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mercoledì 20 novembre 2013

Gino:2Poesie;Mercatini&Pettole S.Cecilia




 Le poesie di Gino Del Giudice,  verranno recitate giorno 22 Novembre, il primo giorno del "Mercatino di Natale", davanti al piazale della Chiesa "Madonna del Rosario".
Ricordiamo che la "manifestazione" avrà inizio alle ore 18

2 Poesie di Gino Del Giudice: Santa Cecilia e il Mercatino di Natale e S.Cecilia e le pettole.


La prima poesia è dedicata al “Mercatino di Natale”, la bella iniziativa realizzata da  giovani stattesi, dell'associazione "I Leucaspidi". Questa manifestazione sarà inaugurata il 22 Novembre (Santa Cecilia) e coinvolgerà numerosissimi imprenditori stattesi  e della provincia "di ogni ramo" culinario, artigianale, musica etc.
 Anche altre associazioni, stanno preparando "belle iniziative" per il Natale; ad esempio, i giovani di "Statte Insieme FTP" .. (ma ce ne occuperemo prestissimo).


Tutti questi giovani, hanno dimostrato (e continuano a farlo), la loro intraprendenza, in tante iniziative, coronate dal successo e premiate da una numerosa partecipazione di cittadini e, ci fanno ben sperare in una sorta di rinascimento stattese, ormai incipiente.






 Come si è detto, a prima poesia di Gino Del Giudice, Santa Cecilia e il Mercatino di Natale, è dedicata, appunto all’omonimo evento e sarà declamata il giorno inaugurale di questa “festa natalizia”, il 22 Novembre, Santa Cecilia, dall’attore Gianni Ambruoso, nel piazzale antistante la Chiesa Madonna del Rosario.

Anticipiamo soltanto, che gli altri due giorni di “festa”, saranno il 6 dicembre ed il 20 Dicembre.

 L’altra poesia di Gino, Santa Cecilije e le péttele, è strettamente connessa col precedente evento e, ci aiuta ad entrare nello spirito gioioso della più grande festa di noi cristiani .







SANTA CECILIA E IL MERCATINO DI NATALE
Al profumo del Santo Natale,
il paese vestito di festa,
in un'aria di afflato ideale,
cambia umori, e con nuove gesta,
vive il giorno di Santa Cecilia,
dell'evento già vera vigilia.



Si nell'ambito storico, al centro,

i “leucaspidi” giovani arditi,

che amore per Statte hanno dentro,

 all'unisono, da intenti uniti,

già solcando un nuovo cammino,

sono artefici del mercatino.




E' atmosfera”, dice Lello Bello,
ma qual novero degno, è evento:
aggregante, sociale modello,
del paese, che libero al vento,
sta crescendo scuotendo torpori,
mentre mira a novelli valori.


V'è empatia nell'esposizione,

venerdì ventidue novembre,

con cibarie, oggetti, libagione,

così il sei e il venti dicembre;

con il soffio più accosto al Natale,

noi vivremo un clima ineguale.


Ma se i sensi saranno appagati,
lo Stattese commosso dirà,
finalmente ci siamo svegliati,
e i “leucaspidi” ringrazierà.
Statte cresce in ogni direzione,
con tenacia e gran decisione.

Il momento, è per altro, non lieto,

ma la forza a noi tutti non manca;

la speranza è il nostro segreto,

che mai issammo la bandiera bianca.

E i “leucaspidi” ben motivati,

conseguiti han già risultati.



Centro storico: dal “bar del borgo”,
tutto intorno infine via Piave,
il mercato, gioioso un ingorgo,
creerà dando a ognuno la chiave,
per accrescer nei cuori l'orgoglio,
per gridar: “ Statte Bene ti voglio.”




Ai “leucaspidi” un grazie di cuore,

e a color che con impeto schietto,

hanno offerto impegno ed ardore,

sostenendo l'allegro progetto.

Sono tanti che sol per la gloria

scrivon oggi la novella storia.




Sono giovani, son più di trecento,
sono bravi, son belli son forti,
son stattesi dal cuore contento,
son amici istruiti ed accorti.
Con Roberti, v'è Genga, v'è Vitti
e v'è Bello con gli amici invitti.

Continuiamo, la strada è tracciata,

il “mercato” e l'aria natalizia,

produrran  una seria sterzata,

di concordia e di grande amicizia.

Tanti auguri a tutti ed a Statte,

che se vuol,  fa le cose ben fatte.
Gino Del Giudice Santa Cecilia 2103

Sanda Cècilije e le pèttele
Jinde a l'arije sté n'addore
che t'addecreijésce 'u core,
a dicémbre tutte l'anne,
ijé de péttle "frescénne mangianne".


Che le corne, tonne o chijatte,

ijésse sémbe bérafatte,

bélle calle, bélla fritte,

ijnde a 'u stomeche te vé dritte.





Che n'a fédde de sazizze,
sèpe mégghje, te fèsce arrizze,
e c'u zuccre mégghjie angòre
do tre péttle so n'amore.
S'accuménze a Sanda Cecilje,

ca de Natèle ijé gijà viscilije,

péttle 'nzijeme a' pastorèle

se frisce e sòne fine a Natèle.
assé cotte, né assé crute,
none mosce manche tenute,
d'inde a l'ugghje àssì bollende,
d'a farine 'u guste à sénde.
Sije de sére ca de matine,

qualche chile de farine,

che n'a 'ndicchje de luéte

custe 'mbaste s'a gunfiète.
Péttle bélle e génuine,
addo 'nzécche buone 'u vine;
so veraménde n'a delizijie,
n'u reijèle Natalizzije.

Che le Péttle calle 'nnande,

diche augurije a tutte quande,

de salute e d'ogne bbéne,

pe 'u Natale ca sté véne.
Gino Del Giudice Santa Cecilia 2013

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