Cerca gli argomenti su questo blog

mercoledì 16 aprile 2014

Danni tornado ai privati: I soldi ci sono o no? Capiamoci qualcosa !! Consiglio comunale del 31 Marzo e relativi “colpi di scena”.



 
Danni tornado ai privati: I soldi ci sono o no? Capiamoci qualcosa !! Consiglio comunale del 31 Marzo e relativi “colpi di scena”.

Il perché di questa pagina
Per chiarire tante voci, e fare il punto su questo importante argomento, tanto importante per la cittadinanza.

Con questa pagina, cercheremo di dissipare i dubbi derivanti da tante voci, a volte discordanti che circolano, sull'argomento dei fondi destinati ai cittadini danneggiati dal tornado. Cercando di dare certezze, quando queste vi sono e chiarire "lo stato delle cose", anche, quando queste non vi sono.Prima di entrare nel merito ed affrontare qualche dettaglio, riassumiamo il reale stato della situazione, anticipando che nella fase, che ci ha visti “cittadini speranzosi” la burocrazia regionale, ha fatto di tutto per rendere più incomprensibile possibile quello che ci aspettava e, farci confondere le idee, con notizie contraddittorie ed opposte tra loro. Ed ecco il quadro abbastanza plausibile dell’attuale situazione e che dettaglieremo in appresso in questa stessa pagina.



Quali sono le somme “virtuali” a disposizione dei cittadini danneggiati dal tornado?

Queste , ad oggi, sono le somme, (virtuali o effettive), presumibilmente disponibili per i cittadini danneggiati dal tornado:

1) 246 mila € (praticamente sicuri), già disponibili alla regione (spiegheremo come)
2) 220 mila € (che la regione  ha concordato di dirottare dai danni pubblici a privati con apposito provvedimento: spiegheremo come, ma questa voce richiederà almeno un paio di mesi per concretizzarsi)

3) 250 mila € circa, che deriveranno da presumibili “ribassi d’asta” nelle gare d’appalto per i danni pubblici: (spiegheremo come, ma anche questa voce è “legata” all’espletamento delle gare di appalto per danni pubblici e quindi, presumibilmente disponibile tra qualche tempo).

 
Attenzione al limite del 25% di danni rimborsabili e, “ai tempi che ci aspettano”

a) I danni devono essere documentati adeguatamente con relative fatture; inoltre deve essere documentato che i danni pe siano connessi con l’evento “tornado” e comunque, e qui c’è la nota dolente: Il rimborso massimo per danni a privati, “non può superare per legge” il 25% dei danni subìti.

b) I TEMPI: Armiamoci di pazienza, perché, è del tutto ovvio che se TUTTE queste somme non saranno concretizzate, nemmeno la sommma di 246 mila€, ritenuta già “pronta”,  potrà essere utilizzata. (Anche questo cercheremo di spiegarlo meglio).
NOTA:C’è la ragionevole previsione, che la somma di circa 700 mila €, potrà essere utilizzata per danni ai privati, a disposizione dei cittadini soltanto tra un po' di tempo (ragionevolmente, non prima di due mesi). I cittadini non potranno essere rimborsati per più del 25% del danno subìto.



Chi, ragionevolmente potrebbe usufruire di questi fondi?
D. Che possibilità ci sono, che TUTTI i cittadini che abbiano presentato o presenteranno idonea documentazione e fatture, possano usufresiuire del contributo del 25% dei danno subìti?
R. Dal momento che i danni stimati a privati, si aggirerebbero sui 4 milioni di  , per “coprire” il 25% dei danni subìti sarebbero necessari circa 1 milione di €.
Tuttavia, si tenga presente, che una parte dei cittadini (specialmente quelli che hanno subìto danni meno gravi), hanno provveduto ad effettuare “in economia” queste riparazioni, di fatto, rinunciando ad eventuali contributi.

Quindi, è ragionevole supporre che, quasi  tutti i cittadini che abbiano provveduto o provvederanno alla riparazione dei danni con regolare documentazione e fattura, potranno usufruire, (a tempo debito), del 25% delle spese sopportate.

Foto Giovanna Soldatini


Un grosso “limite”
Forse non è la notizia che ci si aspettava. Questo “limite” del 25%, ha di fatto ridimensionato, le pur flebili speranze, di un tollerabile,  contributo per danni subìti, ma è meglio essere chiari: chiarezza, sincerità e cooridinamento che forse, sono mancati all’ente Regione nel suo complesso. Purtroppo, questa, non è la sola doccia fredda che questi Enti, sono abituati a propinarci negli ultimi tempi.

Una flebile speranza per andare oltre il 25%
Come flebile speranza, in effetti, ci sarebbe anche un’altra strada, che consentirebbe un ulteriore contributo di solidarietà per i danneggiati più gravi, che siano in condizioni disagiate e lo vedremo nella pagina degli approfondimenti.





Foto Mimmo Pappone

L’essenziale della pagina, termima qui.
La parte che segue è un approfondimento con dettagli di quello già esposto.
Soltanto chi è armato di pazienza ed interesse per questi aspetti,  è invitato a continuare.
Chi “prosegue”,  lo fa a proprio rischio e pericolo.
Poi non dite che sono prolisso.
Ovviamente si scherza.
J J
Approfondimento

I dettagli di queste cifre. Domande e risposte
D. Da dove sono scaturiti i 246 mila € e, come mai, i 250 mila € dati per “sucuri”, erano improvvisamente spariti?
R) Da premettere che lo stato, nel 2013, aveva messo a disposizione della Regione Puglia, una somma di 1 milione, di cui 250 mila destinata a privati e 750 mila per danni pubblici.
Orbene per i 250 mila €, che sembravano spariti, la colpa del “frainteso”  sembra ricercarsi in massima parte nella disorganizzazione e pressappochismo regionale.

Spieghiamoci meglio: Ebbene la delibera dello stesso ente, stabiliva chiaramente, che la somma andava distribuita a diversi comuni, ma il comportamento successivo di politici e dirigenti della regione, affermando e confermando a più riprese, che la somma era a disposizione esclusiva di Statte, implicitamente  ammetteva che non vi erano altri comuni con danni dimostrabili.
Ci sono state colpe anche da parte della nostra amministrazione?
Ebbene, almeno una: quella di aver creduto in buona fede alla parola data, di funzionari e politici regionali.  


2) D. Da dove scaturiscono i 220 mila € ?
R) Attenzione, è un po’ più complicato ! Come è noto, la regione ha messo a disposizione del comune di Statte per danni pubblici la somma di 2 milioni. Con apposita disposizione della stessa Regione avente carattere di legge,la stessa, “stornerà” la somma di 220 mila € dai 2 milioni, in un primo tempo, destinati esclusivamente ai danni pubblici.

D. Quindi si faranno meno lavori, relativi  ai danni pubblici?
R) No. Il comune, provvisoriamente,  sospenderà l’esecuzione di lavori meno urgenti; ad esempio la casa comunale e la villetta Iclis (quella di fronte alla stazione di servizio IP), permettendo di destinare questi fondi (220 mila € circa) ai privati (sempre su decreto regionale).Ricordiamo che del finanziamento di 1 milione dello stato, 750 mila sono appunto, destinati ai danni pubblici. Orbene, con apposita disposizione regionale, i 220 mila € mancanti dai danni pubblici, verranno finanziati da una parte di questi 750 mila €. (Come si dice usualmente: si tratta di una partita di giro o se volete. del gioco delle tre carte).

D) Da dove scaturisce la somma di ulteriore 250 mila € destinata ai privati?
R) Come si è detto, è una somma che deriverebbe dai “risparmi d’asta” (da riferirsi alle gare di appalto delle opere pubbliche). Come è ovvio, si tratta di risparmi ipotetici, dal momento che nessuno sa, l’esito delle gare d’asta suddette. Tuttavia, questa previsione, si basa su ipotesi derivanti da gare già appaltate: una gara ha vuto un ribasso del 41%, mentre un’altra del 38%. Tenendo presente che, per legge, soltanto il 25% di questi ribassi, può essere destinata a sussidi per danni ai privati, si arriva ad una somma ipotetica  di 250 mila €.

D) Come faranno i cittadini, a documentare l’entità dei danni, visto che in alcuni casi le spese relative per queste perizie, aggraverebbero ancor più il disagio dei danneggiatii?
R) Le perizie dei danni subìti, così come suggerito dal Comitato Cittadino, si cercherà di effettuarli, con professionalità interne. Questo punto attende conferma.

Foto Mimmo Pappone


CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 MARZO
Accenniamo allo svolgimento do tale Consiglio Comunale, che ha avuto per oggetto, principalmente gli argomenti trattati, ma, con qualche inatteso colpo di scena.

 Questo consiglio, in effetti, aveva tre argomenti principali all’ordine del giorno:


 
1) Rispondere con una mozione unitaria, alle sollecitazioni pervenute dal presidente della Camera di Commercio Luigi Sportelli, tendente a far sentire la voce di tutto i cittadini della provincia, a favore dell’apertura dell’aeroporto di Grottaglie a servizio viaggiatori.

Luigi Sportelli presidente della Camera di Commercio, ha chiesto all'intero consigliom una mozione a favore dell'apertura dello scalo di Grottaglie ai volo passeggeri

2) Interrogazione dei consiglieri di minoranza, Cristofaro, Spada e Cihirico,  per rispondere alle attese dei cittadini , riguardo i ritardi dei lavori di ripristino, specie quelli riguardanti l’illuminazione pubblica. Domande forse retoriche, ma formulate proprio su sollecitazione  degli stessi cittadini.

 
3) “Messa a punto di una strategia comune”, (forse, il più "punto" importante) con cui si sarebbe andati, all’incontro del successivo 4 aprile in Regione, per rendere possibile l’auspicato spostamento di fondi “dai danni pubblici, ai danni privati”, come si è compendiato precedentemente.



4) Il quarto punto (non preventivato), è scaturito da due colpi di scena originati da due lettere protocollate poche ore prima, una del comitato cittadino ed indirizzata al sindaco e l’altra del dirigente di tutti i lavori connessi con i danni del tornado ed indirizzata, in po' a "tutti".  La prima a prima vista “incomprensibile” e l’altra, chiaramente originata dalla prima, “inopportuna ed incomprensibile”.

 
Il primo punto, (apertura del’’aeroporto di Grottaglie al servizio viaggiatori),dopo una articolata relazione di Luigi Sportelli (Camera di Commercio),  raccoglieva l’unanime consenso del consiglio.
L’assessore Armando Grassi, si faceva portavoce della maggioranza, osservando che questo territorio era stato fin troppo depauperato ed immiserito da scelte inopportune anche politiche, prese a livello regionale.
Il consigliere Fabio Spada, era molto scettico sull’esito di questa “operazione” e pur dando l’assenso dell’opposizione, osservava che realisticamente “l’aeroporto non aprirà mai”.
Il vice sindaco Francesco Tagliente, era ancora poù esplicito, affermando che,i  nostri consiglieri regionali non si sono mai fatti sentire unitariamente per la soluzione dei problemi del nostro territorio.
Il sindaco Angelo Miccoli, non è stato più “tenero”: Qui si tratta di “geopolitica”!!
(Parliamo chiaro e meno politichese: Bari la fa sempre da padrona e Brindisi si è accodata affinché non si tocchino i loro reciproci  interessi. n.d.r.)



 Il secondo punto, interrogazioni della minoranza sullo stato dei lavori inerenti il tornado e sui provvedimenti da adottare, in seguito alla “scomparsa poi rientrata”, dei 250 mila €.
Relazionava il consigliere Emanuele Cristofaro, chiarendo anche, che era già a conoscenza “dello stao dell’arte”, ma che comunque, era necessario, che i cittadini fossero messi al corrente di tutti gli aspetti e ben informati, per evitare altre delusioni.


 
Il terzo punto: accordo per travasare fondi dal pubblico al privato.
Nella sua relazione, Vincenzo Chiarelli, ripercorreva la “storia” dei contributi reali e presunti, ricevuti, dei lavori progettati; delle inesatte notizie ricevute dalla regione a proposito dei 250 mila € ritenuti sicuri; dei lavori appaltati e progettati e  della “soluzione” trovata tra i dirigenti e assessori regionali e la delegazione del comune (composta da maggioranza, opposizione, comitato civico) per travasare parte dei fondi destinati ai danni pubblici verso i privati.
Chiarelli, assicurava che, nel successivo incontro del 4 aprile tra una delegazione stattese e l’assessore Minervini si sarebbe trovata una idonea soluzione.



Il quarto punto: Colpi di scena e sorprese.  
A questo punto della “seduta”, i consiglieri Emanule Cristofaro e Fabio Spada, informavano il resto dei presenti (del resto già al corrente delle sorprese), di una arcana comunicazione del “Comitato Cittadino” indirizzata  al sindaco e protocollata intorno alle 13 e di un’altra dell’ingegner De Molfetta responsabile dei lavori post tornado,
protocollata poco dopo ed indirizzata a tutto il consiglio,  ai tecnici, all’ufficio contratti, ancora più strana della prima.


Le “strane” comunicazioni.:
a) Il “Comitato Cittadino”
che tanto aveva insistito, per spostare fondi dal pubblico al privato, chiedeva al sindaco di “vigilare affinché tutti i lavori appaltati fossero conformi ai vincoli  previsti dall’assegnazione dei fondi assegnati dal governo regionale”.
Ma come? Non era stato lo stesso Comitato a sollecitare degli spostamenti da danni pubblici a privati??
Mah !! A meno che non ci fossero ragioni recondite, la missiva era incomprensibile, perché sembrava tifare per un annullamento di questo spostamento di fondi!! O forse e, senza forse, c’era qualcosa “sotto”? (Forse c’era !!).


 
b) Ancora più incomprensibile, era l’altra comunicazione dell’ing. De Molfetta, con cui, si chiedeva ai politici di confermare la loro volontà di voler procedere ai lavori e, “in attesa di questa conferma”  si ordinava a tecnici e ufficio contratti di bloccare ulteriori attività, minacciando anche la rinuncia, al finanziamento.
Incomprensibile ! Perché, un tecnico non poteva attenersi a voci di corridoio ma a disposizioni ufficiali scritte, che fino a quel momento non gli erano pervenute e pertanto, lo stesso dirigente aveva il dovere di attenersi alle stesse disposizioni. Tralasciamo il tono, irrituale ed ultimativo, non consone al suo ruolo e, meno che meno a quello dei “desinatari politici”.



 La spiegazione ? Evidentemente, la lettera del “Comitato Cittadino”, sibillina e di equivoca  interpretazione, unita alla progettata (fino a quel momento, solo a parole), volontà politica di sospendere alcuni lavori pubblici del tornado, potevano aver indotto nel suddetto dirigente, i timori di poter essere tacciato di omissioni di atti d’ufficio.
Tali timori, in quelle circostanze, erano del tutto ingiustificati.
A tutto questo, era da aggiungersi il timore che quei famosi 250 mila € “ballerini”, che lo stesso ingegnere aveva sollecitato  alla regione senza esito, fossero di fatto volatilizzati.
Gioco forza, che a questo punto i consiglieri di opposizione ironizzassero sull’accaduto, chiedendosi se  per caso “l’ingegnere”, non fosse diventato il nuovo sindaco, come ironizzavano sul fatto che, l’amministrazione,avesse sempre ritenuto sicuri questi fondi (si parla sempre delle 250 mila € destinati a privati).

 Il consigliere Chiarelli, nella sua replica, riteneva la lettera dell’ingegnere un frainteso che sarebbe stato chiarito immediatamente; che i lavori, sarebbero proseguiti regolarmente  e che le assicurazioni sulla famosa somma ballerina erano state date costantemente dalla Regione, anche in presenza dei consiglieri di minoranza.

 
Le probabili ragioni di queste divergenze

1) Come dare una spiegazione comprensibile per i 250 mila € ballerini, ai lettori di queste pagine, certamente non avvezzi  alle acrobazie politiche, specialmente a livello regionale ?
Ebbene, ricordiamo che è pur vero, che una delibera della regione (1458 del 2.8.13), stabiliva che i 250 mila €, erano destinati a tutti i comuni, danneggiati del mese di novembre 2012, ma il comportamento successivo di tutti gli organi della Regione che rassicuravano Statte sulla disponibilità completa di quella somma, avevano indotto a supporre che nessun altro comune avesse presentato relazione di danni a privati e,inducendo i nostri amministratori a prendere per buone tali  affermazioni.
L’unico consiglio per il futuro è naturalmente: “carta canta e villano dorme!!


2) Lettera dell’ingegnere. Una dura replica del sindaco, indirizzata al suddetto, ai tecnici ed all’ufficio contratti, ha intimato al suddetto dirigente di non sospendere i lavori ed attenersi alle disposizioni ricevute per iscritto.
3) Travaso di fondi dal “pubblico al privato”: l’incontro avuto in regione il 4 aprile ha confermato la linea precedentemente espressa dalla Regione stessa e dalla delegazione stattese,  che è quella di incrementare notevolmente i fondi a disposizione dei cittadini danneggiati dal torando. (Ricordiamo che ammontano complessivamente in 700 mila  €, (per ora 246 mila sicuri e gli altri ancora virtuali).


SERVE UNITÀ
Ed ora, una considerazione  importante.

Questo risultato, è certamente da attribuirsi, anche, alla forte delegazione stattese  formata da una gruppo della maggioranza con in testa il sindaco Angelo Miccoli, da un gruppo di consiglieri di opposizione e dal un gruppo del “Comitato Civico”.
Peccato che in quell’occasione, a fronte di una sostanziale convergenza di tutti, sui risultati da conseguire, sembra ci siano state delle divisioni a livello personale, che non hanno giovato al prestigio della nostra cittadina.

Ci si augura pertanto che, per il bene di tutti, queste incomprensioni personali, vengano superate al più presto, affinché si trovi, quella compattezza, che porti alla soluzione dei tanti problemi di Statte e degli stattesi, e questo nel pieno rispetto dei vari ruoli tra maggioranza ed opposizione e delle legittime differenzazioni politiche.

Comunque, a proposito dei risultati conseguiti, si è avuta la disponibilità (anzi una promessa solenne) della possibilità di impiego di circa 700 mila € a disposizione dei danni privati dei cittadini di Statte.
In un immediato fururo e, con un clima personale, speriamo rinnovato, potremmo guardare ad un altro traguardo che possa , praticamente superare la barriera del 25% per i cittadini veramente indigenti,. come limite di contributi per i danni subiti.

A questo proposito ci chiediamo, se sia possibile  rimborsare danni oltre il 25%, (attingendo finanziariamente all’altro 75% residuo dei “ribassi d’asta”), attribuendo ai cittadini indigenti, NON il contributo formale per danni, bensì un “sussidio di sussistenza una tantum”, che alla fine possa conseguire un risultato analogo di “diritto all’abitazione per gl indigenti”.
È una idea non percorribile,  velleitaria ed utopica? Pazienza, ma proviamo a percorrerla. L’unico presupposto è che vi siano le condizioni per attingere al famoso 75% residuo dei risparmi d’asta da utilizzare per sussidi di indigenza. Vi sono norme che lo impediscano ?

Se, in via di principio questo percorso fosse praticabile,sarebbe un risultato eccezionale e che varrebbe, come “principio” per i cittadini più indigenti.
 In ogni modo, qualunque sia “l’accordo con la Regione”, ricordiamo sempre il saggio proverbio: “carta canta ..
e villano dorme”, visto che “n’ù spavìjende vèle pe cìjende”.


 
I pazienti lettori che sono giunti “fin qui”, mi devono scusare per la “lunghezza” della pagina, ma, erano stati messi in guardia. :)  :) :) Buona Pasqua a tutti !!

Per contattare il blogger dinodelgiudice@tin.it
Per la pagina principale del blog cliccare QUI
Per le pagine dedicate alla "Politica stattese" cliccare QUI

Per le pagine dedicate al tornado cliccare QUI












Nessun commento:

Posta un commento