Il ministro Corrado Passera |
Si è concluso l’atteso incontro in prefettura tra i
ministri Passera (dello sviuppo), Clini (dell’ambiente), Vendola
(Regione), Florido (Provincia), Stefàno (sindaco di Taranto ed altri
tra cui Giorgio Assennato (ARPA) e sindacati, Ferrante (ILVA) Anche “Legambiente”
sembrava auspicare la ripresa della produzione “tenendo conto di tutte le
indicazioni e prescrizioni del gip”.
Come era nelle previsioni, le conclusioni dell’incontro, non
hanno portato a grandi risultati immediati. La frase che potrebbe riassumere il
pensiero di tutti, compreso quello di Landini della Fiom-CG e con la sola
eccezione dei vari gruppi ambientalisti, potrebbe essere:
SIAMO
DISPOSTI A TUTTO E AD OSSERVARE TUTTE LE ORDINANZE DELLA
MAGISTRATURA ECCETTO LA CHIUSURA DEGLI
IMPIANTI !!
Anche in questo caso la cittadinanza è apparsa divisa. Mentre
tutti i gruppi ambientalisti (circa 2000 persone) si riunivano in Piazza Maria
Immacolata “inneggiando” al gip Patrizia Todisco, gruppi di operai dell’ILVA,
occupavano la via Appia e la statale 106 Jonica per contestare il ventilato
stop della produzione previsto dal decreto dello stesso gip. (C’è da dire, per
inciso, che seppure a ritmo ridotto, la stessa produzione continua). Ed ecco un
sommario “diario” di quello che è accaduto nella giornata odierna (17 Agosto)
attraverso la “voce” dei protagonisti.
ORE
8
In prima mattina (ore 8 circa), si forma un’assemblea di tutte le sigle
ambientaliste a piazza Maria Immacolata, dal momento che i cortei non sono “autorizzati”,
con striscioni a difesa della salute e a favore del gip Patrizia Todisco;
parlano tra gli altri, Fabio Matacchiera (uno dei leader storici dei movimenti
ambientalisti tarantini) e Aldo Ranieri nuovo altro leader (convertitosi di
recente), meglio conosciuto come leader del movimento “apecar” (“cittadini
liberi e pensanti”). Intorno alle 15, i partecipanti (circa 300), si sono
spostati in piazza della Vittoria dove sono intervenuti leaders del movimento.
400 poliziotti (più dei manifestanti), si schieravano a protezione della zona “rossa”.
ORE
11 La
riunione ha toccato diversi punti e si è protratta fino alle 17 circa.
ORE
17,45 Clini: Piena convergenza della procura di cui
siamo disposti ad accettare e seguire tutte le indicazioni eccetto il fermo della produzione;
entro il 30 Settembre vi sarà una “nuova” AIA (Autorizzazione integrata
ambientale) che prevederà le nuove norme severe europee e che per l’ILVA
saranno recepite immediatamente (e non entro il 2016 come previsto dalla CEE).
PASSERA: Tutto il governo si sente e si sentirà impegnato fino alla soluzione dei problemi. Nessuno può essere messo di fronte alla scelta tra salute e lavoro". "No a decisioni irrimediabili" e "Non c'è una chiara evidenza di causalità diretta tra le emissioni attuali e le conseguenze ambientali" (questa è bella: i periti “hanno sognato”). “Il governo ha deciso di non ricorrere alla Consulta contro il gip. (Questo è ragionevole !! n.d.r)
Assennato (Arpa): "Incontro molto
positivo"
"Lunedì prossimo torneremo a Roma per stabilire il calendario della nuova Aia (autorizzazione integrata ambientale) all'Ilva" lo ha detto il direttore generale dell'Arpa Puglia Giorgio Assennato uscendo dal vertice con i ministri Clini e Passera in Prefettura a Taranto." C'è la disponibilità dell'Ilva a intervenire - ha osservato Assennato - ovviamente un conto sono i propositi e un conto sono le azioni concrete.
"Lunedì prossimo torneremo a Roma per stabilire il calendario della nuova Aia (autorizzazione integrata ambientale) all'Ilva" lo ha detto il direttore generale dell'Arpa Puglia Giorgio Assennato uscendo dal vertice con i ministri Clini e Passera in Prefettura a Taranto." C'è la disponibilità dell'Ilva a intervenire - ha osservato Assennato - ovviamente un conto sono i propositi e un conto sono le azioni concrete.
Ferrante Presidente dell'ILVA |
Ferrante, vicenda complessa
"Non si può chiedere a un'azienda di investire se poi si preclude la possibilità di futuro". Dobbiamo dimostrare la volontà di risanamento e di messa in sicurezza e lo faremo. Se c'è una strada anche piccola per far prevalere il dialogo la percorreremo".
"Abbiamo già impegnato e finanziato 90 milioni di euro e abbiamo in animo di finanziarne a breve altri 56: per un totale di 146 milioni che l'Ilva mette per l'ambiente". (Esperti valutano in miliardi di euro, le risorse necessarie n.d.r.
"Non si può chiedere a un'azienda di investire se poi si preclude la possibilità di futuro". Dobbiamo dimostrare la volontà di risanamento e di messa in sicurezza e lo faremo. Se c'è una strada anche piccola per far prevalere il dialogo la percorreremo".
"Abbiamo già impegnato e finanziato 90 milioni di euro e abbiamo in animo di finanziarne a breve altri 56: per un totale di 146 milioni che l'Ilva mette per l'ambiente". (Esperti valutano in miliardi di euro, le risorse necessarie n.d.r.
Conclusioni: La giornata odierna, non ha portato
nessuna vera novità sulla conclusione del problema ILVA, mentre lascia sospesa
la questione del blocco della produzione che (si spera) venga chiarita dal “Riesame”.
Ovviamente, in queste righe, si evita di “parteggiare” per una o l’altra tesi,
anche se una conclusione che porti alla salvaguardia dei posti di lavoro è
sempre auspicabile !!
Diamo qui un sunto dei ricorsi dell’ILVA e delle date previste per il nuovo riesame:
Sono state fissate le date dell’incidente di esecuzione e delle udienze dei due ricorsi al Tribunale dell’appello cautelare chiesti dall’Ilva al Tribunale d Taranto e tutti relativi ai provvedimenti del gip Patrizia Todisco in riferimento all’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale dello stabilimento siderurgico. Si terranno il primo il 28 agosto mentre gli altri due il 18 settembre. Martedì scorso i legali dell’azienda milanese hanno presentato tre ricorsi.
Gli “atti di appello” riguardano i due recenti provvedimenti del gip Patrizia Todisco: nel primo si ribadiva e si precisava il carattere del sequestro “senza facoltà d’uso” delle sei aree dello stabilimento siderurgico e la necessità di intervenire sugli impianti per eliminare le situazioni di pericolo, nel secondo è stato estromesso completamente il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante dal pool di custodi giudiziali incaricati di eseguire e sovrintendere al provvedimento di sequestro “per palese conflitto di interessi”. In entrambi i casi l’Ilva chiede al Tribunale dell’appello cautelare l’annullamento dei decreti del gip.
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