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mercoledì 30 marzo 2016

Renzi e referendum 17Aprile: Chi di spada ferisce di spada perisce.








Renzi e referendum 17 Aprile: Chi di spada ferisce di 

spada  perisce. 


di Leonardo Dino Del Giudice

L’estensore di queste pagine, ha cercato sempre di esporre i fatti senza pontificare giudizi politici.. Non sempre ci è riuscito ma, ha sempre cercato di farlo in buona fede.

Ed ora, almeno per una volta, permettetegli (almeno in "Appendice") di esprimere un suo pensiero su quella che è stata e continua ad essere  la condotta del governo Renzi sull'argomento “referendum” ora, giustamente, di attualità. 

Intanto, cominciamo al capire qualcosa di questo benedetto “Referendum” del 17 aprile, noto ormai come “No Trivelle”.

Giorno 17 aprile, saremo chiamati a votare per un referendum che ci chiederà: “Per le concessioni di estrazione di idrocarburi, nelle acque territoriali entro le 12 miglia, volete che alle scadenze già previste, le concessioni  NON VENGANO  RINNOVATE?” (Il quesito sarà lungo e complicato ma la sostanza è questa).

Per ogni cittadino di buon senso, LA RISPOSTA È UNA SOLA:
VOTIAMO SÌ.



L’ESSENZIALE DELLA NOTIZIA TERMINA QUI MA, SIETE INVITATI  a scorrere l’Appendice" nella quale chiariremo alcuni aspetti importanti riguardanti il referendum stesso.


APPENDICE



Il Renzi che finora NON mi dispiaceva. (Scusate il ritorno alla "prima persona")

Ora voglio soltanto esprimere un pensiero, da cittadino che si è sempre sforzato di essere obiettivo; naturalmente, non sempre ci sono riuscito ma ho cercato di fare del mio meglio per esserlo. 

Bene!! Finora, non ritenevo Renzi un incapace primo ministro perché, pur giudicandolo alquanto ducetto, vedevo di buon occhio la sua capacità operativa che mancava da decenni in tutti gli schieramenti giudicavo positivo il suo pragmatismo nel non preoccuparsi eccessivamente dei freni interni e delle tessere in calo; valutavo con favore alcune delle sue riforme tra cui, la volontà di superare il bicameralismo perfetto che tanti rallentamenti e danni ha procurato, dalla nascita della Repubblica. 

Come cittadino, apprezzavo il suo modo di confrontarsi con i suoi omologhi europei, differente da quello di tanti suoi predecessori italiani spesso con la coda tra le gambe e, soprattutto, perché affermava che “a me non interessano le correnti di partito ma il POPOLO”.

E QUI CASCA L’ASINO.



Vediamo,  in questa vicenda, quale considerazione Renzi, abbia avuto nei riguardi del “popolo”

1) Il Comitato Promotore aveva promosso questo referendum con 6 quesiti; a questo Comitato, avevano aderito oltre 160 associazioni (dall'Arci alla Fiom, da quasi tutte le associazioni ambientaliste a quelle dei consumatori, dal Touring Club all'alleanza cooperative della pesca) e chi più ne ha più ne metta: La volontà di tanta gente però era ignorata dal governo. MA RENZI AMA IL POPOLO.

2) Con l’intenzione di rendere inefficaci i quesiti, ma anche per rispondere ad una normativa europea che lo obbligava a farlo,  Renzi, con un emendamento alla Legge di Stabilità, recepiva 5 di queste richieste referendarie (tra cui quella di proibire nuove concessioni entro le 12 miglia) ma, stranamente, anche per le concessioni sotto costa, la legge ha previsto di poter concedere  proroghe su proroghe "fino all'esaurimento del giacimento". E se, il giacimento si dovesse esaurire tra un secolo, la concessione rimarrebbe attiva per lo stesso tempo.. MA RENZI AMA IL POPOLO.

Da notare che questa concessione all'infinito sotto costa, non è ammessa da nessun altro paese dell’Europa e cozza contro ogni buon senso e contro la salvaguardia delle coste e del turismo, andando contro la volontà della gente. MA RENZI AMA IL POPOLO.

3)  Renzi, andando anche contro la volontà della minoranza del suo partito, ha invitato il popolo ad astenersi, giudicando il referendum inutile, perché a suo dire gli impianti sono sicuri e al riparo da ogni incidente, malgrado che Greenpeace, citando fonti degli esperti governativi dell’Ispra, abbia dichiarato che due terzi delle piattaforme, ha sedimenti con almeno un inquinante pericoloso, oltre i limiti fissati dalle norme Comunitarie.  MA RENZI AMA IL POPOLO.

4) Per far fallire il Referendum, Renzi ha rifiutato l’election day (perdonatemi l’inglese), cioè di far effettuare amministrative e referendum nello stesso giorno. Così facendo, ha procurato una maggior spesa per lo stato, per circa 300 milioni che potevano essere utilmente impiegati per aiutare tanta gente in difficoltà. MA RENZI AMA IL POPOLO.

5) LA COSA PIÙ IMPORTANTE: Boicottare un referendum, tradisce lo spirito democratico della nostra Costituzione.
L'astensione consente comodamente di sommare la volontà della propria parte, all'indifferenza di chi si astiene spontaneamente.  MA RENZI AMA IL POPOLO.

6) A OTTOBRE CI SARÀ  IL VOTO CONFERMATIVO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE VOLUTA DA RENZI.
Faccio soltanto una considerazione: Renzi boicottando in vari modi il Referendum (col mancato elction day e con l’invito all’astensione) di fatto ne ha messo a forte rischio la riuscita. MA RENZI AMA IL POPOLO.


7) PREVEDIBILI CONSEGUENZE DI QUESTO BOICOTTAGGIO.
Come sappiamo, ad ottobre ci sarà il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione. 


In quell'occasione "lui" sapete che dirà? "Votate Sì oppure No al referendum confermativo sulla "riforma della Costituzione" purché andiate a votare", ma il suo atteggiamento attuale  finirà per  incrementare il numero degli astensionisti col pericolo reale che il referendum non raggiunga il quorum previsto dalla Legge.  

Renzi ha più volte affermato che se, il referendum di ottobre non passasse,  lascerebbe definitivamente la politica.

Il popolo del referendum “No Trivelle” pensate che ne rimarrebbe dispiaciuto? 

Renzi, ha messo in conto tutto questo? 

Ci viene così spontaneo pensare ad una frase del Maestro di tutti noi:


"CHI DI SPADA FERISCE, DI SPADA PERISCE."



CONCLUSIONE

Sapete quale è la cosa che più ci meraviglia?
È la constatazione che tanti cittadini che si sentono politicamente schierati con Renzi, manifestino il dissenso nei confronti del Referendum esattamente come lui: cioè, sono favorevoli all'astensione, e questo, indipendentemente dalle proprie intime convinzioni nei riguardi dell'ambiente. Si badi bene, qui non si tratta di dare giudizi su chi, per proprie convinzioni fosse indirizzato a votare "NO" bensì, su chi accetta supinamente di astenersi dal voto: questo 
è davvero inspiegabile !! 
  
A loro e a tutti noi diciamo: Non cadiamo nella trappola di confondere le nostre idee politiche barattandole con la nostra dignità. 

In gioco, infatti,  non è tanto l’impatto ambientale se vogliamo marginale rispetto a quello che ci regala il mostro, ma la volontà di mantenere la nostra capacità di esprimerci, l'orgoglio di  poter contare qualcosa e di non essere soltanto pecorelle a comando di qualcuno; insomma, di sperare che il popolo unito, possa poter cambiare quello che ci viene imposto dall'alto. 

Boicottandoci il referendum vogliono impedirci tutto questo. 

Impediamo questi "disegni strani" (lo scrivo in piccolo e non li definisco in altro modo, altrimenti rischio una denuncia).

Con queste prospettive, la battaglia referendaria del 17 aprile, si prospetta incerta ma, per la nostra rispettabilità e per altri 100 motivi: 

ANDIAMO A VOTARE SÌ. 







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