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giovedì 5 gennaio 2012

L'ILVA e la diossina: E' vero calo??


Diossina all’ILVA: E’ vero calo?
Su questo argomento, il cittadino comune è veramente disorientato. Dai mezzi di informazione, dalle associazioni ambientali, dai politici, dall’Arpa giungono notizie, valutazioni e dati, contradittori e spesso opposti; lasciamo da parte le entusiastiche dichiarazioni dell’azienda (e ci mancherebbe altro) e cerchiamo di stare a fatti.
Come si sa, nel 2011 sono state fatte 4 campagne di rilevamentoa delle diossine (“dicono” senza preavviso) sul camino più alto dell’ILVA (il 312) dove vengono convogliati la quasi totalità dei fumi contenenti diossine  (e furani): orbene questi controlli hanno evidenziato un apparente drastico abbattimento dei valori, i quali sono risultati (in media) in linea con la legge regionale in vigore da circa due anni. Tutto bene allora ? O c’è qualche “inghippo”? Hanno ragione loro (Arpa e azienda)?  Hanno ragione gli ambientalisti (tutto un imbroglio)?

Vediamo nel “nostro piccolo” di “non schierarci” e di analizzare oggettivamente i dati di fatto.
 I controlli dell’ARPA ( Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente) sono fatti (si dice) senza preavviso, ma un dubbio è lecito porselo: se ci sono delle “fughe” di notizie anche dai  tribunali più protetti , come si può essere sicuri che queste “fughe” non avvengano anche in seno all’ARPA? In ogni modo anche se non ci fossero queste “fughe”, gli stessi controlli si riferiscono al tempo “successivo” all’arrivo dei tecnici, quando gli impianti possono essere stati regolati al minimo ed in ogni modo, NON PIU’  al massimo regime.


Considerazioni:
Premesso che la legge regionale sulla diossina è un’ottima legge ma che fin ora è mancata la sua totale effettiva applicazione perché mancano dei “credibili” controlli, è ovvio che, per rendere assolutamente “credibili” questi controlli, si dovrebbe operare non più saltuariamente, bensì con “monitoraggio continuo”  o con metodi analoghi come diremo in seguito. Fino a quel momento, è inutile fare affermazioni  trionfalistiche nei pseudo dibattiti, come quello avvenuto lo scorso 30 Dicembre,  nello studio di un noto canale televisivo, tra lo stesso dr. Assennato ed un rappresentante dell’ILVA (l’ing. Buffo) “ovviamente”  senza la presenza delle associazioni ambientali che potessero intervenire nel dibattito stesso.
Fino all’approntamento di un tale sistema di rilevamento “in continuo” o altro analogo che dia le stesse garanzie di “continuità”, non è ragionevole comunicare alla cittadinanza “l’abbattimento delle diossine” !!

E i tempi ? In quel dibattito (senza interlocutori) lo stesso ing. Buffo dell’ILVA ha dichiarato:

"Si tratta di scegliere una tecnologia tra quelle disponibi­li, verificare se è applicabile ed avere dei riferimenti in merito ai valori da garantire, perchè tra il campionamento di lungo termine e quello adottato oggi ci potrebbero essere delle diffe­renze. Io ritengo che siano necessari tempi strettamente tecnici per partire,  perchè su que­sto l'azienda ha dato la sua di­sponibilità. Non saprei dire quanto tempo ci voglia in ter­mini di mesi".

Da notare che nell’Aprile 2010, i tecnici dell’Ilva avevano dichiarato al ministero dell’ambiente che il tempo necessario per mettere in opera questa tecnologia era di circa tre mesi (quindi doveva essere stata approntata per l’estate 2011). Come mai questi ritardi? Ora, più che mai diventa importante il ruolo delle associazioni ambientalistiche, ma soprattutto dei comuni limitrofi; e se, su questi problemi, il comune capoluogo non mostra la necessaria tenacia, facciamoci sentire noi come comune di Statte ponendoci  in prima fila nello stimolare la risoluzione di queste problematiche.

Appendice: Le tecniche disponibili per monitorare, in modo credibile i valori della diossina:
Lo stesso  direttore di ARPA Puglia il dott.  Giorgio Assennato  ha asserito che "Non esiste una tecnolo­gia che dà la misura in conti­nuo delle diossine,  esiste però, un dispositivo che con­sente di avere un campionamen­to su un periodo molto lungo, che rimane in permanenza al camino. Il vantaggio è la coper­tura di un periodo molto più lungo e soprattutto” il campio­namento si riferisce al tempo precedente all'arrivo dei tecnici dell'Arpa e non alla fase succes­siva come avviene ora".
I dettagli di questa tecnologia li precisa  Stefano Raccanelli (Consorzio I.N.C.A.  tra università,  per lo studio chimico ambientale):  Effettivamente il monito­raggio  in continuo, ovvero la lettura in tempo reale della con­centrazione di diossina nei fumi senza passare per il laborato­rio, non è possibile; tuttavia c’è il modo di ottenere un risultato analogo: "Nel camino viene inse­rito un tubo collegato ad una pompa capace di aspirare sen­za interruzione i fumi (24h/24h, 365 giorni all'anno). Fra il tubo e la pompa è messo un supporto (cartuccia) capace di trattenere le diossine. Una volta al mese (o ogni 15 giorni) si preleva la cartuccia e la si porta in laboratorio per le analisi, al suo posto se ne mette una nuova.” Questo tranquillizerebbe la cittadinanza e cambierebbe i rapporti di fiducia (ora molto scarsi) tra  azienda e alcune istituzioni da un lato e la cittadinanza dall’altra.

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