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venerdì 8 febbraio 2013

Italcave, TAR e "odori": Situazione migliore o peggiore?

Le foto rappresentano il "percorso" dei cattivi odori (Statte - Italcave)
Le foto sono scattate prima del tornado ed in gran parte, estratte da Google Street View

 In questa pagina:
1) Il TAR, "accoglie" il ricorso di ITALCAVE, contro l'ordinanza del comune di Statte, tendente a far dotare la stessa impresa di nuova "VIA" (Valutazione di impatto ambientale).
2) In arrivo 2000 tonnellate di rifiuti dalla Calabria.
3) Gli "odori Italcave" sono aumentati o no? Inchiesta colloquio con gli abitanti della zona Feliciolla.


Rione Feliciolla
 

Il TAR, ancora una volta, (e come sempre), dà torto al comune di Statte.

 

IL NOTIVO DEL RICORSO AL TAR DA PARTE DEL COMUNE.

Alla base del ricorso al TAR, del comune di Statte, nei riguardi dell'Italcave, c’era la  motivazione dell'ampliamento della cava stessa, verso Statte e quindi della ulteriore ridotta distanza della stessa, dalle prime case della nostra cittadina.
Questa circostanza,  imponeva una riconsiderazione dell'autorizzazione ambientale (VIA),    tenendo conto del possibile  impatto che questo "avvicinamento", poteva comportare: aumento dei cattivi odori, rischi per la salute dei cittadini etc.

Il comune:: "Occorre che l’Italcave si sottoponga ai controlli per una rinnovata VIA, dal momento che, l’impatto ambientale dovuto alla insostenibile vicinanza della discarica alle prime case dell’abitato stattese,  incide in modo determinante sulla salute dei cittadini".
 
QUINDI:

Le ragioni esposte dal comune erano “semplici: L’espansione della cava, entro il territorio di Statte, giungendo a poche centinaia di metri dalle prime abitazioni (presso la Feliciolla), potevano aggravare la situazione dei miasmi percepiti dagli abitanti di quel quartiere (e non solo), rendendo la qualità della vita degli stessi, molto penosa, specie se riferita a bambini, vecchi, malati e donne in stato interessanti.


Masseria "Feliciolla"


A rigor di logica, la questione, vista dai cittadini , può inquadrarsi nell'ambito degli "atti dovuti". Ovvero, il comune aveva l'obbligo di verificare che si stessero applicando tutte le "tecnologie ottimali possibili" e questo, nell'interesse della salute e del benessere dei suoi cittadini.
Che poi, il Tar, abbia ritenuto che non vi fossero, le ragioni per questa nuova "VIA", (trincerandosi in cavilli legali e non disponendo verifiche sul posto), ciò non cambia i termini della questione.

Si dirà, che tutto questo lo si è fatto a spese dei contribuente, del resto si sarebbe ugualmente eccepito, in caso di mancata richiesta di nuova VIA. (Còme a fésce a sbàglije).

Case rione Feliciolla (a poche centinaia di metri dall'Italcave)


Le motivazioni burocratichesi del TAR

Il TAR nella sua decisione (certamente, agendo a “rigor di legge”, proprio nel senso di “rigore), si è soffermato in sottigliezze normartive (un po’ come fece un giudice di “cassazione”, quando assolse diversi ergastolani, perché in un documento “mancava il timbro”).
La cosa più saggia, vista da noi, cittadini comuni e “ignoranti della legge”, sarebbe stata quella, che il TAR avesse verificato, se i “cativi odori” fossero aumentati, (come sostenuto dalla nostra amministrazione) o meno.

Zona "Ex  serbatoio Acquedotto Pugliese" (dopo la "Feliciolla"
 

La decisione del TAR

Respinto il ricorso di far sottostare l’Italcave ad una nuova VIA, per le mutate condizioni , con la motivazione che:  (riprendiamo da “Il Quotidiano di Puglia” che scrive, in uno stile un po’ “avvocatese”):

Motivazioni

 Nel caso specifico, per il giudicante non sus­sisterebbe il lamentato vizio di di­fetto di istruttoria in quanto l’im­pianto di Italcave ha già superato, con esito positivo, l’esame di com­patibilità ambientale. (Perbacco !).

Inoltre, non ci sarebbe alcun appiglio normati­vo (parliamo sempre di “carte” e non di situazioni reali)  che imponga l’obbligo di rinno­vare la valutazione favorevole di impatto ambientale” ; inoltre, sentite:

“Nel ricorso prodotto nel 2011 contro la Regione Puglia e altri enti per l’an­nullamento della Determinazione del dirigente Servizio Ecologia del­la Regione nei confronti di Italcave, l’Ente chiedeva una nuova Via, ma la società controinteressata (sic),  si è costituita in giudizio sollevando ec­cezioni in rito, contestandolo nel merito e chiedendone il rigetto. (Perbacco !!)

Per dare più forza alla sua decisione il Tar sottolinea che: “ la discarica non presenta modifiche sostanziali tali da necessitare di un rinnovo della Via”. (E siamo sempre lì: la “sostanzialità" delle modifiche della discarica, andrebbe verificata in base agli “effetti sgradevoli sugli abitanti” e non sulla carta).

Zona "Primo cash"
 

L’Italcave e i “ristorni”

Questo è un altro problema. Si parla di centinaia di miglia di euro annue, che farebbero comodo al nostro bilancio, specie in questo frangente. Il cittadino comune, però teme, che questo,  possa trasformarsi in "una polpetta avvelenata", perché fungerebbe come una sorta di sudditanza di fatto, nei riguardi dell'impresa. Ma questa, ovviamente, è solo una considerazione personale.

Comunque, ci è sembrato di capire che l’intera giunta, (ed anche gran parte del consiglio comunale)  a cominciare dal sindaco Angelo Miccoli,  dal vice sindaco Francesco Tagliente e dall’assessore all’ecologia Vinvenzo Chiarelli, non è, in linea di principio, contraria al ristorno ambientale; a parte qualche differenza non sostanziale, questo possibile ristorno (che con questo "giudizio del TAR sembra rimandato) lo si vuole, giustamente vincolare ad un segnale di apertura dell’Italcave.
Come dire ): “Deve prima essere eliminato il problema dei miasmi”. 

Zona "Elbit"
 

2000 tonnellate di rifiuti all'Italcave, provenienti dalla Calabria.

 


 
 
In arrivo ci sono ben duemila tonnell ate di rifiuti solidi urbani che dalle strade delle città di Reggio Calabria, Catanzaro e Lamezia Terme finiranno nella discarica per rifiuti speciali “Italcave. La frequenza di "arrivi" si valuta, in circa 10 tir al giorno.

La Polizia provinciale e l’Arpa sono in azione nel sito della discarica Italcave (unica, al momento, destinata ad accogliere i rifiuti dalla Calabria).
Si tratta di rifiuti con codice Cer 19.12.12, ovvero derivato dal trattamento degli Rsu (rifiuti solidi urbani). Gli stessi che hanno mobilitato la popolazione ionica nel 2006, 2008 e nel 2010.
Si precisano meglio i termini di questo "bel conferimento", compreso gli introiti giornalieri per la stessa società Italcave:
Nella sola giornata di mercoledì tredici tir hanno fatto rotta su Statte. Dalle 20 alle 30 tonnellate di rifiuti per ogni camion. Per un totale di circa 400 tonnellate al giorno.
Il giro d’affari è considerevole se si tiene conto che il prezzo mediamente quotato per ogni tonnellata di rifiuti smaltita è di circa 100 euro. Il conto è presto fatto: ogni giorno nelle casse della discarica Italcave entrano circa 40milaeuro.
L'entità dei rifiuti che dovranno arrivare dalla Calabria non è ancora ben nota.
Le notizie ufficiose contano duemila tonnellate, ma nemmeno la Polizia provinciale che ha attivato i controlli, sa ancora fino a quando continueranno ad arrivare i tir.

Si spera che la decisione del consiglio di stato in merito al ricorso della "Regione Puglia" che, giustamente, vantava il diritto di "non accogliere" rifiuti provenienti da altre regioni, dia esito favorevole. La decisione sembra prossima.


 

N.B. Per onestà intellettuale, chi scrive questa pagina, deve riportare un suo colloquio, con una schietta ed onesta persona che è stato ed è, il principale “difensore ambientale” della zona Feliciolla:  G. E.
Si precisa, che il colloquio, è avvenuto PRIMA dell'ultimo conferimento di 2000 tonnellate provenienti dalla Calabria. Quanto prima cercheremo di aggiornare il giudizio di G.E. tenendo conto di questo ulteriore "conferimento.!!
 
Si tralasciano le domande di chi scrive questa pagina:

G.E. Il rapporto, con l’Italcave, è molto mutato negli ultimi tempi, perché, la stessa impresa ha preso atto che “il muro contro muro” con gli abitanti di Statte ed in particolare con quelli della zona Feliciolla è assolutamente controproducente. per l'azienda stessa"

G.E. Questo mutato clima, è dovuto anche alle rinnovate responsabilità in azienda, attribuite ai figli dei proprietari, dimostratisi elastici e collaborativi con la nostra zona. Uno di questi, mi ha illustrato tutti i sistemi messi in opera per procurare il minore impatto possibile all’ambiente; ha anche affermato che, i loro consulenti, sono sempre alla ricerca delle migliori soluzioni possibili.

G.E. Ha invitato me, o qualunque commissione comunale a verificare di persona, i sistemi operati per non diffondere i miasmi; in pratica, dopo lo scarico di automezzi con rifiuti, lo strato dei rifiuti stessi, viene , immediatamente ricoperto da uno spesso strato di “inerti” (sabbione, brecciolino o altro). Quindi il periodo “debole” della diffusione si riduce al tempo necessario allo "scarico e ricopertura"..

G.E. L. potrai non credermi ma le “emissioni non sono aumentate !!

G.E. L, avevo dimenticato di precisarti, che un altro sistema, adottato in queso clima di rinnovata collaborazione, consiste nella valutazione dei “venti”.
In pratica, tenendo conto delle previsioni meteo ed in base ad altri fattori, viene programmato l’arrivo degli automezzi proprio in concomitanza col vento di tramontana, in modo che le “operazioni” siano “controvento” rispetto a Statte; questo ora è possibile, perché gli arrivi sono quasi dimezzati (a causa della “crisi” anche in Campania, Calabria etc) e quindi, far attendere gli arrivi, non pregiudica la quantità complessiva dei mezzi che arrivano in discarica.

Che dire ? Questa “intervista”, è in apparente contraddizione con la prima parte di questa pagina, ma, dal momento che queste dichiarazioni provengono da una persona, conosciuta a Statte e rispettato per la sua onestà e schiettezza, bisogna dedurre che, almeno negli ultimi tempi, il "clima" tra Statte e l'Italcave è cambiato, anche se questi "nuovi conferimenti" di rifiuti provenienti dalla Calabria, non aiutano certo a migliorare la situazione.
 
Ingresso "Italcave"

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