Le didascalie della piantina indicano, i poligoni in cui sono stati rilevati campioni con valori di inquinanti che superano i limiti di legge. |
IL 20 OTTOBRE, SI E' TENUTA LA CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO ANDRIOLI E DELL'ASSESSORE MICCOLI per illustrare l'indagine che ha accertato le condizioni ambientale DEI TERRENI di tutto il territorio Comunale.
A questa indagine seguirà la bonifica dei terreni che hanno evidenziato valori di inquinanti superiori a quelli ammessi dalla Legge. (150 ettari su 6500, il 2,3% del totale).
A questa indagine seguirà la bonifica dei terreni che hanno evidenziato valori di inquinanti superiori a quelli ammessi dalla Legge. (150 ettari su 6500, il 2,3% del totale).
LA NOTIZIA
PREMESSA
Questo argomento ha avuto una larga eco in tutti i mezzi di informazione, dai quotidiani stampati (locali e nazionali, Repubblica compresa) a quelli online ed alle stesse emittenti TV.
Insomma quasi TUTTI gli organi di informazione sono stati encomiabili e puntuali nel riferire i termini della vicenda. Allora, nulla da aggiungere a quanto riportato?
Non sarà forse importante, ma è giusto che la vicenda sia osservata dal punto di vista anche di noi stattesi, che da decenni conviviamo con questi problemi, ed ecco, appunto, la prima ragione di questa pagina.
Questo argomento ha avuto una larga eco in tutti i mezzi di informazione, dai quotidiani stampati (locali e nazionali, Repubblica compresa) a quelli online ed alle stesse emittenti TV.
Insomma quasi TUTTI gli organi di informazione sono stati encomiabili e puntuali nel riferire i termini della vicenda. Allora, nulla da aggiungere a quanto riportato?
Non sarà forse importante, ma è giusto che la vicenda sia osservata dal punto di vista anche di noi stattesi, che da decenni conviviamo con questi problemi, ed ecco, appunto, la prima ragione di questa pagina.
La
seconda ragione, non meno importante della prima, è quella di rendere le risultanze di queste indagini “disponibili costantemente anche in futuro” come è avvenuto per altre vicende che
hanno interessato l’ambiente stattese.
STATTE HA FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA IN SUO
POTERE (ED ANCHE QUALCOSA DI PIÙ).
Una indagine così dettagliata ed “a tappeto” di tutto il territorio
comunale probabilmente è un fatto inedito e forse unico anche a livello
nazionale e parte da lontano:
Nel 2008, dopo tanti tentativi di minimizzare tutto, da parte da parte di chi “ne aveva interesse” (e non certo del Comune di Statte), il “bubbone nascosto” venne a galla: analizzando alcuni formaggi prodotti da latte di pecore che pascolavano a breve distanza dall'ILVA, si evidenziò la presenza di una quantità di diossina preoccupante; Angelo Miccoli sindaco di Statte in quel periodo, emise una ordinanza di divieto di pascolo nelle zone più vicine all’ILVA.
Nel 2008, dopo tanti tentativi di minimizzare tutto, da parte da parte di chi “ne aveva interesse” (e non certo del Comune di Statte), il “bubbone nascosto” venne a galla: analizzando alcuni formaggi prodotti da latte di pecore che pascolavano a breve distanza dall'ILVA, si evidenziò la presenza di una quantità di diossina preoccupante; Angelo Miccoli sindaco di Statte in quel periodo, emise una ordinanza di divieto di pascolo nelle zone più vicine all’ILVA.
In seguito a ciò, ci "seppellirono di parole e soldi".
Furono stanziati sulla carta 37 milioni, poi in gran parte "deviati" che dovevano servire a
bonificare la falda profonda presso l’Ilva; ci fu da parte del nostro comune la
lungimiranza di presentare un progetto assolutamente innovativo che prevedeva
indagini su TUTTO il territorio comunale, niente escluso, se non le zone
SIN.
Per questo progetto, arrivarono finalmente SOLDI VERI (1,5
milioni) e, finalmente, il 2014 e 2015, furono effettuati le indagini di carotaggio i cui risultati sono stati presentati nella
conferenza stampa del 20 ottobre nella Casa Comunale.
LA NOTIZIA ESSENZIALE TERMINA QUI; chi ha pazienza e tempo è invitato a scorrere l'APPENDICE che segue per qualche considerazione da cittadino stattese ed altri particolari su questa indagine e relativa conferenza.
APPENDICE
Le "carote" estratte da ognuno dei 400 poligoni in cui è stato idealmente suddiviso il territorio di Statte. |
QUALCHE CONSIDERAZIONE DA STATTESE:
Dobbiamo essere schietti e “senza peli sulla lingua” nei riguardi di una situazione incomprensibile nei comportamenti delle "Istituzioni Centrali".
1) Teniamo conto che l’inquinamento dei nostri terreni (e di quelli di Taranto, ma loro sembrano vivere in un mondo "tranquillo"), è stato determinato da colpevoli mancati interventi di ambientalizzazione, prima dei Riva e poi di tutti gli altri, coperti sempre da decreti salva 1 salva bis ... e salva 10° (e come si vedrà, da alcuni giorni abbiamo anche l’undicesimo decreto, nascosto come DPCM).
Ora la situazione è esattamente la stessa di prima: soltanto piccoli interventi di facciata mentre, un leggero calo degli inquinanti è attribuibile essenzialmente ad una transitoria diminuzione della produzione che, con probabilità potrebbe subire un incremento con i “nuovi affittuari”.
2) Noi stattesi, ci affanniamo lodevolmente, a predisporre progetti di “bonifica” per mettere a norma dei terreni degradati a causa delle suddette manchevolezze (per usare un eufemismo).
Infatti, i nostri bravi tecnici, hanno predisposto un progetto di bonifica delle zone risultate “fuori limite” del nostro territorio, candidando alla Regione un progetto per circa 6 milioni (speriamo che bastino e speriamo che ce lo concedano) e nel frattempo, il mostro continuerà ad eruttare veleni e, ad inquinare, portando oltre la soglia di legge, anche altri terreni che stanno ORA entro la soglia ammessa di inquinanti.
Ricordiamo le parole di Miccoli: “Oltre alle aree interessate dall'ordinanza ce ne sono altre critiche con concentrazione dei micro-inquinanti totali superiore al valore soglia proposto dall'Istituto superiore di Sanità". Meditiamo concittadini.
Vista satellitare dei confini del territorio di Statte entro i quali sono stati effettuate le indagini |
IN CHE CONSISTE QUESTA INDAGINE?
TUTTI i 6500 ettari del territorio di Statte, sono stati idealmente suddivisi in una “rete” di circa 400 poligoni di varia estensione, in ognuno dei quali sono stati prelevati dei campioni cilindrici (appunto “carote”) per esaminare i fattori inquinanti nei vari strati.
Si precisa comunque che si tratta di esame delle zone del terreno fino a profondità non superiori al metro, dal momento che carotaggi più profondi per verificare gli inquinamenti di falda, sono stati effettuati IN PARTE circa 4 anni fa e di cui non faremo cenno per “brevità”.
I RISULTATI DI QUESTI CAROTAGGI:
Diciamo subito che l’esito di questa “
ispezione” non ha dato esiti confortanti: oltre alle aree produttive ed industriali di competenza del
SIN, (abbiamo già spiegato questa sigla), l'indagine ha evidenziato che 15 “poligoni” per circa 150 ettari sui 6500 totali (2,3% circa del territorio comunale), hanno evidenziato presenze di inquinanti
pericolosi, in quantità che superano il limiti di legge e che, comportando rischi importanti necessitano di urgente bonifica.
“MISURE PRECAUZIONALI" PREVISTE PER QUESTE ZONE ANCHE PRIMA DELLA NECESSARIA BONIFICA.
È pronto un progetto di bonifica da “Candidare alla Regione Puglia” per un importo di circa 6 milioni tuttavia, data la pericolosità e la concentrazione degli inquinanti (mercurio, Ipa, diossine e Pcb ed altri) contenuti nel terreno, il sindaco di Statte, d’intesa con gli organi tecnici della ASL imporrà delle prescrizioni severe per chi, in qualche modo detiene in uso o in proprietà questi terreni (divieto di pascolo, di asportazione e scavo di terreno della zona, e il divieto di utilizzo dei terreni stessi anche a scopo ricreativo)
È pronto un progetto di bonifica da “Candidare alla Regione Puglia” per un importo di circa 6 milioni tuttavia, data la pericolosità e la concentrazione degli inquinanti (mercurio, Ipa, diossine e Pcb ed altri) contenuti nel terreno, il sindaco di Statte, d’intesa con gli organi tecnici della ASL imporrà delle prescrizioni severe per chi, in qualche modo detiene in uso o in proprietà questi terreni (divieto di pascolo, di asportazione e scavo di terreno della zona, e il divieto di utilizzo dei terreni stessi anche a scopo ricreativo)
VI SONO PERICOLI PER I CITTADINI RESIDENTI?
Non credo sia opportuno fare i “negazionisti”
dell’inquinamento, ma nemmeno fare inutili allarmismi.
Una cosa deve essere chiara: I terreni della parte urbanizzata di Statte comprese le zone abitate di periferia non hanno evidenziato alcuna situazione di pericolo per la salute pubblica.
Una cosa deve essere chiara: I terreni della parte urbanizzata di Statte comprese le zone abitate di periferia non hanno evidenziato alcuna situazione di pericolo per la salute pubblica.
IN QUALI PUNTI DEL NOSTRO TERRITORIO SONO
STATI INDIVIDUATI SITUAZIONI A RISCHIO O DI CRITICITÀ?
Alcuni punti di criticità, (siti industriali facenti parte del SIN a parte), sono stati rilevati ai margini della Gravina di Leucaspide, e comunque a sud e sud-ovest del nostro territorio, specie ai margini dello stabilimento industriale e ai margini delle relative discariche.
Uno dei punti riguardanti la gravina è stato individuato anche all'estremo nord
del territorio comunale di Statte, in corrispondenza della confluenza tra le
gravine.
Osserviamo che in quella zona, sono
confluiti in passato (e non sappiamo ora) “liquidi in uscita dai depuratori" di almeno un
Comune limitrofo; liquidi che hanno potuto contribuire a superare la soglia di sicurezza dei valori ammessi.
La maggior parte degli altri siti “segnalati”
sono invece ubicati oltre la statale 172 per Martina ma in zone NON abitate.
ED ORA?
I siti da bonificare saranno oggetto di ulteriori indagini per verificare quali micro-zone di ogni poligono sarà oggetto della bonifica stessa dopodiché, sperando che venga approvato celermente dalla Regione il relativo progetto per quasi 6 milioni, si provvederà a bonificare i terreni che risultano "fuori norma".
I siti da bonificare saranno oggetto di ulteriori indagini per verificare quali micro-zone di ogni poligono sarà oggetto della bonifica stessa dopodiché, sperando che venga approvato celermente dalla Regione il relativo progetto per quasi 6 milioni, si provvederà a bonificare i terreni che risultano "fuori norma".
LA CONFERENZA STAMPA
ANGELO MICCOLI: "Si tratta di uno studio inedito: probabilmente è il primo caso in Italia di un Comune che effettua 400 carotaggi su tutto il suo territorio per caratterizzarlo".
"Con un finanziamento regionale da 1,4 milioni
di euro abbiamo analizzato 6.500 ettari e per 150 è scattato l'allarme. [omissis]
Questa indagine ha rilevato che per alcuni punti del Territorio Comunale il grado di contaminazione RENDONO “INACCETTABILE” IL RISCHIO SANITARIO
TANTO DA FAR SCATTARE L’IMMEDIATO OBBLIGO DI BONIFICA.
FRANCO ANDRIOLI
“Il Comune di Statte vuole andare a fondo – spiega ancora il sindaco Andrioli – e per questo, grazie al nostro Ufficio Ecologia e Ambiente, continueremo ad affrontare la tematica con rigore e costanza, consapevoli che solo un grado di conoscenza così approfondito ci consentirà di affrontare i problemi con l’obiettivo di allontanare lo spettro dell’inquinamento e della contaminazione da questa comunità.
Per questo - ha continuato Andrioli - SAREMO ACCANTO AI CITTADINI DANNEGGIATI E NON ESCLUDIAMO LA POSSIBILITÀ DI FARCI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI DEGLI EVENTUALI DANNEGGIATI IN TUTTE LE SEDI OPPORTUNE.
“Il Comune di Statte vuole andare a fondo – spiega ancora il sindaco Andrioli – e per questo, grazie al nostro Ufficio Ecologia e Ambiente, continueremo ad affrontare la tematica con rigore e costanza, consapevoli che solo un grado di conoscenza così approfondito ci consentirà di affrontare i problemi con l’obiettivo di allontanare lo spettro dell’inquinamento e della contaminazione da questa comunità.
Per questo - ha continuato Andrioli - SAREMO ACCANTO AI CITTADINI DANNEGGIATI E NON ESCLUDIAMO LA POSSIBILITÀ DI FARCI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI DEGLI EVENTUALI DANNEGGIATI IN TUTTE LE SEDI OPPORTUNE.
CONCLUSIONI:
Il Comune di Statte con questa scrupolosa e dettagliata
indagine del territorio, ha fatto cose encomiabili come encomiabile è la
decisione di provvedere quanto prima alla bonifica dei terreni che hanno
superato i limiti di “inquinanti” ammessi dalla legge.
Attenti però all’11° Decreto Salva Ilva di qualche giorno fa:
Attenti però all’11° Decreto Salva Ilva di qualche giorno fa:
In questo Decreto le parole e i soldi, come al solito si sprecano: “ imposizioni di limiti emissivi” (sic) cronoprogrammi (da realizzare dal 2018 al 2023), limiti alla produzione di 6 milioni di t. annue e, udiite udite, anche “un programma di sostegno straordinario alle famiglie di Statte e dei comuni a noi limitrofi” .
A
parte il fatto che a Statte si dice: “Quànne
‘u buscijarde ijé cunuscijùte, disce ‘a veretà e non ijé credùte”, consideriamo che nelle more di realizzazione del cronoprogramma, le emissioni saranno anche maggiori delle attuali (6
milioni di t. sono troppe per le condizioni dell’Ilva) e c’è il rischio che tra
pochi anni potremmo essere costretti a
rifare le indagini suddette e conseguente
bonifica, dal momento che molti terreni ora, appena sotto il limite, è prevedibile che possano rientrare, nel breve periodo, in quelli da bonificare. Proprio come avviene in acciaieria è un "CICLO CONTINUO" (e tutto si ripete).
APPENDICE 2.
Ed ecco la versione testuale per chi avesse difficoltà a leggerla nella foto:
Il Sindaco [omissis]
Divieto di aratura, di dissodamento e di ogni altra operazione che comporti il contatto dermico con il terreno stesso o l'inalazione di polveri da esso provenienti; il divieto di asportazione e scavo di terreno dalla zona.
Il Sindaco [omissis]
Divieto di aratura, di dissodamento e di ogni altra operazione che comporti il contatto dermico con il terreno stesso o l'inalazione di polveri da esso provenienti; il divieto di asportazione e scavo di terreno dalla zona.
Il divieto di
utilizzo a scopo ricreativo che comporti il contatto diretto del terreno, delle
aree della medesima zona non pavimentate oppure non oggetto di riporti con
materiali provenienti da aree non contaminate.
Il divieto di
produzione primaria di alimenti e mangimi di qualsiasi natura (vegetale,
animale o minerale) compreso il
pascolo, salvo deroghe documentate e subordinate alla
garanzia di salubrità attestata con
controllo di prodotto per singola partita oltre che con controllo del processo
produttivo, con oneri a
carico del portatore di interesse.
La salubrità delle
singole partite di produzioni primarie destinate all'alimentazione umana ed
alla alimentazione animale devono essere attestate con accertamenti analitici
eseguiti in laboratori autorizzati con
prove accreditata per analita e matrice.
I fruitori, gli
avventori, gli addetti alle operazioni agricole diverse da quelle vietate con
il presente provvedimento dovranno essere informati sul rischio connesso con la
lavorazione di terreni contaminati e adottare le conseguenti misure di
protezione individuale.
Il sollevamento di polveri e la formazione di aerosol
durante la fruizione dei luoghi c le lavorazioni agricole dovrà essere impedito
con gli opportuni accorgimenti.
Tutti
i divieti e le prescrizioni riportati nei punti 1), 2) e 3), di cui sopra
potranno essere derogati dal Comune su motivata richiesta degli interessali.
La richiesta di deroga verrà inoltrata dal Comune all’ARPA c/o all’ASL per il parere di competenza.
La richiesta di deroga verrà inoltrata dal Comune all’ARPA c/o all’ASL per il parere di competenza.
Demanda all’ASL di Taranto, all’ARPA Puglia DAP di Taranto, al Corpo di
Polizia Municipale ed alle Forze delPOrdine il controllo del rispetto del
presente atto, nell'ambito delle rispettive competenze.
ordian:
Per contattare il blogger dinodelgiudice@tin.it,
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