Diossina all’ILVA: E’ vero calo?
Su questo
argomento, il cittadino comune è veramente disorientato. Dai mezzi di
informazione, dalle associazioni ambientali, dai politici, dall’Arpa giungono notizie, valutazioni e dati,
contradittori e spesso opposti; lasciamo da parte le entusiastiche dichiarazioni
dell’azienda (e ci mancherebbe altro) e cerchiamo di stare a fatti.Come si sa, nel 2011 sono state fatte 4 campagne di rilevamentoa delle diossine (“dicono” senza preavviso) sul camino più alto dell’ILVA (il 312) dove vengono convogliati la quasi totalità dei fumi contenenti diossine (e furani): orbene questi controlli hanno evidenziato un apparente drastico abbattimento dei valori, i quali sono risultati (in media) in linea con la legge regionale in vigore da circa due anni. Tutto bene allora ? O c’è qualche “inghippo”? Hanno ragione loro (Arpa e azienda)? Hanno ragione gli ambientalisti (tutto un imbroglio)?
Vediamo nel “nostro piccolo” di “non schierarci” e di analizzare oggettivamente i dati di fatto.
I controlli dell’ARPA ( Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente) sono fatti (si dice) senza preavviso, ma un dubbio è lecito porselo: se ci sono delle “fughe” di notizie anche dai tribunali più protetti , come si può essere sicuri che queste “fughe” non avvengano anche in seno all’ARPA? In ogni modo anche se non ci fossero queste “fughe”, gli stessi controlli si riferiscono al tempo “successivo” all’arrivo dei tecnici, quando gli impianti possono essere stati regolati al minimo ed in ogni modo, NON PIU’ al massimo regime.
Considerazioni:
Premesso che la legge regionale sulla diossina è un’ottima legge ma che fin ora è mancata la sua totale effettiva applicazione perché mancano dei “credibili” controlli, è ovvio che, per rendere assolutamente “credibili” questi controlli, si dovrebbe operare non più saltuariamente, bensì con “monitoraggio continuo” o con metodi analoghi come diremo in seguito. Fino a quel momento, è inutile fare affermazioni trionfalistiche nei pseudo dibattiti, come quello avvenuto lo scorso 30 Dicembre, nello studio di un noto canale televisivo, tra lo stesso dr. Assennato ed un rappresentante dell’ILVA (l’ing. Buffo) “ovviamente” senza la presenza delle associazioni ambientali che potessero intervenire nel dibattito stesso.
Fino all’approntamento di un tale sistema di rilevamento “in continuo” o altro analogo che dia le stesse garanzie di “continuità”, non è ragionevole comunicare alla cittadinanza “l’abbattimento delle diossine” !!
Premesso che la legge regionale sulla diossina è un’ottima legge ma che fin ora è mancata la sua totale effettiva applicazione perché mancano dei “credibili” controlli, è ovvio che, per rendere assolutamente “credibili” questi controlli, si dovrebbe operare non più saltuariamente, bensì con “monitoraggio continuo” o con metodi analoghi come diremo in seguito. Fino a quel momento, è inutile fare affermazioni trionfalistiche nei pseudo dibattiti, come quello avvenuto lo scorso 30 Dicembre, nello studio di un noto canale televisivo, tra lo stesso dr. Assennato ed un rappresentante dell’ILVA (l’ing. Buffo) “ovviamente” senza la presenza delle associazioni ambientali che potessero intervenire nel dibattito stesso.
Fino all’approntamento di un tale sistema di rilevamento “in continuo” o altro analogo che dia le stesse garanzie di “continuità”, non è ragionevole comunicare alla cittadinanza “l’abbattimento delle diossine” !!
E i tempi ?
In quel dibattito (senza interlocutori)
lo stesso ing. Buffo dell’ILVA ha
dichiarato:
"Si tratta di scegliere una tecnologia tra quelle disponibili, verificare se è applicabile ed avere dei riferimenti in merito ai valori da garantire, perchè tra il campionamento di lungo termine e quello adottato oggi ci potrebbero essere delle differenze. Io ritengo che siano necessari tempi strettamente tecnici per partire, perchè su questo l'azienda ha dato la sua disponibilità. Non saprei dire quanto tempo ci voglia in termini di mesi".
Da notare che nell’Aprile 2010, i tecnici dell’Ilva avevano dichiarato al ministero dell’ambiente che il tempo necessario per mettere in opera questa tecnologia era di circa tre mesi (quindi doveva essere stata approntata per l’estate 2011). Come mai questi ritardi? Ora, più che mai diventa importante il ruolo delle associazioni ambientalistiche, ma soprattutto dei comuni limitrofi; e se, su questi problemi, il comune capoluogo non mostra la necessaria tenacia, facciamoci sentire noi come comune di Statte ponendoci in prima fila nello stimolare la risoluzione di queste problematiche.
Appendice: Le tecniche disponibili per monitorare, in modo credibile i valori della diossina:
Lo stesso direttore di ARPA Puglia il dott. Giorgio Assennato ha asserito che "Non esiste una tecnologia che dà la misura in continuo delle diossine, esiste però, un dispositivo che consente di avere un campionamento su un periodo molto lungo, che rimane in permanenza al camino. Il vantaggio è la copertura di un periodo molto più lungo e soprattutto” il campionamento si riferisce al tempo precedente all'arrivo dei tecnici dell'Arpa e non alla fase successiva come avviene ora".
I dettagli di questa tecnologia li precisa Stefano Raccanelli (Consorzio I.N.C.A. tra università, per lo studio chimico ambientale): “Effettivamente il monitoraggio in continuo, ovvero la lettura in tempo reale della concentrazione di diossina nei fumi senza passare per il laboratorio, non è possibile; tuttavia c’è il modo di ottenere un risultato analogo: "Nel camino viene inserito un tubo collegato ad una pompa capace di aspirare senza interruzione i fumi (24h/24h, 365 giorni all'anno). Fra il tubo e la pompa è messo un supporto (cartuccia) capace di trattenere le diossine. Una volta al mese (o ogni 15 giorni) si preleva la cartuccia e la si porta in laboratorio per le analisi, al suo posto se ne mette una nuova.” Questo tranquillizerebbe la cittadinanza e cambierebbe i rapporti di fiducia (ora molto scarsi) tra azienda e alcune istituzioni da un lato e la cittadinanza dall’altra.
"Si tratta di scegliere una tecnologia tra quelle disponibili, verificare se è applicabile ed avere dei riferimenti in merito ai valori da garantire, perchè tra il campionamento di lungo termine e quello adottato oggi ci potrebbero essere delle differenze. Io ritengo che siano necessari tempi strettamente tecnici per partire, perchè su questo l'azienda ha dato la sua disponibilità. Non saprei dire quanto tempo ci voglia in termini di mesi".
Da notare che nell’Aprile 2010, i tecnici dell’Ilva avevano dichiarato al ministero dell’ambiente che il tempo necessario per mettere in opera questa tecnologia era di circa tre mesi (quindi doveva essere stata approntata per l’estate 2011). Come mai questi ritardi? Ora, più che mai diventa importante il ruolo delle associazioni ambientalistiche, ma soprattutto dei comuni limitrofi; e se, su questi problemi, il comune capoluogo non mostra la necessaria tenacia, facciamoci sentire noi come comune di Statte ponendoci in prima fila nello stimolare la risoluzione di queste problematiche.
Appendice: Le tecniche disponibili per monitorare, in modo credibile i valori della diossina:
Lo stesso direttore di ARPA Puglia il dott. Giorgio Assennato ha asserito che "Non esiste una tecnologia che dà la misura in continuo delle diossine, esiste però, un dispositivo che consente di avere un campionamento su un periodo molto lungo, che rimane in permanenza al camino. Il vantaggio è la copertura di un periodo molto più lungo e soprattutto” il campionamento si riferisce al tempo precedente all'arrivo dei tecnici dell'Arpa e non alla fase successiva come avviene ora".
I dettagli di questa tecnologia li precisa Stefano Raccanelli (Consorzio I.N.C.A. tra università, per lo studio chimico ambientale): “Effettivamente il monitoraggio in continuo, ovvero la lettura in tempo reale della concentrazione di diossina nei fumi senza passare per il laboratorio, non è possibile; tuttavia c’è il modo di ottenere un risultato analogo: "Nel camino viene inserito un tubo collegato ad una pompa capace di aspirare senza interruzione i fumi (24h/24h, 365 giorni all'anno). Fra il tubo e la pompa è messo un supporto (cartuccia) capace di trattenere le diossine. Una volta al mese (o ogni 15 giorni) si preleva la cartuccia e la si porta in laboratorio per le analisi, al suo posto se ne mette una nuova.” Questo tranquillizerebbe la cittadinanza e cambierebbe i rapporti di fiducia (ora molto scarsi) tra azienda e alcune istituzioni da un lato e la cittadinanza dall’altra.
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