La nube nera di Sabato mattina, ha coperto tutta la città e ben visibile da Statte |
IL FATTO
Una densa nube nera di vaste proporzioni, ha invaso la mattina di Sabato 16 Febbraio, la città di Taranto, lambendo anche Statte (da cui è stata ben visibile).
Per tutta la mattina non c’è stato alcun tipo di comunicazione ufficiale ma, stando a quanto si è appreso, alla base dell’incidente ci sarebbe un malfunzionamento all’Altoforno 5.
Diverse le telefonate arrivate al centralino dei vigili del fuoco, attorno alle 9.30, per segnalare “un grosso boato” e, poi “una colonna di fumo nero” levarsi dalla grande fabbrica dell’acciaio che incombe sulla città. Immediatamente l’allerta è stata girata all’agenzia regionale per la protezione ambientale, che ha mandato i suoi uomini a varcare i cancelli dell’Ilva.
L'emissione diffusa di fumi, secondo le testimonianze (anche degli stattesi), era visibile anche a chilometri di distanza dallo stabilimento.
Solo nel pomeriggio, sono giunte le dichiarazioni dell'azienda, che se spiegano il fatto tecnico, non tranquillizzano i cittadini di Taranto e Statte. Ed ecco le dichiarazioni dell'azienda, "naturalmente tranquillizzanti".
LE "SPIEGAZIONI DELL'AZIENDA"
Per l'azienda: nessun pericolo.
È stato «un problema tecnico di natura elettro-strumentale» (una spiegazione del tutto chiara e limpida !!) a causare questa mattina la fuoriuscita di fumi dalla bocca dell'altoforno 5 dell'Ilva; in ogni caso non c'è stata «nessuna conseguenza per le persone e gli impianti e non si registrano emissioni di sostanze pericolose». (No comment)
"La fuoriuscita, spiega l'azienda, è durata meno di un minuto ed è stata determinata dall'improvviso blocco di una turbina conseguentemente all'apertura di un interruttore ausiliario di un quadro elettrico».
Il blocco ha causato «l'avaria del sistema di regolazione della pressione del gas di bocca dell'altoforno, facendo così scattare i sistemi di sicurezza con l'apertura automatica dei "Bleender" (valvole di sicurezza) a causa dell'aumento di pressione».
[omissis].
LE PREOCCUPAZIONI DEI TARANTINI E STATTESI
Come si è detto queste spiegazioni in "tecnichese" non tranquillizzano i nostri cittadini, ma sono chiaramente il segno di un impianto, obsoleto e per giunta con una manutenzione che non sembra del tutto ottimale.
LE "ATTESE" DECISIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Intanto, si attendono decisioni della consulta: Cerchiamo di chiarrire a noi stessi, prima che ai lettori di queste pagine quali erano le ragioni del contendere che la corte costituzionale era (ed è), chiamata a risolvere :
Dopo il decreto legge "salva Ilva" (tramutato in legge), vi sono stati due ricorsi alla stessa corte costituzionale da parte della magistratura di Taranto.
1) Il primo ricorso sollevato dal gip Todisco aveva come oggetto la presunta "illegittimità" di questa legge, perché la stessa era in contrasto con numerosi articoli della costituzione (tutela della salute del cittadino, tutela dell'ambiente, indipendenza della magistratura, separazione dei poteri e tanti altri).
2) Il secondo, riguardava il conflitto di attribuzione in parole semplici:
Il potere legislativo (le camere) ed esecutivo (il governo), non possono disporre in luogo o contro le decisioni del potere giudiziario.
I due ricorsi sembrano scaturire dalle stesse motivazioni; ed allora: la corte costituzionale, ha giudicato che il secondo ricorso non fosse proponibile perché era una sorte di "doppione" del primo (manifesta illegittimità), e che quindi era "sovrabbondante"; mentre su quello "decisivo" (il primo), si riserva di dare un giudizio di merito a Marzo, convocando tutte le parti in causa.
E' del tutto evidente che se la Corte giudicasse ammissibile questa "illegittimità" tutto ritornerebbe in mano alla magistratura e tutti i decreti Aia, salva ILVA etc diventerebbero inefficaci !!
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Il link a questa pagina:
http://statte-ambiente-territorio-tradizioni.blogspot.it/2013/02/ilva-sabato-162-nube-tossica-sulla-citta.html
È stato «un problema tecnico di natura elettro-strumentale» (una spiegazione del tutto chiara e limpida !!) a causare questa mattina la fuoriuscita di fumi dalla bocca dell'altoforno 5 dell'Ilva; in ogni caso non c'è stata «nessuna conseguenza per le persone e gli impianti e non si registrano emissioni di sostanze pericolose». (No comment)
"La fuoriuscita, spiega l'azienda, è durata meno di un minuto ed è stata determinata dall'improvviso blocco di una turbina conseguentemente all'apertura di un interruttore ausiliario di un quadro elettrico».
Il blocco ha causato «l'avaria del sistema di regolazione della pressione del gas di bocca dell'altoforno, facendo così scattare i sistemi di sicurezza con l'apertura automatica dei "Bleender" (valvole di sicurezza) a causa dell'aumento di pressione».
[omissis].
LE PREOCCUPAZIONI DEI TARANTINI E STATTESI
Come si è detto queste spiegazioni in "tecnichese" non tranquillizzano i nostri cittadini, ma sono chiaramente il segno di un impianto, obsoleto e per giunta con una manutenzione che non sembra del tutto ottimale.
La Gip Todisco di Taranto, molto impegnata nel caso ILVA |
LE "ATTESE" DECISIONI DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Intanto, si attendono decisioni della consulta: Cerchiamo di chiarrire a noi stessi, prima che ai lettori di queste pagine quali erano le ragioni del contendere che la corte costituzionale era (ed è), chiamata a risolvere :
Dopo il decreto legge "salva Ilva" (tramutato in legge), vi sono stati due ricorsi alla stessa corte costituzionale da parte della magistratura di Taranto.
1) Il primo ricorso sollevato dal gip Todisco aveva come oggetto la presunta "illegittimità" di questa legge, perché la stessa era in contrasto con numerosi articoli della costituzione (tutela della salute del cittadino, tutela dell'ambiente, indipendenza della magistratura, separazione dei poteri e tanti altri).
2) Il secondo, riguardava il conflitto di attribuzione in parole semplici:
Il potere legislativo (le camere) ed esecutivo (il governo), non possono disporre in luogo o contro le decisioni del potere giudiziario.
Il procuratore della repubblica Sebastio: Un magistrato "guida" nella lotta ai reati contro l'ambiente |
I due ricorsi sembrano scaturire dalle stesse motivazioni; ed allora: la corte costituzionale, ha giudicato che il secondo ricorso non fosse proponibile perché era una sorte di "doppione" del primo (manifesta illegittimità), e che quindi era "sovrabbondante"; mentre su quello "decisivo" (il primo), si riserva di dare un giudizio di merito a Marzo, convocando tutte le parti in causa.
E' del tutto evidente che se la Corte giudicasse ammissibile questa "illegittimità" tutto ritornerebbe in mano alla magistratura e tutti i decreti Aia, salva ILVA etc diventerebbero inefficaci !!
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