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martedì 28 agosto 2012

ILVA: Il "RIESAME" REINTEGRA FERRANTE

Il dott. Ferrante presidente dell'ILVA, reintegrato come custode giudiziario
dal tribunale del "riesame"

 


Il tribunale del riesame, con decisione odierna (28 Agosto 2012), ha accolto i ricorsi dell'ILVA (avverso l'ultima ordinanza del gip Todisco), e ha reintegrato Ferrante (presidente dell'ILVA), come "custode giudiziario", annullando anche la "parallela" ordinanza dello stesso gip  che lo esautorava dall'aria a caldo. Ovviamente questa decisione era "inaspettata" negli ambienti vicini agli ambientalisti, che interpretano tutto questo come "un colpo di mano", che di fatto tende a ridimensionare tutto quello che il gip Todisco aveva fatto in favore della salute dei cittadini e del risanamento dell'ambiente.
Probabilmente con le "motivazioni" che saranno rese note a giorni si potrà capire molto di più.


"Le statuizioni (decisioni n.d.r) del Tribunale del Riesame– è scritto - devono prevalere sia su quelle, ormai riformate, contenute nell’originario provvedimento del gip, sia su quelle successive emesse dallo stesso organo, in contrasto con quanto deciso dal Riesame”.
In "conseguenza" di quanto esposto, lo stesso tribunale del riesame ha stabilito che sarà il PM (ovvero la procura) a dare esecuzione (si fa per dire) all'ordinanza di sequestro del Gip: traducendo "papale papale": Il giudice Todisco, è di fatto esautorato da tutte i compiti connessi con la questione sequestro (Ora non c'è che confidare nell'oculatezza del procuratore Sebastio)
 
(Gazzetta del Mezzogiorno online del 28 Agosto 2012)

Taranto, il Riesame reintegra
Ferrante custode giudiziario

Taranto - Il Tribunale del Riesame di Taranto, presieduto dal giudice Pietro Genoviva, ha reintegrato il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante tra i custodi giudiziari nell’ambito del procedimento inerente il sequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico. Per il momento è stato depositato solo il dispositivo, mentre le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni. Ferrante era stato nominato tra i custodi giudiziari da un’altra sezione del tribunale del riesame il 7 agosto scorso, ma il gip Todisco ne aveva disposto la revoca con il decreto dell’11 agosto scorso.

Il Tribunale del Riesame di Taranto ha dichiarato “l'inefficacià dei decreti emessi dal gip Patrizia Todisco il 10 e 11 agosto”, con i quali si ridimensionava il ruolo del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, quale custode giudiziario e successivamente gli si revocava la nomina a custode”.
Lo scrivono i giudici del Riesame nell’ordinanza odierna (28 Agosto) con la quale hanno reintegrato Ferrante tra i custodi.

“Le statuizioni del Tribunale del Riesame – è scritto - devono prevalere sia su quelle, ormai riformate, contenute nell’originario provvedimento del gip, sia su quelle successive emesse dallo stesso organo, in contrasto con quanto deciso dal Riesame”.

C'era “evidente urgenza” di dirimere la questione sollevata dall’Ilva con l’incidente di esecuzione relativo ai due decreti del 10 e 11 agosto firmati dal gip Patrizia Todisco, con i quali prima si ridimensionava il ruolo di custode giudiziario del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, per gli impianti del Siderurgico sequestrati, e poi gli veniva revocata la nomina.
Lo scrive il Tribunale del Riesame nel dispositivo con il quale, al termine dell’incidente di esecuzione, ha reintegrato Ferrante tra i custodi giudiziari.

L'urgenza, spiega il Tribunale, è dettata dalle “intuibili, gravi e presumibilmente irreparabili conseguenze che una viziata esecuzione del sequestro giudiziario potrebbe comportare in ordine alla salvaguardia degli impianti e della strategica capacità produttiva dell’azienda, nonchè ai livelli occupazionali ed alle stesse finalità di tutela dell’ambiente e della salute pubblica poste a base della disposta misura cautelare”.



FERRANTE: SODDISFATTI PER L’ACCOGLIMENTO DELLE NOSTRE RICHIESTE
“Il Tribunale del Riesame ha accolto le nostre istanze e le nostre richieste che erano nella direzione di vedere annullate le decisioni del gip e chiedevano il reintegro del presidente dell’Ilva come custode. Queste nostre richieste sono state accolte, come è stato definito il ruolo del pubblico ministero come vigilante sull'esecuzione del provvedimento”.
Lo ha detto il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, commentando la decisione del Tribunale del Riesame di Taranto che ne ha disposto il reintegro come custode e amministratore degli impianti sottoposti a sequestro.

Abbiamo accolto questa decisione – ha aggiunto Ferrante - ovviamente con soddisfazione perchè erano le nostre richieste, ma guardiamo al futuro con grande senso di responsabilità. Nei fatti cambia moltissimo perchè viene ripreso quel percorso di stretta collaborazione, di collegamento tra l’azienda, i custodi e l’autorità giudiziaria che è la strada indicata dal Riesame e che noi abbiamo sempre giudicato ragionevole e di buon senso”.

“Dobbiamo impegnarci e lavorare, dobbiamo salvaguardare l’impresa ma salvaguardare anche la salute, l’ambiente e il diritto al lavoro di tante persone”. “Bisognerà considerare tutte le questioni che verranno al pettine – ha osservato Ferrante – e comunque bisognerà lavorare ad un programma di interventi, cosa che noi, come società, abbiamo già fatto con l’impegno a investire 146 milioni di euro, e bisogna di questo parlare con chi è delegato all’esecuzione del provvedimento e con gli altri custodi. Dobbiamo scegliere – ha precisato Ferrante – una strada che sia condivisa nell’interesse di questa collettività”.

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