Cerca gli argomenti su questo blog

venerdì 18 novembre 2011

Bloccato da Vendola il bando, per il progetto definitivo dell'ospedale San Raffaele a Paolo VI

(Don Verzè, Vendola e Pelillo) giovedì, 17 novembre 2011 Vendola chiede la sospensione del bando per l’ospedale S.Raffaele a Taranto Il progettato ospedale San Raffaele aveva già suscitato molte polemiche, sia per il ridotto numero di posti letti (minore dei due ospedali che si voleva smantellare), sia (recentemente) per gli scandali che ha coinvolto l'omonimo ospedale di Milano e sia per l'impegno finanziario regionale non ritenuto opportuno. Ora, sembra che anche "la volontà politica di realizzarlo, sembra venuta meno e Vendola sembra "smarcarsi" dagli scandali milanesi e.. la realizzazione dell'ospedale sembra sfumare «Sospendere il bando per il concorso di idee per l’acquisizione del progetto definitivo finalizzato alla successiva realizzazione dell’ospedale San Raffaele del Mediterraneo e, ove ne ricorrano i presupposti, ritirarlo». Lo ha chiesto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in una lettera inviata ieri sera al sindaco di Taranto Ippazio Stefano e al presidente della Fondazione “San Raffaele del Mediterraneo” Vittorio Dell’Atti. Il bando era stato pubblicato pochi giorni fa. La sospensione, «nello spirito di cooperazione tra istituzioni», è legata al fatto che il Servizio urbanistica regionale dell’Assessorato alla Qualità del territorio (nell’ambito del procedimento per il perfezionamento della variante urbanistica propedeutica alla realizzazione del nuovo ospedale programmato nel capoluogo jonico) ha riscontrato una incongruità tra quanto rilevato dal Corpo Forestale dello Stato e quanto invece attestato nella perizia tecnica del Comune di Taranto in merito alle aree percorse dal fuoco. Alcune particelle interessate dalla variante urbanistica sarebbero state infatti percorse dal fuoco nel corso degli eventi calamitosi del 2006 e del 2009 ma nonostante ciò, e a seguito della perizia tecnica del Comune, sarebbero state ritenute non assoggettabili alla legge in materia (la 353 del 2000 secondo la quale non si può costruire per un determinato periodo e neanche modificare la destinazione d’uso). Per legge il Comune di Taranto, nella individuazione delle aree percorse dal fucoco avrebbe dovuto avvalersi, ha sottolineato Vendola nella nota, «anche dei rilievi effettuati dal Corpo forestale dello Stato». Nello specifico invece emerge che «l’istruttoria comunale sia stata condotta non confrontando i rilievi che il Corpo forestale dello Stato ha compiuto successivamente agli eventi calamitosi del 2006 e del 2009», rilievi che contenevano naturalmente le particelle in questione. Inoltre nel percorso di approvazione del catasto delle aree boscate e su altre problematiche ambientali, vi sono prescrizioni non ancora evase dalla Vas (Valutazione ambientale strategica). «Sarebbe, quindi, ragionevole – ha concluso Vendola – che il Comune approfondisca quanto emerso dall’istruttoria regionale onde garantire piena legittimità al procedimento di variante urbanistica».

Nessun commento:

Posta un commento