RITORNO A TODISCO
La masseria di Todisco dopo anni, è stata aperta al pubblico, in occasione
della presentazione del libro di Antonio Greco "Le notti di Masseria Vallenza"
Premessa: Questa pagina è formata da una prima parte che è quella “essenziale” e che
è un “sunto” della serata de sabato scorso 20 Luglio 2015; (presentazione del libro di Greco nella masseria
Todisco, aperta al pubblico per la prima volta da decenni.
Il complesso di "fabbrica della "Masseria Todisco" a picco sulla gravina di Mazzaracchio (foto studio Pappone) |
Dopo questa prima parte, (Il fatto) vi sono alcuni approfondimenti desunti
in massima parte dalle spiegazioni del Dott. Greco e sono
rivolti agli appassionati della storia di Statte, del suo territorio e delle sue tradizioni.
La parte "dell'Approfondimento" è costituita da un "mini dossier” comprendente la storia della
masseria e del suo attuale stato, e dettagli sulla presentazione del libro e
degli interventi relativi.
Le parti della Appendice - 'Approfondimento, possono essere per ora tralasciate da chi non ha tempo e limitarsi alla notizia essenziale e, a scorrere una serie di foto scattate da noi tutti.
Foto da "ovest" |
Foto da ovest (dopo aver "cancellato": chiedo venia) i corpi di fabbrica di servizio che ne ostacolavanono la vista dell'intero fronte e del portale d'ingresso. Foto (e pasticci) Leo DelG. |
IL FATTO:
Dopo decenni, è stata aperta per la prima volta al pubblico, la
grande e bella masseria Todisco, che ha ospitato nei
secoli scorsi, gruppi di addetti agricoli, provenienti da vari paesi limitrofi
e che, stanziatisi in forma più o meno stabile, hanno poi costituito, insieme ad
altri addetti di masserie, i primitivi nuclei degli abitanti di
Statte.
Rendere la masseria, visitabile, almeno per una sera, ha costituito una notevole
importanza culturale per la nostra mini-storia, non tanto per l’episodio in sé, quanto per gli effetti che ne possano scaturire.
La proprietà, ha preso coscienza che, la disponibilità dimostrata
in questa occasione, può costituire un primo passo verso una
collaborazione con le Istituzioni. Questa "collaborazione" potrebbe facilitare l'ottenimento di stanziamenti comunitari o regionali, per recuperare questi siti storici.
Il merito di questa iniziativa andata a buon fine? A tanti, con spirito di
iniziativa ma specialmente ad Agnese Giandomenico della
Biblioteca Civica ed Armando Grassi Assessore alla
Cultura, con il supporto dell’intera Amministrazione. Agnese ed Armando l’hanno ideata e
concretizzata, approfittando della presentazione del libro di
un mago della nostra cultura rupestre: Antonio Vincenzo Greco: Le
notti di masseria Vallenza, ambientato in località rupestri tra le
quali , appunto la masseria Todisco.
La presentazione del libro, ha avuto come prologo, una visita guidata di alcuni locali della masseria illustrata dallo
stesso Antonio Greco.
Tanto la stessa “visita” che la successiva presentazione
del libro, sono risultate molto interessanti culturalmente: La “visita”, si è arricchita delle competenze di Greco maturate "sul campo" ; mentre la presentazione appassionata di Aldo
Galeano è stata arricchita dalla recita di alcuni grandi Amici della
Biblioteca non nuovi a queste imprese: Lucia Calabrese, Dino Spataro,
Giulia Fonzone e Roberta Criscio. Lo straordinario quartetto
ha reso quasi “reali” le vicende narrate.
L’ESSENZIALE DELLA NOTIZIA FINISCE QUI.
Foto: L'androne d'ingresso, il cortile interno e .. la guida di Greco.
Foto: L'androne d'ingresso, il cortile interno e .. la guida di Greco.
Androne d'ingresso. A sinistra la mostra fotografica del circolo Controluce di Mimmo Giancarlo e Wladimiro Pappone (Foto postata da Armando Grassi) |
Androne d'ingresso. A sinistra la mostra fotografica del circolo Controluce di Mimmo Giancarlo e Wladimiro Pappone (Foto postata da Armando Grassi) |
Androne d'ingresso. (Foto postata da Armando Grassi) |
APPENDICE DI
APPROFONDIMENTO.
Come anticipato, il seguito di questa pagina è un “mini
dossier” comprendente la storia della masseria, il suo
attuale stato, dettagli sulla presentazione del libro e degli
interventi relativi.
Queste parti, sono destinate essenzialmente ai super pazienti. (E non dite che non vi
avevo avvertiti).
Questi sono gli argomenti contenuti in questa Appendice di Approfondimento:
Questi sono gli argomenti contenuti in questa Appendice di Approfondimento:
2) La storia di
Todisco.
3) Il suo attuale
stato, ovvero: La conformazione della masseria.
4) Il Libro (approfondimento)
a) Come lo descrive l’autore
b) Gli interventi: Fischetti (proprietario della masseria), il sindaco Miccoli, Agnese Giandomenico, Aldo Galeano, Armando Grassi).
a) Come lo descrive l’autore
b) Gli interventi: Fischetti (proprietario della masseria), il sindaco Miccoli, Agnese Giandomenico, Aldo Galeano, Armando Grassi).
5) Considerazioni
6) Conclusioni.
2) LA STORIA DELLA
MASSERIA TODISCO
Foto: I partecipanti nel cortile interno ascoltano la "guida" A.V.Greco
Foto: I partecipanti nel cortile interno ascoltano la "guida" A.V.Greco
Cortile interno masseria Todisco: Antonio Greco fa da "guida" |
Partecipanti all'incontro ascoltano le notizie storiche di A.V.Greco Foto postata da Armando Grassi. |
Partecipanti all'incontro ascoltano le notizie storiche di A.V.Greco Foto postata da Armando Grassi. |
Il brano che segue è, in gran parte desunto dall'intervento di A.V.Greco durante la visita guidata alla masseria. di sabato scorso 20 giugno 2015.
"Todisco, costituiva una delle più vaste e prestigiose aziende del Tarantino.
Anticamente nota con il nome di Sant'Angelo a
Migliaro, sorse nel corso del '500 sui resti di un insediamento rupestre; a
questo primitivo nucleo furono in seguito aggregate altre masserie e terre demaniali (Greco).
Vari proprietari si sono succeduti e spesso con alterne fortune economiche.
Quello più noto e che ha dato il nome alla masseria stessa è stato quello della
famiglia “Tedesco”, che ne fu proprietaria fino al 1701.
La famiglia Tedesco possedeva anche masserie vicine
come quella di Grindisi, quella di S.Onofrio e
quella del “Termiteto”. Ai Tedesco si
sono succeduti, per alcuni decenni, la famiglia Marini e
poi, per circa 150 anni, la famiglia Calò, che, possiamo
definire la “fondatrice” di Todisco come
la conosciamo oggi.
Infatti, fu proprio la famiglia Calò che, oltre a
realizzare la maggior parte dei locali interni della masseria e l’attuale
grande cappella, estese i suoi possedimenti incorporando la masseria
di Grindisi (nei pressi del bivio Todisco-Santa Teresa), Termiteto, Grottafornara
(masseria sulla via per Martina passando da via Carlo Farina), Sant’Onofrio (masseria
posta a sud di Todisco sulla gravina di Mazzaracchio).
Le suddette masserie (eccetto ovviamenteTodisco,) sono ora quasi completamente in rovina.
Le suddette masserie (eccetto ovviamenteTodisco,) sono ora quasi completamente in rovina.
L’ultimo ramo della famiglia Calò non ebbe figli e,
la proprietà fu eredita da una famiglia del leccese (i Basurto) che
vendettero nel 1841, sia Todisco che gli altri possedimenti
facenti parte della proprietà, al marchese d’Ayala Valva. A questa
famiglia (proprietaria fino all’inizio del ‘900), si deve la
sostanziale costruzione della parte esterna con gli spalti merlati le guardiole
e tutte quelle opere che rendono Todisco a conformazione di castello,
tardo-ottocentesco.
Foto: Il grandissimo "palmento" di Todisco.
Carrozzella "parcheggiata nel palmento" Foto Francesco Zerruso |
Foto Francesco Zerruso |
Foto Francesco Zerruso |
Foto Leo DelG |
Foto Francesco Zerruso |
3) LA “CONFORMAZIONE”
DEL CORPO DI FABBRICA DI TODISCO”
E’ sita ad est di Statte, a ridosso di un dirupo della gravina di Mazzaracchio; presenta
garritte e torri. È di notevole interesse storico, conserva integre le
caratteristiche architettoniche e morfologiche di un casale.
La
masseria, imponente nella sua estensione e forma, ha il suo ingresso
principale, in un grande portale posto su di un ampio piazzale, sul lato ovest.
Nei pressi dello stesso piazzale sono ubicate delle grandissime cisterne (in
stattese “foggije”) e delle basse costruzioni adibite alla
lavorazione attuale delle olive (da non confondere col grandissimo e storico frantoio
ipogeo, ora di proprietà dell’azienda agricola – olearia Villani)
Grandi mura circondano tutta la masseria e quelle
poste al lato sud sono a strapiombo sulla gravina
di Mazzaracchio.
Il citato portale di ingresso, introduce, tramite un ampio e lungo
androne, ad un grande cortile interno, dove è ubicata una
grande cappella fatta costruire dalla famiglia Calò.
Nello stesso cortile si affacciano delle piccole finestre che danno luce ai
locali ubicati sia sul piano stradale che su quello superiore.
Sulla parte superiore erano ubicati gli alloggi dei proprietari che la
occupavano, durante il periodo di vacanze; comprendevano, diverse
camere da letto e locali di soggiorno, mentre su un’altra parte del piano
superiore e parte di quello inferiore vi erano, gli alloggi riservati alle
centinaia di addetti stagionali adibiti alla raccolta delle olive.
Dall'androne, si accede anche ad un grandissimo locale, ora in abbandono,
adibito a palmento, con decine e decine di grandissime botti e
vari torchi e presse per la lavorazione delle uve. Negli attuali locali,
trovano posto anche attrezzature antiche per la lavorazione del vino, nonché
traini e carrozze d’altri tempi.
|
In una zona (quella appunto della masseria), dove i
vigneti sono quasi del tutto assenti, sembrava singolare la presenza di questo
enorme palmento.
Ci è venuto in aiuto il signor Giovanni Laera, ritenuto da noi il fattore che ci ha giustamente, fatto osservare che, specialmente ai tempi dei d’Ayala Valva, Todisco era il punto di riferimento di tutti i possedimenti agricoli dello stesso marchese, che andavano dalla masseria di Nasisi ai possedimenti di Monteiasi e Montemesola. Di conseguenza tutte le uve prodotte dai suoi possedimenti confluivano appunto al palmento di Todisco.
Ci è venuto in aiuto il signor Giovanni Laera, ritenuto da noi il fattore che ci ha giustamente, fatto osservare che, specialmente ai tempi dei d’Ayala Valva, Todisco era il punto di riferimento di tutti i possedimenti agricoli dello stesso marchese, che andavano dalla masseria di Nasisi ai possedimenti di Monteiasi e Montemesola. Di conseguenza tutte le uve prodotte dai suoi possedimenti confluivano appunto al palmento di Todisco.
Per noi stattesi una ulteriore curiosità: Le decine di enormi botti del
palmento erano opera del nonno del nostro concittadino Piero Vestita,
come ci ha confermato anche il "fattore" Giovanni Laera stesso.
L’antico ed imponente frantoio ipogeo, dove si lavoravano le olive della masseria, è ora in abbandono e si trova a circa un chilometro di distanza dal corpo fabbrica della masseria e ricade nella proprietà dell’azienda agricola olearia “Villani”.
L’antico ed imponente frantoio ipogeo, dove si lavoravano le olive della masseria, è ora in abbandono e si trova a circa un chilometro di distanza dal corpo fabbrica della masseria e ricade nella proprietà dell’azienda agricola olearia “Villani”.
Non sono più nella disponibilità della proprietà, nemmeno
il grande Jazzo ubicato a circa 350 metri in linea d'aria dalla masseria. Anche
buona parte dei terreni che facevano parte di Todisco sono stati
alienati.
Un'altra cosa da precisare, riguarda la vita religiosa in masseria. L'antica cappella della masseria, all'epoca della sua costruzione fu dedicata a Cristo Crocifisso ma, col tempo e con l'arrivo della famiglia dei marchesi d'Ayala Valva che l'adornarono con l'attuale statua della Madonna del Carmine, ha finito per prevalere quest'ultima devozione alla Madonna.
Fino a qualche decennio fa, la proprietà apriva le porte della masseria proprio il giorno della Madonna del Carmine, spesso con la banda. Il parroco di Statte, officiava la messa ed erano numerosi gli stattesi che vi assistevano. (Queste ultime notizie, sono state apprese da Anna Maria De Vittorio).
Perché, non riscoprire questa tradizione?
Lo jazzo di Todisco, ubicato a circa 350 metri in linea d'aria dalla masseria stessa. Ora alienato e, nella disponibilità di altro proprietario. |
Un'altra cosa da precisare, riguarda la vita religiosa in masseria. L'antica cappella della masseria, all'epoca della sua costruzione fu dedicata a Cristo Crocifisso ma, col tempo e con l'arrivo della famiglia dei marchesi d'Ayala Valva che l'adornarono con l'attuale statua della Madonna del Carmine, ha finito per prevalere quest'ultima devozione alla Madonna.
La cappella della masseria (foro postata da Armando Grassi) |
La cappella della masseria (foro postata da Armando Grassi) |
La statua della Madonna del Carmine (foto Leo DelG) |
Fino a qualche decennio fa, la proprietà apriva le porte della masseria proprio il giorno della Madonna del Carmine, spesso con la banda. Il parroco di Statte, officiava la messa ed erano numerosi gli stattesi che vi assistevano. (Queste ultime notizie, sono state apprese da Anna Maria De Vittorio).
Perché, non riscoprire questa tradizione?
Invitiamo chi è in possesso di testimonianze che possano aiutare a precisare meglio i dettagli della storia e della vita in masseria a contattarci con mail indicata a fondo pagina.
4) IL LIBRO
4a) (Come lo presenta l’autore).
“Taranto, settembre 1777. Nicola Presta ritorna nella sua patria dopo
esserne, venti anni prima, quasi fuggito preda d'una impossibile passione
amorosa. [omissis].
In sua assenza i parenti si sono impossessati del suo patrimonio di
dilapidandolo e tiranneggiando. Consapevole dei pericoli cui Nicola sarebbe
esposto in caso d'un intempestivo rientro in città, il suo amico Tonino lo
conduce a Vallenza, singolare villaggio di masserie ai piedi dei monti di
Martina.
Nel corso della settimana ivi trascorsa Nicola ascolta, per bocca dei
massari che ogni sera si riuniscono intorno ad un focolare, tante storie legate
alla loro gioventù.
Storie rocambolesche e quotidiane, eroiche e miserevoli, d'amore e di
sangue che ripopolano man mano di suggestioni vive quel deserto oscuro e muto
ch'era il paesaggio che gli scorreva intorno non appena aveva rimesso piede in
terra.
“Recupera così un disperso senso d'appartenenza, capace d'infondergli la
forza necessaria a battersi per poter rimettere le cose al loro posto”
[Certo l’arguta penna di Greco ha saputo arricchire quel “piccolo
mondo antico”, guardando, a volte con ironia altre volte con divertita
imitazione della “prosa settecentesca” che farà sorridere
anche noi]
4b) Gli interventi.
Il gentile signor Fischetti, uno dei proprietari attuali della masseria Todisco e delle sue pertineze (foto Leo DelG) |
Il gentile signor Fischetti, uno dei proprietari attuali della masseria Todisco. |
Fischetti (proprietario di Todisco)
“Sono contento che tanti cittadini possano oggi visitare la masseria
Todisco che tutti conoscono dall’esterno e pochi i locali interni. Vorrei però
sfatare un pensiero che a volte circola tra i cittadini stattesi e
che cioè, la “proprietà” sarebbe paezialmente indisposta ad aprirla al
pubblico”: devo smentire in modo deciso.
“Noi siamo sempre lieti che questo posto, che per la sua storia, appartiene
alla intera comunità possa essere visitato liberamente dai cittadini
stattesi. Quindi, ripeto, non è un atto di egoismo il nostro, ma
scaturisce da una sana prudenza, dal momento che le condizioni di
sicurezza per gli eventuali visitatori, non sono al massimo”.
Angelo Miccoli
“Ringrazio Antonio Greco, sia per aver scelto una masseria storica di
Statte per presentare il suo libro, sia per l’amore che nutre per le nostre
zone rupestri, dimostrato di guardarle con gli occhi positivi,
proprio di chi, queste zone le ama.
In un periodo di pathos in cui tutto viene visto in chiave negativa
questi sprazzi di positività, non possono far altro che inculcare ottimismo e
noi abbiamo proprio bisogno di competenze e professionalità.
Devo ringraziare anche la proprietà, nella persona del signor Fischetti,
con cui più volte abbiamo interloquito al fine di trovare il modo di
valorizzare al meglio questo storico luogo che è stato per molto tempo,una
delle culle della nostra cittadina.
I tanti amici, che questa sera, sono qui presenti sfidando la pioggia,
fanno ben sperare in una valorizzazione di questo luogo, e coi, come
istituzione cercheremo tutti i modi per favorirla”.
Agnese Giandomenco della Biblioteca Civica. Lei ed Armando Grassi sono stati gli ideatori ed i realizzatori di questo "RITORNO A TODISCO", supportati, dall'intera Amministrazione comunale. |
Agnese Giandomenico
“Per me, è una emozione, presentare questa serata. Nei primi
incontri con l’amico di sempre, Antonio Greco, al fine di
organizzare una serata per la presentazione del suo affascinante libro di
racconti, tratti da episodi delle nostre terre, Antonio ci raccontava fatti
interessanti ed anche drammatici avvenuti proprio in questo luogo.
“È stato naturale, d’accordo con lo stesso Antonio e con Armando Grassi,
pensare di presentarlo proprio dove i fatti sono accaduti. Visitando questa
bella masseria abbiamo provato una grande emozione vedere questi luoghi che
materializzavano queste storie”.
“Delineato il progetto c’è stato l’impegno di tutti nel renderla fattibile
ed i fatti ci hanno dato ragione. Abbiamo trovato la disponibilità sia del
proprietario signor Fischetti, sia dell’amministrazione, sia di tanti di tanti
amici della Biblioteca”.
“Ringrazio di cuore tutti, a cominciare dll’amico di sempre della
biblioteca di Statte Aldo Galeano del Gruppo 74 di Monteiasi,
a cui è affidata la presentazione del libro. Ringrazio il gruppo
degli amici della biblioteca che reciterà alcuni brani di questo libro:
Lucia Calabrese, Dino Spataro, Giulia Fonzone, Roberta Criscio e ai
nostri amici che allieteranno musicalmente la serata: Angelo Suma e
Gabriele Andrisani”.
Conclude così Agnese: “Il mio ringraziamento, va a tutti gli
intervenuti, che hanno sfidato un tempo molto incerto; stavamo per rimandare la
presentazione ma i fatti vi hanno dato e ci hanno dato ragione”.
Aldo Galeano (presentatore del libro)
Dopo aver orgogliosamente affermato che lui non si sente “un estraneo” a
Statte, non solo per aver sposato la figlia del nostro indimenticabile medico
dottor Lomartire ma per numerose altre ragioni: per
essere amico di Gino Del Giudice, di Anna Maria De Vittorio, di
essere stato amico e collega del compianto Matteo
Mastromarino, e soprastutto per essere “l’amico di sempre” della
Biblioteca di Statte.
Galeano, ha delineato con arguzia e competenza i personaggi del
libro di Greco, riportando dei “passi” molto interessanti. Un intervento molto
profession ale ed articolato che dimostra l’attenta preparazione a questa
presentazione.
Foto postata da Armando Grassi |
Armando Grassi e Antonio Greco (Foto Leo DelG) |
Agnese Giandomenico e Armando Grassi (Foto Leo DelG) |
Armando Grassi
“Così, come a Natale, con “I presepi nelle Grotte” - ha esordito Grassi - siamo stati in grado di
far conoscere meglio alla nostra comunità i luoghi dei primi insediamenti di
Statte, così questa sera iniziamo un percorso per valorizzare luoghi bellissimi
come questa masseria" e, appunto queste, sono le occasioni, per “impossessarci” culturalmente di questi luoghi.
"Questo evento, lo dobbiamo all'’impegno di Agnese e dell’Amministrazione tutta, - ha continuato Grassi - unita alla disponibilità
mostrata dalla proprietà, i signori Fischetti.
Le storie anche drammatiche contenute nel libro di Antonio Greco, contribuiscono alla conoscenza di quelle che sono state le angherie dei “padroni” perpetrati in danno dei nostri miseri antichi avi, quasi tenuti in schiavitù morale e spesso fisica.
Le storie anche drammatiche contenute nel libro di Antonio Greco, contribuiscono alla conoscenza di quelle che sono state le angherie dei “padroni” perpetrati in danno dei nostri miseri antichi avi, quasi tenuti in schiavitù morale e spesso fisica.
Da parte dell’Amministrazione, vi è la disponibilità a cercare
nelle pieghe consentite dalle leggi comunitarie e regionali quelle soluzioni
che possano sfociare in una valorizzazione economica e culturale di
questi luoghi e ciò, nell’interesse, tanto della proprietà che dei nostri
cittadini”.
5) CONSIDERAZIONI
Il libro di Antonio
Greco, e la sua “visita guidata”, hanno
nobilitato notevolmente questo “avvenimento”. Lucia Calabrese, Dino Spataro, Giulia Fonzone e Roberta Criscio, si sono dimostrati
lettori ed attori efficaci e divertenti, entrando nel ruolo, con
una credibilità notevole; il loro sincronismo nelle sequenze dei racconti è
stata perfetta: segno di grande preparazione e professionalità. Le scene, da
loro interpretate, hanno dato fascino alle storie
stesse, tanto da meravigliare anche l’autore Greco.
La presentazione efficace ed interessante di Aldo Galeano ha
avuto il pregio di farci “toccare con mano” , tanto
la ricca personalità dell’autore che i “personaggi” del libro.
Foto: Le premiazioni
A tutti loro, ai musicisti, Angelo Suma e Gabriele Andrisani alla stessa Agnese Giandomenico e ad Armando Grassi, ma anche agli impeccabili Aldo Roberti e Marika Albano (al buffet), va il plauso per la riuscita serata. Infine un plauso, al “Circolo fotografico Controluce” e al suo presidente Mimmo Pappone per la bella mostra fotografica realizzata insieme a Giancarlo e Wladimiro Pappone [NdR].
Foto: Le premiazioni
Franco Caputo per l'Arci. Associazione SEMPRE E COMUNQUE DISPONIBILE per tutti. |
Angelo Suma e Gabriele Andrisani i "sempre presenti e disponibili," nostri musicisti. |
Mimmo Pappone, insieme ai cugini Giancarlo e Wladimiro e al Circolo fotografico Controluce, hanno allestito una bellissima mostra nell'androne d'ingresso con foto delle nostre zone rupestri. |
Giovanni Laera (il "fattore"; che ha collaborato fattivamente alla riuscita della serata. E' la memoria storica della masseria. |
Mimino Miccoli. Una delle sue opere è stata donata a presentatore Galeano. |
Dino Spataro |
Lucia Calabrese |
Giulia Fonzone |
Roberta Criscio |
6)
CONCLUSIONI
L’emozione per aver assistito ad una presentazione di un
interessante libro, frutto di un lavoro appassionato e certosino, ci ha riportati ai ricordi di analoghe “favole reali” raccontateci dai nostri nonni (a noi diversamente giovani)
Il fatto, che questa presentazione, sia avvenuta, negli stessi luoghi,
teatro di quelle vicende, hanno accentuato questi sentimenti.
L’altro fatto suggestivo, è stato quello di essere entrato nei
luoghi in cui tanti nostri avi, si sono guadagnati la sopravvivenza, spesso a
caro prezzo.
La speranza è, che questo primo passo, possa preludere alla
valorizzazione di questo sito, sia nell'interesse della stessa “proprietà”, ma
anche per il prestigio della nostra cittadina che, magari non avrà 100
masserie (mi perdonino i carissimi “cugini”), ma che ha le più
belle masserie del circondario .. e, quella di Todisco è, appunto,
una di queste.
Aldo e Marika hanno gestito in modo impeccabile il "buffet" (foto postata da Armando Grassi) |
La "cappella" durante la presentazione del libro dio Greco (foto postata da Armando Grassi) |
La zona "buffet" |
Artigianato della "pietra locale" (foto postata da Armando Grassi) |
Il cortile interno della masseria durante la "guida" di Greco e Grassi (foto postata da Armando Grassi) |
Vecchi torchi per l'estrazione del mosto |
Alma Belkor e consorte, nei pressi della cappella. |
Due interesate piccole spettatrici con vestiti popolari dei tempi passati |
Padre Luca dei Padri Somaschi, sempre presente nelle manifestazioni che tendono a valorizzare le nostre "radici" e la nostra cittadina |
Queste "basse appendici" costruite inopinatamente davanti alla facciata principale della masseria fungono da "frantoio moderno" della masseria. |
Una foto della "terrazza" della masseria scattata da Agnese Giandomenico. |
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