Il Commissariamento del circolo PD Angelo Gigante di Statte si poteva evitare?
Queste note utopistiche, auspicano
che si crei, un clima di riappacificazione tra la Segreteria Provinciale ed il
Circolo PD di Statte auspicando altresì, una revoca di un Commissariamento che oltre a non portare beneficio a nessuno dei
contendenti, servirebbe soltanto a minare il clima di bon ton che si andava
delineando con i primi interventi della lista di De Gregorio e di quella di Spada.
Ora, a poche ore dall'intervento del candidato Andrioli, sarebbe
auspicabile un passo indietro da
parte di tutti.
Come è noto il 12 aprile
scorso, la segreteria provinciale del PD presieduta da Walter Musillo, con un
comunicato stampa approvava il “Commissariamento
del Circolo PD di Statte Angelo Gigante”.
Le "accuse" della Segreteria Provinciale alla segreteria del Circolo si possono sintetizzare in uno stralcio dello stesso comunicato stampa:
La segreteria provinciale nel corso della riunione del 12
aprile scorso, su proposta del segretario provinciale, ha approvato all'unanimità il commissariamento del circolo territoriale del PD di Statte
“Angelo Gigante”.
“Tale decisione – si
legge in quel comunicato – è maturata
alla luce degli ultimi avvenimenti relativi alla designazione da parte del
circolo del candidato sindaco Franco Andrioli e alla formalizzazione di una
coalizione non autorizzata dalla commissione elettorale provinciale del PD”.
Non mi permetto di giudicare
le interpretazioni giuridiche-statutarie che hanno portato a questa grave decisione
anche perché in questa vicenda sembra sia venuto meno un elemento
indispensabile: una dose di sufficiente buon
senso; con un po’ di questo in più, da parte di tutti si poteva evitare
tutto questo e spero che si sia ancora in tempo per rimediare.
Diciamo meglio, è mancato un
elemento di mediazione tra le parti; attenzione, non parlo di accordarsi per
una lista unica, perché da tempo era
diventato chiaro che ciò sarebbe stato impossibile, bensì di accettare di buon grado la realtà di
due liste civiche, mentre per l’esibizione
del simbolo PD, vero pomo della discordia, ognuno delle parti avrebbe dovuto
essere consigliato di fare un passo indietro.
Troppo tardi? Spero di no:
Come ho detto,sono utopista per il bene di Statte e permettetemi di dire la
mia: rimettere in carica gli organi
locali del Circolo arbitrando che
nessuna delle due liste possa esibire il simbolo del PD che, parliamo
sinceramente, in questa tornata sembra essere soltanto un elemento di discordia.
Qui, non si tratta di fare
il buonista ma di fare il cattivista, dal momento che da tutte le
parti si è tirata troppo la corda. Mi
piacerebbe pensare che anche Luciano De
Gregorio non sia stato molto entusiasta della scelta della segreteria
Provinciale, perché tutto questo finirebbe per far spostare l’elettorato verso
altre coalizioni.
Per i frettolosi, la notizia finisce qui, mentre per i più pazienti
riporto le mie impressioni sulla consultazione, frettolosa lo confesso, di
alcuni punti del nuovo statuto del
PD, da cui si evince (a mio modesto
avviso) che non tutte le colpe stiano da una sola parte.
APPENDICE
Propongo pro e contro e
lascio giudicare al lettore:
1) [STATUTO]. “Gli
iscritti ai Circoli on-line, fermo restando il diritto di partecipare alla vita
politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di questi, devono
comunque indicare il Circolo territoriale o d’ambiente dove esercitare
gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto”.
(Da qui emergerebbe che anche i NON iscritti direttamente al Circolo avrebbero gli stessi diritti dei locali purché all'atto dell’iscrizione lo abbiano dichiarato)
(Da qui emergerebbe che anche i NON iscritti direttamente al Circolo avrebbero gli stessi diritti dei locali purché all'atto dell’iscrizione lo abbiano dichiarato)
2) .... “nel rispetto del pluralismo, le modalità di
elezione dei Segretari e delle Assemblee incentivano le aggregazioni e
favoriscono un esercizio autorevole della guida del partito, assicurando, ad
ogni livello territoriale, la rappresentanza delle minoranze con l’adozione di
sistemi proporzionali di elezione analoghi a quello fissato per la
formazione dell’Assemblea nazionale all’articolo 9 del presente Statuto.
L’elezione degli
ulteriori organismi rappresentativi e di controllo interni da parte delle Assemblee
è rigorosamente improntata al principio proporzionale.
Non sembra che il Circolo di Statte (la cui “corrente” è minoritaria) sia adeguatamente rappresentata negli organi Provinciali così come detta lo Statuto.
Non sembra che il Circolo di Statte (la cui “corrente” è minoritaria) sia adeguatamente rappresentata negli organi Provinciali così come detta lo Statuto.
3) [STATUTO] “Nei
confronti dei Circoli, la sospensione, la revoca e il commissariamento sono
attribuite, sentito il Segretario della federazione territorialmente
competente, al Segretario regionale e, (tali atti) devono essere ratificati, a
pena di nullità, dalla Direzione Regionale con il voto favorevole della maggioranza
assoluta dei componenti entro 30 giorni dall'adozione del provvedimento ed il
parere è espresso dalla Commissione Regionale di Garanzia”.
Qui il dettato dello Statuto sarebbe stato disatteso. Al
di là della eventuale successiva ratifica della Direzione Regionale, il provvedimento di commissariamento è stato
adottato dalla Segreteria Provinciale, mentre, lo Statuto prevede che detto provvedimento
venga adottato dal Segretario Regionale sentito il segretario Provinciale.
Ripeto è stato una guardata
fugace allo Statuto e, certamente alcuni elementi possono essermi sfuggiti,
ma l’essenziale di questa nota non era quello di andare a spulciare lo Statuto stesso ma l’invito a fare un passo indietro da parte di tutti per contribuire ad una sana competizione e per rasserenare
gli animi di tutti.
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