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mercoledì 8 maggio 2013

Francesco De Sabato: 1970 Il Manifesto dell'Autonomia Stattese e poesia "Statte" dello stesso.



1992 prima del referendum per l'Autonomia comunale di Statte


Con questa pagina (e altre simili che pubblicheremo gradualnente in occasione del 20° anniversario dell’autonomia comunale) si cercherà di far conoscere ai più giovani, alcuni brani che documentano, “l’avvento” della grande avventura, della conquista dell’Autonomia Comunale di Statte.

Una pagina conclusiva, (“Breve storia dell’Autonomia Comunale”) riassumerà tutte  le “vicissitudini” di questa conquista. In fondo pagina, troverete le “istruzioni” per i più impazienti.

Questa prima pagina è dedicata a Francesco De Sabato, che potremmo definire l’ideologo dellAutonomia e che riuscì a “vedere lontano” molto prima degli altri, ma la sua prematura scomparsa (l’anno dopo), non gli consentì di vedere realizzato questo suo sogno.

In verità, anche se dotato di una intelligenza acuta, De Sabato, non aveva un carattere facile e non ammetteva intrusioni di gente non gradita, nella sua “Lega degli stattesi”; questo, sarebbe stato un grave ostacolo che, realisticamente, non avrebbe consentito  (a lui e agli stattesi) il raggiungimento di quel sogno.

4 Giugno 1992. Fiaccolata, il giorno prima del referendum per l'autonomia comunale di Statte

IL "PADRE" DELL'AUTONOMIA STATTESE
Francesco De Sabato è stato, ripetiamo, “l’ideologo” della Autonomia stattese. Nel 1970, fondò la “Lega degli stattesi”;  quello che riportiamo è uno stralcio del suo “appello agli stattesi” conosciuto anche come “Il manifesto degli stattesi”.

 La sua prematura scomparsa, (avvenuta poco tempo dopo), non gli consentì  di veder realizzato l’obiettivo di “Statte Autonoma”.

Comunque, la sua “idea” non fu lasciata cadere nel vuoto e, subito dopo la sua scomparsa, si sviluppò la prima iniziativa popolare, il “Comitato Cittadino” che, pur non ponendo ancora,  tra i suoi obiettivi, il traguardo “Autonomia”, cominciò a “pretendere” dal comune capoluogo, le cose, che qualunque altro “paese autonomo” già possedeva: fogna, acquedotto, strade asfatate, scuole etc.





1° Maggio 1992. Statte, ciclopasseggiata, per diffondere l'invito a partecipare al referendum di Giugno, per l'Autonomia Comunale. (Da non confondere col 1° Maggio 1993, data convenzionale della proclamazione dell'Autonomia Comunale di Statte)


(Stralcio del manifesto pubblicato sul numero unico "La lega" nel Marzo 1970)
Appello agli stattesi.

Un lungo passato di oscurità e di silenzio ha maturato finalmente, negli Stattesi, una più persuasa coscienza civica. Perciò, oggi, torniamo a rifare il discorso di ieri, di tanti anni addietro, ma torniamo a farlo nella maniera giusta e completa, nel momento più decisivo della nostra vita comune.


Lega degli Stattesi' è l'espressione concreta di quanto vogliamo che si sappia.
Statte vive al margine di una poderosa vita morale ed economica, che si svolge sotto gli occhi degli Stattesi, al di là degli Stattesi, senza il concorso vitale e decisivo degli Stattesi stessi.
L' espansione sociale ed economica di Taranto ci ignora come comunità progredita e civile, di circa seimila abitanti, alla cui esistenza bisogna rendere un democratico conto.


Nel giro di quest'ultimo ventennio, Statte ha perduto persino il suo volto di borgata. E allora?...
E' maturata nel tempo la necessità di dare un suo volto a questo incantevole paese, benedetto da Dio, è balenata la Fede e la Speranza che, sul nostro colle, nasca un nuovo Comune e d'un balzo s'inserisca, propulsore di progresso e di lavoro, nella più grande vita, che da tutti i punti cardinali del Paese l'avvolge e lo stringe.


Per questo è sorta la Lega degli Sattesi: un'associazione, la quale, nel culto dell'Idea Comunale, non è un partito politico, supera le discussioni e le lotte di parte, chiamando a raccolta gli stattesi intorno ai loro colori, il Verde ed il Giallo, e stringendoli in un "cerchio" di fraternità e di unità spirituale, tutti uguali, tutti equidistanti dal centro, che è la Fede nell'Idea del Comune. (...)Domani, quando i colori del Giovane Comune sventoleranno sulla Torre dell'orologio, tutti sapranno che Statte e' diventato un paese di uomini liberi!
Francesco De Sabato.

Casa in via delle grotte

E, come di consueto, accompagniamo questa pagina, con uno scritto su Statte. Questa volta cosa potevamo inserire, se non una poesia di Francesco De Sabato ? (Fu, filosofo, professore di liceo ma anche POETA, autore di diversi volumi di poesie, (belle, anche se, un po’ troppo classicheggianti).

La seguente, è una delle prime poesie scritte sulla nostra cittadina, e può essere datata intorno agli anni sessanta; emozionante il richiamo a suo padre col bordone. (Capo dei vigili urbani di Statte)

Iazzo di Capocanale

Statte

Sopra la rupe, al Cimitero Antico,
come il Destino,
nudo si batte ancora
col sole e con i nembi un vecchio pino.



Lassù rivedo l'ombra di mio padre
col suo bordone
sul forte viso i lunghi baffi bianchi,
coglier muto dell'ultima canzone
i versi stanchi.



Ed ora mesto i noti varchi m'apre
Capocanale;
la sua pineta amica
il seno che non sa l'arte del male.



Ritorno al grembo de l'umile terra
ove son nato
per ritrovare ancora
i baci e le carezze,
i volti e i dolci affetti
del passato.


Francesco De Sabato





Masseria Todisco

Per gli impazienti che desiderano consultare una paginetta, con una breve storia dell'autonomia, (ed un'altra con una breve storia di Statte) senza aspettare, quella più organica che stiamo preparando, proponiamo il seguente link di un sito di Statte redatto da chi scrive, (nel lontano 1999), ed oggetto di plagio da più parti e senza l'indicazione della fonte.Come si vede, oggi sono stato preso, da un attacco improvviso e violento, di immodestia, di cui chiedo venia. :-)
Il link è il seguente:
http://digilander.libero.it/ledelgi/page8_a.htm   (Breve storia dell'Autonomia)
http://digilander.libero.it/ledelgi/page8.htm  (Più o meno, il contenuto di quesra pagina)
Foto panoramica della nuova piazza di Statte di Antonio Calvo postata su "Movimento stattese"
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Festa per l'Autonomia Comunale di Statte

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