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lunedì 19 novembre 2012

Statte Bblioteca: 23 Nov 2012, incontro con 3 poeti.

La bellissima foto è di Wladimito Pappone
 
 

La presentazione di Aldo Zappulla
E’ un viaggio virtuale ma emozionante quello proposto dalla Biblioteca civica di Statte... ‘Sentimento e tempo \ un viaggio nei versi di tre poeti tarantini, Alessia Amato, Lucia Pulpo e Rolando Vernaglione.

Presentati da Gabriela De Pace, Roberta Criscio, Giulia Fonzone e Dino Spadaro leggeranno versi scelti dei tre poeti ospiti della serata:

Alessia Amato, classe 1986, è laureanda in Lettere Moderne presso l’Università di Bari. L' amore per i libri e per la poesia, in particolare, l'ha portata ad occuparsene attivamente collaborando con riviste e blog letterari. Ha partecipato con successo a vari concorsi pubblicando in diverse antologie. Ispirata dalla definizione data dal grande Federico Garcia Lorca “La poesia non cerca seguaci, cerca amanti”, ha pubblicato nel maggio scorso "Più a sud del tempo”, suo esordio letterario.

Lucia Pulpo, ama poco parlare di sé preferendo citare le sue eroine di riferimento: l’astronoma e filosofa Ipazia d’Alessandria (IV secolo d.C.) ed Eleonora Pimentel Fonseca, la giacobina della Repubblica partenopea di fine Settecento. Laureata in filosofia, ha vinto numerosi premi in concorsi locali e nazionali dedicati alla poesia. E una giornalista dei giornali online CosmoPolis ed Affarìitaliani, ha collaborato con TarantOggi, La Voce del Popolo, Polis ed altre testate locali.

Rolando Vernaglione, più della laurea in filosofia subì da giovane il fascino della poesia al cui studio si appresta quotidianamente con dedizione. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia ottenendo riconoscimenti di critica e di pubblico. Delle sue opere si sono occupati, fra gli altri, Michele Pierri, Franco Cuomo e Alda Merini alla quale fu legato da amicizia e dall'amore profondo per i lirici greci. Diversi suoi componimenti sono stati pubblicati negli anni in numerose antologie poetiche.

Per gli “Amici della biblioteca di Statte” Aldo Zappulla




I PROTAGONISTI

ALESSIA AMATO
La copertina del suo primo libro


  Alessia Amato.
Un aneddoto raccontato dall'editore di Alessia Amato, Domenico Sellitto:
"Alessia Amato, tarantina, classe 1986,  ha pubblicato pochi mesi fa, la sua prima opera "più a sud del tempo". Il suo editore, racconta un "aneddoto" di Amato bambina.e risalente a un trasloco famigliare di tanti anni fa: Aveva appena 6 anni e, nel corso dello stesso trasloco, la sua famiglia aveva deciso di "buttare al macero" vecchi libri di casa. Racconta Alessia Amato: Salvai "l’Innocente", "Casa Russia", "l’Antologia di Spoon River", "I Malavoglia".  Ancora oggi non saprei spiegare il perché. Sentivo solo che quei libri erano importanti”.
Come si vede ... Era una predestinata !!!
Come la descrive Roberta Criscio (abstract).  Alessia Amato, ha da poco pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Più a sud del tempo”.
.... Credo che uno dei più impellenti bisogni dell’uomo sia quello di capire se stesso, di cercare delle verità dentro di sé, di darsi un’identità e delle caratteristiche ben definite.
Un lavoro di ricerca, questo, che spesso dura per tutta la vita e che utilizza mille espedienti per raggiungere la piena consapevolezza. Alcuni studiano i maggiori trattati filosofici, .... altri si armano di penna e lasciano che da essa fluisca tutto ciò che si ha dentro, nel cuore e nell’anima.  Proprio, come Alessia Amato, giovane e promettente poetessa tarantina, che pochi mesi fa, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Più a sud del tempo”, svelando una maturità personale e artistica decisamente fuori dal comune. I versi
come lei stessa racconta"nascono dalla necessità di esternare i propri sentimenti, gli stati d’animo e le emozioni, e da quella voglia, quel bisogno di comprendere gli eventi che accadono apparentemente senza una ragione"- (Roberta Criscio)



Alessia Amato


E se con la luna divido il letto
il cielo detta le sue leggi discordi
e se dalle labbra uno stinto dettaglio cade lento
fisso il sacro volto di un anno vecchio.

Cosa non abbiamo visto in questo lungo giorno
sciogliendo un nodo di luce di lava rovente
sottraendo alla parola
più nera della bocca dei vulcani
il suo dorato ieri assonnato.
Non con questa collera
se dalle mani scorreranno lacrime
dominerai falsi giorni il superbo passo delle azioni.

E se dopo un sospiro
lasciando sulle pareti chiare
un segno del nostro vagare
contro il morire di una stella
leggeremo ancora nelle dense contrade dell' amore.
(Alessia Amato)



LUCIA PULPO
 
1° Premio di Poesia  a Lucia Pulpo per
"Anima presa da amore fuggitivo"
 
 

Lucia Pulpo è nata a Taranto il 1974, è laureata in filosofia presso l'ateneo di Lecce.
Lasciamo parlare lei:

(Nei miei scritti), troverete i sospiri della mia anima in versi, le mie osservazioni sulla realtà sottoforma di articoli (magari quelli pubblicati sui giornali con cui ho collaborato e collaboro tuttora), le mie riflessioni ironiche nei post dal Pianeta Follia, ed alcune citazioni dei libri che mi intrigano allargando l’orizzonte alla mia vista.

Le mie eroine di riferimento sono Ippazia d’Alessandria ed Eleonora Pimentel; sono laureata in filosofia, ho scritto diverse poesie premiate in concorsi locali e nazionali ed altre raccolte nelle monografie "Parole raccolte e Anima presa da amore fuggitivo";oltre agli articoli per CosmoPolis, TarantOggi, La Voce del Popolo, Polis, Triglio, Eco delle Gravine, Tag e Lo Specchio di Ebe.
Io sono Lucia, e la mia voce è flebile, per questo scrivo, per essere partecipe di questo mondo che vuole costringere le mie idee a restare sole e zitte.  (Bhè !! Senza parole) !!


La copertina del "pluripremiato" volume di Poesie
"Anima presa da amore fuggitivo"


Lucia Pulpo
Chiusa in questa stanza
ho isolato il mio cuore
e non so se c'è una buona stella per me.
Dalla finestra scorgo soltanto la Luna,
capricciosa nel voltarmi la schiena buia.

Forse non sono le stelle che danzano
forse sono tutte allucinazioni di occhi malati
e il canto non è
che il passare del vento fra pensieri pesanti
che schiacciano il mio sorriso.

.....


ho paura di spegnermi prima della stella
che non ho ancora trovato.
(Lucia Pulpo)
 
(Lucia Pulpo
CADUTA
 I miei limiti
spesso penso
siano un capriccio momentaneo
come un manto di nuvole
che soffoca il cielo
Quando piove
esultano le erbette assetate
le zolle aride
lasciano andare i loro problemi nel fango
le strade abbandonate si lavano
Sarebbe bello
trovare un vantaggio
fiorire dal mio cadere
se non fosse inutile
anche piangere.
(Lucia Pulpo)
 
Rolando Vernaglione
 

Rolando Vernaglione è nato e e vive a Taranto. Ha fatto gli studi classici e laurea in filosofia. Dalla lettura dei classici greci, tradotti da S. Quasimodo, subisce il fascino della poesia e l’amore per la scrittura. Si accosta successivamente alla poesia ermetica, alla quale dedica uno studio approfondito.

Alessia Mocci intervista Rolando Vernaglione

A.M.: Che cosa significa oggi “scrivere poesia”?

Rolando Vernaglione: Scrivere poesia è per me il tentativo di risolvere la contraddizione apparente della storia con l’arte. Quando il lavoro dell’artista, come quello dell’operaio, saprà essere fecondo veramente, solo allora il nichilismo sarà morto, e la rinascita significherà qualcosa. Voglio dire che scrivere poesia, per me fa tutt’uno con la volontà di riscoprire funzioni e responsabilità di fare arte.

A.M. Se potessi scegliere una città nella quale vivere per aver maggiore ispirazione, dove andresti?

Rolando Vernaglione: Credo che l’ispirazione sia indipendente dal luogo in cui avviene. Spesso nasce da una emozione che scaturisce da uno sguardo, da una parola detta o celata, od anche da un fatto naturale come un’alba, un tramonto …insomma per me la poesia si cela in ogni aspetto della vita quotidiana, basta sapere cogliere l’attimo… Il luogo più bello è quello dentro l’essere umano. Ma non nego che ci siano città straordinariamente belle, come Budapest o Praga dove mi sarebbe piaciuto vivere!


Rolando Vernaglione


Siamo insieme
Siamo insieme
sulle ceneri
di un tormentato
discorso di sguardi
senza espressione
in un oceano instabile.


La tua femminilità
La tua femminilità
è così rara che, quando voglio
appropriarmi della sua essenza,
mi sfugge. E’ ovunque, nel
sorriso di un solo capello, nel
dito del tuo piede,nella mano
sottile che mi sfiora.
A volte traspare dal viso
e dai tuoi occhi celesti di
quando scruti il cielo.


La luce della nave riflessa

La luce della nave riflessa
sull’acqua calma del porto,
dentro la notte nera che
mi sovrasta, parla di te.
Del tuo corpo senza spine,
delle tue profonde anse,
e dolcissime strade cupe.
(Rolando Vernaglione)


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