Cerca gli argomenti su questo blog

domenica 8 settembre 2013

DISCARICA MATER GRATIAE: STATTE DICA NO, NO, NO!!


Alessandro Marescotti: l'ambientalista "di sempre", impegnato strenuamente anche contro la discarica di Mater Gratiae

DISCARICA MATER GRATIAE: STATTE DICA NO, NO, NO!!

In questa pagina, sono riportati vari giudizi di esperti (compreso quelli istituzionali come Assennato), che smentiscono le dichiarazion “istituzionali”, secondo le quali, tutte le procedure sono state eseguite in modo rigoroso; sono riportati anche dichiarazioni di personaggi pubblici a questo proposito, alcune delle quali, davvero singolari. In più (per i lettori più volenterosi e per le ricerche della nostra ministoria), anche alcuni dettagli sconosciuti ai più giovani.
Il perché di un NO

L’Ilva: gente inaffidabile dedita soltanto ai profitti
Le ultime gocce, che hanno fatto traboccare il vaso: Il decreto  autorizzativo della discarica Mater Gratiae (ancora una volta, saltando le elementari norme di sicurezza ambientale).
L’arresto dei 5 del governo ombra Ilva, (dedito  a reati ambientali, per massimizzare il profitto e minimizzare le spese di ambientalizzazioni).
Le inchieste del giudice Todisco sui palazzi romani, (commissioni governative Aia, colluse con i vertici Ilva);
sono solo gli ultimi, di decine di episodi, che hanno visto le malefatte dei Riva, contro la salute dei nostri figli, correttte da benevoli decreti, spesso ignorando il parere di Statte e degli stattesi, (parere che però veniva richiesto a posteriori).

È arrivato il momento di dire basta !!

 
Hanno approfittato, del nostro senso di responsabilità, della buona fede nei nostri confronti. Con Bondi, le cose non hanno preso un piega diversa: ora è arrivato il momento (ed anche sorpassato) di dire basta!!

Sappiamo che la nostra posizione non cambierà di una virgola lo svolgersi degli eventi;

sappiamo che il destino dell’Ilva è ormai segnato e si esaurirà quando il padrone dirà basta (forse non più di qualche anno);

sappiamo che il sequestro degli astronomici fondi sequestrati, si risolverà in nulla, perché occultati in scatole societarie formalmente legali, indipendenti ed estere;

sappiamo che i Riva, appena avranno gli appigli legali giusti, faranno fallire l’azienda anche per evitare gli astronomici costi di bonifica e i più che certi astronomici giudizi di indennizzo pubblici e privati.

Sappiamo tutto questo, ma come stattesi lasciamo un segnodi dignità ai nostri figli; lasciamo  scritto che Statte aveva detto basta !!

Sindaco, amministrazione e consiglio comunale

Il sindaco di Statte Angelo Miccoli
 
A proposito della discarica il sindaco di Statte Angelo Miccoli, aveva dichiarato di attendere di conoscere ed approfondire questo provvedimento .. e di conseguenza, conoscere l’effetto che questo decreto  produce e quali effetti può produrre sulla salute pubblica e sull’ambiente.
Sulla base degli elementi, sempre più preoccupanti, che vanno emergendo in questi ultimi giorni, pensiamo che il sindaco, sia ormai in possesso di quelle valutazioni atte a prendere una decisione netta: Noi cittadini, dal canto nostro, ci aspettiamo, che lo stesso sindaco, la sua giunta e l’intero consiglio comunale,  possano  giungere a formulare una mozione comune di giudizio negativo sull’autorizzazione di apertura  della discarica di Mater Gratiae.



Ripetiamo: il corso degli eventi, probabilmente, non subirà, per questo, alcun cambiamento, ma nella storia che seguirà, sarà scritto che Statte, dopo essere stata presa per i fondelli  per anni, ha aperto gli occhi e recuperato la propria dignità..

Per i più impazienti lettori di questa pagina, tutto questo può bastare; per gli altri, proponiamo ulteriori  ed  autorevoli  giudizi di merito sull’argomento discarica.

 

ULTERIORI ELEMENTI DI VALUTAZIONE NEL MERITO

Giorgio Assennato direttore di Arpa Puglia
 
Giorgio Assennato direttore dell’Arpa Puglia.
Riportiamo un recente giudizio sulla discarica del professor Assennato (direttore dell’ARPA Puglia), del quale, tutto si può dire, salvo che sia accondiscendente verso gli ambientalisti: “Osservo  che la Regione Puglia, tre anni fa, ha espresso una Via favorevole per una delle due discariche di cui ora si parla, ma che qualche mese fa l’Ispra, (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in uno dei suoi sopralluoghi nel siderurgico, ha tro­vato nella discarica un quadro ben diverso da quel­lo che aveva portato all’autorizzazione”. (Che dire ?  I fautori della discarica, sono ancora convinti che tutte le procedure siano state accurate ?)


Luigi Romandini il dirigente della Provincia, rimosso dal presidente Florido perché si opponeva ad autorizzare la discarica priva dei necessari requisiti

Luigi Romandini (il dirigente rimosso da Florido, perché non aveva concesso l’autorizzazione alla discarica)  Abstract da Francesco Casula Gazzetta del Mezzogiorno.
“Io negai l’autorizzazione alla discarica Mater Gratiae perché mancavano i requisiti necessari per dare l’ok.  Lo stesso hanno fatto i miei successori, tanto che il Governo per superare questa carenza assoluta ha dovuto emettere un provvedimento per prescindere da quei requisiti. È come se avessero permesso di prendere la patente a qualcuno senza sottoporlo a visita oculistica. Nel caso della discarica dell’Ilva eravamo di fronte alla mancanza totale di requisiti quindi non si poteva nemmeno pensare alle prescrizioni. Mancanza che permane ancora oggi. Infatti il provvedimento del Governo sancisce proprio che i requisiti non ci sono. Se  avessero valutato lo stato del sito  sarebbe stato impossibile concedere l’autorizzazione.


Erasmo Venosi, già vice presidente della commissione Aia

Erasmo Venosi (ex vicepresidente della Commissione Aia):
Di procedimenti, che hanno ottenuto la compatibilità ambientale positiva e sulla base delle informazioni obbligatorie, che riguardano i procedimenti di Via, ne conosciamo uno solamente e risale al 1995. Può essere ancora considerato valido uno studio d’impatto ambientale di 18 anni fa?



Angelo Bonelli presidente dei verdi e consigliere comunale "ambientalista" di Taranto
 
Angelo Bonelli (presidente nazionale dei Verdi e consigliere comunale di Taranto)
In un suo esposto alla commissione ambiente della comunità europea, ribadisce, che questo decreto  sorpassa ogni regola di sicurezza, autorizzando una discarica senza l’AIA. Si rammenta che anche le discariche, hanno bisogno di una AIA,  ma da quella approvata per decreto (l’AIA tris) questo capitolo è stato stralciato.

 

 
I periti indipendenti

Da un recente rapporto si evidenziano:
1) suolo e sottosuolo: presenza di antimonio, arsenico , berillio ,cadmio , cobalto, cromo totale, cromo esavalente, mercurio, piombo, nichel, benzene, xilene diossina.

2) Acque sotterranee: oltre a pericolosissimi metalli, alifatici cancerogeni e non cancerogeni, ipa."

Ricordiamo inoltre che tutt’ora è vietato il pascolo nel raggio di 20 km dall’Ilva e che tutti questi provvedimenti governativi, fin ora hanno consentito di continuare la produzione e .. continuando ad inquinare.



 Statte è stata sempre responsabile

Per anni, la nostra cittadina è stata sempre responsabile (a volte anche troppo),  nelle posizioni che riguardavano l’ILVA, nel presupposto iniziale che si avesse a che fare con galantuomini.
I nuovi padroni, che erano subentrati allo sconquassato carrozzone Italsider, si erano posti apparentemente in una posizione dialogante con le istituzioni limitrofe. Proprio in quel periodo, l’azienda aveva necessità di una discarica su cui far confluire i loro scarti di produzione.

Allora, fummo molto accomodanti nel dare il nostro assenso, con l’auspicio che una discarica controllata, fosse la soluzione migliore rispetto ad una, più che certa, discarica abusiva. Fummo tanto accomodanti, da essere in pratica quasi tifosi di questa apertura.

A dimostrazione, che Statte ha sempre dato, vi è stata anche la  posizione, assunta all’unanimità dal consiglio comunale di Statte, nel 2012 che, in seguito alle clamorose decisioni del giudice Todisco, in un documento, dichiarava di rispettare la decisione dello stesso giudice,  ma che si augurava, che l’azienda potesse continuare a produrre regolarmente, anche per salvaguardare l’occupazione.

I nostri errori di valutazione
Visto col senno di poi, l’assenso a quella prima discarica si dimostrò alquanto azzardata, dal momento che ci lasciammo incantare da un abile ingegnere adibito alle pubbliche relazioni, che in un incontro nella sede di Studio100, riuscì a dire, (anche se non tutti gli credrettero), che le malattie in crescita, non erano altre che il risultato dell’amianto dell’ex cantiere Tosi. In questa rete mediatica, tessuta dall’Ilva, cadde anche l'attuale sindaco di Taranto il dottor Ippazio Stefàno che, in una pubblicazione del 1999 commissionata dal comune di Statte, minimizzava il fenomeno inquinamento invitando a lasciare l’auto a favore della bicicletta.



I Riva e i suoi: inaffidabili
Questi anni, hanno dimostrato, che si era in presenza di gente inaffidabile, che non mateneva la parola data; che dichiarava di fare (e di aver fatto) interventi a favore dell’ambiente, che poi, sono sempre risultati falsi, mentre occultavano enormi somme, evitando di impiegare quelle necessarie per ridurre l’impatto ambientale, attraverso  le migliori tecnologie.




 
Il giudice Todisco e i decreti per vanificarli
Il resto, a cominciare dalle inchieste della procura di Taranto e, alle coraggiose decisioni del giudice Todisco, sono storia recente.
Il seguito è anche noto; tutte le istituzioni (principalmente governative), hanno trovato ed adoperato tutti gli escamotage per aggirare le decisioni dei giudici a protezione dell’ambiente. Per di più in diversi tavoli, dove erano in discussione problemi che riguardavano il nostro territorio noi siamo stati, quasi sistematicamente ignorati.





L'allevatore Fornaro che si è visto abbattere centinaia di pecore perché inquinate dalla diossina.
(invece di eliminare la causa dell'inquinamento si puniscono gente incolpevole)
 
Attacchi alla dignità di stattesi
La dignità ce l’hanno rubata, non interpellandoci  in nessuna decisione importante in cui era coinvolto il nostro territorio, ce l’hanno rubata quando a destra e manca, (salvo qualche eccezione;  tutti hanno dichiarato che il nuovo decreto, (preludio all’autorizzazione alla discarica)  era una scelta obbligata, dal momento che dovendo bonificare l’Ilva, era inevitabile che si scegliesse un sito all’interno dell’Ilva stesso. A nessuno di loro è venuto in mente che si parlava di casa nostra  e di conseguenza, era obbligato chiederci cosa ne pensassimo.
(Anche le istituzioni di Taranto, hanno pensato erroneamente, di auto rappresentarsi, forse ignorando che, specie nel caso della discarica, le conseguenze negative di una falda inquinata, potrebbero  essere 100 volte più gravi per Taranto che per Statte ; tuttavia, tutto questo, non ci farà desistere dal prendere una decisione netta, lottando per i loro e per i nostri figli).



 


Dopo l’inaffidabilità dei Riva, con Bondi siamo sicuri?

Prima di Bondi, l’Ilva, incurante delle disposizioni giudiziarie ha continuato a produrre inquinando. Potremmo pensare: ma ora con Bondi, la situazione sarà diversa. Ebbene, non dimentichiamo che lui non cessa di essere implicitamente quello che era: l’amministratore delegato dell’azienda, tanto che con tutta naturalezza, fece pervenire alla regione una perizia (di parte loro), con cui si asseriva che la causa principale delle malattie tumorali era da ascriversi al fumo delle sigarette. Si potrà dire: ma abbiamo fiducia, che con Bondi, il risanamento ci sarà. Ebbene, recentemente, incontrando i sindacati ha dichiarato che si dovevano reperire i fondi per l’inizio dell’ambientalizzazione. (Da notare che si tratta di piccoli spiccioli, mentre le somme necessarie dovrebbero ammontare a diversi miliardi). Quindi quale fiducia riporre nel risanmento globale del sito e nello stesso Bondi?

Il ministro dell'ambiente Orlandi: ha dichiarato che l'autorizzazione alla discarica è stata data dopo accurate indagini: leggete il seguito

Il governo ci assicura che tutti i decreti (ai nostri danni) sono scaturiti da accurati studi di apposite commissioni: sarà vero?

L’inchiesta di Agosto, cosiddetta romana, del giudice Todisco   racconta  come venivano date le autorizzazioni Aia: L’Ilva è in attesa dell’Aia ed è stufa di attendere; il rappresentante legale dell’Ilva racconta a Riva la situazione:
«Gli ho detto, (ad un mebro della commissione governativa all’ambiente n.d.r): scusa è da novembre che io vengo qui in pellegrinaggio da te... è una roba allucinante! Cioè cosa dobbiamo fare di più, ve l’ab biamo  scritta noi! (L’Aia ndr) vi tocca soltanto di leggere le carte, metterle in fila e gestire un po’ il rapporto con gli enti locali (Ecco l’accuratezza delle procedure: con gli imbrogli e con la corruzione).
 Inoltre ricordiamo il giudizio dell’Ispra citato da Assennato: “in uno dei suoi sopralluoghi nel siderurgico, (l’Ispra), ha tro­vato nella discarica un quadro ben diverso da quel­lo che aveva portato all’autorizzazione”: più inaffidabili di così!!

Ecco rappresentanti di istituzioni e sindacati, che hanno già deciso cosa è utile fare "a casa nostra"

 Assessore regiona le all’ambiente Nicastro:

“Andrò a Roma, per chiedere “delucidazioni” sul percorso legislativo (ricordiamo, che a meno di sorprese, i giochi sono già fatti), del resto è ovvio che i rifiuti dell’ilva devono essere smaltiti all’interno dell’ilva stesso”; assessore, si ricordi che lei aveva l’obbligo di rapportarsi con le nostre istituzioni e non andare a Roma, come ha fatto, col cappello in mano, tanto che ha ringraziato il ministro per averlo ricevuto  nel giro di 24 ore.

La UIL Regionale



Il "segretario generale" della UIL regionale: Aldo Pugliese
 Pugliese: (Studio 100  del  30 Agosto)..
(L’autorizzazione alla discarica) .. “si è trattato du un atto da monitorare .. per garantire la massima sicurezza (queste parole non significano nulla); “È  inevitabile che si realizzi la discarica di Mater Gratiae per poter smaltire i rifiuti pericolosi e non pericolosi,  partendo dal presupposto che, dovendosi bonificare tutto il territorio dell’ILVA, la domanda è: dove viene smaltito tutto questo materiale ... (insomma per bonificare l’ILVA, non c’è altro modo che mettere questo materiale,  sotto il tappeto di una casa già disastrosamente inquinata come la nostra  e  ..  senza nemmeno interpellarci: lo faranno tra poco, a decisioni già prese.)

 
Da tutto ciò, emerge un teorema assai  strano:  " Non si può bonificare se non si autorizzano le discariche di rifiuti industriali pericolosi e non..."  ma come ragionano questi? Forse che per bonificare occorre inquinare?



Quelli che non si vogliono esporre e .. dicono e non dicono

L'onorevole Pelillo
 
Onorevole Pelillo: Più diplomatico e “vago”:  Mi incontrerò col ministro Orlando per approfondire la questione, penso che sia necessario interpellare esperti al fine di valutare i rischi (ma va?)  Ed ora sentite: “Certo bisogna portare avanti il risanamento,ma l’individuazione dei questi siti, non è cosa secondaria, tenuto conto che il territorio ha già pagato molto. (Sfido qualcuno, a tradurre la reale posizione del parlamentare, mantenutosi sul vago, che più vago non si può.
 
I sindacati: generali, di base, metalmeccanici etc.
Trovandosi in grave imbarazzo e, a causa del ricatto occupazionale, non fanno altro che .. cedere. Anche per loro, si pone una  questione  di dignità, dal momento, che sono stati convocati soltanto davanti al fatto compiuto. Hanno avuto anche il privilegio, di essere ricevuti da Bondi, per un fantomatico piano industriale che fin ora non c’è e,  per essersi sentiti dire, che occorre reperire i fondi per la bonifica (che non ci sono); da tener presente, che dall’atto dell’insediamento, i sindacati sono stati sistematicamente ignorati da questo strano commissario (del governo e, più ancora dell’azienda).

 
Alcune posizioni Limpide

Il consigliere regionale Anna Rita Lemma: chiara la sua posizione contro la discarica.
 
Anna Rita Lemma  (Consigliere Regionale)
Lemma ha dimostrato, che far parte di un gruppo politico, non impedisce di esprimere con corretta onestà intellettuale, posizioni divergenti (anzi opposte) nei riguardi di posizioni acritiche espresse da altri rappresentanti del suo partito, quando in gioco, vi sono,  gravi decisioni, riguardanti la  salute e l’ambiente  ed il territorio che dovremo affidare ai nostri figli. Sentite:
“Su Taranto (e Statte n.d.r), si procede, come al solito a colpi di decreti di urgenza, ignorando i pareri delle istituzioni e associazioni locali. Si tratta per Taranto e Statte, del danno che segue la beffa: La città dica no e chieda al governo di ritornare sui propri passi”. (Finalmente)!

Il consigliere regionale Alfredo Cervellera


Alfredo Cervellera: “Si può fare peggio di Clini per salvare l’Ilva? – si chie­de il consigliere tarantino - Evidentemen­te sì, se il ministro Orlando ha tenuto con to solo delle volontà espresse dall’industria­lista Bondi e dal finto ambientalista Ronchi e non quelle di una popolazione stre­mata che, dopo quest’atto prevaricatore deciso per far risparmiare l’Ilva, non avrà mai più fiducia in chi ci governa. Sa il mi­nistro Orlando che la ‘Mater Gratiae” è una bomba ecologica a cielo aperto? Che in quel­la discarica per più di mezzo secolo, dal­l’Italsider ad oggi, si sono accumulate, seppellite e stratificate tonnellate di so­stanze tossiche e nocive che sicuramente pregiudicano l’eco sistema del Mar Picco­lo?

Alessandro Marescotti , ingiustamente contestato 
Alessandro Marescotti, si appresta a "donare" un campione di polveri dell'Ilva ai rappresentanti del governo, venuti a Taranto, per "ascoltare" i pareri locali (a decisioni ormai prese).
 
Alessandro Marescotti  (la figura storica , riferimento di tutte le associazioni ambientaliste) è stato vergognosamente attaccato, sia da Assennato che, (fatto ancora più grave) da alcuni giornalisti. La sua colpa? Semplice: ha diffuso dei dati ufficiali delle Asl locali, che comunicavano (tramite il codice ricette) il numero indicativo dei  malati di tumore di Taranto. Sia Assennato che i giornalisti, hanno contestato i dati non ritenendoli attendibili perché acquisiti con metodi non scientifici. (È , come prendersela col giudice, invece che con l’assassino, perché quest’ultimo è stato accusato di 50 omicidi, ma in realtà ne ha commesso soltanto 49).

A proposito di media e giornali, c’è da rilevare che (salvo un paio di eccezioni), stranamente tutti, sono molto vicini alle posizioni dell’Ilva (chissà perché).
Sulla discarica, la posizione di  Marescotti è di netta chiusura perché: “Questi rifiuti  sono “troppo pericolosi” da essere portati in discarica tal quali.
Occorre una perizia su quei rifiuti (le due perizie del GIP,  NON hanno toccato le discariche Ilva). “Chiederemo ispezioni a metri di profondità”


Presidio portineria Ilva per protestare contro la discarica
Dei coraggiosi giovani, (purtroppo non più di una trentina) di No Ilva Eni day, hanno dato vita ad una manifestazione simbolica contro la discarica, nei pressi della portineria imprese dell’Ilva. “ .. basta morire, basta emigrare, basta vivere nell'ignoranza e nella precarietà...abbiamo dato tanto per la produzione dell'acciaio, per lo Stato, per i padroni....ora rivogliamo tutto indietro con gli interessi. Ve lo diciamo noi come risolvere la situazione del ricatto, cominciate eliminando Bondi da commissario che non si può vedere; stanziate i soldi per le bonifiche specificando quali zone, che tempi e quanti operai bisogna utilizzare....mantenendo gli impianti a caldo chiusi perchè siamo troppo stanchi di essere presi in giro, fuori i soldi del risarcimento che dobbiamo riprendere a vivere con dignità!! Mai più terra di conquista!!”.



E.. non dimentichiamo.. la salute ..

I dati del registro tumori di Taranto, che riguardano il triennio 2006-2007-2008, evidenziano che:
Negli uomini
nel SIN di Taranto si registra un’incidenza superiore rispetto resto della provincia ionica, per i tumori di testa e collo (+32%), colon e retto (+23%), fegato (+39%), pancreas (+38%), polmone (+58%), melanoma cutaneo (+89%), mesotelioma (+296%), (prostata (+15%), rene e vie urinarie (+93%), vescica (+30%), linfoma non Hodgkin (+45%), per un totale di +30% sul totale dei casi osservati.

Nelle donne invece, si registra per lo stomaco un clamoroso +108%, +13% per colon e retto, +84% per il fegato, +50% per il polmone, +32% per melanoma cutaneo, +27% per la mammella, +69% per il corpo dell’utero, per un +20% sul totale dei casi osservati (esclusi cute e tumori non maligni del SNC).
Dati terrificanti, di fronte ai quali bisognerebbe semplicemente fermarsi. restando in silenzio per il rispetto del dolore e della sofferenza che essi portano con sé."

Pensiamo che questo volontà di aggravare ulteriormente l’impatto ambientale è fuori di ogni logica ed allora Statte dica NO !  NO!  NO!

Per andare alla pagina principale del blog cliccare QUI
Per andare alle pagine riguardanti il problema Ilva cliccare QUI
Per andare alle pagina riguardanti la Politica stattese cliccare QUI

 

                                                                                                                                     

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie, vorrei tanto che si prendesse coscienza di quello che si sta operando alle nostre spalle, ma c'è qualcuno CHE NON VUOL CAPIRE! Ciao.

      Elimina