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venerdì 7 settembre 2012

La scorreggia (poesia di Gino Del Giudice)


Come, la maggior parte dei nostri concittadini saprà, domani (Sabato 7 Settembre 2012), vi sarà una "godibile" manifestazione, organizzata dalla locale "associazione marinai" nella sala convegni della scuola media Leonardo da Vinci (alle ore 20).
Parteciperanno diversi artisti stattesi ( con la maggior parte delle nostre compagnie teatrali, ognuna delle quali proporrà un brevissimo brano). Ogni "pezzo" (cantato o recitato), sarà divertente e breve", (non più lungo di 5 minutin) e comprenderà, poesie, canti, monologhi etc.
Il nostro concittadino Gino Del Giudice, è l'autore di gran parte dei "pezzi" in dialetto, che verranno declamati, ma spesso si trasformerà in "attore" Qui proponiamo un  suo "pezzo"  (questa volta in "lingua"): Veramente divertente !!!

LA SCORREGGIA
Non sarà mai tollerata
perché non depone bene,
ma è certo cosa grata,
se la fai quando ti viene.
Ti sorride anche la vita,
se vien fuori melodiosa,
ma è gustosa la sortita,
pur se esce silenziosa.
L’hanno fatta Èva e Adamo,
e certo i Santi e i re;
istintivo è il suo richiamo;
tocca farla pure a te.
Naturale, ovvia gnome,
la fa il prete e pur le suore;
che sollievo per l’addome!
che conforto per l’autore!
 
Farla puoi tra la gente:
devi farla defluire,
afonina, seducente,
con perizia e con ardire.
Poi se sentesi l’effetto,
non vi è investigazione;
dove è scritto? Non è detto,
che sia tu il falso bordone*.           
Può aver eco di cornetta
di clarino o di trombone,
sia da sola o con tripletta,
dà grande consolazione.
Con bonario eufemismo,
se smodata è l’emissione,
detta vien meteorismo
questa mistica funzione.


Quattro o cinque  ripetute,
neutrali  od al propano,
fanno bene alla salute,
tengon 'l medico lontano.

Può chiamarsi "loffa" o  "peto",
anche "trullo" o "flatulenza"
ma ugualmente rende lieto,
chi la fa senza violenza.

Quindi, sgancia, amico mio,
pur  se il "retto" ti dileggia;
riservata  o con stridìo,
salutare è la "SCOREGGIA."      

(Gino Del Giudice)
* Bordone: da burdo “mulo”, sostegno; bastone di sostegno dei pellegrini, da cui in musica:
basso che accompagna le note del canto.


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