Cerca gli argomenti su questo blog

martedì 3 febbraio 2015

Testo integrale del Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento.


La notizia:
Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  ha giurato davanti alle Camere e ai delegati regionali per poi rivolgere il suo primo messaggio interrotto da 42 lunghi applausi.


Nell'appendice di questa pagina, il testo integrale dello stesso messaggio, (con una sommaria ed arbitraria notazione in azzurro  dei temi trattati).

Ovviamente, chi scrive non potrebbe permettersi alcun giudizio nel merito, di questo messaggio del neo Capo dello Stato, può soltanto riportare, le sensazioni del semplice cittadino della strada. Ebbene: il presidente ha posto in più punti, grande attenzione nei riguardi dei cittadini più disagiati, denunciando anche i soprusi della  Pubblica Amministrazione nei loro riguardi (ma questo, in modo molto implicito) toccando altresì, tutti i temi nazionali ed internazionali sul tappeto. Ha anche promesso di essere un arbitro imparziale, chiedendo anche ai "giocatori in campo" di favorirlo in questo arbitraggio.



Grande rilievo nel discorso, lo hanno avuto "le difficoltà e le speranze degli italiani", come aveva anticipato il giorno della sua elezione; ha affrontato molti altri temi, come il terribile e nuovo terrorismo a sfondo islamista, la mafia, la evasione delle tasse, la grave recessione economica che ha visto crescere  difficoltà delle classi più "deboli".


Ha condiviso la necessità della realizzazione delle riforme costituzionali e la legge elettorale.  Ha auspicato un nuovo "corso" delle politiche comunitarie, ed ha sfiorato anche il tema drammatico degli immigrati, auspicando implicitamente una qualche possibilità di cittadinanza. Insomma, un discorso a tutto tondo che ha toccato, sia pure nella sua sinteticità (discorso apprezzabile anche per questo), la maggior parte dei temi  sul tappeto."




La notizia finisce qui, Chi intende "dare una guardata" al testo integrale del messaggio presidenziale è pregato di proseguire con la seguente appendice.(Ve lo consiglio, perché il "messaggio" a differenza di altre occasioni simili, non è affatto barboso ed è denso di spunti molto interessanti).

APPENDICE: Il testo integrale del messaggio presidenziale

03 febbraio 2015 ore 10  Montecitorio 
Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento.


(Introduzione e saluti)
"Signora Presidente della Camera dei Deputati, Signora Vice Presidente del Senato, Signori Parlamentari e Delegati regionali.
Rivolgo un saluto rispettoso a questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro popolo e le danno voce e alle Regioni qui rappresentate.

Ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Vice Presidente Valeria Fedeli. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al voto.

"Un pensiero deferente ai miei predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplari.
A loro va l'affettuosa riconoscenza degli italiani. Al Presidente Napolitano che, in un momento difficile, ha accettato l'onere di un secondo mandato, un ringraziamento particolarmente intenso".

"Rendo omaggio alla Corte Costituzionale organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta fondamentale, al Consiglio Superiore della magistratura presidio dell'indipendenza e a tutte le magistrature."

"Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato: La responsabilità di rappresentare l'unità nazionale innanzitutto: l'unità che lega
indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno, ma anche l'unità costituita dall'insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri  concittadini."

Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana. L'impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le  loro speranze."

(Le ferite della crisi: aumento di ingiustizie, povertà, emarginazione, solitudine, ansie disoccupazione)
" La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo.
Ha aumentato le ingiustizie.

Ha generato nuove povertà.
Ha prodotto emarginazione e solitudine.

Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle
ragazze e ai ragazzi.
Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di  occupazione, l'esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi  sociali fondamentali.

Sono questi i punti dell'agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni
al popolo.

Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione.

Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l'economia nazionale e quella europea, va alimentata l'inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa.

E' indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo.

Nel corso del semestre di Presidenza dell'Unione Europea appena conclusosi, il Governo - cui rivolgo un saluto e un augurio di buon lavoro - ha opportunamente perseguito questa strategia.

Sussiste oggi l'esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e  che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza.

L'urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte
efficaci alla nostra comunità, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte.
Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente".

(Riconoscere i meriti dei giovani,  e delle imprese,  ma la P.A. deve essere trasparente  e partecipata dai cittadini)
"Penso ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito.

Penso alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio
di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali.

Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve
declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni.


(Nazione significa ridare speranza, e rinforzare i legami che tengono insieme la società; un pensiero di amicizia alle comunirà straniere)
Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace
mobilitazione di tutte le risorse della società italiana.

Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza.
Perché questa speranza non rimanga un'evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami  che tengono insieme la società. 

A questa azione sono chiamate tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come  all'estero. Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso.
Un pensiero di amicizia rivolgo alle numerose comunità straniere presenti nel nostro
Paese.

La strada maestra di un Paese unito è quella che indica la nostra Costituzione, quando
sottolinea il ruolo delle formazioni sociali, corollario di una piena partecipazione alla vita pubblica.

La crisi di rappresentanza ha reso deboli o inefficaci gli strumenti tradizionali della
partecipazione, mentre dalla società emergono, con forza, nuove modalità di espressione che hanno già prodotto risultati avvertibili nella politica e nei suoi soggetti.

(Il parlamento non deve essere l'espressione di un "segmento" della società ma deve rappresentare l'intero popolo italiano.)
Questo stesso Parlamento presenta elementi di novità e di cambiamento.
La più alta percentuale di donne e tanti giovani parlamentari. 

Un risultato prezioso chetroppe volte la politica stessa finisce per oscurare dietro polemiche e conflitti.
I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei.
Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di
cambiare.

 A loro, in particolare, chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero
comunità nazionale, non dimenticando mai l'essenza del mandato parlamentare.
 L'idea, cioè, che in queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma si è rappresentanti dell'intero popolo italiano e, tutti insieme, al
servizio del Paese".

"Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità".

(Intendere la politica come servizio per il bene di tutti)
"Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come
servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti.
E' necessario ricollegare a esse quei tanti nostri concittadini che le avvertono lontane ed estranee.

La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando  le formule più adeguate al mutamento dei tempi.
E' significativo che il mio giuramento sia avvenuto mentre sta per completarsi il percorso di un'ampia e incisiva riforma della seconda parte della Costituzione.

Senza entrare nel merito delle singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua  sovranità, desidero esprimere l'auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l'obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia".

(Non ricorrere troppo facilmente ai "decreti")
"Riformare la Costituzione per rafforzare il processo democratico.
Vi è anche la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del  processo legislativo, bilanciando l'esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare".

(Il presidente della Repubblica è un arbitro imparziale ma ha la necessità, che i "giocatori" siano "corretti")
"Come è stato più volte sollecitato dal Presidente Napolitano, un'altra priorità è costituita
dall'approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.
Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un
arbitro, del garante della Costituzione.

E' una immagine efficace.All'arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L'arbitro deve essere - e sarà  - imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza".

(La garanzia più forte della Costituzione è quella di applicarla e viverla ogni giorno, riconoscendo  diritti  dei malati, e dei più "deboli" e pieni diritti civili a tutti i cittadini, contrastando altresì, l'evasione fiscale)
"Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione
La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione.
Nel viverla giorno per giorno".

"Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro."

"Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.
Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici."

"Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.
Significa garantire i diritti dei malati.

Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.
Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.

Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.
Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.

Significa sostenere la famiglia, risorsa della società.
Significa garantire l'autonomia ed il pluralismo dell'informazione, presidio di democrazia.

Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono
l'Italia dal nazifascismo.
Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in
quella economica, nella sfera personale e affettiva."

(La mafia e la corruzione sono dei cancri che distruggono speranze, impongono gioghi e sopraffazioni, calpestano diritti.)
"Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.
La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. 

Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. 
Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.

L'attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini»
E' allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni.

Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
Dobbiamo incoraggiare l'azione determinata della magistratura e delle forze dell'ordine
che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.

Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi.
Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci e una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere."

"Altri rischi minacciano la nostra convivenza".

(Il terrorismo internazionale: La minaccia è molto  vasta. L'attacco è, ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza. Per minacce globali servono risposte globali)
"Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali. 

"Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti. 

Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.

Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile
attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell'ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano." 

"La pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia.
Va condannato e combattuto chi strumentalizza a fini di dominio il proprio  credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa.

 Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell'ottica dello scontro tra
religioni o tra civiltà sarebbe un grave errore.
La minaccia è molto più profonda e più vasta. L'attacco è ai fondamenti di libertà, di
democrazia, di tolleranza e di convivenza. 

Per minacce globali servono risposte globali.
Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali. I predicatori d'odio e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di  comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a una dimensione  territoriale."

"La comunità internazionale deve mettere in campo tutte le sue risorse".

(Auspica che tra le nazioni, vi sia ampia collaborazione nel combattere il terrorismo e nello stesso tempo l'Italia e l'Europa devono rappresentare la frontiera della speranza) 
"Nel salutare il Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica, esprimo un auspicio di intensa collaborazione anche in questa direzione.

La lotta al terrorismo va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento. Una lotta impegnativa che non può prescindere dalla sicurezza: lo Stato deve assicurare il  diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura. 

"Il sentimento della speranza ha caratterizzato l'Europa nel dopoguerra e alla caduta del  muro di Berlino. Speranza di libertà e di ripresa dopo la guerra, speranza di affermazionedi valori di democrazia dopo il 1989.

Nella nuova Europa l'Italia ha trovato l'affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro  ma soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L'Unione Europea  rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio.
L'affermazione dei diritti di cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio  europeo di libertà, sicurezza e giustizia.

Le guerre, gli attentati, le persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano ingenti masse di profughi. Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell'Europa del diritto e della democrazia. E' questa un'emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l'Unione Europea  più attenta, impegnata e solidale".

(Un grazie agli operatori che si adoperano a favore degli immigrati) 
"L'Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l'impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo. 
A livello internazionale la meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede impegnati i nostri militari in tante missioni,  deve essere consolidata con un'azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza la quale ogni
sforzo è destinato a vanificarsi."

(Un grazie alle forze armate ed un auspicio che i due fucilieri di marina possano tornare presto in Patria)
"Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra
politica estera e di sicurezza, rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita nell'assolvimento del proprio dovere.
Occorre continuare a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una  conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria.

Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo.
Di tre italiani, padre Paolo Dall'Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno
notizie in terre difficili e martoriate. 

A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all'augurio di fare presto ritorno nelle loro case". 

(Per la nostra gente, la Repubblica è "il volto" che si presenta nella vita di ogni giorno: ospedale, municipio, scuola, tribunale, museo. Gli uffici pubblici e le istituzioni siano lo specchio di tutti gli italiani).
"Onorevoli Parlamentari, Signori Delegati,  per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i  giorni: l' ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo.

Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani: il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.  i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti. Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto. 

Il volto di chi ha dovuto chiudere l'impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.  
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.

Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto. Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. "


(Il presidente conclude così)
Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace.
Viva la Repubblica, viva l'Italia!


La "mascotte" dei corazzieri, anch'essa presente al "saluto al presidente"



Per contattare il blogger dinodelgiudice@tin.it
Per andare alla pagina principale del blog cliccare QUI
Per andare alle pagine "Politica italiana" QUI



Nessun commento:

Posta un commento