L'assessore Anna Maria Romano |
Consiglio comunale del 5 Novembre 2013
Il Piano Regolatore di Statte “Salvato”
IL FATTO
Il Piano Regolatore di Statte è “salvo” !!
I cittadini, interessati al PUG, che da anni speravano
di intravederne la conclusione, possono
tirare un sospiro di sollievo: l'approvazione definitiva del Piano non è ancora vicinissima,
ma, in compenso, le insidie, i tranelli e
i trabocchetti, contenuti nel Piano
Pesaggistico Rregionale (PPTR), sono stati neutralizzati ed ora possiamo affermare con relativa sicurezza che lo stesso PUG non verrà modificato, di conseguenza: è salvo !!
(Sembra Il bollettino
della “Vittoria” di Armando Diaz del 4 novembre 1918, ancorché celebratto
un giorno dopo; mettiamolo sul comico, perché, come vedremo di comiche si tratta).
Chi ci ha “salvati”
Cia ha salvati, lo
stesso Ente Regione che, dopo aver promulgato
il PPTR, (di fatto sparando sul nostro piano regolatore),
ha emanato due diverse delibere successive,
tra cui la più recente contenente norme
transitorie, con cui si è rimangiato praticamente
tutto il PPTR.
Ci ha salvati perché
è stato magnanimo con noi?
L’Ente
Regione ci ha salvati, perché ha voluto salvare sé stesso, perché in detto Piano vi erano tanti errori madornali, strafalcioni e spropositi
che una folta schiera di funzionari,
tecnici ed “esperti professionisti”, rischiava
di vedersi citare per danni incalcolabili
da cittadini, enti ed imprenditori.
L’essenziale della “notizia”, finisce qui; ma i cittadini, “pazienti
e curiosi” che vogliono approfondirla, possono continuare: apprenderanno, lo
svolgimento del Consiglio Comunale, ed in “Appendice”, “le incongruenze” della
delibera principale PPTR e le “acrobazie” studiate dai funzionari regionali, per
porvi rimedio e salvarsi il c..o!.
Per saperne di più (solo per chi è interessato ad i "dettagli" del problema)
La seduta del consiglio comunale
Il
consigliere Emanuele Cristofaro
Cristofaro, in
una interpellanza, fatta prima del consiglio comunale, ha denunciato, il disordine imperante nel “nuovo cimitero dove numerose auto senza la necessaria autorizzazione,
scorazzano in modo pericoloso”. Lo
stesso Cristofaro ha auspicato che si possa trovare una soluzione idonea al
problema, anche mobilitando, la nostra polizia municipale, in modo più incisivo
specie nelle giornate più trafficate.
Il
consigliere Fabio Spada
Spada
ha
messo in dubbio l’opportunità di “rinforzare
con una delibera del nostro consiglio comunale, una delibera regionale sullo stesso argomento dal momento che quest’ultima, essendo di rango superiore è preminente
rispetto a quella comunale, che
così risulta essere superflua. Inoltre ha rilevato, la staticità della la nostra amministrazione, in questa vicenda, rilevando
che “siamo stati graziati, - ha affermato Spada - perché diversi comuni e diverse categorie di professionisti si sono
mobilitati in tempo. Inoltre le nostre sollecitazioni, sono servite affinché
l’amministrazione prendesse atto che i tempi per proporre le nostre opposizioni
, stavano per scadere”.
L’Assessore
Romano
Rendeva noto, che a seguito della delibera 2022 della Regione Puglia (che è andato a modificare
le norme di attuazione del PPTR), " il PUG di Statte, - afferma Romano - può ritenersi al riparo da qualunque temuta modifica e quindi, ora ci aspettiamo, che lo stesso PUG, venga approvato
definitivamente dall’Ente Regione senza
ulteriori correzioni peggiorative per i cittadini".
L'assessore poi ribadisce, che, la stessa delibera 2022 contiene "norme tecniche di attuazione dello stesso PPTR e norme transitorie di
salvaguardia dei PUG già adottati (come il nostro) o in via di adozione" . La
Romano, continua: "questa delibera, in effetti, modifica sostanzialmente e
non solo formalmente lo stesso PPTR, tanto che si può definire, una seconda
adozione dello stesso".
L’assessore, ravvisava quindi, l’opportunità
di approvare una delibera (poi votata all’unanimità),
con cui rinforzare la sostanza della
delibera regionale: “perché è meglio
essere presenti anziché NO”.
La seduta del Consiglio,
veniva conclusa anzitempo a causa del ritardo di “un tecnico” che doveva relazionare sull’argomento; tenundo conto
però, che l’argomento era stato ampiamente chiarito, questa mancanza è risultata ininfluente.
Come
“il cittadino” ha visto le cose
Il cittadino ha visto,
come massimo responsabile di questo pasticcione, proprio l’Ente Regione, per le motivazioni che (per i solo lettori pazienti) ricorderemo in appresso.
L' Ente Regione, im questa occasione si è dimostrato un carrozzone senza i dovuti collegamenti
tra “testa e coda” e tra “un finestrino e l’altro”. Non è da trascurare il
fatto, che un tecnico incaricato
dalla nostra amministrazione affinché seguisse
da vicino queste vicende, in più momenti è risultato quanto meno distratto.
Il consigliere Spada vedeva, nella nostra
amministrazione un comportamento poco
attento, tanto che “i danni per il
nostro PUG - afferma - sono stati evitati dal comportamento attivo di altri comuni e dall’allerta,
data dalla stessa opposizione”.
Ebbene, chi scrive, pur apprezzando, l'attenzione della stessa opposizione in questa vicenda e i relativi stimoli propositivi,
manifesta il suo modesto parere: se una certa staticità vi è stata da parte dell’assessore Romano, (ricordiamo: chi non fa nente non sbaglia mai!!) questa è risultata
del tutto marginale ed ininfluente, visto che il PTTR è risultato in più parti errato e perfino illegittimo.
Osserviamo poi, che, la stessa Romano, aveva riposto
piena fiducia in un professionista che era consulente contemporaneamente
tanto del PUG che del PTTR e che quindi, era nella condizione ottimale di controllare da vicino tutte le pratiche relative. Di conseguenza, l'assessore, non aveva intravisto la necessità di controllare un
controllore. (Certamente, in avvenire prenderà le dovute contromusure).
Inoltre, constatando, le centinaia di pastoie burocratiche che stanno dietro al PUG, ci si rende conto, che il lavoro
della stessa Romano non è da
invidiare, come non è di poco conto, la stesura dell’odierna delibera, (solo
a guardarla, c’è da farsi venire il mal
di testa) che ha richiesto una puntuale e meticolosa annotazione dei tanti passaggi che sono stati fin ora necessari
per ottemperare a tutte le burocrazie di questo PUG. Pensiamo, quindi che in questa vicenda, la signora Romano, è da considerarsi "una parte lesa".A propsito di PUG ora, siamo giunti finalmente al termine? All’Ente Regione l’ardua risposta!!
APPENDICE, PER CHI “VUOL SAPERNE ANCORA DI PIÙ” (riservato solo ai "curiosi" :) )
Perché il PPTR, risultava essere letale per il nostro piano regolatore?
Premettiamo che il nostro PUG era (ed ora, ancora, è),
in dirittura di arrivo, avendo sorpassato tutte
le approvazioni e valutazioni necessarie (vedrete).
Ebbene, il PPTR, emanato
il 2 Agosto dalla Regione, non
tenendo conto né del nostro PUG, né della situazione reale sul terreno, vincolava e bloccava tutto il nostro
territorio a boschi pascoli e “zone di rispetto”, di fatto, impedendo a chiunque, nel presente ed in futuro, di costruire anche “una
cuccia per cani”.
(È bene
precisare che, parliamo del nostro Pug, ma che il problema è comune a diverse cittadine della Regione)
Gli errori madornali del PPTR.
Ricordiamo che questo PPTR, per ciò che concerne il territorio di Statte, prevede boschi, dove
non c’un albero, pascoli dove è proibito pascolare e zone di rispetto dove è tutto costruito.
Questi errori, sono tanto più gravi,
perché denotano una completa assenza di coordinamento tra gli uffici della
regione che si occupano rispettivamente del PPTR e del PUG e
denotano una progettazione lontana dallo
stato reale ed in contrasto con le leggi urbanistiche ed ambientali in
materia.
L’Ente Regione, ha dovuto mettere in campo tutte le sue energie e competenze legali per
correggere i suoi strafalcioni.
Così, i legali dell’Ente, sono riusciti a dare una veste legale sia alla delibera con
cui sanano i PUG in via di approvazione, sia per rendere assolutamente labili, anche in futuro, i
vincoli dello stesso PPTR svuotandone,
gran parte dei suoi contenuti.
Vedete il legali
dell’Ente, cosa hanno scoperto:
1) I Boschi. (Ricordiamo che il PPTR vincolava a boschi ancher la zona della nostra nuova piazza). Ebbene i legali dell’Ente, hanno scoperto che la “Cassazione” recita che, affinché una zona possa essere vincolata a bosco deve avere una estensione ben definita (non piccola); deve avere “contenere” alberi ad alto fusto (non radi ma fitti) e così via, Ciò che nella nostra cittadina non si verificava assolutamente.
2) I
Vincoli. I “legali”, hanno scoperto
che nel caso, la situazione reale sul
terreno si discosti dal Piano PPTR, resta preminente la situazione reale sul terreno ovvero il PUG.
3)
Difformità tra PPTR e PUG. I legali hanno scoperto che i PUG che erano
stati, già sottoposti ai vincoli e valutazioni non potevano essere annullati
dal PPTR.
E
tutto ciò, indipendentemente da delibere della Regione !!
Il nostro PUG, era
stato già sottoposto a tutte le procedure
e valutazioni ambientali previste?
Ebbene non tutti i cittadini sono al corrente che il PUG ha
attraversato già tante fasi che, solo un paese burocratichese come il nostro poteva permettersi.
Primo tra tutti, il nostro Piano è già sotto il vincolo di un Piano
Territoriale, (non osiamo pronuciare la parola Regionale, altrimenti ci
dicono: “è un’altra cosa”), detto PUTT/P,
(Piano Urbanistico Territoriale Tematico
“Paesaggio” (PUTT/P), (per ora ancora in vigore) e quindiil nostro PUG ha dovuto adeguarsi tanto a questo,
quanto ad altri vincoli. Guardate: c’è da mettersi le mani nei capelli (povera assessore).
La regione fin ora impone, che i comuni, nella stesura del
PUG devono adeguarsi a delle procedure e valutazioni ... a cui il nostro piano
è già stato sottoposto:
Eccone uno scarnito sunto:
“ ... le conoscenze (da acquisire n.d.r.) grazie al contributo di saperi esperti e comuni ... dovrebbero restituire:
“ ... le conoscenze (da acquisire n.d.r.) grazie al contributo di saperi esperti e comuni ... dovrebbero restituire:
1) Glii elementi strutturanti il
territorio, riferibili, anche secondo quanto indicato dal
PUTT/Paesaggio, ai sistemi dell'assetto
geologico, geomorfologico e idrogeologico, della copertura
botanico/vegetazionale e colturale e relativo contesto faunistico, dei
caratteri della stratificazione storica dell'organizzazione insediativa. (Ma che
cacchio dite
?)
2) Gli elementi identitari (sic)
del territorio, nell’indissolubile intreccio fra valori culturali e naturali,
la cui riscoperta può aprire inesplorate possibilità per lo sviluppo futuro
della
Regione (Il regista Nanni Moretti
direbbe: Ma come parli?).
3) Gli ambiti territoriali
caratterizzati da differenti caratteri e condizioni di qualità (Boh?)
Concludiamo con una domanda retorica rivolta ai cittadini anzianotti:
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