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sabato 21 luglio 2012

ILVA. Tra magistratura, e ambientalisti: chi ci capisce è bravo!!


In questi giorni il problema dell'ILVA (a rischio chiusura ad opera della magistratura), divide l'opinione pubblica di Taranto e provincia in almeno tre "fazioni". I problemi, le prospettive e le soluzioni non sono semplici e, queste "divisioni",  non aiutano a trovare una via di uscita né a far comprendere all'opinione pubblica la reale situazione. Così, cerchiamo di semplificare:


Rischio chiusura dell'ILVA, ad opera della magistratura.Come si sa, la magistratura aveva disposto, tempo fa, diverse perizie (ora concluse) per accertare i livelli attuali di inquinamento, (polveri sottili, benzo(a)pirene, diossina), la "fonte" di questi inquinanti, i pericoli per la salute presenti, passati e futuri di questi valori, se le loro "origini temporali" erano anche da attribuirsi alla gestione ILVA,  se ci fosse una causa - effetto con l'aumento di malattie, decessi etc da attribuirsi "inequivocabilmente" a queste cause e, se la situazione produttiva, fosse compatibile con la salvaguardia della salute umana.
La risposta dei periti, sembra sia stata chiara, tanto che i giudici di Taranto, ritengono la situazione tanto grave, da non escludere una "chiusura totale" dell'aria a caldo e si attende una loro decisione da un giorno all'altro.


I "Politici" sia pure tardivamente corrono ai ripari con la legge regionale "Salva Taranto"Diciamo subito, che questa legge, contiene tanta "buona volontà", ma sul piano operativo non risolve nell'immediato (e neppure nel breve termine) i problemi dell'inquinamento.

Molto strani alcuni punti, come quello di ridurre la produzione nei giorni di vento (di maestrale) e di ridurre la "movimentazione" di minerali, prevedendone col tempo un'altra "localizzazione" e  (col tempo) prevederne la "copertura". Fumoso l'articolo che riguarda la tutela della salute, sentite:

"Quando la valutazione evidenzi criticità, gli stabilimenti industriali  dovranno ridurre le emissioni in atmosfera degli inquinanti per i quali il rapporto ha evidenziato criticità. La riduzione sarà determinata in proporzione al danno accertato rispetto al valore medio calcolato sui dati disponibili dei precedenti cinque anni." (Più burocraticese e vago di così!!) L'esecuzione del piano di riduzione avverrà a spese dei soggetti gestori e, in caso di mancato conseguimento degli obiettivi fissati si può arrivare, dopo diffida, (campa cavallo) anche alla sospensione dell'esercizio dell'impianto.

C'è solo da aggiungere che, dopo l'approvazione della legge, si sono avuti incontri con le massime istituzioni a Roma, compreso il ministro Clini, che ha messo a disposizione per il disinquinamento, circa 150 milioni (oltre a 100 milioni) stanziati dalla regione.
(Da notare che per un serio e totale disinquinamento di tutta l'area, gli esperti hanno preventivato la somma di circa 5 MILIARDI)



 

La posizione dei politici e sindacati.

"Si devono tentare tutte le soluzioni per risolvere questi problemi, mentre la chiusura dell'ILVA è assolutamente da escludere"; per loro, i magistrati che stanno per decidere del futuro dell'ILVA prendano atto della nuova legge regionale per valutare con più realismo  il problema, tenendo conto che sono in gioco il lavoro di migliaia di famiglie".

La posizione degli ambientalisti:

Si tratta, di giovani che amano la loro città, lottano per il loro futuro e per quello dei loro figli. Ragazzi coraggiosi ed entusiasti; per la gran parte degli ambientalisti, l'unica via di uscita, per salvaguardare la salute dei cittadini è la chiusura "immediata" dello stabilimento ILVA.
Forse sarebbe più giudizioso, preparare un serio piano industriale che metta in condizione di dismettere "gradualmente" l'aria calda, coinvolgendo i lavoratori e la cittadinanza.
Una battuta amara potrebbe essere: "quale salute con lo stomaco vuoto?"

ConclusioniC'è solo di augurarsi che la magistratura (anche con qualche forzatura) tenga conto di questa (sia pur nebbiosa) legge, affinché non si prendano decisioni, che per l'attuale congiuntura, sarebbero, drammatiche e tragiche.




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