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lunedì 11 novembre 2013

Il Piano Regolatore di Statte è SALVO



L'assessore Anna Maria Romano
 
Consiglio comunale del 5 Novembre 2013


Il Piano Regolatore di Statte “Salvato”

IL FATTO


Il Piano Regolatore di Statte è “salvo” !!

I cittadini, interessati al PUG, che da anni speravano di intravederne la conclusione, possono tirare un sospiro di sollievo:  l'approvazione definitiva del Piano non è ancora vicinissima, ma, in compenso, le insidie, i tranelli e i trabocchetti, contenuti nel Piano Pesaggistico Rregionale  (PPTR), sono stati neutralizzati ed ora possiamo affermare con relativa sicurezza che lo stesso PUG non verrà modificato, di conseguenza: è salvo !!
(Sembra  Il bollettino della “Vittoria” di Armando Diaz del 4 novembre 1918, ancorché celebratto un giorno dopo; mettiamolo sul comico, perché, come vedremo di comiche si tratta).



Chi  ci  ha “salvati”

Cia ha salvati,  lo stesso Ente Regione che, dopo aver promulgato il PPTR, (di fatto sparando sul nostro piano regolatore), ha emanato due diverse delibere successive, tra cui la più recente contenente norme transitorie, con cui si è rimangiato praticamente tutto il PPTR.
 

Ci ha salvati perché è stato magnanimo con noi?

L’Ente Regione ci ha salvati, perché ha voluto salvare sé stesso, perché in detto Piano vi erano tanti errori madornali, strafalcioni e spropositi che una folta schiera di funzionari, tecnici ed “esperti professionisti”, rischiava di vedersi citare per danni incalcolabili da cittadini, enti ed imprenditori.

L’essenziale della “notizia”, finisce qui; ma i cittadini, “pazienti e curiosi” che vogliono approfondirla, possono continuare: apprenderanno, lo svolgimento del Consiglio Comunale, ed in “Appendice”, “le incongruenze” della delibera principale PPTR e le “acrobazie” studiate dai funzionari regionali, per porvi rimedio e salvarsi il c..o!.
 

Per saperne di più (solo per chi è interessato ad i "dettagli" del problema)

La seduta del consiglio comunale

Il consigliere Emanuele Cristofaro


Cristofaro, in una interpellanza, fatta prima del consiglio comunale, ha denunciato, il disordine imperante nel “nuovo cimitero dove numerose auto senza la necessaria autorizzazione, scorazzano in modo pericoloso”.  Lo stesso Cristofaro ha auspicato che si possa trovare una soluzione idonea al problema, anche mobilitando, la nostra polizia municipale, in modo più incisivo specie nelle giornate più trafficate.

Il consigliere Fabio Spada
 

Spada ha messo in dubbio l’opportunità di “rinforzare con una delibera del nostro consiglio comunale,  una delibera regionale sullo stesso argomento dal momento che quest’ultima, essendo di rango superiore  è preminente  rispetto a quella comunale, che così risulta essere superflua. Inoltre ha rilevato, la staticità della la nostra amministrazione,  in questa vicenda, rilevando che “siamo stati graziati,  - ha affermato Spada - perché diversi comuni e diverse  categorie di professionisti si sono mobilitati in tempo. Inoltre le nostre sollecitazioni, sono servite affinché l’amministrazione prendesse atto che i tempi per proporre le nostre opposizioni , stavano per scadere”.


L’Assessore Romano

Rendeva noto, che a seguito della delibera 2022 della Regione Puglia (che è andato a modificare le norme di attuazione del PPTR), " il PUG di Statte, - afferma Romano - può ritenersi al riparo da qualunque temuta modifica e quindi, ora ci  aspettiamo, che lo stesso PUG, venga approvato definitivamente dall’Ente Regione senza ulteriori correzioni peggiorative per i cittadini".

L'assessore poi ribadisce, che, la stessa delibera 2022 contiene "norme tecniche di attuazione dello stesso PPTR e norme transitorie di salvaguardia dei PUG già adottati (come il nostro) o in via di adozione" . La Romano, continua: "questa delibera, in effetti, modifica sostanzialmente e non solo formalmente lo stesso PPTR, tanto che si può definire, una seconda adozione dello stesso".

L’assessore, ravvisava quindi, l’opportunità di approvare una delibera (poi votata all’unanimità), con cui rinforzare la sostanza della delibera regionale: “perché è meglio essere presenti anziché NO”.

La seduta del Consiglio, veniva conclusa anzitempo a causa del ritardo di “un tecnico” che doveva relazionare sull’argomento; tenundo conto però, che l’argomento era stato ampiamente chiarito, questa mancanza è risultata ininfluente.

Come “il cittadino” ha visto le cose

Il cittadino ha visto, come massimo responsabile di questo pasticcione, proprio l’Ente Regione, per le motivazioni che (per i solo lettori pazienti) ricorderemo in appresso.

L' Ente Regione, im questa occasione si è dimostrato un carrozzone senza i dovuti collegamenti tra “testa e coda” e tra “un finestrino e l’altro”. Non è da trascurare il fatto, che un tecnico incaricato dalla nostra amministrazione  affinché seguisse da vicino queste vicende, in più momenti è risultato quanto meno distratto.

Il consigliere Spada vedeva, nella nostra amministrazione un comportamento poco attento, tanto che “i danni per il nostro PUG - afferma - sono stati evitati dal comportamento attivo di altri comuni e dall’allerta, data dalla stessa opposizione”.
Ebbene, chi scrive, pur apprezzando, l'attenzione della stessa opposizione in questa vicenda e i relativi stimoli propositivi, manifesta il suo modesto parere: se una certa staticità vi è stata da parte dell’assessore Romano, (ricordiamo: chi non fa nente non sbaglia mai!!) questa è risultata del tutto marginale ed ininfluente, visto che il PTTR è risultato in più parti errato e perfino illegittimo.
Osserviamo poi, che, la stessa Romano, aveva riposto piena fiducia in un professionista che era consulente contemporaneamente tanto del PUG che del PTTR  e che quindi, era nella condizione ottimale di controllare da vicino tutte le pratiche relative. Di conseguenza, l'assessore, non aveva intravisto la necessità di controllare un controllore. (Certamente, in avvenire prenderà le dovute contromusure).

Inoltre, constatando,  le centinaia di pastoie burocratiche che stanno dietro al PUG, ci si rende conto, che il lavoro della stessa Romano non è da invidiare, come non è di poco conto, la stesura dell’odierna delibera, (solo a guardarla, c’è da farsi venire il mal di testa) che ha richiesto una puntuale e meticolosa annotazione dei tanti passaggi che sono stati fin ora necessari per ottemperare a tutte le burocrazie di questo PUG. Pensiamo, quindi che in questa vicenda, la signora Romano, è da considerarsi "una parte lesa".A propsito di PUG ora, siamo giunti finalmente al termine? All’Ente Regione l’ardua risposta!!
 

 

APPENDICE,  PER CHI “VUOL SAPERNE ANCORA DI PIÙ” (riservato solo ai  "curiosi"   :)  )

Perché il PPTR, risultava essere letale per il nostro piano regolatore?

Premettiamo che il nostro PUG era (ed ora, ancora, è), in dirittura di arrivo, avendo sorpassato tutte le approvazioni e valutazioni necessarie (vedrete).

Ebbene, il PPTR, emanato il 2 Agosto dalla Regione, non tenendo conto né del nostro PUG, né della situazione reale sul terreno, vincolava e bloccava tutto il nostro territorio a boschi pascoli e “zone di rispetto”,  di fatto, impedendo a chiunque,  nel presente ed in futuro, di costruire anche “una cuccia per cani”.
(È bene precisare che,  parliamo del nostro Pug, ma che il problema è comune  a diverse cittadine della Regione)

Gli errori madornali del PPTR.

Ricordiamo che questo PPTR, per ciò che concerne il territorio di Statte, prevede boschi, dove non c’un albero, pascoli dove è proibito pascolare e zone di rispetto dove è tutto costruito. Questi errori, sono tanto più gravi, perché denotano una completa assenza di coordinamento tra gli uffici della regione che si occupano rispettivamente del PPTR e del PUG e denotano una progettazione lontana dallo stato reale ed in contrasto con le leggi urbanistiche ed ambientali in materia.

L’Ente Regione, ha dovuto mettere in campo tutte le sue energie e competenze legali per correggere i suoi strafalcioni.

Così, i legali dell’Ente, sono riusciti a dare una veste legale sia alla delibera con cui sanano i PUG in via di approvazione, sia per rendere assolutamente labili, anche in futuro, i vincoli dello stesso PPTR svuotandone, gran parte dei suoi contenuti.

Vedete il legali dell’Ente, cosa hanno scoperto:


1) I Boschi. (Ricordiamo che il PPTR vincolava a boschi ancher la zona della nostra nuova piazza). Ebbene i legali dell’Ente, hanno scoperto che la “Cassazione” recita che, affinché una zona possa essere vincolata a bosco deve avere una estensione ben definita (non piccola); deve avere “contenere” alberi ad alto fusto (non radi ma fitti) e così via, Ciò che nella nostra cittadina non si verificava assolutamente.

2) I Vincoli. I “legali”, hanno scoperto che nel caso, la situazione reale sul terreno si discosti dal Piano PPTR, resta preminente la situazione reale sul terreno ovvero il PUG.

3) Difformità tra PPTR e PUG. I legali hanno scoperto che i PUG che erano stati, già sottoposti ai vincoli e valutazioni non potevano essere annullati dal PPTR.

E tutto ciò, indipendentemente da delibere della Regione !!

Il  nostro PUG, era stato già sottoposto a tutte le procedure e valutazioni ambientali previste?

Ebbene non tutti i cittadini sono al corrente che il PUG ha attraversato già tante fasi che, solo un paese burocratichese come il nostro poteva permettersi.

Primo tra tutti, il nostro Piano è già sotto il vincolo di un Piano Territoriale, (non osiamo pronuciare la parola Regionale, altrimenti ci dicono: “è un’altra cosa”), detto PUTT/P, (Piano Urbanistico Territoriale Tematico “Paesaggio” (PUTT/P), (per ora ancora in vigore) e quindiil nostro PUG ha dovuto adeguarsi tanto a questo, quanto ad altri vincoli. Guardate: c’è da mettersi le mani nei capelli (povera assessore).

La regione fin ora impone, che i comuni, nella stesura del PUG devono adeguarsi a delle procedure e valutazioni ... a cui il nostro piano è già stato sottoposto:

 Eccone uno scarnito sunto:
“ ... le conoscenze (da acquisire n.d.r.) grazie al contributo di saperi esperti e comuni ... dovrebbero restituire:

1) Glii elementi strutturanti il territorio, riferibili, anche secondo quanto indicato dal
PUTT/Paesaggio, ai sistemi dell'assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico, della copertura botanico/vegetazionale e colturale e relativo contesto faunistico, dei caratteri della stratificazione storica dell'organizzazione insediativa.  (Ma che cacchio dite ?)

2) Gli elementi identitari (sic) del territorio, nell’indissolubile intreccio fra valori culturali e naturali, la cui riscoperta può aprire inesplorate possibilità per lo sviluppo futuro della
Regione (Il regista Nanni Moretti direbbe: Ma come parli?).

3) Gli ambiti territoriali caratterizzati da differenti caratteri e condizioni di qualità (Boh?)

 “Segue, un elenco ( che vi risparmiamo) di enti pubblici “titolari di pareri da acquisire ai fini della formazione del PUG”. Sentite: “L’elenco è puramente esemplificativo, e non esaustivo (abbiamo capito tutti che l’elenco è solo il minimo ?), dei possibili enti pubblici titolari di pareri di competenza sui PUG e/o (bello questo e/o) preposti alla tutela di vincoli, in funzione delle caratteristiche del territorio comunale”. (Ve li risparmio:  sono 12 enti dal genio civile all’arpa e finisce con un ecc ecc).

 Il nostro piano ha inoltre dovuto passare sotto le Forche Caudine di circa 40 passaggi, con aggiornamenti periodici,  dovuti a norme nel frattempo intervenute come il DRAG (norme regionali per i PUG, per cui diventava obbligatoria la Valutazione Ambientale Strategica (VAS), (ma vedete? Pastoie, impossibili da immaginare) "per determinare gli effetti possibili delle scelte di piano sull'ambiente". (Quindi, altre valutazioni, altri incarichi altre progettazioni e TUTTO, sempre d’intesa con i competenti organi regionali!!).

Concludiamo con una domanda retorica rivolta ai cittadini anzianotti:
Con le Regioni stiamo meglio o peggio di prima?

 
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