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venerdì 19 dicembre 2014

Disagi e ore di attesa alle “Poste” di Statte.


Disagi e ore di attesa alle “Poste” di Statte.
Bene hanno fatto i sindacati pensionati di Cgil Cisl e Uil a segnalare pubblicamente i disagi degli utenti delle poste di Statte. Disagi che si accentuano a dismisura nei primi 15 giorni del mese a causa delle riscossioni delle pensioni.  Gente anziana, costretta a rimanere in attesa per ore e, senza servizi igienici.
Ora ci diranno che questo è dovuto anche alle scadenze di svariate rate di tasse, di cui tutti, purtroppo, siamo a conoscenza.
Ora ci diranno, che le tasse i cittadini potrebbero pagarle anche alle banche.
Ora, ci diranno tante altre cose. Noi a loro potremmo rispondere così:
Premesso che, mediaticamente, avete incoraggiato il risparmio postale, invogliando inizialmente i clienti con condizioni favorevoli  salvo, ad ogni trimestre inviare avvisi di cambio delle condizioni a sfavore degli utenti.
Ed allora, secondo voi, è giusto che un utente della posta debba fare doppia fila, uno per lo stipendio e l'altra alla banca per gli altri servizi?
Avete (buon per voi) ampliato il servizio bancoposta con un incremento notevole degli utenti a questo servizio. Sull’efficienza e la celerità del servizio stesso, ci sarebbe tanto, ma tanto da obiettare, ma ad una domanda non potete sottrarvi:
A fronte di questo notevole numero di clienti del Banco Posta, avete poi, potenziato adeguatamente il personale ed il numero degli sportelli, per rispondere allo stesso “Servizio Bancoposta”,  senza rallentare gli altri? A noi sembra che si siano rallentati i tempi dei servizi tradizionali, senza fornire un servizio di accettabile efficienza sul "Servizio Banco Posta".
Ed allora, non vi sembra che sia giunto il momento di porre rimedio a tutto questo? Certamente non saremmo noi a suggerirvi quali soluzioni adottare, ma fate presto perché più che come utenti OCCORRE RISPETTARE LE PERSONE. 

Una testimonianza di una utente delle Poste (R.F.)
"Ho sperimentato il disagio personalmente trovandomi imbottigliata in una calca disumana il primo di dicembre scorso , dovevo necessariamente spedire in quel giorno delle raccomandate ma l'entrata già all'alba era presidiata da un nugolo di persone".


 "L'orario di apertura affisso fuori è 8.20 ma alle 8.40 con i dipendenti all'interno che se la ridevano le porte erano chiuse e la gente secondo un ordine abusivo gridava e spintonava solo grazie alla sciagurata circostanza che mancavano pure i contanti per le pensioni tra urli e insulti sono riuscita a varcare la soglia dell'ufficio con l'unica colpa di dover eseguire un'operazione postale allo sportello per pacchi e raccomandate che non avrebbe comunque potuto erogare pensioni in più. 

"Apostrofata dal Direttore dell'ufficio perché avevo in mano il numero abusivo che mi avevano obbligato fuori a ritirare scene di ordinaria follia che putroppo penso siano la normalità"

Che dire?? Questa testimonianza dice di più di quello che immaginavamo.

Ed ecco l’integrale articolo che i sindacati di Statte, hanno fatto pubblicare su TarantoSera.


Integralmente da Taranto Sera.
STATTE - In coda alla posta, aspettando il proprio turno si può trascorrere anche un’intera mattinata. Succede a Statte. A farsi portavoce della denuncia dei pensionati sono le organizzazioni di categoria Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.
I sindacati parlano di “una situazione divenuta insostenibile” con riferimento “alla problematiche che da qualche mese a questa parte investono l’ufficio postale di Statte”.
Ecco cosa succede: “Partendo dalla considerazione che noi pensionati siamo affezionati all’ufficio postale in argomento in quanto per noi rappresenta un punto di riferimento anche per la disponibilità degli operatori che vi lavorano, ormai gli aspetti negativi del servizio offerto diventano causa di disaffezione e rabbia”.
L’aspetto sul quale si insiste non è quello del servizio offerto ma, tenendo presente soprattutto le problematiche legate all’età, quello delle “file estenuanti” alle quali sono sottoposti gli utenti “in condizioni assolutamente non consone ad un’azienda come Poste Italiane”.  
Entrando nel particolare, “il problema delle attese lunghe anche tre ore è un problema che è accentuato soprattutto nella prima quindicina di ogni mese, periodo di pagamento delle pensioni quando le file arrivano sino a fuori l’ufficio postale esponendo la clientela ad ogni condizione meteorologica.
Ad aggravare la situazione è la posizione dell’ufficio postale che è costeggiato da un marciapiede molto stretto che delimita una strada molto trafficata, per cui al problema delle intemperie si aggiunge un grave problema di sicurezza”.
Non è tutto, perché, dopo aver affrontato l’attesa  all’esterno, che può prottrarsi  anche oltre l’ora, c’è poi quella all’interno dell’ufficio. Dal momento dell’ingresso, quando si prende il numero, a quello in cui si è serviti, possono passare anche due ore in un ambiente non idoneo a contenere tanta gente e soprattutto con tre sedie soltanto e servizi igienici inaccessibili. Condizioni disumane veramente disumane.
Immaginate infatti , questa attesa, cosa può significare per una persona anziana o disabile, o per una donna incinta? Come può stare,  tante ore in piedi e senza poter utilizzare i servizi igienici?
Per di più, il tutto è aggravato dal fatto che non sempre tutti gli sportelli disponibili sono in servizio
I pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil si chiedono allora: “cosa è successo al nostro ufficio postale? Perché non vengono attivate tutte le postazioni quando ce ne è palese bisogno?”. E annunciano “se la situazione non dovesse cambiare non esiteremo a contattare anche le associazioni dei consumatori, prima di allora speriamo in una convocazione o comunque in un chiarimento in merito da parte di Posteltaliane”.
Non occorrono commenti !!

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