E’
scomparso, Don Tommaso Rota, che fu parroco
della Madonna del Rosario di Statte.
In questa pagina, uno struggente ricordo in “rima” di
Gino Del Giudice a cui seguono foto ed ricordi degli stattesi.
La poesia
di Gino
ADDIO DON
TOMMASO
DON
TOMMASO, il
derelitto
come il
povero aiutasti;
soccorresti
ognor l'afflitto,
ed
all'Alto t'ispirasti;
CRISTO,
LA BUONA NOVELLA.
FU LA
LUCE, LA TUA STELLA.
Per
quarantasette anni,
d
'operosità e missione,
pur tra
sacrifici e affanni,
sol di
carità visione,
forgiato
hai mille virgulti,
or del mondo degni adulti.
or del mondo degni adulti.
Ti
esponesti con coraggio
per far
Statte progredire;
con
audacia, FOSTI saggio;
apprezzammo
il tuo ardire:
il
"comitato cittadino"
il
vivace "bollettino".
La tua
vita, esempio, storia,
DON
TOMMASO l'hai compiuta,
ora
eredità, memoria,
è
di Statte ed è vissuta;
privilegio
oggi per noi,
gran
retaggio per chi vien poi.
DON
TOMMASO, cosa dirti
se non
tutto il nostro affetto?
Oggi
qui siamo ad offrirti,
il
ricordo a te diretto:
è dettato
a noi dal cuore,
con
riconoscenza e amore.
L'umor
tuo ancor presente,
è
respiro del paese,
più
che vivo in ogni mente.
Con
l'ascosto ed il palese,
porti in
Cielo senza veti,
pene,
strali e giorni lieti.
Resti
orgoglio, tradizione,
uomo
buono , pio, cortese;
ROTA,
una invocazione:
guida
ognun di noi stattese.
CIAO!
D'AMICO NOSTRO AMATO,
SARAI
SEMPRE RICORDATO.
GRAZIE
PER LE COSE FATTE,
DON
TOMMASSO A NOI E A STATTE.
Gino
Del Giudice 18 giugno 2015.
Un “profilo”
dal libro di Vittorio De Marco.
Don Tommaso Rota nacque a Martina Franca, 1° dicembre 1928.
Dopo l’ordinazione sacerdotale (10 agosto 1952) e fino al ’54, don Tommaso fu vice parroco nella
parrocchia di S. Teresa del Bambino Gesù
in Taranto.
Il primo incarico di sacerdote per don Tommaso Rota (vice parroco alla parrocchia di San Nicola, parroco Filippo Borzano). |
Dal ’55 al ’56 e collaborò con il parroco di Lizzano, don Filippo Berzano, come vicario ausiliare nella
parrocchia di S. Nicola e infine,
nel ’56 fu nominato parroco della parrocchia SS. Annunziata in Monteparano.
Nel novembre 1959 con Bolla arcivescovile, dello stesso novembre 1959, viene nominato parroco
di Statte da mons. Guglielmo Motolese, Amministratore Apostolico della
diocesi di Taranto. Sostuì, don Paolo Zigrino,
parroco dal 1919, che aveva lasciato la guida della parrocchia per raggiunti
limiti di età e per motivi di salute.
Don
Tommaso un parroco “molto vicino” ai suoi parrocchiani.
Statte deve molto al compianto Don Tommaso Rota, venuto a mancare oggi 18 giugno 2015. E’ stato parroco della Chiesa
Madonna del Rosario di Statte da 1° Novembre 1959
al settembre 2006.
Per
47 anni ha rappresentato un punto di riferimento per Statte.
In
prima linea nella battaglia per l’Autonomia e per le lotte civili degli
stattesi.
Don Tommaso, fu sempre in
prima linea nelle battaglie civili per il riscatto della nostra comunità.
Nei locali della parrocchia nacquero, i primi "Comitati Civici" per
rivendicare, per la nostra cittadina, i più elementari servizi (acqua, fogna e strade).
Quelle
battaglie, tuttavia, non ottennero i risultati sperati ed allora, il nostro parroco fu,
insieme ad un gruppo di coraggiosi pionieri
, uno dei protagonisti della
"madre di tutte le battaglie", ovvero la lotta per l'Autonomia Comunale.
Durante, di quel periodo di Risorgimento Stattese,
non si preoccupò minimamente del rischio dei
probabili “richiami dall’alto”, (poi, puntualmente arrivati).
Infatti,
anche se, in altri momenti della sua permanenza nella nostra cittadina, si era dimostrato schivo, riservato ed accomodante, in quel periodo di lotta per la nostra indipendenza, mostrò grande determinazione
e lottò, insieme ai suoi parrocchiani per raggiungere quel decisivo risultato.
Gli
stattesi tutti, gli sono riconoscenti e non potranno mai dimenticare.
A sinistra, tra gli altri, il compianto Eugenio Palantone, altro grande "combattente" dell'Autonomia stattese. |
PS. Chi vuol apprendere altri particolari della vita e delle opere di Don Tommaso, può consultare (in Biblioteca) il libro scritto dal prof. De Marco, in occasione del 40° della sua ordinazione sacerdotale: Servire nella Carità.
Il
giorno del commiato da parroco di Statte.
Il commiato pubblico da parroco di Starre, è avvenuto la domenica 10 settembre
alle ore 19.00 durante una Messa concelebrata, sul sagrato della chiesa Madonna del Rosario, da Don
Tommaso Rota, don Giovanni Agrusta, parroco della
chiesa del Sacro Cuore di Statte e
Padre Roberto Parrozzani, parroco della chiesa di San Girolamo Emiliani di Statte.
Conclusioni.
Concludiamo
con il “Saluto a don Tommaso” nei giorni
del suo commiato da Statte così, come gli stattesi, fecero pubblicare nel
bollettino parrocchiale del Sacro Cuore del settembre 2006.
“Siamo
abituati a dire che "ogni cosa ha il suo inizio e la sua fine".
Potremmo commentare solo così il fatto che don Tommaso lascerà Statte e la
comunità parrocchiale della Madonna del Santo Rosario per raggiunti limiti di
età.
“Ma
tra l'inizio e la fine ci sono ben quarantasette anni di ministero pastorale
tutto dedicato alla maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime. E,
così tanti anni, non passano senza aver lasciato una traccia consistente nella
vita di una comunità ecclesiale”.
“L'eredità
che don Tommaso lascia alla comunità stattese è la nostra stessa fede: se tanti
di noi oggi credono e sono impegnati in un cammino di fede e nella
partecipazione attiva alla comunità ecclesiale, è senz'altro grazie a lui, alla
sua fedeltà, alla sua perseveranza, al suo entusiasmo, al suo zelo, ai suoi
sacrifici, alle sue preghiere e al suo esempio di pastore buono, innamorato di
Gesù e del gregge a lui affidato da Gesù stesso.”
“Tutti
quanti da lui abbiamo ricevuto tanto bene, perché ci ha assicurato ogni giorno,
per quarantasette anni, la presenza di Gesù in mezzo a noi, attraverso la
celebrazione dei Sacramenti, l'annuncio della Parola e la carità.”
“Allora
grazie, don Tommaso, per tutto quello che hai fatto per la comunità religiosa e
civile di Statte. Grazie, perché nel tuo biglietto di saluto alla comunità hai
assicurato la tua preghiera per noi”.
“Anche
se sarai fisicamente lontano da noi, (ma si auspica che i parrocchiani "di
una vita" facciano sentire anche la loro presenza fisica, n.d.r.) sappiamo che ci terrai sempre nel tuo cuore e
nelle tue preghiere e continuerai a volerci bene”.
“Noi
pregheremo per te, perché, come tu stesso hai scritto, possa prepararti
all'incontro con Gesù, (il più lontano possibile) [ma ora è avvenuto], e siamo sicuri che anche
in questo ci sarai di esempio”.
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L'ho conosciuto a Martina Franca ormai libero da tutti gli impegni di parroco. Un uomo operoso, concreto, di un'acuta intelligenza, sempre gentile con tutti, sempre disponibile ad ascoltare, umile, un vero sacerdote di Dio. È stato un vero esempio di bene e ha incarnato il meglio del temperamento martinese. Ora celebra ancora per noi la liturgia del cielo, che non avrà mai fine.
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