La piccola statua della Madonna del Rosario della cappella baronale del '700; custodita al piano superiore della sacrestia Ovest della Chiesa Madre. |
La Madonna del
Rosario e gli stattesi (tra devozione e storia).
Anche
quest’anno, la “Festa della Madonna”,
è stata bella e partecipata.
In verità le condizioni metereologiche, (come la maggior parte degli anni scorsi),
non promettevano nulla di buono; infatti, la vigilia con acquazzoni copiosi, non faceva presagire altro; ma il giorno della Madonna, tutto è andato, meglio del previsto: la mattina, la banda ha potuto effettuare il giro previsto e la processione del pomeriggio, si è svolta regolarmente.
La mattina della festa: minaccioso ma, senza pioggia
Anche quest'anno, un grazie particolare, va ai bravi concittadini della "commissione", che quest'anno non hanno ritenuto opportuno girare per il paese per una sensibilità verso i concittadini che hanno subito danni dal tornado.
Il presidente della stessa commissione, Andrea Mirizzi, e suo staff (Aldo Russo e tanti altri), hanno espresso, l'intenzione di rinunciare a questo incarico e di affidarlo a cittadini che l'avessero richiesto e che avessero presentato un adeguato programma.
Chi scrive, è dell'opinione che questi concittadini abbiano sempre operato per il meglio e sarebbe un vero peccato che rinunciassero all'incarico.
Aproffittiamo
di questa occasione, per qualche notizia sulle vecchie feste della Madonna (dell’immediato dopoguerra) e (per chi se la sente), ripercorrere brevemente la
devozione degli stattesi, inserita a doppio laccio, con la breve storia della nostra cittadina.
Ebbene,
cominciamo col dire che, nel dopoguerra, la Festa
della Madonna di Statte, era la più importante
musicalmente, di tutta la provincia e tra le più importanti della Puglia; (seconda, probabilmente, solo alla festa di
Sant’Oronzo di Lecce).
Si badi bene, non la più grandiosa dal lato delle illuminarie e dei fuochi di artificio,
perché per questi, erano numerose le feste che ci sovrastavano, bensì, ripetiamo, dal lato musicale.
Ebbene a
Statte, vi era una competizione tra le due più rinomate orchestre sinfoniche itineranti pugliesi (si
badi bene non “bande” ma vere e proprie orchestre); una era l’orchestra
lirica sinfonica del teatro Petruzzellis di Bari diretta dal maestro Carlo Vitale
(che era il direttore artistico dello
stesso teatro); l’altra era l’orchestra lirica sinfonica città di
Mottola diretta dal compianto
maestro Dino Milella.
Si badi bene che, tanto l’orchestra
di Mottola che, (sia pure molto raramente), l’orchestra di Bari, si esibivano singolarmente in altre feste patronali, ma in nessun altro luogo si esibivano contemporaneamente come a Statte,
in una sana e leale competizione in cui, i giudici severi ed inappellabili
erano i cittadini.
Queste due orchestre, anche se invitate, non accettavano di competere contemporaneamente in nessun’altra cittadina che non fosse Statte).
Inutile dire, che Statte, in quel periodo era divenuta la il vertice della cultura lirica itinerante pugliese.
Spesso
però, come avviene nei nostri tempi, era in agguato Giove Pluvio, pronto a rovinare la festa, ma spesso e”miracolosamente”, proprio, nella sera della festa principale, lo stesso Giove, ci graziava.Queste due orchestre, anche se invitate, non accettavano di competere contemporaneamente in nessun’altra cittadina che non fosse Statte).
Inutile dire, che Statte, in quel periodo era divenuta la il vertice della cultura lirica itinerante pugliese.
Per i più
frettolosi, tutto questo può bastare, invece, agli amanti della nostra ministoria, potrà interessare
conoscere le
origini della devozione dei primi
stattesi per la Madonna del Rosario, facendo
notare che la storia di questa devozione si
intreccia con la stessa storia di Statte.
Dove presumibilmente era ubicata la "cappella" baronale che ospitava la piccola statua dedicata alla Madonna del Rosario (prima foto di copertina). |
La festa si celebrava in una delle domeniche di Ottobre e comprendeva i vespri, la messa solenne, il panegirico e la processione. Però,
la messa che in un primo tempo veniva fatta celebrare quasi regolarmente ogni
domenica, dai baroni Blasi,
successivamente ciò avveniva, se e quando i suddetti
baroni lo ritenevano opportuno.
Gli
abitanti di Satte, (allora non più di 150,
escludendo gli abitanti che dimoravano nelle masserie limitrofe)), dovevano
quindi recarsi alla masseria Leucaspide,
dove la messa si celebrava ogni domenica ma in orario prestissimo e, questa
povera gente, doveva incamminarsi al
buio percorrendo strade inagibili. (I
pochi stattesi di allora, non intendevano accollarsi le spese di una “messa
regolare con un “cappellano fisso”, se non avessero avuto la certezza che la
cappella fosse definitivamente della comunità stattese).
Finalmente,
il 6 Novembre del 1828 la vedova Blasi ed un figliastro (di
primo letto), fecero la donazione definitiva della cappella, escludendo
dalla donazione, la piccola statua della Madonna del Rosario (quella della foto e
custodita al di sopra della sacrestia ovest dell’attuale chiesa),
riservandosi di donarla, se e quandosi fosse costruita la chiesa definitiva (ciò, che è poi avvenuto).
Negli
stattesi, era sempre vivo però, il
desiderio di poter disporre di una chiesa più ampia che rispondesse alle
esigenze della popolazione in aumento e,
a questo scopo, facevano pressanti richieste, alla stessa ex baronessa Blasi, affinché concedesse un terreno idoneo alla costruzione della
stessa. Finalmente, nel 1854, il loro desiderio fu esaudito e la baronessa Blasi concesse un suolo (attuale casa della famiglia De Vittorio, angolo per svoltare verso Taranto, vedere foto), alla condizione che se la chiesa non fosse stata ultimata entro il 1861, suolo e “fabbrica” dovevano andare ai Blasi:
E COSI’ AVVENNE !! (I Blasi si impossessarono del suolo e del grezzo della costruzione non ultimata).
Ubicazione del tentativo di costruzione della prima chiesa di Statte (appena svoltati per la via per Taranto) ora proprietà De Vittorio. |
Finalmente nel 1882 proprio Francesco Blasi Jr, pressato da autorità civili e religiose tarantine, nonché dalla popolazione stattese ormai numerosa (oltre 1500 anime tra cui oltre 250 bambini, più altre 500 abitanti sparsi nelle vicine masserie) donò il suolo per la definitiva nuova chiesa; è inutile dilungarci, nelle lungaggini, derivanti dalla mancanza di fondi, che Taranto non voleva scucire. In ogni modo, dopo tante lotte del popolo stattese, finalmente la chiesa venne inaugurata nell’ottobre del 1900.
Il progetto della facciata della chiesa (dal libro di Vittorio De Marco:Vicende religiose a Statte ...) |
Una foto della Chiesa SS Rosario prima del tornado |
Campanile danneggiato dal tornado. A centro la Campanellina della Madonna (o campanella miracolosa, ritenuta in grado di allontanare i temporali pericolosi). (foto Giovanna Sodatini) |
Anche la facciata ed il tetto hanno subito danni |
Le notizie suddette sono desunte dai seguenti volumi:
Angelo Marinò: il Feudo di Statte.
Marco De Vittorio: Vicende religiose a Statte tra Ottocemto e Novecento.
Cosimo D. Calabretti: Don Paolo Zigrino.
Angelo Marinò: il Feudo di Statte.
Marco De Vittorio: Vicende religiose a Statte tra Ottocemto e Novecento.
Cosimo D. Calabretti: Don Paolo Zigrino.
La foto dell'antica "Madonna del Rosario" della cappella baronale del '700, è tratta dalla copertina del libro del prof Vittorio De Marco, foto presumibilmente opera di Vladimiro Pappone.
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