L’estensore di queste
pagine, ha cercato sempre di esporre i fatti senza pontificare giudizi politici.. Non
sempre ci è riuscito ma, ha sempre cercato di farlo in buona fede.
Ed ora, almeno per una
volta, permettetegli (almeno in "Appendice") di esprimere un suo pensiero su quella che è stata e
continua ad essere la condotta del
governo Renzi sull'argomento “referendum” ora, giustamente, di attualità.
Intanto, cominciamo al capire
qualcosa di questo benedetto “Referendum” del 17 aprile, noto ormai come “No
Trivelle”.
Giorno 17 aprile, saremo
chiamati a votare per un referendum che
ci chiederà: “Per le concessioni di
estrazione di idrocarburi, nelle acque territoriali entro le 12 miglia, volete
che alle scadenze già previste, le concessioni NON VENGANO
RINNOVATE?” (Il quesito sarà lungo e complicato ma la sostanza è
questa).
Per ogni cittadino di buon senso, LA RISPOSTA È UNA SOLA:
VOTIAMO SÌ.
VOTIAMO SÌ.
L’ESSENZIALE DELLA NOTIZIA
TERMINA QUI MA, SIETE INVITATI a scorrere l’Appendice" nella quale chiariremo alcuni aspetti importanti riguardanti il referendum stesso.
APPENDICE
Il Renzi che finora NON mi dispiaceva. (Scusate il ritorno alla "prima persona")
Ora voglio soltanto esprimere
un pensiero, da cittadino che si è sempre sforzato di
essere obiettivo; naturalmente, non sempre ci sono riuscito ma ho cercato di fare del mio meglio per esserlo.
Bene!! Finora, non ritenevo Renzi un incapace primo ministro perché, pur giudicandolo alquanto ducetto, vedevo di buon occhio la sua capacità operativa che mancava da decenni in tutti gli schieramenti; giudicavo positivo il suo pragmatismo nel non preoccuparsi eccessivamente dei freni interni e delle tessere in calo; valutavo con favore alcune delle sue riforme tra cui, la volontà di superare il bicameralismo perfetto che tanti rallentamenti e danni ha procurato, dalla nascita della Repubblica.
Bene!! Finora, non ritenevo Renzi un incapace primo ministro perché, pur giudicandolo alquanto ducetto, vedevo di buon occhio la sua capacità operativa che mancava da decenni in tutti gli schieramenti; giudicavo positivo il suo pragmatismo nel non preoccuparsi eccessivamente dei freni interni e delle tessere in calo; valutavo con favore alcune delle sue riforme tra cui, la volontà di superare il bicameralismo perfetto che tanti rallentamenti e danni ha procurato, dalla nascita della Repubblica.
Come cittadino, apprezzavo il suo modo di confrontarsi con i suoi omologhi europei, differente da quello di tanti suoi predecessori italiani spesso con la coda tra le gambe e, soprattutto, perché affermava che “a me non interessano le correnti di partito ma il POPOLO”.
E QUI CASCA L’ASINO.
Vediamo, in questa vicenda, quale considerazione Renzi, abbia avuto nei riguardi del “popolo”
1) Il Comitato Promotore aveva promosso questo
referendum con 6 quesiti; a questo Comitato, avevano aderito oltre 160
associazioni (dall'Arci alla Fiom, da
quasi tutte le associazioni ambientaliste a quelle dei consumatori, dal Touring
Club all'alleanza cooperative della pesca) e chi più ne ha più ne metta: La
volontà di tanta gente però era ignorata dal governo. MA RENZI AMA IL POPOLO.
2) Con l’intenzione di
rendere inefficaci i quesiti, ma anche per rispondere ad una normativa europea
che lo obbligava a farlo, Renzi, con un emendamento alla Legge di Stabilità,
recepiva 5 di queste richieste referendarie (tra cui quella di proibire nuove concessioni entro le 12 miglia) ma,
stranamente, anche per le concessioni
sotto costa, la legge ha previsto di poter concedere proroghe su proroghe "fino all'esaurimento del giacimento". E se, il giacimento si dovesse esaurire tra un secolo, la concessione rimarrebbe attiva per lo stesso tempo.. MA RENZI AMA IL POPOLO.
Da notare che questa concessione all'infinito sotto costa, non è ammessa da nessun altro paese dell’Europa e cozza contro ogni buon senso e contro la salvaguardia delle coste e del turismo, andando
contro la volontà della gente. MA RENZI AMA IL POPOLO.
3) Renzi, andando anche contro la volontà della minoranza del
suo partito, ha invitato il popolo ad
astenersi, giudicando il referendum
inutile, perché a suo dire gli impianti sono sicuri e al riparo da ogni
incidente, malgrado che Greenpeace, citando fonti degli esperti governativi
dell’Ispra, abbia dichiarato che due terzi delle piattaforme, ha sedimenti
con almeno un inquinante pericoloso, oltre i limiti fissati dalle norme Comunitarie.
MA RENZI AMA IL POPOLO.
4) Per far fallire il Referendum, Renzi ha rifiutato l’election day (perdonatemi l’inglese), cioè
di far effettuare amministrative e referendum
nello stesso giorno. Così facendo, ha procurato una maggior spesa per lo stato, per circa 300
milioni che potevano essere utilmente impiegati per aiutare tanta gente in difficoltà. MA RENZI
AMA IL POPOLO.
5) LA COSA PIÙ IMPORTANTE: Boicottare
un referendum, tradisce lo spirito democratico della nostra Costituzione.
L'astensione consente comodamente di sommare la volontà della propria parte, all'indifferenza di chi si astiene spontaneamente. MA RENZI AMA IL POPOLO.
L'astensione consente comodamente di sommare la volontà della propria parte, all'indifferenza di chi si astiene spontaneamente. MA RENZI AMA IL POPOLO.
6) A OTTOBRE CI SARÀ IL VOTO CONFERMATIVO DELLA RIFORMA
COSTITUZIONALE VOLUTA DA RENZI.
Faccio soltanto una considerazione: Renzi boicottando in vari modi il Referendum (col mancato elction day e con l’invito all’astensione) di fatto ne ha messo a forte rischio la riuscita. MA RENZI AMA IL POPOLO.
7) PREVEDIBILI CONSEGUENZE DI QUESTO BOICOTTAGGIO.
Come sappiamo, ad ottobre ci sarà il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.
Faccio soltanto una considerazione: Renzi boicottando in vari modi il Referendum (col mancato elction day e con l’invito all’astensione) di fatto ne ha messo a forte rischio la riuscita. MA RENZI AMA IL POPOLO.
7) PREVEDIBILI CONSEGUENZE DI QUESTO BOICOTTAGGIO.
Come sappiamo, ad ottobre ci sarà il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.
In quell'occasione "lui" sapete che dirà? "Votate Sì oppure No al referendum confermativo sulla "riforma della Costituzione" purché andiate a votare", ma il suo atteggiamento attuale finirà per incrementare il numero degli astensionisti col pericolo reale che il referendum non raggiunga il quorum previsto dalla Legge.
Renzi ha più volte affermato che se, il referendum di ottobre non passasse, lascerebbe definitivamente la politica.
Il popolo del referendum “No Trivelle” pensate che ne rimarrebbe dispiaciuto?
Il popolo del referendum “No Trivelle” pensate che ne rimarrebbe dispiaciuto?
Renzi, ha messo in conto tutto questo?
Ci viene così spontaneo pensare ad una frase del Maestro di tutti noi:
"CHI DI SPADA FERISCE, DI SPADA PERISCE."
CONCLUSIONE
Sapete quale è la cosa che
più ci meraviglia?
È la constatazione che tanti cittadini che si sentono politicamente schierati con Renzi, manifestino il dissenso nei confronti del Referendum esattamente come lui: cioè, sono favorevoli all'astensione, e questo, indipendentemente dalle proprie intime convinzioni nei riguardi dell'ambiente. Si badi bene, qui non si tratta di dare giudizi su chi, per proprie convinzioni fosse indirizzato a votare "NO" bensì, su chi accetta supinamente di astenersi dal voto: questo è davvero inspiegabile !!
È la constatazione che tanti cittadini che si sentono politicamente schierati con Renzi, manifestino il dissenso nei confronti del Referendum esattamente come lui: cioè, sono favorevoli all'astensione, e questo, indipendentemente dalle proprie intime convinzioni nei riguardi dell'ambiente. Si badi bene, qui non si tratta di dare giudizi su chi, per proprie convinzioni fosse indirizzato a votare "NO" bensì, su chi accetta supinamente di astenersi dal voto: questo è davvero inspiegabile !!
A loro e a tutti noi
diciamo: Non cadiamo nella trappola di confondere le nostre idee politiche barattandole con la nostra dignità.
In gioco, infatti, non è tanto l’impatto ambientale se vogliamo marginale rispetto a quello che ci regala il mostro, ma la volontà di mantenere la nostra capacità di esprimerci, l'orgoglio di poter contare qualcosa e di non essere soltanto pecorelle a comando di qualcuno; insomma, di sperare che il popolo unito, possa poter cambiare quello che ci viene imposto dall'alto.
Boicottandoci il referendum vogliono impedirci tutto questo.
In gioco, infatti, non è tanto l’impatto ambientale se vogliamo marginale rispetto a quello che ci regala il mostro, ma la volontà di mantenere la nostra capacità di esprimerci, l'orgoglio di poter contare qualcosa e di non essere soltanto pecorelle a comando di qualcuno; insomma, di sperare che il popolo unito, possa poter cambiare quello che ci viene imposto dall'alto.
Boicottandoci il referendum vogliono impedirci tutto questo.
Impediamo questi "disegni strani" (lo scrivo in piccolo e non li definisco in altro modo, altrimenti rischio una denuncia).
Con queste prospettive, la battaglia referendaria del 17 aprile, si prospetta incerta ma, per la nostra rispettabilità e per altri 100 motivi:
ANDIAMO A VOTARE SÌ.
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Con queste prospettive, la battaglia referendaria del 17 aprile, si prospetta incerta ma, per la nostra rispettabilità e per altri 100 motivi:
ANDIAMO A VOTARE SÌ.
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