Equitalia
I recenti episodi di vera e propria "ingiustizia e vessazione", nella riscossione dei tributi, hanno messo in luce metodi di riscossione, da "cattivo impero" e da vessazioni medioevali.Qui, non sono da censurare i "dipendenti" di Equitalia bensì chi obbliga loro ad usare mezzi "capestro" di riscossione; così assistiamo ad episodi assurdi, paragonabili a quelli usati dagli "usurai". ( Case "ipotecate" per debiti irrisori, multe "ingigandite" a causa di ritardati pagamenti; se uno non paga (a causa della crisi) "due rate" di tasse dilazionate, viene annullata la dilazione e sarà costretto al pagamento per intero e "subito").
Abbiamo sentito a "Striscia" che dei proprietari di case (rese inagibili e quasi crollate, a causa dei lavori di costruzione di un viadotto) sono obbligati, comunque, a versare l'IMU come "seconda casa" anche se le stesse sono state "demolite" dallo stato !!
Allora ci si chiede, lasciamo stare Equitalia, ma i nostri "parlamentari", perché non fanno emergere queste "brutture" e, "immediatamente" si adoperino affinché, questo stato di cose cambi?
In fondo si chiede solo "più umanità" !! (nota di LeoDelG)
Ed ora: la "cronaca" di una giornata qualunque all'Equitalia di Taranto
Il caso
Equitalia (anche a Taranto)
Una coda interminabile agli sportelli della sede
di via XX Settembre Ogni mattina un esercito di contribuenti tra paure e
tensioni
Precari,
operai, impiegati e piccoli imprenditori che chiedono solo più umanità
(Da Taranto sera del 16 Maggio 2012 .. di Giovanni Nicolardi)
TARANTO - Ore 8.20 :
davanti alla sede di Equitalia, in via XX Settembre arrivano i primi
contribuenti. Hanno fretta di entrare ma c’è un cartello sulla porta che
annuncia che l’orario di apertura è spostato alle 9.30. Non c’è, però, alcuna
spiegazione sul ritardo di più di un’ora. E la gente è così rassegnata che
nemmeno si chiede quali possano essere i motivi dello spostamento di orario.
Bisogna aspettare. I primi cominciano a mettersi in fila, poi, una volta
dentro, dovranno munirsi di numerino. E allora ansia su ansia. L’ansia
dell’attesa e l’ansia per le cifre da sborsare e i chiarimenti del caso. Una
donna di mezza età, precaria, impreca perché deve pagare una multa che da
mille euro è raddoppiata. Tiene famiglia e con 400 euro al mese sta facendo i
salti mortali per pagare una multa di oltre 2mila euro. Affianco un signore
distinto. E lì per rappresentare una azienda che deve pagare un multa che da
27mila euro è schizzata a oltre 45mila euro. Ha le cartelle esattoriali in
mano. Le guarda e le riguarda.
E’ avvilito. Sbotta. Non
si può chiedere al cittadino un aggio del 9%. Per l’uomo si devono ridurre
assolutamente gli oneri aggiuntivi alle multe. Poi si fa avanti un operaio al
quale a causa dei bolli auto non pagati sono state messe le “ganasce fiscali”
alla macchina. Auto bloccata e grandi disagi, soprattutto per chi, per lavoro,
è costretto a macinare ogni giorno decine di chilometri. I bollettini non sono
arrivati e lui si è fondato negli uffici di Equitalia per paura che gli venga
sospesa la rateizzazione. Ha perso una giornata di lavoro ma una eventuale
beffa non riuscirebbe ad accettarla. Poco prima dell’apertura sono già in fila
venticinque persone. Dibattono tra loro. Temono di dover pagare cifre
La fila davanti alla sede di
Equitalia (foto R. Ingenito)
esorbitanti, hanno paura
dei pignoramenti, chiedono che Equitalia abbia un volto più umano. Per alcuni
la questione può essere risolta solo con l’intervento dei politici. Altri
chiedono solo comprensione. Sono per il rispetto della legge ma anche per la
tutela dei tanti cittadini che finiscono nel vortice delle multe che lievitano oltre
ogni misura. In via XX Settembre dal lunedì al venerdì, ogni mattina, è sempre
la stessa storia. Un manipolo di disperati che protesta, che chiede
spiegazioni, che supplica, che spera in un miracolo. E domani si ricomincia.
Giovanni Nicolardi (Tasera 16 Maggio 2012)
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