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giovedì 26 luglio 2012

ILVA: le prime concitate ore dopo la notifica del sequestro

Protesta operai ILVA contro il  sequestro "dell'aria calda" (Foto GazzMezz)

26 Luglio 2012

Quello che era "nell'aria" si è puntualmente verificato.
Ecco (dale 14 di oggi 26 Luglio, fino alle ore 19)
il rincorrersi di concitate notizie
che segnano una svolta, per tanti versi drammatica, sopratutto per i risvolti sanitari e occupazionalio, per Taranto, Statte e per l'intera provincia. 


14.00 - (da il sole24 ore)Un dispaccio dell'ANSA informa che il gip Patrizia Todisco -- ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d'uso) degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto e misure cautelari per alcuni indagati nell'inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. I provvedimenti non sono stati ancora eseguiti.

14.17 - Oltre 2mila operai hanno lasciato il posto di lavoro e sono usciti all'esterno dello stabilimento Ilva avendo avuto sentore che possa essere ormai imminente la notifica del provvedimento di sequestro degli impianti da parte dei carabinieri. Gli operai sono pronti a marciare sulle statali Appia e 106, il corteo potrebbe anche spostarsi in città

14.42 - Circa 5mila lavoratori dell'Ilva di Taranto, usciti dallo stabilimento siderurgico dopo aver appreso dell'imminente notifica del sequestro degli impianti e della chiusura dell'area a caldo, si stanno dirigendo in corteo verso Taranto per raggiungere la Prefettura e probabilmente bloccare il ponte girevole. Lo si è appreso da fonti sindacali.

15.00 - Un assembramento di 4000 persone, operai dello stabilimento siderurgico Ilva, si è formato sulla Statale 7 Appia a Taranto, all'altezza della direzione aziendale, pronto a partire in corteo verso il centro della città per manifestare contro il ventilato sequestro degli impianti dato per imminente. Altre 3000 persone, dipendenti del 2° turno, sono attese a breve per dare inizio alla manifestazione.

15.24 - Il provvedimento di sequestro dell'Ilva sarebbe stato firmato dal Gip Patrizia Todisco, si attende la notifica che dovrebbe arrivare a ore. Intanto è esplosa la rabbia dei lavoratori che, come riferisce il segretario nazionale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, in «oltre 3mila stanno marciando in corteo verso la prefettura di Taranto. Questo stato d'animo è la risposta minima al solito circo delle caste che governano questo Paese, non risolvono i problemi e scaricano gli oneri di questo mancato governo, sulla pelle dei lavoratori. È singolare - aggiunge Bentivogli - che i provvedimenti della magistratura arrivino nel periodo di maggiori investimenti sui temi ambientali e proprio il giorno di sottoscrizione del protocollo d'intesa, presso il ministero dell'Ambiente, che prevede oltre 300 milioni di interventi per l'ambientalizzazzione dell'area. La Fim Cisl chiede un intervento immediato perché tra la notifica dei provvedimenti e la loro esecutività sia scongiurata l'avvio della sospensione della attività industriale».

15.54 - Il Gip di Taranto Patrizia Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro senza facoltà d'uso dell'intera area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva. I sigilli sono previsti per i parchi minerali, le cokerie, l'area agglomerazione, l'area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi.

16.19 «La notifica di un provvedimento sia pure senza concessione dell'uso non significa automaticamente lo spegnimento della fabbrica» ha sottolineato il presidente della Puglia, Nichi Vendola in conferenza stampa a Roma, insieme con il ministro Corrado Clini, per la sottoscrizione del protocollo d'intesa per la bonifica e la riqualificazione della città di Taranto, dopo aver appreso la notizia, non ancora ufficiale, dell'imminente sequestro dell'area a caldo dello stabilimento Ilva.

16.36 «È evidente che la magistratura ha ritenuto che il ciclo produttivo, in particolare quello a caldo, è ancora sorgente di rischio». Lo afferma il ministro Corrado Clini alla fine della riunione sull'Ilva di Taranto. «Questo non vuol dire che l'impianto venga chiuso, non sono impianti che si spengono spingendo un bottone - dice Clini - ma avremo tempo anche rispetto a quello che deciderà il riesame». In ogni caso Clini precisa che i «danni causati dagli impianti non è detto che siano stati causati dagli impianti attuali».

17.08 Il governatore della Puglia Nichi Vendola "è rientrato in Puglia per seguire gli sviluppi della situazione venutasi a creare in queste ore a Taranto" per la vicenda Ilva. Annullato dunque l'impegno a partecipare a un dibattito alla Festa nazionale dei giovani del Pd, in corso a Pollica-Acciaroli, nel salernitano. Vendola in mattinata ha partecipato al vertice al ministero dell'Ambiente sulla bonifica dell'area industriale. Lo rende noto una nota di Sel

17.14 Circa ottomila lavoratori dell'Ilva usciti dallo stabilimento siderurgico dopo aver appreso dell'ordinanza di sequestro degli impianti dell'area a caldo hanno raggiunto la città di Taranto, dove stanno sfilando in corteo. I manifestanti sono entrati dalla città vecchia e attraversato il ponte girevole per raggiungere la prefettura. Una delegazione cercherà di incontrare il prefetto Claudio Sammartino. I sindacati non escludono un sit in sotto la sede del tribunale.

17.15 Secondo l'agenzia Tmnews, oltre ai cinque già iscritti nel registro degli indagati - tra cui già figuravano gli ex presidenti dell'Ilva Emilio e Nicola Riva e l'ex direttore Luigi Capogrosso - altri tre dirigenti risulterebbero ora indagati. Per gli otto sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari.

Emilio Riva

19.00 (da CorGiorno)
Sono stati tutti notificati  i clamorosi provvedimenti giudiziari firmati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto disastro ambientale provocato dall‘Ilva di Taranto. Oltre al sequestro senza facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento (i sigilli sarebbero stati apposti ai parchi minerali,  alle cokerie, all’area agglomerazione e all’area altiforni), il gip del Tribunale ionico dott.ssa Patrizia Todisco ha firmato anche otto misure di custodia cautelare per dirigenti (attuali ed ex) dell’azienda. Tutti gli inquisiti sono stati posti agli arresti domiciliari. Fra i destinatari delle ordinanze figurano Emilio Riva, presidente dell’Ilva Spa fino al maggio 2010, il figlio Nicola,  l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso (anch’egli aveva lasciato l’incarico quindici giorni orsono), il dirigente capo dell’area del reparto cokerie, Ivan Di Maggio, ed il responsabile dell’area agglomerato, Angelo Cavallo. Le accuse, contestate a vario titolo dal procuratore dott. Francesco Sebastio e dal suo aggiunto dott. Pietro Argentino, vanno dal  disastro ambientale colposo e doloso all’avvelenamento di sostanze alimentari, dall’omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro al danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose. Intanto, nel primo pomeriggio circa settemila operai dello stabilimento hanno  lasciato il posto di lavoro per dirigersi in corteo verso la Prefettura. Da segnalare che dalle 19 un gruppo di lavoratori della fabbrica ha nuovamente bloccato l’accesso al Ponte girevole. Adesso, dopo l’esecuzione dei provvedimenti cautelari, si è in attesa delle contromosse da parte dell’azienda. Non è escluso che nella giornata di domani possano esserci delle novità.

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