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lunedì 17 novembre 2014

Cerimonia del 4 novembre e “i sassolini nelle scarpe” di Gino Del Giudice

Cerimonia del 4 novembre e “i sassolini nelle scarpe” di Gino Del Giudice.

In una Pagina di qualche giorno fa, ci siamo occupati del 4 novembre, non soffermandoci propriamente sulla relativa "Cerimonia", come sarebbe stato giusto, bensì facendoci prendere la mano, da un altro argomento che ci aveva indignati: lo stato di degrado in cui versava il Sacrario. Con questo avevamo un po' oscurato, quella che era la vera essenza della cerimonia: Commenorare i nostri Caduti.

Con questo articolo il germano Gino, non solo sana questa "ingiustizia" ma, cosa più importante, si toglie diversi "sassolini" dalle scarpe, per tante cose che andrebbero messe sul giusto binario in occasione di questa cerimonia. (In appendice una bella poesia di Gino sul 4 novembre).


Foto Giovanna Soldatini

Ed ecco l'interessante articolo di Gino
"Sobria la cerimonia del 4 novembre con la quale Statte ha commemorato la Festa Delle Forze Armate. Meno che sobria sarebbe stata la manifestazione se non avesse avuto il supporto dell'”ORCHESTRA DI FIATI DELLA CITTA' DI STATTE” diretta dal maestro Parabita e sorretta dall'associazione “Santa Cecilia” amorevolmente guidata da Lucia Calabrese."

Foto Lucia Calabrese


Continua così Gino - "Con gli inni patriottici e le marce sinfoniche eseguite, i ragazzi del complesso, ormai veri professionisti della formazione, hanno espresso, disciplina musicale impeccabile, e una intesa armonica, lodevole e sorprendente".


Continua Gino - "Festa del 4 novembre. "Incomprensibile la scarsissima partecipazione dei cittadini alla commemorazione: poco più di una decina di cittadini. L'Associazione Marinai, i carabinieri, ormai amici di Statte, qualche assessore, qualche consigliere comunale ed il Sindaco, hanno seguito il corteo, che da piazza Vittorio Veneto si è diretto alla Chiesa della “Madonna del Rosario” accompagnato dalla banda. . Durante la messa è stata letta la Preghiera Del Marinaio e NON la Preghiera dei Caduti di tutte le Guerre. Il Silenzio eseguito mirabilmente da uno strumentista, alla fine della Messa, ci ha commossi".
"Da Largo Lepanto, dopo la funzione, il corteo ha proseguito, con suono di marce sinfoniche, raggiungendo il Monumento ai Caduti, ove si è svolta la cerimonia di commemorazione con deposizione di una corona".


Ancora Gino "Ci chiediamo: A cosa serve rendere l'omaggio ai caduti di tutte le guerre al ”Milite Ignoto” se si ignora a livello istituzionale l'importanza della commemorazione? Plauso al dirigente del comprensorio scolastico, Patrizia Nesi che ha permesso ad una schiera di bambini, di varie classi della scuola elementare, accompagnati dai maestri, la partecipazione alla cerimonia come all'inclita Laura Pavone preside dell'Amaldi ed ai suoi giovani. Con l'intervento del presidente dell'associazione Anmi Michele Frascella e del Sindaco si è conclusa la cerimonia con l'Inno di Mameli eseguito dalla nostra Banda, sempre "protetta" da Lucia Calabrese, presidente dell'associazione".


Prosegue Gino - "Il 4 novembre è il giorno dell'Unità Nazionale e giornata delle forze armate, in cui si ricorda la fine della prima guerra mondiale per l'Italia. Festa in cui si dovrebbero celebrare con riconoscenza i caduti di tutte le guerre". 

I "sassolini" di Gino - "Ed allora: Basta con la preghiera del Marinaio, dell'Artigliere, dell'Alpino, del Sommergibilista dell'Aviatore in cui, a turno si invoca la protezione dei mezzi e delle armi dei rispettivi corpi e non la pace ed il rifiuto delle armi. Il pensiero si deve elevare, per dare onore sì, ai caduti che sentiamo più vicini al nostro credo, ma altresì ai caduti tutti, di tutti gli schieramenti, a coloro cioè, che, in buona fede, affrontarono vessazioni, per un ideale che, seppure diverso da nostro, ideale è stato. Si condannino i criminali, mai nessuno potrà giustificare efferatezze e delitti, ma è doveroso comprendere quanti affrontando, al tempo, scelte di coscienza, coerenti, si ispirarono all'Amor Patrio".


Conclude così Gino - "La “festa dei caduti” istituita nel 1919, ha attraversato le età dell'Italia liberale, fascista e repubblicana. Nel corso degli anni 80 e 90 la sua importanza andò declinando, tanto da essere cancellata dal calendario come festa nazionale. Si deve ad Azeglio Ciampi, il suo degno ripristino, assieme ad un rinnovato amore patriottico che il saggio presidente da vero “patriota” è riuscito ad infondere al popolo italiano.
Con questo spirito, da cittadini e da buoni stattesi, amiamo la nostra storia passata, ma anche ciò che il presente ci offre. Viva l'Italia, viva Statte."
Gino Del Giudice 4 novembre 2014

APPENDICE


Riproponiamo ora, una poesia di Gino sulla cerimonia del 4 novembre.

"Il poeta", fittiziamente dimagrito.


AI CADUTI

Progenie raggianti
Di fede ideale,
Con gli almi esultanti,
Con spinta vitale,
Correste all'appello
Del verde mantello.

Le mamme dolenti,
Consorti angosciate,
Baciaste, e coscienti,
Formaste le armate
Con NAVI e MOSCHETTI
Dall'ITALIA eletti.

Figli coraggiosi,
Intrepidi, offriste,
Lidi vittoriosi,
Donando, non triste,
Il fior della vita,
Alla PATRIA avita.

Con ali spiegate,
In sacre contese,
Giammai tarpate,
Giungeste alle imprese,
Con trepido ardore
E l'ITALIA nel cuore.

Arditi, convinti,
Dell'utile sorte,
Da orgoglio sospinti,
Smentiste la morte:
Italico onore,
Invitto valore.

Afflato pregnante
Il vostro retaggio,
Che è mira esaltante,
Di corso più saggio.
A stirpe che avanza,
Con tenue speranza.

Eterna memoria;
Vostro il sacrificio,
Di novella storia
Sia a noi auspicio.
GIAMMAI PIU' GUERRA
SCONVOLGA LA TERRA

Gino Del Giudice
Statte 4 novembre.


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