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mercoledì 10 aprile 2013

Piombo nel sangue di 9 bambini di Statte


 


 
Piombo nel sangue di 9 bambini di Statte

La notizia

 
 

E' stata rilevata la presenza di piombo nel sangue di alcuni bambini che vivono nei pressi dell'area industriale, nel comune di Statte. Su nove bambini tra i tre e i sei anni è stata riscontrata una concentrazione di piombo preoccupante, soprattutto perché potrebbe trattarsi di una contaminazione avvenuta in tempi recenti, addirittura nelle scorse settimane. Ciò dimostrerebbe che l'esposizione a fonti inquinanti è tuttora in corso.

 

Chi li ha resi noti
I risultati delle analisi sono stati resi noti dal presidente del Fondo Antidiossina onlus, Fabio Matacchiera e dal presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, che hanno commissionato gli esami e hanno scritto al garante per l'applicazione dell'Aia dell'Ilva, Vitaliano Esposito, per conoscere i dati delle emissioni di piombo.
 
 

Il parere di due noti e stimati pediatri

Trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale e di numerosità ridotta - sottolineano i pediatri Annamaria Moschetti e Piero Minardi - e pur non potendosi pertanto generalizzare i dati alla intera popolazione infantile di Statte e di Taranto, tali valori non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione di questi bambini a fonti di piombo presenti in ambiente". Il riferimento è alla presenza riscontrata nel sangue dei bambini di una concentrazione di piombemia tra 22 e i 36 microgrammi/dl
 

Ricordiamo che il sangue di quei bambini doveva servire anche a verificare un’eventuale esposizione corrente all’inquinamento.
Il piombo nel sangue non indica in particolare un’esposizione passata al piombo ma soprattutto un’esposizione “attuale” ad una sostanza pericolosa.
Il test nel sangue misura in buona sostanza il livello delle ultime tre-quattro settimane.
Il piombo è stato classificato dall’Istituto per le ricerche sul cancro (Iarc di Lione) dell’Oms come probabilmente cancerogeno per l’uomo.
Per i bambini può causare danni irreversibili al cervello perché è neurotossico. E’ purtroppo assodato che il deficit cognitivo nei bambini può essere associabile proprio alla presenza del piombo.
Ecco perché quelle analisi sul sangue dei bambini erano importanti: servivano a chiarire se oggi a Taranto possiamo stare tranquilli o se siamo esposti a un inquinamento ambientale preoccupante e persistente. Ma come si è detto, i risultati delle analisi, indicano proprio il contrario e che cioè, l'inquinamento è attuale !!
 




La testimonianza di un’adulta “contaminata

La contaminazione da metalli riguarda anche gli adulti, come testimonia Paola D'andria, presidente della sezione tarantina dell'Ail. "Mi hanno riscontrato - conferma - preoccupanti concentrazione di piombo e di manganese. Mi sento una donna metallo. Questo dramma di Taranto e Statte va fermato una volta per tutti.
 


Ed ora: attenti ai “distinguo”, ai “se” e ai “ma” della regione Puglia”


 

"La regione farà “controllare” queste analisi da “istituti di riferimento” (fin ora nulla da eccepire)
La Regione Puglia, attraverso l'Agenzia per l’Ambiente, Arpa, e l’Asl, “si farà carico di ottenere una conferma analitica da parte di tre laboratori di riferimento nazionali, e cioè l’Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Zooprofilattico di Teramo e la Sezione di Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Brescia” sulla presenza riscontrata nel sangue di nove bambini tra i tre e i sei anni residenti a Statte (Taranto) di una concentrazione di piombo tra i 22 e i 36 microgrammi/dl. (Fin ora, nulla da eccepire, perché sembra logico ottenere conferme dai laboratori di “riferimento”)

 


""La regione farà fare questi controlli entro 1 – 3 mesi dal primo esame""

La Regione rende noto
che in un documento del 2012 del comitato consultivo sulla prevenzione della intossicazione da piombo nei bambini si sottolinea che, “data la incertezza dei risultati individuali di piombemia, è importante effettuare prove di conferma da effettuare entro 1-3 mesi dal primo esame”.
E qui, non ci siamo, dal momento che esperti dell’ OMS (organizzazione mondiale della sanità) affermano che, i valori di piombo “fotografano” l’esposizione “attuale” da piombo; nel senso, che nel giro di qualche settimana, se l’esposizione cessa, anche i valori possono annullarsi; quindi rifare le analisi dopo 1 – 3 mesi, i valori possono “annullarsi”, se nel frattempo la “esposizione è cessata", ciò non toglie, che, anche se momentanea la piombemia è gravemente nociva.

 
Verde stattese con "panorama"


""La regione, prenderà gli opportuni provvediment, soltanto DOPO che siano confermati i dati di piombemia""

“Nel rapporto si aggiunge nella nota regionale è anche indicato che le azioni di risposta (ambientali e/o sanitarie) devono esser iniziate soltanto dopo che siano confermati i livelli alti di piombemia”.
Qui ancora non ci siamo: perché, in attesa delle analisi di “riferimento”, non si fanno delle verifiche presso l’università di Bari e prendere subito “le azioni necessarie”?
(Evidentemente bloccando le emissioni?)


La regione, afferma che i laboratori “non sono accreditati”

Nella nota della Regione: “I dati provenienti da laboratori non accreditati presso l’Ente italiano di Accreditamento (Accredia) per la specifica prova si aggiunge – non possono essere di per sè direttamente fruibili per eventuali interventi ambientali e/o sanitari, proprio a tutela della salute della popolazione tarantina”.
E ci risiamo: rifate fare le analisi “subito”, presso l’università di Bari, in attesa (ma quanto siete burocratici e “svianti”) di quelli “accreditati.



""La regione ha “un progetto” per “provare se “il piombo è veramente responsabile” di alterazioni  neurocomportamentali""

Nella nota della regione, si fa comunque presente che  “tra i progetti inclusi nel centro 'Salute e Ambientè, finanziato dalla Regione Puglia, è già previsto anche un progetto di ricerca specificamente volto a definire l’eventuale associazione tra esposizione a piombo nei bambini e alterazioni neurocomportamentali”.
Arréte !!  Che “supponete” ? Che il piombo, sia una sorta di “vitamina benefica”? La organizzazione Mondiale della sanità afferma che la piombemia  è un affidabile indicatore di esposizione e potrebbe indicare una esposizione recente (settimane precedenti), e si sottolinea che i bambini potrebbero essere esposti attualmente a una sorgente agente nel territorio".Quindi non scoprite le cose già scoperte e dovete convincervi che in rapporto a quanto sopra  “il valore attuale della piombemia, denota che la “contaminazione è “attuale”, al massimo 1 – 3 settimane e questi giochetti di studi e di rimandi non hanno senso.


Domanda agli “esperti” della regione:

Se, un vostro figlio, si trovasse in questa situazione, “ i provvedimenti” li prendereste tra mesi o allontanereste subito vostro figlio dall’eventuale fonte di veleni? (O meglio, allontanereste, la fonte di veleni da vostro figlio?)

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