Come è noto, la discarica di Santa Teresa, ha rappresentato per decenni un autentico "schiaffo" all'ambiente del territorio di Statte e alla dignità dei suoi abitanti, perpetrati negli anni pre-autonomia, dal comune capoluogo, che usava la stupenda gravina di Mazzaracchio come discarica principale.
Negli primi anni che seguirono la conquista dell'autonomia, gli amministratori della "nuova Statte", riuscirono ad ottenere i necessari finanziamenti, per "liberare" la gravina dal suo "contenuto". (Anche se, tali interventi non riuscirono a ridare completamente al sito il suo naturale fascino). Ora, l'iniziativa del comine di Statte, di bandire una gara per l'utilizzo di questo sito, come "polmone verde" da integrare con altre attività imprenditoriali. (Leo.DelG)
(abstract .. intervista di Maristella Bagiolini 17 Luglio 2102)
"La discarica Santa Teresa, dopo la sua bonifica e la recinzione, illuminazione interna ed esterna, impianto di irrigazione e antincendio, è pronto a rinascere nel segno dell’eco-sostenibilità e si candida a diventare uno dei polmoni verde della nostra provincia".
La buona notizia arriva dal Comune di Statte e in particolar modo dall’Assessorato all’Ecologia e Ambiente retto da Vincenzo Chiarelli.
"La scelta di realizzare lì una discarica era oltraggiosa – spiega l’assessore Chiarelli – specie se si tiene conto che l’area della Santa Teresa sorge in prossimità della Gravina di Mazzaracchio e in pieno Parco delle Gravine, e quindi in un contesto ambientale, naturalistico, storico e paesaggistico che merita tutela e rispetto".
Così il Comune di Statte, corre ai ripari pubblicando in questi giorni un disciplinare di gara per l’affidamento in concessione della gestione di quell’area ora completamente bonificata e attrezzata all’uso pubblico
"L’amministrazione comunale sostiene la gestione della struttura attraverso la disponibilità di utilizzo dei locali presenti nel sito – spiega ancora Chiarelli – così come l’arredo dei locali e la fornitura di energia elettrica. Gli oneri di manutenzione e pulizia ordinaria e straordinaria dei locali e del verde – chiarisce ancora il responsabile dell’assessorato – saranno invece a carico del soggetto concessionario.
Cosa potrebbe nascere all’interno di quella che fu un’ex discarica?
Ci aspettiamo una risposta soprattutto da parte di associazioni o imprese private che intendano utilizzare queste aree per attività compatibili con la caratteristica naturalistica del sito – dice Vincenzo Chiarelli – avremo ottenuto così un doppio risultato: contribuire alla nascita di nuove attività e aver preservato un sito di grande interesse anche dalla piaga del vandalismo e degli incendi dolosi che come ogni anno si ripresentano minacciosamente sul nostro territorio.
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