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domenica 17 maggio 2015

Foto Documento. Presentazione del libro di Carmine Caputo “Chiamami Legione”

Foto Documento. Presentazione del libro di Carmine Caputo “Chiamami Legione”.


Questa pagina non è una recensione del libro, bensì una “raccolta” di foto scattate da chi scrive e dalla fotografa, amica e collaboratrice costante di queste pagine, Giovanna Soldatini.

Ripubblichiamo anche le foto apparse su fb qualche giorno fa; lo facciamo, per un semplice motivo a cui abbiamo accennato in altra occasione: Le cose (articoli, foto o altro) che vengono  postate su “face”, sono come le rose (che durano, un giorno, un’ora e non più), mentre per un avvenimento che consideriamo di rilievo per la nostra comunità, come è appunto l’incontro con Caputo di venerdì 15 maggio, la soluzione resta quella di  conservarne traccia nel tempo e, questa  pagina ha appunto, questo scopo.


Le Foto: L'autore Carmine Caputo.


Carmine Caputo e Roberta Criscio (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo ed il sindaco Angelo Miccoli  (Foto Giovanna Soldatini)
Carmine Caputo riceve in omaggio, un'opera dell'artista stattese Mimino Miccoli. (Foto Giovanna Soldatini)

Come si è detto, non parleremo degli interventi se non in “appendice” e, soltanto a beneficio di chi avesse tempo e pazienza. Una cosa però era doverosa: riportare una piccola sintesi dell’intervento dello stesso autore, nella parte dove parla delle sue origini, del suo attaccamento per Statte e del suo orgoglio di sentirsi “stattarulo”.



Ed ecco uno stralcio dell’intervento di Carmine Caputo.


“Ha detto bene Armando Grassi, io sono veramente felice di trovarmi qui questa sera perché, sono nella cittadina che mi ha dato i natali, perché è la cittadina dei miei genitori e perché è il luogo dove sono stato negli anni della mia giovinezza.
Foto Leonardo Del Giudice
"Approfitto di questa occasione, per un messaggio positivo ai ragazzi “teenager stattesi”. Loro affermano che,l’attuale piazza non è bella come l’avrebbero desiderato, io dico loro, che a quei tempi noi non l’avevamo una piazza".

“I nostri luoghi di ritrovo serale erano nei pressi del negozio di Gino Del Giudice e negli angoli adiacenti, dove non c’erano nemmeno le panchine; invito voi giovani  ad amare il nostro paese, la nostra comunità, le nostre tradizioni ed il nostro senso comune di appartenenza e guardare il tutto con un pizzico di positività e di orgoglio. 
Tanti nostri concittadini, andando al nord, credendo di integrarsi più facilmente, hanno fretta di “dimenticare” il nostro dialetto. Io sono orgoglioso di affermare che,  invece, cerco di “esportarlo”, tanto che i miei interlocutori, dopo trenta secondi di conversazione intuiscono la mia provenienza pugliese. Siate anche voi orgogliosi di questo.

Ad un “input” di Roberta Criscio che gli chiedeva se lui avesse nostalgia della Statte di quei tempi e di quel periodo Caputo ribatteva:

“Dico la verità, non ho una vera e propria nostalgia di quei tempi, perché Statte, era ancora “sottomessa” ai voleri ed alle decisioni  di Taranto;   era un momento difficile per noi e per la nostra cittadina; per contro, è proprio nei momenti difficili, che si creano legami   forti di amicizia che sono poi quelli, che rimangono per tutta la vita. 

Per concludere: nostalgia  no ma, per me, è stato un periodo, comunque utile,  alla formazione dei rapporti umani”.

Ad un altro “input” di Roberta Criscio riguardante l’ambiente, Caputo interveniva così:

“Taranto e Statte, dal lato ambientale sono in una situazione insostenibile, e mi riferisco specialmente alla salute dei nostri figli; situazione che è il frutto di tante decisioni che col tempo si sono rivelate errate; dare “ricette” significherebbe soltanto pronunciare “parole” senza senso.

 La volontà di risolvere tutto questo – ha continuato Caputo - non si vede nemmeno all’orizzonte perché,  ancora ora, si cerca di salvare con palliativi soltanto “l’azienda”, mentre la salvaguardia della salute dei nostri figli, sembra rimanere in secondo piano.

Quello che possiamo fare noi, nel nostro piccolo – ha concluso Caputo -  è, comportarci da custodi dell’ambiente e de territorio anche con piccoli gesti, e con comportamenti corretti.
Grazie a voi amici per essere intervenuti.


Le foto: Gli attori che hanno letto, meglio dire recitato, alcune pagine del libro


Lucia Calabrese e Roberta Criscio, e l'attore Spadaro. Foto Leonardo Del Giudice


Lucia Calabrese.  Foto Leonardo Del Giudice

Lucia Calabrese e Roberta Criscio, qui con Agnese Giandomenico Foto Leonardo Del Giudice


L'attore Spadaro. Foto Giovanna Soldatini

Lucia Calabrese e Roberta Criscio. Foto Giovanna Soldatini


La notizia essenziale termina qui, chi desidera ulteriori dettagli deve armarsi di  pazienza. Chi non avesse pazienza e tempo, potrebbe terminare qui. Gli "altri" sono avvertiti.

APPENDICE


GLI INTERVENTI



Angelo Miccoli sindaco di Statte.

Il sindaco Angelo Miccoli (Foto Leonardo Del Giudice)

Angelo Miccoli. “Siamo sempre molto lieti quando i giovani autori, scelgono di presentare le loro opere nella nostra biblioteca, lo siamo ancora di più questa sera, in occasione di questo  incontro con Carmine Caputo che, pur lavorando a Bologna, ha mantenuto con orgoglio i legami con la nostra comunità.

Il suo talento di scrittore gli è servito (nella sua precedente opera, “Ballata in Sud Minore”), per raccontare la Statte della sua adolescenza e del periodo della nostra conquista  dell’Autonomia Comunale. Appunto quel periodo di 22 anni fa,  ha visto protagonista tutta la nostra gente, e ha dato  un impulso culturale straordinario che forse non ha l’uguale nella provincia e forse anche nella regione.

Da allora, vi è stato, tutto un rifiorire di iniziative, che hanno visto crescere in modo straordinario la nostra comunità. Ripeto, Carmine è un cittadino che ha contribuito a questo sviluppo culturale e ad accrescere il prestigio di Statte. Facciamogli  quindi un “in bocca al lupo”, affinché questa nuova opera ottenga il successo che merita.

Armando Grassi assessore alla cultura del Comune di Statte.

Armando Grassi. Foto Leonardo Del Giudice

Armando Grassi. Foto Leonardo Del Giudice

Armando Grassi. Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Armando Grassi: “Per me è una grande soddisfazione partecipare a questo incontro con Carmine Caputo; la nostra  amicizia pluriennale  ha  consentito una conoscenza reciproca straordinaria; per me, lui è stato sempre un punto di riferimento, con la sua straordinaria arguzia che raramente, ho potuto riscontrare in altri amici”.

Carmine è maturato – ha continuato Armando Grassi - grazie alle sue doti e grazie all’ambiente famigliare che lo ha messo nelle condizioni più favorevoli possibili e,  spesso, sono appunto questi stimoli a far maturare al massimo individui e comunità.

In analogia con il “percorso culturale virtuoso” di Carmine, percorso favorito anche  dagli stimoli positivi avuti dalla sua famiglia, credo che, anche la crescita culturale della nostra comunità sia  cresciuta grazie agli stimoli positivi sia pure di altra natura, come quelli, della nostra Biblioteca con Agnese Giandomenico e Mario Pennuzzi e con l’operato “logistico” di questa amministrazione, che ne ha favorito  il “percorso virtuoso”.

Come è noto -, ha continuato Grassi - la nostra biblioteca è la referente provinciale dell’unione delle Biblioteche della Regione e, quando andiamo a rivendicare il nostro ruolo  di “riferimento” in sede pugliese, i nostri interlocutori, rimangono sbalorditi, non da quello che noi andiamo a riferire, ma da quello che noi abbiamo fatto e facciamo tuttora. Basti pensare che, per il programma, “Nati per leggere”  siamo stati protagonisti di rilievo anche a livello nazionale.

Le foto: i genitori di Carmine Caputo e il pubblico


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice
Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


Roberta Criscio giornalista:  moderatrice e presentatrice della serata.

Foto Giovanna Soldatini

Foto Leonardo Del Giudice


Roberta Criscio. Premettiamo che Roberta, insieme a due “compagni di viaggio”  eccezionali, la professoressa Lucia Calabrese e l’attore Dino Spadaro hanno letto o meglio, recitato, alcuni passi veramente godibili del libro stesso. 

Il trio si è esibito in godibili letture di alcuni passi del libro, letture che a tratti, si sono trasformate  in miniscene recitate.

La stessa Roberta Criscio, ha moderato e condotto questo incontro con Carmine Caputo, in modo esemplare, con equilibrio e discernimento, sia delineando  la trama del libro, sia coinvolgendo l’autore con domande  interessanti e pertinenti, che hanno permesso all’autore stesso, di rivelare molto, della sua personalità, della sua formazione giovanile, del suo attaccamento per Statte e per il suo ambiente.

Ecco come Roberta ha delineato la trama del libro stesso: 

“Ester e Priscilla, due amiche bolognesi con caratteri agli antipodi, una riservata e timida e l’altra completamente disinibita, si preparano per un viaggio a Corfù: noleggiata un’auto, per raggiungere il punto d’imbarco del traghetto da Brindisi, finiscono invece, per trovarsi nei pressi di un cimitero a Statte, dopo aver sbagliato l’uscita dell’autostrada.

“Le due ragazze  vengono a trovarsi in uno strano regno futuro, in un  ambiente che ha subìto un profondo cambiamento rendendo irriconoscibili gli stessi abitanti.  

“Qui, si trovano  coinvolte in uno bizzarro traffico di rifiuti tossici.   In questo strano "regno", vi sono conflitti interni tra strane popolazioni con nomi chiaramente stattesi, Mucedìje, (sporcizie), Sparatrapp (cerotti per medicazioni) e così  via, tra situazioni surreali e spesso comiche.

“In ogni modo le ragazze, fanno da pacieri (con le buone o con le cattive) e restituiscono a quelle popolazioni ormai “quasi perdute” un minimo di dignità e di speranza nell’avvenire”.


Dell’intervento di Carmine Caputo abbiamo accennato all’inizio di questa pagina.

Uno dei due protagonisti di sempre a cui si deve lo straordinario prestigio di cui gode la Biblioteca di Statte: Agnese Giandomenico. L'altro protagonista non poteva essere, il colto e saggio direttore Mario Pennuzzi. Foto Leonardo Del Giudice



Foto Giovanna Soldatini



Conclusione:

Di Carmine Caputo, abbiamo apprezzato, il suo talento di scrittore con la fluidità e scorrevolezza che già conoscevamo dalla sua precedente  opera;  abbiamo apprezzato la sua maturità e saggezza non molto frequenti nei  ragazzi della sua età. Le sue idee sull'ambiente sono di una ragionevolezza che vorremmo vedere in tanti dei nostri ragazzi e adulti. Abbiamo insomma capito, che Carmine, ha voluto e saputo recepire i valori sani trasmessi dalla sua sana famiglia, ciò che di questi tempi di malinteso senso di indipendenza, non sempre avviene nei nostri giovani. Abbiamo apprezzato il suo orgoglio di essere stattese, che riesce a trasmettere  anche agli amici del nord. 

Insomma: Carmine sei  orgoglioso della tua Statte e noi stattesi siamo orgogliosi di te. In bocca al lupo per tutto quello che desideri dalla vita.

Infine, a chiusura di  questa pagina, dedicata ad una “bella serata” ecco,  un antico proverbio indiano, citato da Carmine Caputo, a proposito dell’ambiente, che è uno degli argomenti  “chiave” del suo libro:



 La Terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri padri, ma ci è stata data in prestito dai nostri figli". (Custodiamola) Proverbio indiano.


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