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mercoledì 15 agosto 2012

ILVA: Chi è Cataldo Ranieri, simbolo della protesta !!



‘Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti' (meglio conosciuto come "movimento dell'apecar"),
Cataldo Ranieri leader del movimento ‘comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti" (meglio conosciuto come "movimento dell'apecar"), è riuscito a coordinare ed unire i vari comitati ambientalisti diventando il "simbolo" della protesta "antinquinamento".
 La storia di questo ragazzone, fino a pochi giorni sconosciuto è cambiata radicalmente, il 27 Luglio scorso quando, insieme ad altri operai, manifestava contro la ventilata chiusura dell'ILVA, occupando il ponte girevole .. racconta emozionato: "«Il 27 luglio, stavamo bloccando il ponte girevole per protestare contro il sequestro dell’Ilva; mi si è avvicinato un automobilista e mi ha detto: ‘Io devo passare, devo accompagnare mia moglie a fare la chemioterapia'.  Da quel giorno – sospira – la mia vita è cambiata». Senza tema di mischiare sacro e profano, sembra una conversione repentina come quella di Paolo sulla via di Damasco.

(Abstract da Roberto Buonavoglia ANSA)
Taranto – Sono in mille ad essere scesi in piazza per parlare dell’Ilva e di tumori il 12 Agosto.
Mille persone decise a difendere la propria città, la propria vita, quella dei propri figli.

Quello che non ti saresti mai aspettato, è che a capeggiare la protesta sia un operario che lavora all’Ilva da 15 anni.
Lui ti aspetti di trovarlo a protestare contro il sequestro dello stabilimento, non contro i veleni che per anni ha emesso quel posto dal quale dipende la sua sopravvivenza economica.

Una scelta difficile. Contraria a quanto qualsiasi piccolo uomo legato soltanto alle sue necessità farebbe.

Non chiamatelo "capopopolo", potrebbe offendersi. Ma il carisma di Cataldo Ranieri, operaio dell’Ilva di 42 anni, è tipico di chi le battaglie ha deciso di farle sul serio e non certo contro la magistratura ma per difendere dall’inquinamento industriale la sua città.
Lui, addetto agli impianti marittimi del siderurgico tarantino, che – dice – da «tre anni sono sotto sequestro con facoltà d’uso», è in grado di parlare alla gente, di scandire quelle parole che la politica ha smesso da tempo di pronunciare.

È capace pure di emozionarsi. I cittadini lo sanno e lo seguono, come un capopopolo. Per questo oggi pomeriggio Ranieri e gli aderenti al ‘comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti", del quale l’operaio è portavoce, sono riusciti a portare nella centralissima piazza della Vittoria circa mille persone.

E' la piazza a mormorare che finalmente qualcosa si muove e che l’anello di congiunzione tra i vari comitati e associazioni è proprio questo ragazzone biondo che si consegna alla folla, alle telecamere e ai flash con ciabatte infradito, bermuda e t-shirt.
Per spiegare subito di che pasta è fatto dice di essere «politicamente indipendente», di lavorare all’Ilva da 15 anni, di avere due figli maschi di 9 e 13 anni e aver un mutuo sulle spalle da 650 euro al mese che finirà di pagare tra 25 anni.
Quindi, è uno che ha certamente bisogno di lavorare per vivere.

Ma dice di essere felice di «avere finalmente rotto le catene» per dire alla gente «che i politici hanno tradito i tarantini perchè non sono mai intervenuti per fermare l’Ilva che avvelena Taranto», e ai suoi colleghi «che non si può barattare un posto di lavoro con la salute dei nostri figli».

Ranieri è il primo a parlare alla folla, poi interverranno gli aderenti ad altri comitati. Ma quello che subito balza all’attenzione è la voglia dei tarantini di dire basta. Infatti, non si era mai vista una piazza acclamare a squarciagola come si fa allo stadio il nome di un giudice, il gip Patrizia Todisco, che ha deciso di sequestrare le aree a caldo dell’Ilva e che ha avuto il coraggio di ribadire che gli impianti vanno fermati.

Al magistrato la folla ha riservato anche un applauso scrosciante. «Mentre fino a qualche mese fa – ha detto Ranieri – si invitava la magistratura a fare il proprio dovere sull’inquinamento provocato dall’Ilva, ora ci sono attacchi anche politici a un giudice che ha fatto solo il suo dovere». «La gente – sottolinea l’operaio – sa che la classe politica che finora ci ha rappresentato qui a Taranto ci ha tradito e non è mai intervenuta per fermare l’Ilva che avvelena la città».

Bacchettate non sono mancate al governo che ha deciso di inviare a Taranto il 17 agosto prossimo tre ministri. «Vengono – dice Ranieri, a cui fanno eco gli esponenti di altri comitati – per tutelare gli interessi dell’Ilva: noi, tre ministri, li avremmo voluti qui a Taranto per i bambini del rione Tamburi intubati in ospedale perchè ammalati di tumore».
(ANSA).

Ultime notizie sul movimento "apecar"

Il furgoncino Ape, considerato il simbolo del risveglio di Taranto, il mezzo su cui sono saliti gli operai per interrompere la manifestazione dei sindacati il 2 agosto a Taranto, domani (venerdi 17 Agsto), non potrà essere presente al corteo.

Il questore di Taranto che ha vietato la protesta in programma domani, giorno dei rappresentanti del Governo in città, vicino alla prefettura ha anche «interdetto l’utilizzo del mezzo». (mah, mi sembra che si stia cadendo nel ridicolo)
«Il nostro Apecar viene definito nell’ordinanza un pericolo per l'incolumità pubblica», sottolinea Cataldo Ranieri, diventato suo malgrado il leader del comitato 'Cittadini e lavoratori liberi pensanti".



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