La notizia:
Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha giurato davanti alle Camere e ai delegati regionali per poi rivolgere il suo primo messaggio interrotto da 42 lunghi applausi.
Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha giurato davanti alle Camere e ai delegati regionali per poi rivolgere il suo primo messaggio interrotto da 42 lunghi applausi.
Nell'appendice di questa pagina, il testo
integrale dello stesso messaggio, (con una sommaria ed arbitraria notazione in azzurro dei temi trattati).
Ovviamente,
chi scrive non potrebbe permettersi alcun giudizio nel merito, di questo
messaggio del neo Capo dello Stato, può soltanto riportare, le sensazioni del
semplice cittadino della strada. Ebbene:
il presidente ha posto in più punti, grande attenzione nei riguardi dei
cittadini più disagiati, denunciando anche i soprusi della Pubblica
Amministrazione nei loro riguardi (ma
questo, in modo molto implicito) toccando
altresì, tutti i temi nazionali ed internazionali sul tappeto. Ha anche
promesso di essere un arbitro
imparziale, chiedendo anche
ai "giocatori in
campo" di favorirlo in
questo arbitraggio.
Grande rilievo nel discorso, lo
hanno avuto "le
difficoltà e le speranze degli italiani", come aveva anticipato il
giorno della sua elezione; ha affrontato molti altri temi, come il terribile e
nuovo terrorismo a sfondo islamista, la mafia, la evasione delle tasse, la
grave recessione economica che ha visto crescere difficoltà delle classi
più "deboli".
Ha condiviso la necessità della
realizzazione delle riforme costituzionali e la legge elettorale. Ha auspicato un nuovo "corso" delle politiche comunitarie, ed ha
sfiorato anche il tema drammatico degli immigrati, auspicando implicitamente una
qualche possibilità di cittadinanza. Insomma, un discorso a tutto tondo che ha
toccato, sia pure nella sua sinteticità (discorso
apprezzabile anche per questo), la
maggior parte dei temi sul tappeto."
La notizia finisce qui, Chi intende "dare una guardata" al testo integrale del messaggio presidenziale è pregato di proseguire con la seguente appendice.(Ve lo consiglio, perché il "messaggio" a differenza di altre occasioni simili, non è affatto barboso ed è denso di spunti molto interessanti).
APPENDICE: Il testo integrale del messaggio presidenziale
03 febbraio 2015 ore 10
Montecitorio
Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del
giuramento.
(Introduzione
e saluti)
"Signora Presidente della
Camera dei Deputati, Signora Vice Presidente del Senato, Signori Parlamentari e
Delegati regionali.
Rivolgo un saluto rispettoso a
questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro
popolo e le danno voce e alle Regioni qui rappresentate.
Ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Vice Presidente Valeria Fedeli. Ringrazio tutti coloro che hanno preso
parte al voto.
"Un pensiero deferente ai
miei predecessori, Carlo
Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che hanno svolto la loro funzione con
impegno e dedizione esemplari.
A loro va l'affettuosa
riconoscenza degli italiani. Al Presidente Napolitano che, in un momento difficile, ha
accettato l'onere di un secondo mandato, un ringraziamento particolarmente intenso".
"Rendo omaggio alla Corte
Costituzionale organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta
fondamentale, al Consiglio Superiore della magistratura presidio
dell'indipendenza e a tutte le magistrature."
"Avverto pienamente la
responsabilità del compito che mi è stato affidato: La responsabilità di
rappresentare l'unità nazionale innanzitutto: l'unità che lega
indissolubilmente i nostri
territori, dal Nord al Mezzogiorno, ma anche l'unità costituita dall'insieme
delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini."
Questa unità, rischia di essere
difficile, fragile, lontana. L'impegno di tutti deve essere rivolto a superare
le difficoltà degli italiani e a realizzare le loro speranze."
(Le ferite della crisi: aumento di
ingiustizie, povertà, emarginazione, solitudine, ansie disoccupazione)
" La lunga crisi,
prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro
Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo.
Ha
aumentato le ingiustizie.
Ha
generato nuove povertà.
Ha prodotto
emarginazione e solitudine.
Le angosce si annidano in tante
famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle
ragazze e ai ragazzi.
Il lavoro che manca per tanti
giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione,
l'esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi
sociali fondamentali.
Sono questi i punti dell'agenda
esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni
al popolo.
Dobbiamo saper scongiurare il
rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui
si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione.
Per uscire dalla crisi, che ha
fiaccato in modo grave l'economia nazionale e quella europea, va alimentata
l'inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa.
E' indispensabile che al
consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da
articolare innanzitutto a livello europeo.
Nel corso del semestre di
Presidenza dell'Unione Europea appena conclusosi, il Governo - cui rivolgo un
saluto e un augurio di buon lavoro - ha opportunamente perseguito questa
strategia.
Sussiste oggi l'esigenza di
confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e che
riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e
impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e
l'eguaglianza.
L'urgenza di riforme
istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte
efficaci alla nostra comunità,
risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte.
Esistono nel nostro Paese
energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi
compiutamente".
(Riconoscere i meriti dei
giovani, e delle imprese, ma la P.A. deve essere trasparente
e partecipata dai cittadini)
"Penso ai giovani che
coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito.
Penso alle imprese, piccole
medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio
di continuare a innovare e a
competere sui mercati internazionali.
Penso alla Pubblica
Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve
declinare i principi costituzionali,
adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità
dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli
adempimenti, coerenza nelle decisioni.
(Nazione significa ridare
speranza, e rinforzare i legami che tengono insieme la società; un pensiero di
amicizia alle comunirà straniere)
Non servono generiche esortazioni
a guardare al futuro ma piuttosto la tenace
mobilitazione di tutte le risorse
della società italiana.
Parlare di unità nazionale significa,
allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza.
Perché questa speranza non
rimanga un'evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami che
tengono insieme la società.
A questa azione sono chiamate
tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come all'estero. Ai
connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso.
Un pensiero di amicizia rivolgo
alle numerose comunità straniere presenti nel nostro
Paese.
La strada maestra di un Paese
unito è quella che indica la nostra Costituzione, quando
sottolinea il ruolo delle
formazioni sociali, corollario di una piena partecipazione alla vita pubblica.
La crisi di rappresentanza ha
reso deboli o inefficaci gli strumenti tradizionali della
partecipazione, mentre dalla
società emergono, con forza, nuove modalità di espressione che hanno già
prodotto risultati avvertibili nella politica e nei suoi soggetti.
(Il parlamento non deve essere
l'espressione di un "segmento" della società ma deve rappresentare l'intero popolo italiano.)
Questo stesso Parlamento presenta
elementi di novità e di cambiamento.
La più alta percentuale di donne
e tanti giovani parlamentari.
Un risultato prezioso chetroppe volte la politica stessa finisce per
oscurare dietro polemiche e conflitti.
I giovani parlamentari portano
in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei.
Rappresentano anche, con la
capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di
cambiare.
A loro, in particolare,
chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero
comunità nazionale, non
dimenticando mai l'essenza del mandato parlamentare.
L'idea, cioè, che in
queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi
particolari, ma si è rappresentanti dell'intero popolo italiano e, tutti
insieme, al
servizio del Paese".
"Tutti sono chiamati ad
assumere per intero questa responsabilità".
(Intendere la politica come
servizio per il bene di tutti)
"Condizione primaria per
riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come
servizio al bene comune,
patrimonio di ognuno e di tutti.
E' necessario ricollegare a esse
quei tanti nostri concittadini che le avvertono lontane ed estranee.
La democrazia non è una conquista
definitiva ma va inverata continuamente, individuando le formule più
adeguate al mutamento dei tempi.
E' significativo che il mio
giuramento sia avvenuto mentre sta per completarsi il percorso di un'ampia e
incisiva riforma della seconda parte della Costituzione.
Senza entrare nel merito delle
singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua sovranità,
desidero esprimere l'auspicio che questo percorso sia portato a compimento con
l'obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia".
(Non ricorrere troppo facilmente
ai "decreti")
"Riformare
la Costituzione per rafforzare il processo democratico.
Vi è anche la necessità di
superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del
processo legislativo, bilanciando l'esigenza di governo con il rispetto
delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare".
(Il presidente della Repubblica è
un arbitro imparziale ma ha la necessità, che i "giocatori" siano
"corretti")
"Come è stato più volte
sollecitato dal Presidente Napolitano, un'altra priorità è costituita
dall'approvazione di una nuova
legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.
Nel linguaggio corrente si è
soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un
arbitro, del garante della
Costituzione.
E' una immagine efficace.All'arbitro compete la puntuale applicazione
delle regole. L'arbitro deve essere - e sarà - imparziale. I
giocatori lo aiutino con la loro correttezza".
(La garanzia
più forte della Costituzione è quella di applicarla e viverla ogni giorno,
riconoscendo diritti
dei malati, e dei più "deboli" e pieni diritti civili a
tutti i cittadini, contrastando altresì, l'evasione fiscale)
"Il
Presidente della Repubblica è garante della Costituzione
La garanzia più forte della
nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione.
Nel viverla giorno per
giorno".
"Garantire la Costituzione
significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola
moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Significa riconoscere e rendere
effettivo il diritto al lavoro."
"Significa promuovere la
cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove
tecnologie e superando il divario digitale.
Significa amare i nostri tesori
ambientali e artistici."
"Significa ripudiare la
guerra e promuovere la pace.
Significa garantire i diritti
dei malati.
Significa che ciascuno concorra,
con lealtà, alle spese della comunità nazionale.
Significa che si possa ottenere
giustizia in tempi rapidi.
Significa fare in modo che le
donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.
Significa rimuovere ogni
barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.
Significa sostenere la famiglia,
risorsa della società.
Significa garantire l'autonomia
ed il pluralismo dell'informazione, presidio di democrazia.
Significa ricordare la Resistenza
e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono
l'Italia dal nazifascismo.
Significa libertà. Libertà come
pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in
quella economica, nella sfera
personale e affettiva."
(La mafia e
la corruzione sono dei cancri che distruggono speranze, impongono gioghi e
sopraffazioni, calpestano diritti.)
"Garantire la Costituzione
significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla
mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.
La corruzione ha raggiunto un
livello inaccettabile.
Divora risorse che potrebbero
essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole
del mercato.
Favorisce le consorterie e
penalizza gli onesti e i capaci.
L'attuale Pontefice, Francesco,
che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato
parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive
abitudini»
E' allarmante la diffusione
delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni.
Un cancro pervasivo, che
distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
Dobbiamo incoraggiare l'azione
determinata della magistratura e delle forze dell'ordine
che, spesso a rischio della
vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.
Nella lotta alle mafie abbiamo
avuto molti eroi.
Penso tra gli altri a Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino.
Per sconfiggere la mafia occorre
una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci e una dirigenza politica
e amministrativa capace di compiere il proprio dovere."
"Altri rischi minacciano la
nostra convivenza".
(Il terrorismo
internazionale: La minaccia è molto
vasta. L'attacco è, ai fondamenti di libertà, di democrazia, di
tolleranza e di convivenza. Per minacce globali servono risposte globali)
"Un
fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali.
"Il terrorismo
internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie
in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti.
Siamo inorriditi dalle barbare
decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in
Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.
Il nostro Paese ha pagato, più
volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e
dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso
nel vile
attacco terroristico alla
Sinagoga di Roma nell'ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro
bambino, un bambino italiano."
"La pratica della violenza
in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia.
Va condannato e combattuto chi
strumentalizza a fini di dominio il proprio credo, violando il diritto
fondamentale alla libertà religiosa.
Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista
nell'ottica dello scontro tra
religioni o tra civiltà sarebbe
un grave errore.
La minaccia è molto più profonda
e più vasta. L'attacco è ai fondamenti di libertà, di
democrazia, di tolleranza e di
convivenza.
Per minacce
globali servono risposte globali.
Un fenomeno così grave non si
può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali. I predicatori d'odio
e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di
comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a
una dimensione territoriale."
"La comunità internazionale
deve mettere in campo tutte le sue risorse".
(Auspica che tra le nazioni, vi
sia ampia collaborazione nel combattere il terrorismo e nello stesso tempo
l'Italia e l'Europa devono rappresentare la frontiera della speranza)
"Nel salutare il Corpo
Diplomatico accreditato presso la Repubblica, esprimo un auspicio di intensa
collaborazione anche in questa direzione.
La lotta
al terrorismo va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di
discernimento. Una lotta impegnativa che non può prescindere dalla sicurezza:
lo Stato deve assicurare il diritto dei cittadini a una vita serena e
libera dalla paura.
"Il
sentimento della speranza ha caratterizzato l'Europa nel dopoguerra e alla
caduta del muro di Berlino. Speranza di libertà e di ripresa dopo la
guerra, speranza di affermazionedi valori di democrazia dopo il 1989.
Nella nuova Europa l'Italia ha
trovato l'affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro ma
soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L'Unione
Europea rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e
la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio.
L'affermazione dei diritti di
cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio europeo di
libertà, sicurezza e giustizia.
Le guerre, gli attentati, le
persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano
ingenti masse di profughi. Milioni di individui e famiglie in fuga dalle
proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell'Europa del diritto e
della democrazia. E' questa un'emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve
vedere l'Unione Europea più attenta, impegnata e solidale".
(Un grazie agli operatori che si
adoperano a favore degli immigrati)
"L'Italia ha fatto e sta
facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari
livelli, per l'impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico
esodo.
A livello internazionale la
meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede
impegnati i nostri militari in tante missioni, deve essere consolidata
con un'azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza
la quale ogni
sforzo è destinato a
vanificarsi."
(Un grazie alle forze armate ed un
auspicio che i due fucilieri di marina possano tornare presto in Patria)
"Alle Forze Armate, sempre
più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra
politica estera e di sicurezza,
rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita
nell'assolvimento del proprio dovere.
Occorre continuare a dispiegare
il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di
Marina, Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una
conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria.
Desidero rivolgere un pensiero ai
civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di
cooperazione e di aiuto allo sviluppo.
Di tre italiani, padre Paolo
Dall'Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno
notizie in terre difficili e
martoriate.
A loro e ai loro familiari va la
solidarietà e la vicinanza di tutto il
popolo italiano, insieme all'augurio di fare presto ritorno nelle loro
case".
(Per la nostra gente, la
Repubblica è "il volto" che si presenta nella vita di ogni giorno:
ospedale, municipio, scuola, tribunale, museo. Gli uffici pubblici e le
istituzioni siano lo specchio di tutti gli italiani).
"Onorevoli Parlamentari,
Signori Delegati, per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello
che si presenta nella vita di tutti i giorni: l' ospedale, il municipio,
la scuola, il tribunale, il museo.
Mi auguro che negli uffici
pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli
italiani: il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi. i
volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre,
dei malati, e delle loro famiglie, che
portano sulle spalle carichi pesanti. Il volto dei giovani che cercano lavoro e
quello di chi il lavoro lo ha perduto.
Il volto di
chi ha dovuto chiudere l'impresa a causa della congiuntura economica e quello
di chi continua a investire nonostante la crisi.
Il volto di chi dona con
generosità il proprio tempo agli altri.
Il volto di chi non si arrende
alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca
una via di riscatto. Storie di donne e
di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche,
culturali e religiose.
Questi volti e queste storie
raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale.
"
(Il
presidente conclude così)
Un
popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso
un futuro di serenità e di pace.
Viva la
Repubblica, viva l'Italia!
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