in quasi tutte le famiglie, dopo aver varato un discutibile 10° decreto (che, dopo i nove, sempre via via peggiorativi e permissivi), mostra scarsa comprensione per queste sofferenze e mostra scarsa stima per la nostra intelligenza e cercheremo di esporne le ragioni.


Il motivo della mini-rivolta

La piccola rivolta anti Renzi, in definitiva è la rivolta nei confronti di questi 10 decreti che ogni volta hanno promesso soluzioni definitive ed ogni volta si sono dimostrati strumenti anti magistratura, strumenti di dilazione dei provvedimenti di ambientalizzazione, spesso dimostrandosi anche  salvacondotti nei riguardi dei responsabili pro tempore dell’azienda. 

Lo scopo dichiarato era la difesa del lavoro delle maestranze. 

Come il tempo ha dimostrato e sta dimostrando tutt'ora, la giusta difesa dei lavoratori, poteva essere realizzata con i miliardi di risorse pubbliche dissipati che, se impiegati in progetti concreti potevano aver portato ad una conversione illuminata dell’azienda, senza licenziare un solo lavoratore ma questo aspetto, NON È MAI STATO AFFRONTATO DA RENZI E DAI SUOI PREDECESSORI. 

Renzi, nella sua visita ha pagato tutto questo e, insieme a lui, come si è detto, si è trovato coinvolto (sia pure con responsabilità minori) lo stesso onorevole Pelillo.


In alto, una manifestante con esenzione 48 (malattia tumorale); in basso la stessa cittadina, abbracciata da un poliziotto commosso: Questa è  umanità.

I presenti alla contestazione

Alla manifestazione hanno partecipato diverse centinaia di cittadini ed erano presenti i rappresentanti di Verdi, WWF, Tutta mia la città, Cobas, Rifondazione Comunista, Liberi e Pensanti e Genitori Tarantini, e rappresentanti di diversi movimenti che esibivano   Striscioni e manifesti nient'affatto benevoli e passeggini vuoti (tutti molto "espliciti").  
Vi erano numerosi cittadini  che hanno a cuore salute e ambiente del nostro territorio tra cui anche alcuni stattesi. Quindi,  presenza non particolarmente numerosa ma qualificata (“pochi ma buoni” come hanno osservato gli stattesi V.M. e A.F.)



L’ESSENZIALE DELLA NOTIZIA TERMINA QUI.

SEGUE “L’APPENDICE” PER QUALCHE ULTERIORE PARTICOLARE a  beneficio dei tanti stattesi fuori sede ma anche di molti stattesi lontani dalle cose politiche ed ambientali. Chi segue più incisivamente i fatti stattesi, può tranquillamente fermarsi qui.

APPENDICE

La manifestazione all'arrivo di Renzi al MArTa (Museo Archeologico Taranto)

Non si intendono ripercorrere i tanti decreti che hanno cercato (spesso riuscendoci) di ostacolare l’azione della magistratura nella sua azione di salvaguardia della Salute Pubblica come, hanno cercato di bloccare l'individuazione di responsabilità per i tanti dolori che ormai sono “patrimonio comune” di tante famiglie stattesi e del Rione Tamburi; si cercherà soltanto, di mettere in evidenza due punti dell'ultimo decreto, appunto il decimo,  (tra l'altro, zeppo di pseudo risorse,  più fantasma che reali).




PRIMA DOMANDA:  COSA C’È DI TANTO SCANDALOSO IN QUESTO 10° DECRETO?


COSA C’È NEL  10° DECRETO:
1)  IMMUNITÀ PER I REATI AMBIENTALI NELL’ILVA, ANCHE PER GLI ACQUIRENTI, GLI AFFITTUARI, I DELEGATI  ETC.
La parte che ha  scandalizzato maggiormente  è quella che ha modificato molto in peggio l’immunità penale prevista dal precedente decreto (il 9° del 2015), che concedeva la stessa immunità per reati ambientali  soltanto ai commissari e ai loro delegati, mentre il 10° decreto, fa due cose molto peggiorative: concede l’immunità penale ambientale anche agli acquirenti, affittuari e gestori e dà loro la facoltà di ritardare per 18 mesi (salvo un eventuale futuro 11° decreto), gli obblighi di effettuare i lavori di ambientalizzazione (ma solo di una parte e NON la più importante). 

Sentite come recita ufficialmente il 10° decreto (art 2 comma 6).
“Le condotte poste in essere in attuazione del Piano di cui al periodo  precedente  non  possono dare  luogo  a responsabilita’ penale o amministrativa del commissario straordinario,  dell’affittuario  o  acquirente e dei  soggetti  da  questi  funzionalmente delegati,  [omissis]. (Ovvero: impunità per tutti)
Come si è detto, nello  stesso decreto è previsto anche  un rinvio di 18 mesi per l’effettuazione di alcuni lavori di ambientalizzazione. 

Marescotti e Bonelli osservano:
Con il decimo decreto Salva Ilva, chi acquisterà l’acciaieria avrà l’immunità penale, non sarà obbligato a fare le bonifiche, potrà cambiare il piano ambientale e sanitario e per ultimo si concede ulteriore proroga di 18 mesi per la realizzazione delle prescrizioni ambientali e quindi strettamente connessi alla salute".




COSA C’È NEL  10° DECRETO:
2) LE “PERDITE DELL’ILVA” PAGATE CON LE NOSTRE “BOLLETTE”.
 In un precedente decreto Salva Ilva, lo Stato aveva concesso un prestito di 400 milioni all’Ilva con l’obbligo di restituirlo entro il 2016. L’azienda  non è in condizioni di restituire il prestito. Ora vedete che si è inventato Renzi per rendere vendibile l’azienda: Si è fatto prestare forzosamente 400 milioni da un ente statale, CSEA, alimentato con fondi delle NOSTRE BOLLETTE di gas luce e acqua (per inciso, detti fondi servono per politiche energetiche come le rinnovabili etc.)
Nel suo 10° decreto, la restituzione del  prelievo forzoso è previsto nel 2018 E OLTRE. Come conseguenza, lo CSEA, ha fatto sapere che se il prestito non sarà restituito entro il 2018 sarà costretto ad aumentare le tariffe di elettricità, gas e acqua per rientrare nei fondi prestati.
Avevamo assistito a tante prese in giro, ma tutte messe insieme come ora non ci era mai capitato.




SECONDA DOMANDA:  SE LE CONSEGUENZE DI QUESTE AZIONI SONO COSÌ NEGATIVE PERCHÉ NON VI E' STATA  UNA PIÙ CONSISTENTE PARTECIPAZIONE DI CITTADINI (e di presenza ufficilae di partiti e sindacati confederali)?

Questa è la stessa domanda che si fecero i verdi e altri ambientalisti, quando al referendum consultivo sull’Ilva i cittadini dei Tamburi disertarono in massa le urne: rispondere non è facile.
Le famiglie che hanno come reddito esclusivo, quello derivante dall'impiego in Ilva ed hanno tante bocche da sfamare guardano con terrore ad una eventuale chiusura dell’azienda. Come dar loro torto? Anche l’assenza dei sindacati ufficiali e dei maggiori  partiti presenti nelle amministrazioni del territorio è inquadrabile in questa ottica ed ogni ulteriore commento al riguardo sarebbe necessariamente superficiale. Le deduzioni le lasciamo al lettore.


 Il problema come hanno suggerito molti esperti, stava nel programmare una riconversione virtuosa dell’azienda, finanziata dai tanti fondi dissipati  per mantenere in vita un’azienda altrimenti, già decotta ma, mentre le povere famiglie sono giustificabili, lo sono molto meno GLI ALTRI perché DA TEMPO, avrebbero dovuto farsi parte attiva verso una riconversione che più passa il tempo e più diventa difficile ma inevitabile,  essendo ormai chiaro a tutti che una acciaieria a poche centinaia di metri dalle abitazioni è assolutamente incompatibile per non parlare del disastro economico dove sembra avviarsi. (Gli acquirenti "nominali"  sono numerosi ma all'ultimo momento si dileguano)





TERZA DOMANDA: MA, I TANTI FONDI STANZIATI PER LA CITTÀ NON SONO UN FATTO POSITIVO?

Ritengo che i  tarantini (e stattesi), avrebbero desiderato una maggiore attenzione di Renzi nei confronti dell’ambiente e della salute pubblica e, l’ultimo decreto, come del resto gli altri,  non sono andati  nella giusta direzione. 
Per ciò che riguarda i fondi, è da registrare una dichiarazione del governatore della Puglia Michele Emiliano (come tutti sanno in eterna rotta di collisione col premier), dopo aver controfirmato il contratto istituzionale:
“L’elemento dell’inquinamento è sopportato dai tarantini e anche dai pugliesi con una pazienza che non è infinita” – Grazie governatore ma il tuo “pulpito” non è dei migliori- “da quanto mi sembra di capire - ha continuato Emiliano - per Taranto non c’è una lira in più, non so se è chiaro, sono tutti soldi che erano stati già stanziati in precedenza. Qui, oggi, abbiamo fatto solo un riepilogo, una ri-firma”.


Alcuni organi di stampa hanno riferito che i partecipanti erano alcune decine (forse sapevano contare fino a dieci).

QUARTA DOMANDA: EMILIANO NEL DIFENDERE IL NOSTRO AMBIENTE E LA NOSTRA SALUTE  È CREDIBILE?


Interminabile fila di tir in attesa di "confluire rifiuti" ad una discarica nei pressi di Statte (Foto Vincenzo Conte)

E' vero, Emiliano ha dichiarato che, nei riguardi dell’inquinamento, e della salute: "la pazienza dei tarantini e stattesi non è infinita”, ma poi, (anzi: prima), lo stesso governatore ha fatto tante cose che, con questo assunto  avevano ben poco di coerente: Vediamo un po’;

1) Chiusura  “provvisoria” (
(a suo dire) dei  Pronto Soccorso del Moscati e dell’Ospedale di Grottaglie, depotenziando e chiudendo diversi reparti nei due nosocomi; la ragione sbandierata è quella di “programmare i turni di ferie del personale” che diversamente, sarebbe impossibile. (Veramente una "bella motivazione").
Si dirà: ma allora gli ospedali rimasti aperti saranno in grado di dare assistenza adeguata alla somma degli utenti dei tre ospedali? Meglio non andare oltre  ed è  meglio che nessuno di noi abbia necessità di queste prestazioni. 

2) Emiliano, tramite i suoi "delegati" e sempre per mancanza di personale (un addetto andato in pensione), invece di mandare un sostituto  ha preferito ridurre  quasi a zero la fisioterapia a Statte dei diversamente abili.


3) Ha autorizzato alle “sue Asl”  (tra le altre cose) di ridurre quasi a zero la possibilità di effettuare sia RM che analisi cliniche preventive (ambedue indispensabili per la diagnosi precoce di tante malattie del nostro tempo e del nostro ambiente).


4) Ha scelto Statte (grazie governatore), come soluzione "adeguata" nelle ricorrenti crisi riguardanti le discariche esaurite, utilizzandone una sempre pronta  ubicata a poche centinaia di metri dalle prime case del rione Feliciolla,  maleodoranti 365 giorni all'anno (366 quest’anno). 

Mi scusi governatore, mai ha mai rivolto un pensiero a questi nostri concittadini specie di quelle zone che, oltre a vedersi azzerato il valore delle loro case, sono costretti a vivere sempre con le finestre chiuse, per limitare gli "odori"?  Lei vivrebbe con i suoi figli in quelle condizioni? Finiamola qui che è meglio.

QUINTA DOMANDA: QUALI SONO STATE LE RAGIONI DEL DISSENSO NEI CONFRONTI DELL’ONOREVOLE PELILLO?



Su Pelillo non si intende generalizzare; come stattesi lo abbiamo conosciuto sia quando da consigliere regionale prendeva a cuore i problemi di Statte e sia successivamente (dopo le primarie) quando il feeling si era affievolito (ma questa è tutt'altra storia).
Il suo ruolo, in questa vicenda ci è sembrato poco coraggioso è vero, ma alquanto marginale.
Gli si rimprovera di aver votato a favore di questo decreto ma, probabilmente non se l'è sentito di fare diversamente, trattandosi di un voto di fiducia. 

Dopo qualche sua improvvida dichiarazione nell'esaltare i risultati ottenuti dall’Ilva nella “opera di ambientalizzazione” (“Il fumo che si vede è solo vapore acqueo”) ha dovuto fare marcia indietro dichiarando che un suo voto favorevole a detto decreto era ancora in forse ma poi, il foto di fiducia lo ha "costretto" ad un ulteriore ripensamento.. 
A causa di queste sue contraddizioni,  la  "piazza" gli ha probabilmente rimproverato la sua  accondiscendenza acritica nei riguardi del "capo". 


CONCLUSIONI: Il gatto e la volpe.



In questa pagina non si è inteso giudicare l'operato politico, passato e presente dei due maggiori "protagonisti" (Renzi ed Emiliano), né si è voluto fare del populismo esprimendo facili giudizi, ma si è cercato di esporre  la loro azione in relazione ai  temi "ambiente" e  "salute"  (oggetto delle recenti contestazioni), il tutto, visto anche nell'ottica  di uno "stattese". 
Da quest'ultimo punto di vista, dobbiamo osservare che, a nostro parere  Renzi ed Emiliano si sono comportati come il gatto e  la volpe.  

Renzi, è stato il  gatto nei riguardi dell'Ilva ed Emiliani, la volpe per le vicende  delle discariche, e  sanitarie  (incremento continuo di rifiuti nei sito nei pressi di Statte e nessuna "preoccupazione" per i cittadini che subiscono le emissioni "odorigene", chiusura di Pronto Soccorso e reparti ospedalieri, depotenziamento del Centro Diurno di Statte  per disabili, limitazioni RM ed esami Clinici e .. molti etc.).
Ai "due" la "riconoscenza" degli stattesi e tarantini, specialmente delle tante famiglie colpite da tragici  eventi dolorosi. 




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