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martedì 22 novembre 2011

Il primo messaggio del nuovo Arcivescovo di Taranto

Duomo di Taranto particolare facciata Est
Il primo messaggio di S.E. Filippo Santoro ai fedeli
"Carissimi fratelli e sorelle, da quando ho ricevuto la notizia che il santo Padre Benedetto XVI mi ha nominato Arcivescovo di Taranto sono in trepi­dazione per la grave responsabilità che mi é affidata di governare questa porzione del popolo di Dio; una Chiesa nobile, piena di storia e di fede.
Ho accolto la notizia in obbedienza e spirito di fede, riconoscendo nella voce
del Papa la voce del Signore che mi chiama a seguirlo in una nuova tappa della mia vita.Venendo a Taranto saluto innanzitutto S. Ecc. Mons. Benigno Papa, zelante pastore che ha governato questa Archidiocesi con sapienza e amore, ben inserito nei problemi della società con un giudizio che nasce dal vangelo.

S.E. Filippo Santoro

Padre Benigno mi ha accolto giovane sacerdote, avendo appena
completato il Dottorato in Teologia alla Gregoriana di Roma, come profes­sore all'Istituto Teologico Interreligioso Pugliese di Santa Fara, quando,
con grande entusiasmo, ci dedicavamo a educare al gusto della teologia tanti religiosi e laici della nostra terra.

Per mons. Benigno Papa nutro una grande stima e venerazione. Anche a Petrópolis ho avuto una proficua col­laborazione con i Cappuccini e i Francescani Minori, che hanno anche qui un Istituto Teologico e due parrocchie. In questo breve saluto desidero comu­nicare a tutti che vengo a Taranto, rispondendo alla nomina del Santo Pa­dre, con piena disponibilità e viva gioia per incontrare e per abbracciare le varie categorie di persone della società, in particolare i più poveri e provati da questa gravissima crisi. A tutti desidero portare l'abbraccio di Crito e la solidarietà della Chiesa.

Saluto in particolare i sacerdoti, i religiosi, le reli­giose, i seminaristi e tutti i fedeli laici. Il mio rispettoso saluto va alle auto­rità civili, politiche e militari e al mondo della cultura. Dopo 27 anni di mis­sione in Brasile ritorno in Italia, e precisamente in Puglia, mia terra natale, con il desiderio di servire la Chiesa e tutto il popolo della Archidiocesi di Taranto.

Non é facile lasciare il Brasile, che sta vivendo un grande momen­to di crescita nella vita ecclesiale, come in tutte le fasce sociali. Meno anco­ra é facile lasciare la Diocesi di Petrópolis, dinamico centro di fede, di cultu­ra e di solidarietà nello Stato di Rio de Janeiro.

Ho il cuore pieno dei volti che ho incontrato durante tutti questi anni: i
poveri delle favelas e dei quartieri periferici di Rio e di Petrópolis, i tanti giovani studenti, universitari e lavoratori, e anche gente del mondo della cultura, della musica e dello sport. Sono convinto che, senza dimenticare il Brasile, nuovi volti occuperanno il mio interesse e il cuore: i volti dei nuovi amici della Archidiocesi di Taranto.

Sento urgente l'invito del Santo Padre alla Nuova Evangelizzazione; all'annunzio di Cristo che cambia la vita e pone un fermento di novità e di giustizia in tutta la società.

Desidero fare un cammino comune, conoscere la realtà imparare dalla vostra fede. Conto con la collaborazione di tutti per continuare l'opera preziosa sin qui svolta da Mons. Benigno Papa e dai sui grandi predecessori.

Mi affido alla protezio­ne della Madonna, Madre della Chiesa, di San Cataldo, nostro patrono, e di Sant'Egidio Maria di Taranto.

Fiducioso della vostra preghieraVi benedico tutti nel nome del Signore".
+ Filippo Santoro

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