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martedì 22 novembre 2016

Referendum: Finalmente arrivano i dibattiti con la presenza CONTEMPORANEA di leader dei due schieramenti.


REFERENDUM: Finalmente arrivano i dibattiti con la presenza CONTEMPORANEA  dei  leader dei due schieramenti che ci aiuteranno a votare in modo consapevole. 
By Leonardo Dino Del Giudice

Devo confessare che  finora, non ho assistito alle assemblee del SI e nemmeno a quelle del NO,  ma (forse sbagliando), ho cercato di verificare le due tesi QUESITO PER QUESITO con i pareri di “Illustri Costituzionalisti", schierati tra le opposte fazioni. Ho consultato le “paginate” dei vari quotidiani (presunti neutri e veri schierati), e non credo di aver “cavato dei ragni dai buchi”; viceversa, ieri pomeriggio nella “mezz'ora di Lucia Annunziata (che era in effetti un'ora), ho assistito ad un interessantissimo  dibattito senza esclusione di colpi tra Renzi e Landini, che mi ha fornito alcuni punti di riflessione. Il  più importante è stato questo:  non credo vi sia metodo migliore per votare  CONSAPEVOLMENTE che non sia quello di  assistere ai dibattiti,  con la presenza CONTEMPORANEA di  leader  schierati per il SI e quelli schierati per il NO. 




Non ne possiamo più di dichiarazioni di gente nota e meno nota che sbandiera in TV la propria volontà di voto;  non ne possiamo più di assemblee che SPIEGANO perché votare NO oppure votare SI, senza che vi sia un vero contraddittorio ed allora sono giunto ad una decisione personale: cercherò le "mie conferme”  nei  prossimi dibattiti che abbiano la contemporanea presenza DELLE DUE PARTI.

Da questa sera,  sera su RAI 1 alle ore 20,30 (e fino alle 21,15) ci sarà  una trasmissione che andrà avanti per diverse sere alla stessa ora:  si confronteranno  i rappresentanti del SI e quelli del NO; forse non “sposteranno di una virgola” la posizione dei cittadini che abbiano già preso la loro posizione (ed in questo non credo vi sia nulla di male), ma almeno ognuno potrà avere o meno  le conferme  attese.


 Per chi gli fosse sfuggito, il dibattito di domenica 20 alle ore 14,30 nella trasmissione di Lucia Annunziata, riporto il link di Rai Replay  (che è disponibile  fino a sabato prossimo 26 novembre) cliccare QUI per accedere al video della stessa trasmissione.

Una doverosa osservazione: La maggior parte delle pagine di questo blog hanno una funzione essenzialmente informativa, specialmente per i cittadini fuori Statte (molti ci seguono anche dall'estero come da statistiche di Google che allego),mentre queste note non vogliono insegnare nulla a nessuno ma sono una sorta di riflessione personale che ho messo nero su bianco, senza la pretesa di influenzare il parere di chicchessia . 

Per chi proprio NON FOSSE ANCORA STUFO degli specchietti forniti dai giornali con i “pareri assoluti” di "insigni costituzionalisti" riporto uno dei “primi specchietti” pubblicati mesi fa dal Corriere della Sera:


APPENDICE

Il giornalista Dino Martano del Corriere della Sera ha raccolto il parere di Ida Nicotra, PER IL SI, docente di Diritto costituzionale a Catania, componente dell’Autorità anticorruzione ed ha raccolto il parere di Anna Falcone, avvocata cassazionista specializzata in Diritto costituzionale PER il NO

Ecco qui di seguito a confronto le due tesi su 10 punti rilevanti della riforma.


SI Scheda 1 di 10. Bicameralismo addio
"Con l’abolizione dell’anacronistico bicameralismo paritario si supera il meccanismo della «navetta» delle leggi tra Camera e Senato che ha fin qui generato molti ritardi e sovrapposizioni. È un vero salto di qualità anche se i regolamenti di Camera e Senato dovranno necessariamente essere modificati per attuare il dettato costituzionale".

NO Scheda 1 di 10    Ancora due Camere in campo
"Il bicameralismo non viene superato, chi sostiene il contrario dice una bugia. Continuiamo ad avere due Camere che legiferano insieme su molte materie, anche se non su tutte, quando invece si poteva abolire il Senato e passare al monocameralismo. I ritardi causati dalle “navette” tra le Camere sono un’invenzione: la modifica costituzionale dell’articolo 81 (pareggio di bilancio) è stata fatta in poco più di tre mesi".



Scheda 2 di 10
SI  2 Una sola fiducia
"Soltanto la Camera concede la fiducia al governo. Si instaura così un rapporto fiduciario unicamente tra Camera e governo perché il Senato svolge un’altra funzione, ovvero quella di camera di compensazione tra Stato e Regioni".

NO 2.Troppe variabili legislative
"È vero: il Senato non vota più la fiducia ma deve essere consultato su materie vitali per i governi, come la legge di bilancio. Il procedimento legislativo (articolo 70), che oggi ha 4 variabili, prevederà 8-10 «strade diverse». Il nuovo articolo 70, che oggi è di nove parole, sarà di una pagina. E pure criptica".






Sede del Cnel
SI  3.Politica, calano i costi
"Diminuiscono notevolmente i costi della politica. Cala il numero dei parlamentari, con la riduzione dei senatori da 315 a 100, con forti risparmi sulle indennità attualmente corrisposte. Sparisce del tutto il Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro (Cnel)".

NO 3.   "Verrebbero risparmiati 50 milioni di euro per ogni esercizio annuale del Senato. Ovvero quanto costa un solo aereo F35 ordinato dalla Difesa. Diminuiscono i senatori ma la struttura del Senato rimane tale e quale. La soluzione, semmai, era quella di tagliare i deputati. Che sono ben 630".




SI 4.Più democrazia diretta
"Aumentano gli strumenti per l’esercizio della democrazia diretta. La riforma introduce il referendum propositivo e modifica il meccanismo del quorum di validità per quello abrogativo che diventa «mobile» dovendo tener conto dell’andamento storico dell’astensionismo".


NO 4. Referendum più difficili
"Per la richiesta di referendum abrogativo le firme richieste aumentano da 500 mila a 800 mila. E anche le firme per la richiesta di leggi di iniziativa popolare passano da 50 mila a 150 mila, con buona pace della democrazia partecipativa".





SI 5. Non si vota per l’Italicum
"A novembre non si vota per l’Italicum. La nuova legge elettorale, con il suo premio di maggioranza, non configura un’anomala concentrazione di poteri. Il premio di maggioranza alla lista, e non alla coalizione, semmai evita il formarsi di raggruppamenti eterogenei che poco si conciliano con l’esercizio del governo efficiente del Paese".

NO 5.Vince una minoranza
"La nuova legge elettorale e la riforma costituzionale sono connesse. Passi, se al primo turno una lista supera il 40% e ottiene il premio di maggioranza. Ma chi vince al ballottaggio, anche di un solo voto, governerebbe grazie ad un vero premio «di minoranza"





SI 6.Decreti con il contagocce
"Nella riforma è prevista una limitazione del ricorso ai decreti legge. Un po’ tutti i governi ne hanno abusato, con la giustificazione della necessità e dell’urgenza dei provvedimenti".

NO 6.Il governo fa le leggi
"È prevista l’approvazione a data certa dei disegni di legge governativi mentre questa «corsia preferenziale» non è contemplata per le leggi di iniziativa parlamentare. Così il governo monopolizza l’attività legislativa del Parlamento".





SI 7.Stato centrale più forte
"Le materie strategiche — tra le quali i trasporti e l’energia — tornano alla competenza legislativa dello Stato. Le Regioni, nel disegno originale, erano nate come enti amministratori. E ora dopo una lunga sperimentazione sarebbe da chiedersi se, in questi anni, abbiano svolto per il meglio la funzione legislativa. In proposito, permangono molte perplessità".

NO 7.Addio decentramento
"Si risponde a una brutta riforma (quella in senso federalista del Titolo V del 2001) con una soluzione peggiore. Mettendo tutte le Regioni sullo stesso piano, si torna indietro rispetto alla spinta del decentramento. Il disegno complessivo è di favorire un governo centrale più snello per assumere le decisioni strategiche".







SI 8.Stop liti davanti alla Corte
"Vi sarà una notevole riduzione del contenzioso Stato-Regioni davanti alla Corte Costituzionale, che è stato acuito a seguito della riforma del Titolo V varata nel 2001. Il nuovo Senato ha infatti, come si diceva, la funzione di camera di compensazione tra Stato centrale e territori".

NO 8. Liti invece, tra Camera e Senato
"Con l’abolizione delle materie concorrenti aumenteranno i ricorsi tra Stato e Regioni. E, vista la complessità del procedimento legislativo, aumenterà anche il contenzioso tra Camera e Senato, che ha un potere di «richiamo» delle leggi tutto da verificare.Liti tra Camera e Senato".





SI 9.Pesi e contrappesi
"La vittoria del Sì non apre la strada ad alcuna deriva autoritaria. La Costituzione del ’48 è costruita soprattutto sui pesi e sui contrappesi perché in quel contesto storico prevalse il tema della riflessione più che quello della decisione perché, dopo il fascismo e con la guerra fredda alle porte, si temeva che il Paese potesse degenerare verso forme di autoritarismo. Oggi quel contesto storico è lontano".

NO 9.Se 47 articoli sembrano pochi
"La Costituzione non è intoccabile ma modificare 47 articoli della Carta a maggioranza, e in un colpo solo, deve allarmare chi ha a cuore la democrazia. Non viviamo ancora in una democrazia compiuta se quasi il 50 per cento dei cittadini non va a votare. Se il Parlamento avesse affrontato più pacatamente la questione, oggi, forse, ci ritroveremmo con una riforma condivisa senza la necessità di ricorrere a un referendum a forte contrapposizione".







SI 10 Un governo che decide
"La vittoria del Sì rafforza l’idea di una democrazia partecipativa e di un governo che decide. E che sa colmare quello che è stato definito proprio sul Corriere della Sera, da Ferruccio de Bortoli, «il fossato tra istituzioni e cittadini»".

NO 10.Il governo non c’entra
"La vittoria del No non deve incidere sulla vita del governo che va avanti in base alla maggioranza in Parlamento. Il voto dei liberi cittadini, su una riforma così importante, non può sottostare a ricatti o a strumentalizzazioni sulla continuità dell’azione del governo"



Conclusioni
Il 4 dicembre, andiamo tutti a votare, NON FACCIAMO DECIDERE GLI ALTRI PER NOI.
L'auspicio è, che ai cittadini sia restituita quella serenità indispensabile per esprimere il voto senza condizionamenti e che, qualunque sia il risultato referendario, possa essere accettato da TUTTI in modo democratico e senza reciproche accuse e recriminazioni.
Per rispettare l'autonomia dei lettori di queste pagine, fino allo svolgimento del Referendum, questo blog non pubblicherà altre pagine sull'argomento. 

(Mi  ero ripromesso di non pubblicarne alcuna ma.. che volete ... "la tentazione era forte"). 
Ciao amici, buona serata.




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