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sabato 11 agosto 2012

ILVA: Il testo integrale dell'ordinanza di Patrizia Todisco con cui si ribadisce il blocco della produzione dell'aria a caldo.

IL GIP PATRIZIA TODISCO


Riportiamo integralmente l'ordinanza del GIP di Taranto Patrizia Todisco, (notificata il 7 Agosto 2012) con cui si ribadisce lo STOP della produzione di acciaio nell'ILVA (tenendo però conto dell'ordinanza dei giudici del riesame che non ordinavano lo spegnimento degli altoforni per garantirne l'integrità)

N. 933/10 R.G.RR, N. 5488/10 R..GXP,
 UFFICIO DEL G.I.P.


Letta la relazione depositata in data odierna» da intendersi qui integralmente richiamata, dell'ing. Barbara Valenzano, nominata da questo gip quale custode ed amministratore (coadiuvata dagli ingegneri Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento) degli impianti dello stabilimento ILVA s.p.a. di Taranto sottoposti a sequestro preventivo nei procedimento in epigrafe indicato, nomina confermata dal Tribunale del riesame che con provvedimento del 7.08.2012 ha nominato altresì, quale custode ed amministratore dei medesimi impianti, il dottor Bruno Ferrante, legale rappresentante dell1 ILVA s.p.a. di Taranto  revocando la nomina del dottor Mario Tagarelli.

Considerate le specifiche circostanze evidenziate nella predetta relazione e le richieste con essa formulate.

Visti gli artt 321 c.p.p, e 104 disp. alt. c.p.p.

SPECIFICA CHE

Deve individuarsi nell’ing. Barbara Valenzano, con i conseguenti obblighi competenze e


          la figura del "gestore” ai sensi del!'art, 7 comma 2 del D.L.vo n. 334/99 e s.in.i.;

          la figura del “gestore” ai sensi deirart, 5, comma 1, lettera r~his)t del D.L.vo n, 152/06  s.m.i.;

          la figura del Responsabile dell’attuazione delle prescrizioni e procedure impiantistiche che si renderanno necessarie in attuazione del provvedimento di sequestro preventivo degli impianti ‘'a caldo” e degli impianti tecnicamente connessi agli stessi;

          la figura dei Responsabile delle Misure Tecniche necessarie per eliminare situazioni di pericolo e della Attuazione dei Monitoraggi, con potere di spesa (previa approvazione dell'A.G,) relativamente alle aree sottoposte a sequestro, nonché a quelle tecnicamente connesse


Deve individuarsi nel dottor Bruno Ferrante» con i conseguenti obblighi, competenze e

responsabilità di legge:

che, secondo il tipo e l 'assetto dell 'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa":

          la figura del Responsabile del l’attuazione delle prescrizioni e procedure impiantistiche che si renderanno necessarie in attuazione del provvedimento di AIA per gli impianti non interessati in alcun modo dal provvedimento di sequestro preventivo.


AUTORIZZA INOLTRE l CUSTODI ED AMMINISTRATORI:


1.      all’accesso a tutte le aree, reparti, unita produttive e relative sale controllo ed uffici delio stabilimento, al fine di acquisire quanto necessario alla gestione operativa degli impianti e delle Infrastrutture tecnologiche;

2.      all’accesso all’intranet aziendale,, a tutte le procedure operative e gestionali, alle informazioni di sistema alle comunicazioni con ì diversi Reparti ed Uffici ILVA e con gli Enti esterni (Ministeri, Regione, Provincia, Comune; Autorità di Controllo, ecc.), ai sistemi di monitoraggio e di controllo di processo. Tali attività a partire dall'installazione di specifiche workstation da collocare nella Direzione di Stabilimento a cura della Società ed in altri punti (aree/reparti) che saranno definiti successivamente;

3.      ad interloquire direttamente con i diversi Enti esterni interessati da procedure autorizzative e di controllo ai fine di acquisire documentazione utile alla gestione controllata degli impianti ILVA.


Considerato» inoltre, che il Tribunale del riesame, come da dispositivo della decisione pubblicato il 7.08,2012, pur revocando la nomina a custode ed amministratore del dottor Mario Tagarelli e nominando al suo posto» in aggiunta agli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento, il dottor Bruno Ferrante, presidente del C.d.A. e legale rappresentante pro tempore dell'ILVA sp.a., ha confermato il sequestro preventivo delle aree e degli impianti indicati nel decreto emesso il 25,07.2012 da questo gip, misura che - va ribadito - , che non può che essere, funzionale alla tutela delle esigenze preventivo-cautelari indicate dalla legge (art 321 comma 1 c.p,: “Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati,  conferma che implica necessariamente il riconoscimento, da parte del medesimo Tribunale, della sussistenza dei presupposti legittimanti il sequestro preventivo (fumus commissi delieti e periculum in mora) e, in particolare» della grave ed attualissima situazione di emergenza ambientate e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto, imputabile alle emissioni inquinanti (convogliate, diffuse e fuggitive) dello stabilimento ILVA s.p.a  e, segnatamente, di quegli impianti ed aree del siderurgico sottoposti a vincolo cautelare (peraltro, lo stesso Tribunale del riesame, senza prevedere alcuna facoltà d’uso degli impianti a fini produttivi, ha ribadito prioritariamente la necessità di garantire la “sicurezza degli impianti” e di adottare “tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo).



P.Q.M,

In adempimento di quanto imposto dal vincolo cautelare sulle aree e gli impianti (Area Parchi, Area Cokerie, Area Agglomerato, Area Alti forni, Area Acciaierie, Area GRF) dello stabilimento ILVA s.p.a. confermato dal Tribunale del riesame con deliberazione del 7.08,2012 e, segnatamente, in adempimento di quanto disposto dallo stesso Tribunale del riesame, si sollecita l’adozione, da parte dei custodi ed amministratori tutti - dottor Bruno Ferrante, ing. Barbara Valenzano, ing, Emanuela Laterza e ing. Claudio Lofrumento - , di tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse, situazioni in ragione delle quali il sequestro preventivo è stato disposto e confermato.

Dispone, inoltre, che i custodi ed amministratori nominati trasmettano a questo Ufficio, con frequenza settimanale, relazioni sulle attività svolte nell'esercizio del loro pubblico ufficio.

Manda alla Cancelleria per le notifiche e le comunicazioni di rito.


Taranto, 10 agosto 2012


IL GIP

Patrizia Todisco






ILVA 10 Agosto: Il GIP ordina lo "STOP" alla produzione





Per la drammaticità della situazione, (in qualunque ottica la si vuol vedere), riportiamo senza commenti, la notizia della decisione del gip di Taranto Patrizia Todisco che ha ribadito (con una ordinanza notificata il 10/8) il "blocco" della produzione di acciaio nell'ILVA di Taranto.

Ieri 10 Agosto
Il GIP Patrizia Todisco, ha disposto lo STOP alla produzione dell'aria a caldo. L'ILVA presenta ricorso ai giudici del riesame.

(dal "Quotidiano di Puglia" del 11 Agosto 2012)
TARANTO - L'Ilva dovrà risanare gli impianti dell'area a caldo sequestrati per disastro ambientale ma «senza prevedere alcuna facoltà d'uso» degli stessi «a fini produttivi». Lo ha disposto il gip di Taranto Patrizia Todisco in un provvedimento notificato ieri all'Ilva nel quale si specifica anche il ruolo dei custodi giudiziari.

 
Il ricorso.
Il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, ha dato mandato di «impugnare immediatamente» dinanzi al Riesame il provvedimento del gip di Taranto notificato ieri. Lo rende noto l'azienda con un comunicato. Ferrante ha «convocato il consiglio di amministrazione della società per le determinazioni conseguenti».



Le parole del gip. «In adempimento di quanto disposto dallo stesso Tribunale del Riesame», si sollecita l'adozione, da parte dei custodi giudiziari, di «tutte le misure tecniche necessarie a scongiurare il protrarsi delle situazioni di pericolo e ad eliminare le stesse». Lo ribadisce il gip di Taranto nel provvedimento notificato ieri ai legali dell'Ilva dai carabinieri del Noe di Lecce. Custodi e amministratori dovranno trasmettere al gip relazioni settimanali sull'attività svolta.

Grave situazione ambientale. Il sequestro preventivo degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva «è, e non può che essere, funzionale alla tutela delle esigenze preventivo-cautelari indicate dalla legge», e in particolare «della grave ed attualissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria in cui versa il territorio di Taranto». Lo scrive il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco nel provvedimento con il quale oggi ha ribadito che il risanamento degli impianti dovrà avvenire senza che questi vengano utilizzati per produrre acciaio. La situazione di emergenza ambientale, ricorda il gip, è imputabile «alle emissioni inquinanti (convogliate, diffuse e fuggitive) dello stabilimento Ilva spa e, segnatamente, di quegli impianti e aree del Siderurgico sottoposti a vincolo cautelare».

giovedì 9 agosto 2012

STATTE E ILVA: Il consiglio comunale esprime "solidarietà" ai lavoratori ILVA



Il sindaco Angelo Miccoli


Riportiamo,un ordine del giorno del consiglio comunale di Statte che, esprimendo "solidarietà" ai lavoratori dell'ILVA e dell'indotto, si augura (in modo implicito, ma non troppo) che si continui a "produrre".

La preoccupazione del sindaco, della giunta e dell'intero consiglio comunale per i loro cittadini (che verrebbero messi sul lastrico dalla chiusura degli impianti) è condivisibile,  ma continuare la "mattanza" di lavoratori e cittadini sacrificati in nome del lavoro, in queste condizioni ambientali, non è più possibile.

Bisogna pur capire, a quali condizioni ambientali, l'ILVA possa continuare a produrre visto che l'ordinanza del riesame non brilla per chiarezza, alimentando diverse interpretazioni spesso opposte. Probabilmente nel recitare "per il resto viene confermata la precedente ordinanza", i giudici del riesame non hanno voluto prendersi la responsabilità di essere più espliciti, alimentando ancora polemiche, dubbi e tesi contrapposte.

E' auspicabile quindi, che Statte diventi parte più attiva nei controlli dell'operato dell'azienda, nei lavori di "messa a norma" di tutti gli impianti "sotto sequestro" e che la piena produzione possa riprendere quando questi parametri siano assolatamente in regola con le norme di legge. 
Come "parte lesa" Statte ha il "diritto" di intervenire nelle fasi di bonifica, pretendendo una puntuale e giornaliera informazione sullo "stato dell'arte", sperando anche, che "il tribunale del riesame" integri l'ordinanza con una "interpretazione autentica, volta a dissipare ogni dubbio, circa la continuazione della produzione (sia pure a livello ridotto), durante il periodo di "messa a norma" degli impianti. (LeoDelG)


Ed ecco "l'ordine del giorno" del consiglio comunale:
Il presidente del "consiglio comunale di Statte" Angelo Villani

 STATTE. “Il consiglio comunale di Statte, esprime vicinanza e solidarietà a tutti quei lavoratori Ilva e indotto, che in questi giorni stanno vivendo momenti di grande apprensione e incertezza per una prospettiva che sarebbe disastrosa per la loro sorte, per la sorte della città di Taranto, per l’economica dell’intera regione Puglia e per la tenuta del sistema industriale nazionale.
Apprezziamo il grande lavoro che la magistratura sta effettuando per la salvaguardia e la tutela della salute di tutti i cittadini. Affermiamo, sicuri di non essere smentiti, che la città di Taranto, il Comune di Statte e l’intera provincia, abbiamo già pagato in termini di inquinamento ambientale delle conseguenze drammatiche che da esso ne derivano.
L'assessore all'ambiente Vincenzo Chiarelli
Non possiamo, quindi, in questo momento, pagare un ulteriore prezzo che avrebbe ripercussioni drammatiche nell’intera comunità. Siamo convinti che non debba esistere un conflitto, tra lavoratori e cittadini, dal diritto al lavoro e salute. Bisogna superare queste contrapposizioni perché lavoro e ambiente possono e devono coesistere.
Oggi più che mai ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, Governo da una parte e azienda dall’altra”.

Il documento è passato con il voto unanime dell’intero consesso cittadino.

Angelo Miccoli

mercoledì 8 agosto 2012

ILVA e il RIESAME: Si può produrre o no?

Il presidente dell'ILVA Bruno Ferrante

ILVA E IL RIESAME: Produzione ammessa o no?

Il dispositivo della sentenza, pur essendo troppo "sintetico", lascia optare per un blocco della produzione, anche senza esplicitarlo, ma confermando la validità  dell'ordinanza del GIP nelle parti "non annullate" da questa ordinanza. Gli ambientalisti interpretano tale ordinanza come una conferma del blocco della produzione, mentre (sia pure con qualche dubbio), il presidente dell'ILVA è di parere opposto.


Intanto diamo conto del testo dell'ordinanza del riesame:

Il tribunale [omissis]

Annulla l’applicazione della misura cautelare (dei dirigenti ..)

Conferma l’ordinanza impugnata (i domiciliari) nei confronti di Riva Nicola, Riva Emilio e Capogrosso Luigi.



In parziale modifica del decreto di sequestro preventivo impugnato, ferma restando la nomina degli ingegneri ...
Nomina custode delle aree e degli impianti in sequestro altresì, il dott. Bruno Ferrante nella sua qualità di presidente del C.d.A  e di legale rappresentante dell’ILVA  s.p.a revocando a nomina del dott. Mario Tagarelli.
Dispone che i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione della realizzazione di tutte le misure tecniche necessarie per eliminare le situazioni di pericolo e della attuazione di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni inquinanti.

Conferma nel resto, il decreto impugnato.

Ora il parere degli ambientalisti
(corgiorno 8 Agosto 2012)

Angelo Bonelli:



Angelo Bonelli, leader dei verdi e consiglere comunale a Taranto

«Il Tribunale del Riesame sulla vicenda Ilva ha confermato l’impianto accusatorio della Procura e la gravità di una emergenza ambientale e sanitaria senza precedenti. Dal nostro punto di vista, che si basa sulle perizie della procura, la cokeria risulta incompatibile con la salute dei cittadini che dovrebbe essere il primo bene da tutelare».


Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che è anche consigliere comunale a Taranto.
A giudizio dell’ambientalista: «Il governo con le parole del ministro Clini e di Passera continua a sottovalutare la gravità della situazione sanitaria di Taranto dove secondo la procura ci si “ammala e si muore” di inquinamento. Le prescrizioni dei magistrati sono state confermate integralmente e quindi la produzione va sospesa». Secondo Bonelli, «il governo farebbe bene a predisporre un piano di conversione industriale come è avvenuto a Pittsburgh e a Bilbao, città che hanno cambiato il proprio modello economico, che hanno vinto la battaglia contro l’inquinamento e ora rappresentano delle eccellenze per innovazione e qualità della vita».
Il leader dei Verdi si sofferma anche su altre vicende che riguardano il siderurgico. «Per quanto riguarda la situazione dell’Ilva ci sono altri aspetti su cui chiederemo l’intervento della magistratura – conclude Bonelli – in particolare presenteremo un esposto sulla mancata messa in sicurezza della falda sulla quale, a norma del Dlgs 152/2006, bisognava intervenire».

domenica 5 agosto 2012

ILVA: "La nostra anima in una "bramma" d'acciao (di Ada Le Noci)

Una "bramma" di acciaio.

Nell'ambito del complesso e drammatico problema che investe in questo periodo la nostra gente, dibattuta tra la preoccupazione per il posto di lavoro e il problema "ambientale", (altrettanto drammatico), diamo conto di una appassiona testimonianza dell'ambientalista Ada Le Noci. (Pubblicata il giorno Venerdì 3 agosto 2012 alle ore 19.50)·

A centro: la "Pasionaria" Ambientalista Ada Le Noci

La nostra anima in una "bramma" d'acciao !!


Quanto costa una bramma d'acciao? Una bramma costa 30.000 euro...dentro c'è il costo della materia prima, della lavorazione, dell' energia, il costo del lavoro.

Ma quanto costa veramente una bramma per i tarantini (e paesi vicini) in termini di salute, dolore, sofferenza: Il lutto !!
Quanto costa una bramma alla regione per l'assistenza sanitaria e i viaggi della speranza, quanto costa una bramma per un allevatore che perde le sue pecore e un mitilicoltore che perde le sue cozze e il suo giardino a mare,
Quanto costa la libertà di un bamnbino che vuole giocare per strada e di un mamma che vuole dare il suo latte, ma è costretta a dare quello artificiale perchè il suo è inquinato
Quanto costa una bramma ad una famiglia che deve vedere il prorpio figlio andare via per realizzare un sogno perchè il suo sogno non è fare l'operaio o l'ingegnere,
Quanto costa una bramma se consideriamo il danno agli immobili, la svalutazione degli stessi....

Le bramme di acciao prodotte nel siderurgico ILVA di Taranto valgono molto di più di 30.000 euro, perchè c'è l'anima dei tarantini dentro ...

Ed ora noi rivogliamo la nostra anima!

sabato 4 agosto 2012

Riesame ILVA concluso: Decisioni entro il 9 Agosto

L'aula "B" del tribunale di Taranto
dove si sono svolte le udienze per il "riesame del caso ILVA


Sabato 4 Agosto 2012
Si è conclusa oggi, l’udienza del tribunale del Riesame di Taranto, al quale il collegio difensivo dell’ Ilva  ha chiesto la revoca del sequestro dell’area a caldo dello stabilimento  e degli otto provvedimenti di arresti domiciliari, nell’ambito  dell’inchiesta per  inquinamento ambientale.   Dopo le arringhe degli ultimi  avvocati dell’azienda e delle dichirazioni dei singoli indagati, tenutesi in mattinata, al termine dell’udienza ci sono state le dichiarazioni spontanee  dell’attuale presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante.
I giudici del Riesame, Antonio Morelli, Alessandra Romano e Benedetto Ruberto, stanno, ora, per decidere se accogliere l’istanza dei legali della difesa, togliere i sigilli agli stabilimenti in cui si lavorava a caldo e scarcerare gli arrestati. L’Ilva a tal proposito ha portato in tribunale alcune contro perizie, in particolare una di tipo chimico, l’altra epidemiologica.

Il prossimo 9 agosto è la data per la quale è stato fissato il limite entro il quale i giudici dovranno emettere la propria sentenza.

Singolari le motivazioni del collegio di difesa:

«Nessun eccesso nei tumori». !!! 
A Taranto «non vi è alcun eccesso di mortalità per leucemie, per tumori linfoemopoietici, né per tutti i tumori nei bambini da zero a 14 anni» (incredibile !!).
lo hanno scritto i legali dell'Ilva nella memoria difensiva contro il sequestro dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico. Davanti al Tribunale del Riesame, i legali hanno inoltre sottolineato che, la presenza della diossina nella città pugliese «va imputata ad epoche risalenti e comunque preclude la certa imputazione della stessa alla gestione privata». «Quanto al passato - hanno evidenziato i legali - l'Ilva ha sempre esercitato entro i limiti di previgenti regimi autorizzatori».
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Probabilmente "gli imbrogli": (specie quelli "dolosi", quali gli inquinamenti "spaventosi" notturni) ce li siamo "sognati" !! 


Le "motivazioni" del sequestro ILVA: Capiamoci qualcosa !!


Il GIP Patrizia Todisco

Il "sequestro" degli impianti "a caldo" dell'ILVA, sono stati ordinati dal coraggioso magistrato Patrizia Todisco che, ignorando le pressioni di "vario genere", ha agito sulla base di elementi oggettivi, scaturiti in anni di indagini e perizie, che hanno smascherato, comportamenti chiaramenti dolosi, messi in atto dalla proprietà e dagli alti dirigenti dell'ILVA (è emerso che  le "emissioni", erano "in regola" durante il giorno, mentre di notte, sforavano abbondantemente i parametri consentiti).
Ecco alcuni punti dell'ordinanza del giudice, con cui si analizzano, le ragioni del sequestro degli impianti e dei "provvedimenti restrittivi" nei confronti della proprietà e degli alti dirigenti dell'ILVA.
  • "La gestione del siderurgico di Taranto è sempre stata caratterizzata da una totale noncuranza dei gravissimi danni che il suo ciclo di lavorazione e produzione provoca all’ambiente e alla salute delle persone". 

  •  "Ancora oggi" gli impianti dell’Ilva producono "emissioni nocive" che, come hanno consentito di verificare gli accertamenti dell’Arpa, sono "oltre i limiti" e hanno "impatti devastanti" sull'ambiente e sulla popolazione.

  • La situazione dell’Ilva "impone l'immediata adozione, a doverosa tutela di beni di rango costituzionale che non ammettono contemperamenti, compromessi o compressioni di sorta quali la salute e la vita umana, del sequestro preventivo".

  • "L'imponente dispersione di sostanze nocive nell’ambiente urbanizzato e non ha cagionato e continua a cagionare non solo un grave pericolo per la salute (pubblica)", ma "addirittura un gravissimo danno per le stesse, danno che si è concretizzato in eventi di malattia e di morte".
  • «Chi gestiva e gestisce l’Ilva ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza».

  • “In tal senso – aggiunge il gip - le conclusioni della perizia medica sono sin troppo chiare. Non solo, anche le concentrazioni di diossina rinvenute nei terreni e negli animali abbattuti costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica ove si consideri che tutti gli animali abbattuti erano destinati all’alimentazione umana su scala commerciale e non, ovvero alla produzione di formaggi e latte.

  • Trattasi di un disastro ambientale inteso chiaramente come evento di danno e di pericolo per la pubblica incolumità idoneo ad investire un numero indeterminato di persone”.

  • Non vi sono dubbi sul fatto – conclude – che tale ipotesi criminosa sia caratterizzata dal dolo e non dalla semplice colpa. Invero, la circostanza che il siderurgico fosse terribile fonte di dispersione incontrollata di sostanze nocive per la salute umana e che tale dispersione cagionasse danni importanti alla popolazione era ben nota a tutti.

  • Le sostanze inquinanti erano sia chiaramente cancerogene, ma anche comportanti gravissimi danni cardiovascolari e respiratori. Gli effetti degli Ipa e delle diossine sull'uomo non potevano dirsi sconosciuti”.

  •  “Non vi sono dubbi che gli indagati erano perfettamente al corrente che dall’attività del siderurgico si sprigionavano sostante tossiche nocive (come la diossina, ndr) alla salute umana ed animale”, ma “nessun segno di resipiscenza si è avuto” da parte loro poichè “hanno continuato ad avvelenare l’ambiente circostante per anni”.



giovedì 2 agosto 2012

ILVA: Disordini durante la Manifestazione del 2 Agosto


"Contromanifestanti" dei Cobas vicino agli ambientalisti,
contestano i sindacati, "rei di difendere Riva ma non l'ambiente"

(Abstract da "il nuovo quotidiano di puglia")
La manifestazione di Taranto del 2 Agosto, contro la chiusura dell'ILVA.

Le ragioni dei contestatori. «Questi sindacati non ci rappresentano». Lo ha detto uno dei contestatori, operaio dell'Ilva, che hanno interrotto il comizio dei segretari confederali e dei metalmeccanici a Taranto. «Hanno tirato il peggio di noi, il peggio di questa città. In quella fabbrica - ha aggiunto - non ci sono diritti, non c'è dignità. C'è abbandono totale. Noi conosciamo i nostri problemi e chi ci rappresenta. Se un segretario interviene a un'assemblea manifestando solidarietà a otto persone che ci hanno sottomessi, perseguitati, minacciati e avvelenati - ha concluso il lavoratore - è un sindacato che non conosce i nostri diritti o è troppo assoggettato all'azienda»





Dopo la partenza, attorno alle nove da due punti differenti della città,  due cortei si sono riuniti in piazza della Vittoria dove dal palco hanno cominciato a parlare i leader sindacali, prima Angeletti, poi Bonanni.

Dopo pochi minuti dall'inizio dell'intervento di Landini (della FIOM) , nella piazza hanno fatto incursione un centinaio di contromanifestanti che, a bordo di un Apecar da cui venivano diffusi fumogeni colorati, si sono fatti largo nella piazza tentando di raggiungere il palco.
Le forze dell'ordine sono riuscite a bloccarli, ma nel frattempo l'alimentazione dell'impianto di amplificazione è stata interrotta e il comizio è stato sospeso.

Dopo avere letto un volantino contro i sindacati, accusati di essere troppo vicini all'Ilva, e di non difendere la salute di cittadini e lavoratori, i contestatori si sono allontanati e il comizio è ripreso con l'intervento conclusivo di Susanna Camusso.


Tutti i leader sindacali hanno detto all'unisono che è possibile e si deve «coniugare lavoro e ambiente» e che non si può pensare di risanare una fabbrica facendola chiudere. «Non accetteremo per nessuna ragione la chiusura - ha detto Angeletti - e se chiuderanno non staremo in silenzio ma staremo in piazza». «È impensabile che si possano perdere ventimila posti di lavoro - ha detto Bonanni - Questa manifestazione vuole richiamare l'attenzione su un'emergenza nazionale». «Non si risana un impianto chiudendolo - ha detto Camusso - e per non contrapporre lavoro a salute bisogna continuare ad investire».


mercoledì 1 agosto 2012

Lo stattese Piero Genga C.T. Argento Olimpico

Anders Golding, medaglia d'argento olimpica nel tiro a piattello
col su allenatore lo stattese Piero Genga


Un argento un po’ stattese, quello conquistato dal danese Anders Golding oggi alle Olimpiadi di Londra, nel tiro a volo specialità skeet (146/150 il suo risultato).
[omissis]
Golding è infatti allenato da circa tre anni dallo stattese Piero Genga, ex campione mondiale ed europeo, azzurro alle Olimpiadi del 2000 a Sydney.

Genga ha voluto dedicare la medaglia del suo tiratore ai lavoratori dell’Ilva.
Il campo di tiro dove si svolge l’attività di skeet (e dove gli stessi danesi effettuano diverse sedute di allenamento) si trova all’interno dell’area dello stabilimento siderurgico.
“Sono vicino a chi rischia di perdere il posto per via di una sentenza. Ma capisco anche le esigenze degli ambientalisti: un compromesso si deve trovarlo assolutamente”,  ha detto il 42enne agente della Forestale.
(Da Corgiono del 1° Agosto 2012)




Per i "non stattesi" che potrebbero non conoscerlo, proponiamo una piccola "scheda" di questo nostro bravo concittadino.




Piero Genga, (stattese doc, figlio di Antonietta e Gino Genga), attuale C.T della squadra danese del tiro a volo (specialità Skeet) è la SOLA GLORIA A LIVELLO MONDIALE dello sport stattese, avendo conquistato l'oro mondiale individuale e, per diverse volte l'oro individuale a squadre.
Dopo aver abbandonato lo sport agonistico per ragioni di lavoro, da tre anni allena la squadra danese nella stessa specialità. La Danimarca non aveva mai ottenuto risultati "da podio olimpico" in questo sport, quindi più che clamoroso che, alla prima partecipazione  un suo allievo abbia conquistato una inaspettata medaglia d'argento.
Statte è orgogliosa di questo suo concittadino che anche da C.T. onora il suo paese (e anche l'Italia). (LeoDelG)

Piccola scheda: Piero Genga
Pietro Genga è nato a Statte il '9 gennaio 1971 ed ha iniziato a sparare per caso nel maggio del 1985 dono aver assistito ad una gara studentesca di tiro a piattello presso il circolo ILVA (località la Feliciolla).
I risultati cominciarono a venire dopo poco tempo e Piero è diventato una certezza del tiro italiano.
Nel 1986 è diventato campione italiano di terza categoria, mentre nel 1987 ha conseguito la medaglia d'oro a squadre ne Gran Premio delle Nazioni.
Nel 1988 Pietro Genga è diventato campione italiano di società con l'ILVA, e nel 1989 ha conquistato la medaglia d'oro nel Gran Premio delle Nazioni a squadre.
Da allora è stato un vero crescendo in quanto nel 1990 Genga si è classificato al primo posto juniores negli individuali del Gran Premio delle Nazioni, rinnovando il tutto nel 1991 con il 1° posto nella prova assoluta della Coppa del Mondo. Nel
1996 e nel 1997 vinse le due prove di coppa del mondo in Perù.Nel 1999 diventa campione del mondo assoluto in Finlandia. Nel Luglio 2000 diventa campione Europeo assoluto e a squadreNel Settembre 2000 ha fatto parte della squadra Olimpica italiana nelle Olimpiadi di Sidney.




Il Medagliere di Piero


CAMPIONATI DEL MONDO
4 Ori
uno juniores individuale e uno a squadre a Perth nel 1991e uno individuale e uno a squadre a Tampere nel 1999.
PROVE DI COPPA DEL MONDO

8 Ori 
dei quali; uno a squadre a Mexico City nel 1992, uno a squadre e uno individuale a Lima e uno individuale a Seoul nel 1995 e a Lima nel 1996, uno a squadre a Cipro nel 1997 e a Lonato nel 1998 e nel 2000. a squadre a L’Havana nel 1994.

2 Bronzi individuali ad Atlanta nel 1998 e a Lonato nel 1999
CAMPIONATI EUROPEI
5 Ori dei quali; uno Juniores a squadre a Istanbul nel 1988, uno Juniores a squadre e individuale a Casalecchio di Reno nel 1991 e uno individuale e uno a squadre a Montecatini Terme nel 2000.
1 Argento Juniores a Uddevalla nel 1990.
CAMPIONATI ITALIANI
2 Ori
Individuali, uno di 3^ Categoria nel 1986 e uno Juniores nel 1988.

sabato 28 luglio 2012

La "voce" degli "occupanti" ILVA

Un operaio dell'ILVA preso dalla sconforto (foto GazzMezz)
Ieri 27 Luglio, drammatica occupazione di Taranto da parte degli operai ILVA, esasperati per il blocco "dell'aria calda", disposta dal GIP Patrizia Tedesco.
Oggi (28 Luglio), la situazione sembra momentaneamente rientrare in seguito alla notizia che il "riesame" di tale provvedimento è stato fissato per il 3 Agosto e i numerosi "presidi" sono stati rimossi. I manifestanti hanno, tuttavia, fatto sapere che è prevista una mobilitazione per il 2 Agosto (giorno precedente all'annunciato ricorso).
Per quanto riguarda l'esito del ricorso stesso, sembra aprirsi uno "spiraglio tecnico", dal momento che la disposizione che impone lo spegnimento degli altoforni, non sembra, per ora, tecnicamente praticabile (la procedura di spegnimento richiede settimane di tempo, con la quasi completa distruzione degli stessi impianti) ed in contraddizione con un'altra disposizione del giudice che prospetta la riapertura degli impianti, quando le condizioni di salubrità degli impianti, siano state soddisfatte.
 Da, oggi 28 Luglio, gli operai ILVA sono entrati regolarmente in azienda. (LeoDelG).

Manifestazione operai ILVA (27 Luglio) Foto GazzMezz

(Abstract dalla GazzMezz del 28 Luglio)La "voce" degli "occupanti (27 Luglio 2012)TARANTO – Facce scavate e sguardi ruvidi. [omissis]; la paura può generare reazioni incontrollate. Tra il rischio di contrarre il cancro e lo stipendio fisso non hanno dubbi. “Se l’alternativa – sussurra uno dei lavoratori – deve essere ammalarci di tumore tra 20 anni o morire di fame tra un mese scelgo la prima strada. Intanto dobbiamo fare la spesa al supermercato e dare da mangiare alle nostre famiglie, poi si vedrà”.
Indossano elmetti e tute da lavoro. Vogliono esorcizzare i cattivi pensieri. Ognuno ha una storia da raccontare. “Ho il mutuo e le bollette da pagare. Se l’Ilva chiude – protesta un altro operaio – per me non ci sarà futuro. Devo solo trovare un albero, la corda ce l’ho già: quella è l’unica soluzione”.
Sorridono in maniera nervosa, si confrontano con i sindacati e i toni si fanno duri. “Devono darci delle risposte. Non ce la facciamo più. Vogliamo tornare a lavorare”.
Si aggrappano alle bandiere e si confessano. Fianco a fianco. Come in una veglia di preghiera. “Abbiamo le nostre ragioni e i cittadini devono comprendere il nostro stato d’animo. Ci aspettiamo che le famiglie siano dalla nostra parte. Abbiamo una tremenda paura, non smetteremo di lottare fino a quando non ci daranno delle risposte giuste. E’ inammissibile chiudere la fabbrica”.
Le parole come le pietre. “Siamo in mezzo a una strada. Il lavoro – si sfoga uno dei manifestanti – non c'è nemmeno al nord. Per mangiare dovremmo uscire dall’Italia. Ma lo sanno che stanno giocando sulla nostra pelle?”.

Manifestanti ILVA  a Taranto (27 Luglio) Foto GazzMezz

Disperati. E pronti a tutto. “Sono disperato” confida un altro degli operai. “Ho due bambini piccoli e temo per il nostro futuro. Non so fino a quando riusciremo a stare qui in modo civile.  Se, come si dice, spegneranno gli impianti, ci sarà una vera guerra. Secondo me lo Stato dovrà cominciare a mandare i militari qui perchè faremo una rivoluzione”.

giovedì 26 luglio 2012

ILVA: le prime concitate ore dopo la notifica del sequestro

Protesta operai ILVA contro il  sequestro "dell'aria calda" (Foto GazzMezz)

26 Luglio 2012

Quello che era "nell'aria" si è puntualmente verificato.
Ecco (dale 14 di oggi 26 Luglio, fino alle ore 19)
il rincorrersi di concitate notizie
che segnano una svolta, per tanti versi drammatica, sopratutto per i risvolti sanitari e occupazionalio, per Taranto, Statte e per l'intera provincia. 


14.00 - (da il sole24 ore)Un dispaccio dell'ANSA informa che il gip Patrizia Todisco -- ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d'uso) degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto e misure cautelari per alcuni indagati nell'inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. I provvedimenti non sono stati ancora eseguiti.

14.17 - Oltre 2mila operai hanno lasciato il posto di lavoro e sono usciti all'esterno dello stabilimento Ilva avendo avuto sentore che possa essere ormai imminente la notifica del provvedimento di sequestro degli impianti da parte dei carabinieri. Gli operai sono pronti a marciare sulle statali Appia e 106, il corteo potrebbe anche spostarsi in città

14.42 - Circa 5mila lavoratori dell'Ilva di Taranto, usciti dallo stabilimento siderurgico dopo aver appreso dell'imminente notifica del sequestro degli impianti e della chiusura dell'area a caldo, si stanno dirigendo in corteo verso Taranto per raggiungere la Prefettura e probabilmente bloccare il ponte girevole. Lo si è appreso da fonti sindacali.

15.00 - Un assembramento di 4000 persone, operai dello stabilimento siderurgico Ilva, si è formato sulla Statale 7 Appia a Taranto, all'altezza della direzione aziendale, pronto a partire in corteo verso il centro della città per manifestare contro il ventilato sequestro degli impianti dato per imminente. Altre 3000 persone, dipendenti del 2° turno, sono attese a breve per dare inizio alla manifestazione.

15.24 - Il provvedimento di sequestro dell'Ilva sarebbe stato firmato dal Gip Patrizia Todisco, si attende la notifica che dovrebbe arrivare a ore. Intanto è esplosa la rabbia dei lavoratori che, come riferisce il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, in «oltre 3mila stanno marciando in corteo verso la prefettura di Taranto. Questo stato d'animo è la risposta minima al solito circo delle caste che governano questo Paese, non risolvono i problemi e scaricano gli oneri di questo mancato governo, sulla pelle dei lavoratori. È singolare - aggiunge Bentivogli - che i provvedimenti della magistratura arrivino nel periodo di maggiori investimenti sui temi ambientali e proprio il giorno di sottoscrizione del protocollo d'intesa, presso il ministero dell'Ambiente, che prevede oltre 300 milioni di interventi per l'ambientalizzazzione dell'area. La Fim Cisl chiede un intervento immediato perché tra la notifica dei provvedimenti e la loro esecutività sia scongiurata l'avvio della sospensione della attività industriale».

15.54 - Il Gip di Taranto Patrizia Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro senza facoltà d'uso dell'intera area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva. I sigilli sono previsti per i parchi minerali, le cokerie, l'area agglomerazione, l'area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi.

16.19 «La notifica di un provvedimento sia pure senza concessione dell'uso non significa automaticamente lo spegnimento della fabbrica» ha sottolineato il presidente della Puglia, Nichi Vendola in conferenza stampa a Roma, insieme con il ministro Corrado Clini, per la sottoscrizione del protocollo d'intesa per la bonifica e la riqualificazione della città di Taranto, dopo aver appreso la notizia, non ancora ufficiale, dell'imminente sequestro dell'area a caldo dello stabilimento Ilva.

16.36 «È evidente che la magistratura ha ritenuto che il ciclo produttivo, in particolare quello a caldo, è ancora sorgente di rischio». Lo afferma il ministro Corrado Clini alla fine della riunione sull'Ilva di Taranto. «Questo non vuol dire che l'impianto venga chiuso, non sono impianti che si spengono spingendo un bottone - dice Clini - ma avremo tempo anche rispetto a quello che deciderà il riesame». In ogni caso Clini precisa che i «danni causati dagli impianti non è detto che siano stati causati dagli impianti attuali».

17.08 Il governatore della Puglia Nichi Vendola "è rientrato in Puglia per seguire gli sviluppi della situazione venutasi a creare in queste ore a Taranto" per la vicenda Ilva. Annullato dunque l'impegno a partecipare a un dibattito alla Festa nazionale dei giovani del Pd, in corso a Pollica-Acciaroli, nel salernitano. Vendola in mattinata ha partecipato al vertice al ministero dell'Ambiente sulla bonifica dell'area industriale. Lo rende noto una nota di Sel

17.14 Circa ottomila lavoratori dell'Ilva usciti dallo stabilimento siderurgico dopo aver appreso dell'ordinanza di sequestro degli impianti dell'area a caldo hanno raggiunto la città di Taranto, dove stanno sfilando in corteo. I manifestanti sono entrati dalla città vecchia e attraversato il ponte girevole per raggiungere la prefettura. Una delegazione cercherà di incontrare il prefetto Claudio Sammartino. I sindacati non escludono un sit in sotto la sede del tribunale.

17.15 Secondo l'agenzia Tmnews, oltre ai cinque già iscritti nel registro degli indagati - tra cui già figuravano gli ex presidenti dell'Ilva Emilio e Nicola Riva e l'ex direttore Luigi Capogrosso - altri tre dirigenti risulterebbero ora indagati. Per gli otto sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari.

Emilio Riva

19.00 (da CorGiorno)
Sono stati tutti notificati  i clamorosi provvedimenti giudiziari firmati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto disastro ambientale provocato dall‘Ilva di Taranto. Oltre al sequestro senza facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento (i sigilli sarebbero stati apposti ai parchi minerali,  alle cokerie, all’area agglomerazione e all’area altiforni), il gip del Tribunale ionico dott.ssa Patrizia Todisco ha firmato anche otto misure di custodia cautelare per dirigenti (attuali ed ex) dell’azienda. Tutti gli inquisiti sono stati posti agli arresti domiciliari. Fra i destinatari delle ordinanze figurano Emilio Riva, presidente dell’Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola,  l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso (anch’egli aveva lasciato l’incarico quindici giorni orsono), il dirigente capo dell’area del reparto cokerie, Ivan Di Maggio, ed il responsabile dell’area agglomerato, Angelo Cavallo. Le accuse, contestate a vario titolo dal procuratore dott. Francesco Sebastio e dal suo aggiunto dott. Pietro Argentino, vanno dal  disastro ambientale colposo e doloso all’avvelenamento di sostanze alimentari, dall’omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro al danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose. Intanto, nel primo pomeriggio circa settemila operai dello stabilimento hanno  lasciato il posto di lavoro per dirigersi in corteo verso la Prefettura. Da segnalare che dalle 19 un gruppo di lavoratori della fabbrica ha nuovamente bloccato l’accesso al Ponte girevole. Adesso, dopo l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, si è in attesa delle contromosse da parte dell’azienda. Non è escluso che nella giornata di domani possano esserci delle novità.