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sabato 16 aprile 2016

Il Commissariamento del circolo PD Angelo Gigante di Statte si poteva evitare?


Il Commissariamento del circolo PD Angelo Gigante di Statte si poteva evitare?

di Leonardo Dino Del Giudice

L'inizio della Campagna Elettorale preludeva ad un clima di democratico confronto  ... con gli interventi di De Gregorio e Spada ma ...

A poche ore dall'intervento del candidato Andrioli, è avvenuto un fatto incomprensibile, inatteso e inedito nella democratica vita di una Comunità-

Il 12 aprile scorso, la segreteria provinciale del PD presieduta da Walter Musillo, con un comunicato stampa approvava il “Commissariamento del Circolo PD di Statte Angelo Gigante”. Inutile dire chi sia stato "l'ispiratore" di questo atto inconsulto da parte della stessa Segreteria. 

Le "accuse" al  Circolo si possono sintetizzare in uno stralcio dello stesso comunicato stampa:

La segreteria provinciale nel corso della riunione del 12 aprile scorso, su proposta del segretario provinciale, ha approvato all'unanimità il commissariamento del circolo territoriale del PD di Statte “Angelo Gigante”.

“Tale decisione – si legge in quel comunicato – è maturata alla luce degli ultimi avvenimenti relativi alla designazione da parte del circolo del candidato sindaco Franco Andrioli e alla formalizzazione di una coalizione non autorizzata dalla commissione elettorale provinciale del PD”.

Non mi permetto di giudicare le interpretazioni  giuridiche-statutarie che hanno portato a questa grave decisione anche perché in questa vicenda sembra sia venuto meno il  buon senso per una decisione che finirà per  danneggiare il PD e quindi favorire la Lista di Spada. 

Diciamo meglio, è mancato un elemento di mediazione tra le parti.
Attenzione, non parlo di accordarsi per una lista unica, perché da tempo era diventato chiaro che ciò sarebbe stato impossibile,  bensì di accettare di buon grado la realtà di due liste civiche accordandosi per un "passo indietro"da ambo le parti.

Troppo tardi? Spero di no: Come ho detto,sono utopista per il bene di Statte e permettetemi di dire la mia: Mediando, rimettendo  in carica gli organi locali del Circolo arbitrando che nessuna delle due liste potesse esibire il simbolo del PD che, parliamo sinceramente, in questa tornata sembra essere soltanto un elemento di discordia.

Per i frettolosi, la notizia finisce qui, mentre per i più pazienti riporto le mie impressioni ricavate dalla consultazione, frettolosa (lo confesso), di alcuni punti del nuovo statuto del PD, da cui si evince (a mio modesto avviso) che non tutte le colpe stiano da una  parte.

APPENDICE

Propongo pro e contro e lascio giudicare al lettore:

1) [STATUTO]. “Gli iscritti ai Circoli on-line, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di questi, devono comunque indicare il Circolo territoriale o d’ambiente dove esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto”.  

(Da qui emergerebbe che anche i NON iscritti direttamente al Circolo avrebbero gli stessi diritti dei locali purché all'atto dell’iscrizione lo abbiano dichiarato)

2)  .... “nel rispetto del pluralismo, le modalità di elezione dei Segretari e delle Assemblee incentivano le aggregazioni e favoriscono un esercizio autorevole della guida del partito, assicurando, ad ogni livello territoriale, la rappresentanza delle minoranze con l’adozione di sistemi proporzionali di elezione analoghi a quello fissato per la formazione dell’Assemblea nazionale all’articolo 9 del presente Statuto.

L’elezione degli ulteriori organismi rappresentativi e di controllo interni da parte delle Assemblee è rigorosamente improntata al principio proporzionale.

Non sembra che il Circolo di Statte (la cui “corrente” è minoritaria) sia adeguatamente rappresentata negli organi Provinciali così come detta lo Statuto.

3) [STATUTO] “Nei confronti dei Circoli, la sospensione, la revoca e il commissariamento sono attribuite, sentito il Segretario della federazione territorialmente competente, al Segretario regionale e, (tali atti) devono essere ratificati, a pena di nullità, dalla Direzione Regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti entro 30 giorni dall'adozione del provvedimento ed il parere è espresso dalla Commissione Regionale di Garanzia”.

Qui il dettato dello Statuto sarebbe stato disatteso. Al di là della eventuale successiva ratifica della Direzione Regionale,  il provvedimento di commissariamento è stato adottato dalla Segreteria Provinciale, mentre, lo Statuto prevede che detto provvedimento venga adottato dal Segretario Regionale sentito il segretario Provinciale.


Ripeto è stato una guardata fugace allo Statuto e, certamente alcuni elementi possono essermi sfuggiti, ma l’essenziale di questa nota non era quello di andare a spulciare lo Statuto stesso ma invitare a fare un passo indietro da parte di tutti (a cominciare dalla Segreteria Provinciale) per contribuire ad una sana competizione e per rasserenare gli animi di tutti. 


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